sabato 17 settembre 2016

Sophia

Nel cristianesimo - religione che ha aggregato e assorbito motivi di tradizioni molto eterogenee - lo "Spirito" non ha tratti ben definiti; non è "femminile" là dove feconda la Vergine e, nell'Antico Testamento, come principio che sovrasta le Acque. Tuttavia in ebraico e in aramaico il termine "spirito" è di genere femminile, e nello gnosticismo cristiano - nel Vangelo degli Ebrei - si incontra l'espressione, riferita al Cristo, "mia madre, lo Spirito Santo", mentre il termine greco per "spirito", pneuma, può corrispondere a quello indù di 'prana', soffio come forza vitale, forza di vita; dal che risulta, per lo Spirito Santo, la cui discesa fu anche raffigurata come una discesa di fiamme, un significato convergente con quello della stessa Shekinah. D'altra parte, lo Spirito Santo è stato spesso simboleggiato dalla colomba, la quale fu già associata alle grandi divinità femminili mediterranee, alla Potnia cretese, a Ishtar, a Derceto, a Mylitta, alla stessa Afrodite, a rappresentarne la forza e l'influenza. E sono delle colombe a portare a Zeus il suo nutrimento, l'ambrosia.

La Donna Divina dello gnosticismo è essenzialmente Sophia, Entità dai molti volti e dai molti nomi. 
Identificata talvolta con lo stesso Spirito Santo, secondo le sue varie valenze essa è anche la Madre o Madre Universale, la Madre dei Viventi o Madre Risplendente, la Potenza in atto, Quella-della-Mano-Sinistra (in opposizione al Cristo, inteