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giovedì 1 ottobre 2015

BiancoRossoNero

La dualità e la ciclicità sono caratteristiche del vivere: notte-giorno, bene-male, yin-yang.

Il Doppio è la copresenza nella donna del Bianco/Bianca - ossia la razionalità, l'autorità e la direzione della parte sinistra del cervello che si manifesta nei primi 14 giorni del ciclo - e dell'Augusto/Augusta-rossa - ovvero l'irrazionalità, l'istinto guidato dalla parte destra del cervello, che si manifesta nella seconda fase del ciclo mestruale. L'aspetto duale giace nel continuo e ripetitivo alternarsi dell'ovulazione e delle mestruazioni.
L'aspetto lunare della Clownessa è entrare in contatto con lo spazio interiore profondo della nostra essenza, in cui nessuno può entrare; è prendere consapevolezza della nostra femminilità attraverso ciò che ci distingue dall'uomo: le ovaie, la Vagina, il Sacro sangue mestruale o l'uovo d'Oro della menopausa. E' l'osservazione interiore dell'aspetto che non si può vedere perché è oscuro e che, risiedendo nella profondità della nostra Anima-corpo, segna un Percorso Segreto.

(...)

"Nell'antichità la Luna era considerata una Dea e le Sacerdotesse avevano il Culto dell'armonia che anima l'Amore tra i due Sposi Sole-Luna. Fra i due innamorati si svolge il gioco dell'inseguimento, dell'eterno corteggiamento. Il Sole e la Luna si inseguono e rincorrono in un eterno gioco, proprio come due innamorati che tengono vivo il loro amore con maliziose strategie. Il Sole affascinato dalla sua bellezza la insegue, ma la Dea della notte scompare silenziosa. Poi, quando alla fine del giorno il Sole scompare e il cielo lentamente si oscura, la Luna riappare. C'è fra la Luna e il Sole una profonda armonia perché sono due energie complementari".

La Clownessa, il Sorriso intimo della Donna - Rossella Bergo


 

giovedì 17 settembre 2015

La Clownessa

La Clownessa-saggia è Colei che conosce la vita: la-sa-già, l'a-ssa-ggia fino a goderne appieno.
Nella condivisione con le giovani donne non ne svela il Mistero, ma offre degli input che risveglino la curiosità e il desiderio di vedere. Chi possiede la conoscenza sa infondere calore, tranquillità e sicurezza in chi si trova nella tempesta.

(...)

La Clownessa-saggia ha l'età che vuole, perché ora sa cosa esprimere. La sua è una libertà che conquista strada facendo e vivendo totalmente. Lascia da parte la scarsità delle false aspettative per dare spazio alla pienezza quotidiana e preferisce gustare l'attimo piuttosto che rimanere imbrigliata nei castelli delle attese, da cui esce usando l'ingresso principale come scelta, e non perché salvata da chissà quale principe. Non ha bisogno di lottare e lanciarsi dalla finestra perché non è più annebbiata dai demoni, e non dorme in attesa che qualcuno venga a risvegliarla.

Si è destata attraverso le esperienze, che sono il suo tesoro più prezioso e che ama donare.

La Clownessa, il sorriso intimo della Donna - Rossella Bergo



 

martedì 15 settembre 2015

La Dea dell'Ombra

E' sotto gli occhi di tutti. La Maria Maddalena, santa e asceta, della tradizione cristiana viene oggi insidiata, soprattutto nella cultura popolare (film, romanzi, libri dedicati ad argomenti misteriosi... ), da un'altra Maddalena, una 'nuova' Maddalena, di volta in volta strega, sacerdotessa, iniziata a grandi segreti, associata alla Dea Madre, alle Madonne Nere, alla Sophia gnostica, al 'Femminino Sacro', alla neostregoneria e al matriarcato

Come si è potuti arrivare ad una tale stupefacente metamorfosi? Quali le condizioni che l'hanno resa possibile? Dove è iniziata? E perché?

Questo libro ricostruisce con ricchezza di dettagli la formazione di questa 'nuova' Maddalena, ambigua e trasformista. Rintraccia la sua vicenda nella storia dell'arte. Ne segue le tracce tra le spiritualità alternative. Individua gli ambienti e i personaggi che l'hanno sostenuta. Tra ritrovamenti d'antichi papiri e moderne rivendicazioni femministe, pratiche magiche e appelli al ritorno del matriarcato. Sino alle recenti, clamorose affermazioni in testi come Il Codice da Vinci.

Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro femminile, la Spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone.



martedì 24 febbraio 2015

Manifestare gli Archetipi

L'Arte è Scienza Sacra ed essa è connessa con le 'forme formanti', con gli Archetipi.
Connettersi con gli Archetipi è ritornare all'Essenza, che si ritrova poi nelle forme e suoni della Natura e di tutto il creato.
Gli Archetipi sono le Forze Primigenie, che risuonano nel nostro Spirito. Connettersi con gli Archetipi, di conseguenza, equivale a ricordare lo Spirito, ricordare il punto di emissione.
L'Arte per essere tale deve essere collegata agli Archetipi, ai Neteru, poiché l'arte è la manifestazione dell'Archetipo
L'abilità di un Artista coincide con la sua capacità di manifestare l'Essenza Cosmica Spirituale, con la sua facoltà di proiettare un 'seme' creativo al di fuori di se stesso.

L'Artista, l'Architetto, era una volta un Adepto, un Iniziato ai Misteri dello Spirito.

L'Arte è di conseguenza il Veicolo degli Archetipi, il Veicolo dello Spirito, ed è un potente strumento per 'insinuare' una nuova qualità di energia nella consapevolezza umana.
Nelle antiche Tradizioni, come quelle Egizie, Greche o Mesoamericane, l'Arte era usata come espediente per aprire la coltre della mente razionale e rendere possibile una connessione con lo Spirito, o le Realtà Trascendenti.

L'Arte ha lo scopo di immettere il fruitore in una diversa Dimensione, o nei vari livelli dello Spirito, per far slittare la consapevolezza in un piano voluto e determinato. Un determinato artefatto, che si collega a un voluto Archetipo o livello, deve dare sempre gli stessi risultati con individui della stessa evoluzione.

Il Libro del Drago, l'Architettura del Cosmo - Athon Veggi




giovedì 13 novembre 2014

Eguagliare gli Dèi

L'Egiziano colto sentiva il bisogno di superare il limite intrinseco della psicologia umana.
Sul piano religioso, aspirare al superamento illimitato è come tentare di eguagliare gli Dèi stessi, diventare un Immortale.
Nell'Antico Egitto, lo Spirito di alcuni uomini si tese verso questa totale pienezza. Parlo dei sacerdoti e di tutti gli insigni personaggi che, oltre alle cariche civili, esercitarono funzioni sacerdotali.
Il Re Tutmosi I parla dell'istruzione che s'impegnò a far ottenere loro:

"Ho voluto che i sacerdoti
conoscessero i propri doveri;
ho condotto l'ignorante
verso ciò che ignorava".

Va sottolineato, però, che nella Valle del Nilo l'Ascesa verso la Conoscenza non dipende tanto da 'nozioni' precise, acquisite tramite apprendimento intellettivo, ma è il risultato di una paziente sottomissione dello Spirito alla Visione di Immagini Simboliche e all'esecuzione di gesti rituali. Questo lungo apprendistato finisce per conferire una tranquillità psicologica e una stabilità mentale ai quali il razionalismo conquistatore dei Greci o i dogmi imposti dalle religioni del Mondo non potranno mai portare.
"La conoscenza o l'intelligenza del Divino non basta per unire i fedeli a Dio, scrive Giamblico nel IV secolo della nostra Era, altrimenti i filosofi, con le loro speculazioni, realizzerebbero l'unione con gli Dèi... è l'Esecuzione Perfetta, e superiore all'intelligenza, di Atti Ineffabili; è la Forza inesplicabile dei Simboli, che darà l'intelligenza delle Cose Divine".

I Sacerdoti Egiziani avevano certamente raggiunto, e anche a diversi livelli, questa Intelligenza del Divino. Ma, per riuscirvi, non dovevano, forse, subire un apprendistato che comportava una o più prove in grado di dispensare loro una Luce più grande? Difficile immaginare che non fosse così.

In altre parole, le tecniche liberatrici dell'Iniziazione non autorizzavano successive promozioni nei Gradi Sacerdotali?

Iniziati e Riti Iniziatici nell'Antico Egitto, Silenzio - Sapere - Potere
Max Guilmot



mercoledì 12 novembre 2014

Free-Dom

Per troppo tempo le donne hanno vissuto in uno stato di profonda insicurezza e di alienazione dai loro corpi, dai loro Poteri e dal loro rapporto con il Sacro. Per millenni abbiamo vagato in esilio senza sapere che il Paradiso è sempre stato dentro di Noi.
Perché le donne possano riconquistare i loro Poteri e creare una nuova vita e una nuova cultura, devono avere come modello di riferimento un Divino che includa quegli aspetti che noi chiamiamo Femminili, e i Taoisti 'yin', e devono poterlo sperimentare in prima persona. Soltanto così le donne possono raggiungere la completezza, soltanto così possiamo riemergere dalle ombre e rivendicare il Paradiso. E poiché il Divino è concepito sia come Immanente che Trascendente, sia Femminile che Maschile, sia Yin che Yang, sia Anima che Animus, risulta immediatamente accessibile alle donne

Era una fonte inesauribile di esplorazione ed espressione spirituale creativa, non solo per me, ma per tutti coloro che si erano Risvegliati alla Dea.

il Sentiero della Dea - Phyllis Curott




la Voce, la Porta, il Tempio

Due Vie, Due Vie per un solo obiettivo.

Due Vie che distinguono i "liberati" da coloro che rimangono, Due Vie che distinguono coloro che hanno rinunciato da coloro che restano sottomessi ai 'desideri' o che debbono ancora gustare le gioie o le pene di questa vita.
E' forse una Religione? No. E' più che una fede: è la Conoscenza per alcuni; la Conoscenza della Parola Divina che ordina il mondo e questa Conoscenza è anche la Scienza Sacra.
Per altri, è l'Ordine Inevitabile: essi subiranno le conseguenze di tutte le cause generate dai loro atti, che essi credano o che essi dubitino; ed è il cammino indiretto, il più logico; la più sicura e la più confortante delle Leggi, quella che lascia giudice ogni individuo, giudice di ciò che è. Di ciò che comprende e di ciò che desidera. 
La Via di Osiride non viene imposta da nessuno: è la Realtà Naturale che parla.
Dal momento in cui un uomo nasce sulla Terra, egli entra nel ciclo da cui non può uscire se non dopo aver annullato le cause di disarmonia da lui stesso generate.
Che crediate o non crediate, nulla cambia per il percorso naturale lungo la Via Osiriana. 
Siate buoni, siate giusti, siate caritatevoli e riceverete più presto la Luce.
Siate cattivi, siate crudeli, siate egoisti, e - credeteci o no - pagherete.
Voi dite: "io non ricordo le mie vite passate". La vostra Illuminazione se l'avete generata, le vostre sofferenze se le avete provocate, non sono forse dei ricordi?
Ogni vita umana è necessariamente una Conseguenza che comporta sia delle ricompense che dei pagamenti, ma essa diventa anche causale per il prosieguo: causa della continuità della schiavitù, oppure della Liberazione per chi ha spezzato consapevolmente delle catene. Questa rottura è una rinuncia gioiosa, che non costituisce né una fuga né un timore, ma un richiamo irresistibile verso la Luce. E, quando questo richiamo fa sentire la Sua Voce, la Porta del Tempio si apre spontaneamente: Horus, Cristo, l'unzione divina, infine, comincia la sua Opera...
Così hanno parlato i Saggi di tutti i Tempi, Coloro che hanno visto con certezza la più semplice delle Verità.
L'Egitto si è conservato per millenni perché la Via del rinnovamento ha mantenuto il suo popolo sulla retta Via e nella certezza che la Morte non è che un cambiamento nella continuità della Vita.

Il Tempio ha riservato a Coloro che erano Illuminati il cammino diretto che il Cristianesimo ha insegnato apertamente in tutte le sue conseguenze.

la Teocrazia Faraonica - R. A. Schwaller de Lubicz



sabato 1 novembre 2014

Mito di Fondazione di Hogwarts2014, ovvero Le 108 stelle del Destino

"Un Tempo lontano, 108 Anime strinsero un Patto Sacro, che le vincolava di vita in vita a prestare fede a quel Giuramento. Non sempre tutte le 108 Anime si incontravano tutte insieme in ogni esistenza, ma si narrava che, se per caso o Sincronicità, fossero riuscite nell'intento, un'enorme Energia capace di cambiare i Destini della Terra sarebbe emanata da loro, raggiungendo la massa critica che avrebbe innescato un Cambiamento epocale.
Di vita in vita, di incarnazione in incarnazione, le Stelle si incontrarono e rinsaldarono tra loro antichi e nuovi Legami e questo permetteva sempre loro, ad ogni successivo incontro in una nuova incarnazione, di riconoscersi intuitivamente e di aiutarsi a vicenda a recuperare la Memoria dell'Antico Patto. 

Una di loro, ai Tempi del Patto Sacro, millenni e millenni prima, aveva assunto su di sé l'incarico di radunarle tutte alla Fine dei Tempi, un'Epoca lontanissima nello Spazio-Tempo, e di creare per loro una casa dove potessero incontrarsi e ristabilire i vecchi Legami, mentre intanto si aiutavano a vicenda nel recuperare le Antiche Memorie Perdute. Era credenza comune e consolidata, ai Tempi del Patto Sacro, che l'Anima, il Daimon che Guida ciascuno di Noi sulla Terra, fosse una sorta di Giocatore, che invia sul pianeta Terra un personaggio, un Avatar, ad interagire col Pianeta. In base all'abilità e all'anzianità del Giocatore, questo sa crearsi un personaggio sempre più forte e accessoriato. non è sempre lo stesso, l'Avatar cambia ogni volta che il Giocatore si stanca di giocare una partita e poi ne riprende un'altra. A quel punto, crea un nuovo personaggio, spesso diverso per capacità, a volte un Mago, a volte una Sacerdotessa, a volte un Guerriero. Quando diventa abbastanza bravo con un personaggio lo utilizza di preferenza. si narra, ma questa è solo una Leggenda, che quando un Avatar arriva al Livello massimo consentito dal Gioco, a quel punto il Giocatore stesso non solo lo guida dal proprio Mondo, come ha sempre fatto in fondo, ma può comunicare direttamente con Lui, perché a quel punto il personaggio diventa cosciente di sé, di essere un personaggio e di essere al tempo stesso un'Emanazione particolare del Giocatore.

Ebbene, il Patto Sacro stretto Mille e Mille anni fa fu un Impegno che 108 Anime presero simultaneamente, in Tempi molto avversi alla fine della loro Civiltà, di ritrovarsi dopo molto tempo e dopo molto aver fatto esperienza, con i loro Avatar Umani perfettamente coscienti di Sé e del rapporto che li lega al rispettivo Giocatore. Il Tempo dell'Adunanza e il Luogo dell'Adunanza sono finalmente arrivati, Qui e Ora. Le capacità ancora un po' arrugginite, certo, ma le Stelle hanno promesso di aiutarsi l'un l'altra a recuperare le Antiche Facoltà, onorando così l'Antico Vincolo e cambiando le sorti dell'Amato Pianeta Terra".


DebdeaShakti


                                     http://hogwarts2014.forumfree.it/?t=69429805#lastpost 

giovedì 23 ottobre 2014

la Regina e l'Ars Regia

La figura di Cristina è legata alla storia dell'alchimia: la sua vita si svolse in uno dei secoli più importanti per la ricerca dell' "Oro Filosofale". E continua ad esserlo tutt'ora. Non a caso è stata donata alla biblioteca dell'Accademia dei Lincei residente a Palazzo Corsini, l'antico Palazzo Riario, una delle più ricche collezioni di manoscritti e stampe rare di ermetismo alchemico: il fondo Verginelli-Rota. iInfatti, nel catalogo della collezione Vinci-Verginelli, il dotto umanista scrive: "a me, che ho fatto donazione dei miei libri ermetici, fa uno strano sentire assistere al 'ritorno' di questi libri alchemici alla sede che è storicamente e qualitativamente la più propria per essi: Palazzo Corsini, la Reggia di Cristina, amica di alchimisti e alchimistecheggiante ella stessa".
A Roma, in occasione del III centenario della sua morte nell'aprile 1984, è stato tenuto nella Sala Borromini un convegno internazionale: "Opus Niger: gli scienziati alla corte romana di Cristina di Svezia", cui hanno partecipato numerosi studiosi di tutto il mondo, dove è stato messo in evidenza il vivo interesse della Regina per le Scienze.

L'Alchimia o Magia Trasmutatoria ha per scopo il compimento della Grande Opera, cioè la restaurazione nell'individuo degli Antichi Poteri Regali. Tutte le tradizioni parlano di uno Stato Edenico, di un'Età dell'Oro da cui l'uomo è decaduto. Per riconquistare quello stato primigenio è necessario seguire delle pratiche particolari, un 'iter' simboleggiato dalle fatiche di Ercole, di Teseo, dalla conquista del Vello d'Oro.

La prima operazione magica l'Adepto la deve compiere su se stesso, trasmutando i propri 'metalli vili' in Oro, cioè trasformando le facoltà comuni in facoltà umane divinizzate. La realizzazione alchemica si esprime anche in termini di conquista della 'Pietra Filosofale': chi possiede tale pietra può operare la Trasmutazione dei metalli vili in Oro.

Cristina si trovò fin da giovanissima a contatto con l'alchimia (...) secondo Van Lennep, gli alchimisti erano ben accolti alla corte di Svezia al tempo di re Gustavo Adolfo e afferma che sua figlia Cristina ebbe un vivo interesse per la scienza di Hermete: "Questa Regina era stata Iniziata ai segreti della Trasmutazione Alchemica dal Sendivogius.(...) l'interesse di Cristina per l'Alchimia si estrinsecò soprattutto a Roma quando, probabilmente attraverso F.M.Santinelli (autore delle tre belle canzoni alchemiche dal titolo 'Lux Obnubilata', conobbe il marchese di Palombara e frequentò il suo "laboratorio". Infatti il nome di Cristina a Roma è legato alla Porta Magica di Piazza Vittorio Emanuele II, uno degli ingressi secondari della Villa Palombara sull'Esquilino. La Porta Magica è uno dei pochi monumenti alchemici giunti fino a noi, famosa per i suoi simboli e le sue iscrizioni.(...)

Sebbene la Roma del secolo XVII, in cui vigeva ancora l'inquisizione, fosse l'ambiente meno adatto alla diffusione delle idee ermetiche, proprio nella sede del Papato esisteva un filone Tradizionale, ai margini dell'ortodossia e in convivenza con essa. malgrado l'Astrologia e l'Alchimia fossero bandite e condannate dalla Chiesa cattolica, molti prelati se ne interessavano anche praticamente (Athanasius Kircher, il Cardinale Azzolino e altri).

Alla base di tali dottrine è un Universo Vivo, animato da forze sottili; legami invisibili uniscono Cielo e Terra; i vari linguaggi dei metalli, delle piante, delle pietre, degli animali sono in corrispondenza col linguaggio degli astri, delle costellazioni, dei pianeti ("come in Alto, così in Basso"). L'Alchimista, nella solitudine del suo laboratorio, intento alla trasformazione della materia, nel suo "athanor", cercava di realizzare le "Nozze Alchemiche", cioè una perfetta armonia tra Spirito e Materia, tra Uomo e Cosmo.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini





lunedì 6 ottobre 2014

Madre Kali


Ascoltami, Figlia e conoscimi per Quella che sono.
Sono stata con Te fin dalla tua nascita
e starò con Te fino a che non tornerai in Me,
nella mia oscurità che tutto conclude.
Io Sono l'amante passionale e seducente
che ispira il poeta a sognare.
Io sono Colei che ti chiama alla fine del tuo viaggio.
Io sono Colei che ti aspetta alla fine dei tuoi giorni,
dove tutti i miei Figli incontrano la mia benedizione
riposando nel mio abbraccio.
Io sono il Grembo da cui nascono tutte le cose.
Io sono il sepolcro dove tutte le cose devono tornare.
Spoglio il tuo petto per lasciarti morire a questa vita e vederti rinascere nell'eternità.
Io sono la Strega che non può essere dominata,
la Tessitrice del tempo, Colei che rivela i Misteri
.
Io sono Colei che taglia le gole della crudeltà
per bere il sangue dei loro cuori.
Ingoia la paura e vieni a me!
Scopri la Bellezza vera, la Forza e il Coraggio.
Io sono la furia che strappa la carne delle ingiustizie.
Io sono la fucina incandescente che trasforma i tuoi demoni interiori
in strumenti di potere.
Apri la tua Anima al mio abbraccio!
E diventa parte della Luce che vive nelle tenebre.
Io sono la spada lucente che ti protegge dal male.
Io sono il crogiolo in cui ogni aspetto di Te converge formando
un arcobaleno di unione.
Io sono il vellutato cielo notturno,
la nebbia di mezzanotte, che avvolge il Mistero.
Io sono la crisalide nella quale dovrai affrontare ciò che ti terrorizza,
per rinascere vibrante e rinnovata.
Incontrami al bivio fra la Vita e la Morte,
e sarai trasformata,
poichè una volta che guardi il mio volto, guardi il luogo dove non c'è ritorno.
Io sono il calderone dove tutti gli opposti si incontrano per conoscersi l'un l'altro nella verità.
Io sono la grande rete che collega tutte le cose.
Io sono la guaritrice di tutte le ferite,
la Madre Guerriera che vendica tutti i mali a tempo debito.
Io sono Colei che rende il debole forte,
che umilia l'arrogante,
Io sono Colei che si eleva contro l'oppressore.
Io sono la Giustizia. Io sono la Misericordia.
Io sono la Fine e anche il Principio.
La cosa più importante, Figlia mia, io sono Te.

Sono parte di Te, io sono dentro di Te.
Cercami dentro e fuori, e sarai sempre forte.
vieni a conoscermi. Avventurati nell'Oscurità, così che io possa svegliarti, per donarti Equilibrio, Illuminazione e Integrità.
Porta il mio Amore con Te ovunque,
e troverai dentro di Te il Potere di essere chi sei.



Manifesto di Kali - autore sconosciuto
fonte spagnola : Círculo de Mujeres "El Jardín de Shakti"



  Un grazie speciale a Sister Selva della Luna e al suo post originale nella sua pagina: 'Nel nome della Madre' https://www.facebook.com/197126996989735/photos/a.202132709822497.43875.197126996989735/724613474241082/?type=1

mercoledì 1 ottobre 2014

incontrando la Dea Rossa

Ad un certo punto del percorso si è manifestata dentro e nella Tradizione la Dea Rossa.

Dove tutto sia cominciato non so dirlo, perché è come una sfumatura che si assottiglia, senza mai scomparire, perdendosi nella lontananza del tempo, come un fascio di luce che si getta lontano fin dove non lo si distingue più con lo spazio e il cielo.

Fu chiaro a un certo punto che era Lei la portatrice dell'energia sensuale ed erotica, è Lei che induce il movimento di Risveglio dal profondo che nasce come condivisione, come battito, per poi divenire luce, trasformazione, intento. Questo movimento nasce dalla pancia, e poi sale verso il Cuore, mostrando poi ancora la Divinità come un aspetto dell'universo oltre la mente e l'ordinario. La giostra su cui ci fa salire può essere lenta o vorticosa, ma esprime sempre il Risveglio della Dea, conducendoci verso la condivisione transpersonale. 

la Dea Rossa è un mondo, una conoscenza, una sapienza antica.

Per me le sue mani sono dolci e accoglienti, e il suo sapore femminile entusiastico. A volte non occorrono molti giorni perché si mostri e condivida con noi il gioco delle sue eterne carezze. Ma più difficile è crederLe e sostenerLa fidandosi del Suo sentire.

Potremmo adesso dire che l'acqua è la femminilità, ma il fuoco la sua guarigione, la luce il suo portento, la naturalezza il movimento che offre. La certezza è che siamo docili al Suo cospetto, e forti quando occorre. La ripetitività del Suo atto magico è l'unione del Maschile e del Femminile: supini i corpi sulla distesa acqua del mare, mentre il fuoco li rinfranca e conduce dentro, verso altro oltre sé. Il culmine è la Sua guarigione, il dardo attraverso cui raggiungere la regione degli Dei, ma non è quello comune, bensì il magico. Nessuno ha mai toccato il Suo firmamento, la Sua origine, che resta ancora intatta e pura.

La Sua luce infuoca la missione personale, il Risveglio attraverso le epoche comandate dal giorno, svuotate dal senso, maturate nel Comandamento Supremo: l'Amore Assoluto.


il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano


martedì 16 settembre 2014

Tempo Ordinario, Tempo Magico

L'aspetto più radicante della Tradizione del Drago Trasparente è sicuramente l'unione dei due Mondi: quello Ordinario e quello Magico.
Sono anche detti lato destro e lato sinistro: il primo è quello in cui viviamo ordinariamente, il mondo conosciuto ed accettato socialmente, questa realtà definita; si può dire in senso lato che è più maschile, e vi rientrano le emozioni come le intendiamo comunemente; secondo gli insegnamenti della Tradizione esso è legato agli esseri umani come lo erano in origine, cioè i cosiddetti Cavalieri del Drago. Il lato sinistro, invece, è il mondo magico, quello dell'altra percezione, della sensibilità e sensitività, dei sogni, dove due più due non fa quattro ma, come diceva l'angelo Eugenio, forse il cielo stellato: è più femminile, ed è legato agli spiriti e al Popolo fatato della Terra.
Questi due aspetti si comprendono molto meglio quando si osservano e sperimentano come "tempi": il tempo ordinario (o tempo della dimenticanza) e il tempo magico (o tempo del sogno). ogni volta che ci muoviamo, siamo o nell'uno o nell'altro tempo, il che è essere in un mondo piuttosto che in un altro, dove vigono regole diverse, valori diversi, percezioni diverse.
Lo sforzo della Tradizione è quello di rendere comprensibile per le persone la differenza tra questi due stati dell'essere (essere inteso non solo come persona, ma come Tutto), riconoscerli, e integrarli in un vissuto il più possibile armonico. La ricerca dell'unità tra maschile e femminile, cielo e terra, yin e yang, potrebbe essere la risonanza di questo antico ricordo.

Molte risorse ci sono negate nel viaggio che compiamo sulla Terra proprio perché abbiamo dimenticato il tempo magico: la società ha scelto di escluderlo, e noi abbiamo deciso con essa. Di conseguenza le verità, sia personali che comuni, hanno seguito un'impronta, quella del tempo ordinario, che però è completamente relativa, non assoluta. Il disagio che percepiamo spesso dentro deriva dalla mancanza di contatto e valorizzazione del mondo magico, che poi in realtà è nient'altro che il vero stato dell'essere della Terra: gli alberi, gli animali selvatici, tutta la Natura vive nel tempo magico, ed è per questo che spesso stentiamo a riconoscerne il valore e a volte la vita stessa (pensando ad esempio che le pietre non abbiano una consapevolezza o che gli animali siano esseri inferiori). Ciò chiarisce ancora di più le nostre difficoltà a vivere su questo pianeta.
Il tempo ordinario è il tempo della mente, con cui abbiamo definito il Tutto, il tempo magico è il tempo del sentire, con cui ci apriamo al momento presente, all'ignoto, al sacro.
Secondo la Tradizione il punto è togliere il velo che separa le due realtà, che divide il Tutto: effettivamente non c'è una vera separazione tra i due aspetti, e tutto riguarda semplicemente la vita e il nostro vissuto, anche se non li vediamo, il mondo ordinario e quello magico sono costantemente presenti, perché sono nella stessa realtà. Il Tutto è semplicemente il Tutto, e siamo solo noi che lo dividiamo e possiamo esplorarlo utilizzando la mente, oppure l'immaginazione, la fantasia, il potere personale, la Visione interiore.
Questa traccia dalle infinite sfaccettature ha effettivamente percorso tutto il lavoro compiuto negli anni con i gruppi della Tradizione, sia che si trattasse di esplorare le dimensioni interiori, sia che riguardasse invece la gestione di tematiche della vita quotidiana (relazioni, emozioni, lavoro, ecc.). A livello pratico secondo la Tradizione se non vediamo la compresenza dei due aspetti, e soprattutto non la facciamo nostra, per lo più dobbiamo poi rifare i conti, con noi stessi e con le situazioni in gioco: la vita cerca sempre di colmare il disequilibrio chiedendoci di pagare le bollette, avere più cura dei nostri figli, o riconsiderare e valorizzare la nostra sensibilità interiore e l'esistenza dello spirito, attraverso anche una grave malattia.
Ricercare l'integrazione del lato destro e del lato sinistro, del tempo magico e del tempo ordinario è qualcosa che riguarda tutte le singole vicende che ci troviamo ad affrontare quotidianamente. Ma trovarla stabilmente è l'obiettivo di una vita, o forse più.

Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".


il Risveglio della Dea Rossa-la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore, Roberto Giordano




giovedì 11 settembre 2014

Memorie di un'Egizia

Sono arrivata! Immediatamente, percepisco la figura di luce di un essere celeste: la mia metà complementare! La sua forza d'attrazione irresistibile mi chiama a sé e, con gioia e felicità mi fondo in lui, nel suo cuore, in perfetta unità. Sono cosciente del fatto che Egli è sempre stato Me, ed Io Lui, immagine dualistica proiettata dal mio vero Sé divino. In quello stato dualistico, guardavo a Dio come ad un essere separato da me e lo sentivo come un "Tu". Ora, in quest'unione paradisiaca, sento che sto per diventare quella potenza invisibile che fino ad ora ho chiamato Dio. Un disco di fuoco comincia a girarmi attorno, ed è nel suo asse immutabile, nella mia colonna vertebrale, che abita il mio Sé autentico, IO.
Sento la mia colonna vertebrale bruciare come un arco di fuoco, come un ponte di corrente vitale che irradi una luce abbagliante in ognuno dei miei sette centri di energia ed animi tutto il mio corpo.
Fuori dal tempo e simultaneamente, vedo l'interminabile catena di tutte le forme di vita in cui mi sono incarnata fin dalla prima separazione dall'unità paradisiaca, forme che costituiscono il lungo, lunghissimo cammino dello sviluppo, tutto ciò che sono stata, tutto ciò che ho vissuto fino a quel momento. Osservo che le mie innumerevoli vite sono state, sono e saranno sempre legate agli stessi spiriti; gli eventi delle vite precedenti hanno creato nuove relazioni, nuovi sviluppi, nuovi rapporti che si completano reciprocamente, simili alle tessere di un grande mosaico.
Riconosco i legami che mi uniscono alla mia metà complementare, con Ptahotep, con Atothis, con Ima, Bo-Ghar e tanti altri. In tutte queste relazioni che abbiamo vissuto, vedo come anime più avanzate ci abbiano aiutati, come ci siamo aiutati reciprocamente, come abbiamo assistito quelli che erano meno avanzati di noi, come abbiamo lavorato per la spiritualizzazione della Terra sviluppando la nostra coscienza nella materia, nel corpo. L'esperienza che abbiamo accumulato nel corso di tutte queste vite e di cui tutti beneficiamo, serve ad allargare e ad approfondire la coscienza nel corpo che, progressivamente, diventa più spirituale e più bello. La materia che compone le nostre varie forme di manifestazione si fa più elastica, più morbida e risponde sempre meglio alla volontà e alle radianze dello spirito, fino a che il corpo diventa, finalmente, il servo obbediente del Sé che non maschera e non trattiene più alcun raggio luminoso dello Spirito.
Comprendo il Mistero della piramide perché sono diventata piramide usando la materia, il corpo, esclusivamente come base solida, ma che manifesta costantemente il Divino.


Iniziazione: memorie di un'Egizia - Elisabeth Haich


Un anelito di assoluta libertà, un arbitrio senza limiti, caratterizza il pensiero Egiziano.
Nessuna necessità cosmica, logica, spirituale, lo vincola: è signore del proprio destino. Crea mediante la parola pronunciata dalla sua bocca. Medi
ante uno sforzo della volontà magica raggiunge l'onnipotenza divina. Sente che nulla può resistergli in quanto vive nell'eterno. (...) L'Egiziano nega ogni possibile distinzione tra realtà e possibilità. Il concetto di impossibile non esisteva per lui; in altri termini, la sola cosa impossibile per questo antico popolo era giustamente ed effettivamente... l'impossibile. Hathor è "la Madre di suo Padre e la Figlia di suo Figlio"; Tum-Ra-Horchuti è "il Padre di sua Madre"; Ta-Urt è "la Madre di colui che l'ha generata con sua Madre", ecc.
Tutti i componenti del Mondo visibile e invisibile si amalgamavano, si univano in una simbiosi simile a un processo alchemico inverosimile (...) questa attitudine spirituale compenetrava tutto il Cosmo Egiziano di un'atmosfera di libertà, di plasticità, di esuberanza artistica.


Introduzione al Libro dei Morti degli Antichi Egiziani - G. Kolpaktchy, D. Piantanida

"Non sai, o Asclepio, che l'Egitto è l'immagine del Cielo, proiezione, qui nel profondo, di tutto l'ordinamento celeste? Tuttavia, sappilo, tempo verrà nel quale saranno reputati vani tutti i culti praticati, con tanta fede, dagli Egiziani ai loro dèi e tutte le loro sante invocazioni saranno considerate sterili e prive di senso. La Divinità lascerà la terra per risalire in cielo, abbandonando l'Egitto Sua antica dimora, che rimarrà privo di religione, orbato dalla presenza degli dèi... allora, questa terra consacrata da tanti santuari e templi, apparirà ricoperta di tombe e di morti.
Oh, Egitto, Egitto! Della tua religione altro non rimarrà che un fiabesco racconto, al quale i posteri più non presteranno orecchio, e sola testimonianza della tua fede, mute parole incise sulla pietra..."

Ermete Trismegisto

Siamo Dèi nel corpo di Dio, verità e amore il nostro destino.
E allora andate e portate la bellezza nel mondo, accendete una luce nell'oscurità.


"Inno ad Hathor", da "il risveglio di Osiride" - Libro egizio dei morti




mercoledì 3 settembre 2014

Dea Rossa, Dea Nera

Nei primi anni di apprendimento, uno degli aspetti energetici su cui più ritornavano le pratiche e le meditazioni seguite insieme ai gruppi, era quello della Grande Madre.
Secondo la Tradizione, Essa permea l'Universo in ogni sua singola dimensione, distribuendo l'amore, la creatività, la saggezza.
E' la Dea, spesso riferita anche alla Terra, come grande essere vivente e senziente.
Ma questo Femminile infinitamente accogliente è anche spietato al tempo stesso.
"Spietatezza" nella Tradizione è essenzialmente la qualità che la Vita, la Terra, gli animali, gli spiriti, e a volte anche gli esseri umani hanno di fare semplicemente ciò che va fatto, seguendo le regole dell'energia: essa spinge ogni componente dell'Universo verso i suoi processi di guarigione, crescita, mutamento. E così fa la Madre, la Dea. Essa ci guida in maniere spesso a noi misteriose verso cerchi di evoluzione nell'eterno ritorno dei suoi cicli.

Tutto rientra nel suo inconcepibile concetto di Amore.

il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano



domenica 31 agosto 2014

la Donna Giovanna

Nell'arte greca, ma anche in quella induista e buddhista (in particolare nella scultura), sulle labbra degli dèi e degli eroi che hanno armonizzato in sé l'attimo fuggente e l'eternità, trascendendo il tempo storico, aleggia uno strano ed enigmatico sorriso; come quasi tutte le forme di riso e umorismo, il sorriso degli dèi nasce da uno "strabismo", dalla capacità di percepire simultaneamente la dissociazione che divarica l'essere dall'apparire e il sottile legame che li unisce. E' il sorriso di chi ha saputo integrare in sé il tempo storico e il tempo sacro, la maschera e il volto, la materialità e la spiritualità, l'uomo angelico e la bestia ctonia, il destino individuale - legato al cronos e alle istanze dell'Ego - e il destino della stirpe, condizionato dall'obbedienza a un ordine universale che rende l'individuo strumento di un disegno aionico stabilito ab origine.

Nei monumenti funerari dell'antica Grecia ritroviamo curiosamente lo stesso misterioso sorriso sui volti delle fanciulle (o kore) che rendono omaggio a Persefone, Dea del mondo sotteraneo.


Dioniso nei frammenti dello specchio - Alessandro Orlandi



L'insegnamento filosofico e morale dello Shivaismo è attribuito secondo i Purana a Skanda. Esso corrisponde quindi a quello che i Greci hanno chiamato 'il Secondo Dioniso': non si tratta di una dottrina meno antica, bensì dell'epoca della sua accettazione nel mondo greco o indiano. 

Quando, secondo l'evoluzione dei cicli, l'orgoglio dell'uomo si erge contro il suo istinto, ossia quando le costruzioni mentali artificiose si oppongono alla percezione del mondo sottile e sul piano materiale si sviluppa la grandezza nefasta del genere umano, potenziale strumento della distruzione e della morte del mondo terrestre, Shiva, principio che è fonte di vita, appare e insegna le tre Vie della Conoscenza e della Realizzazione: il Samkhya (la cosmologia), lo Yoga (la padronanza dell'uomo sottile) e il Tantra (riti e pratiche iniziatiche e magiche). 

Shiva e Dioniso, la religione della Natura e dell'Eros - Alain Daniélou



giovedì 28 agosto 2014

Presentazione di Hogwarts 2014, l'Accademia dei Figli e le Figlie del Sole e della Luna

Erano tutte Sincronicità, un termine coniato da Jung di cui solo recentemente avevo iniziato a comprendere il significato: una coincidenza che è più di una semplice coincidenza perché è ricca di significato. Le Sincronicità sembrano originarsi a Livello Quantico, sono indizi che l'Universo ci offre e possono guidarci fino al significato delle nostre vite. 

E' Magia.

Phyllis Curott - "Il sentiero della Dea"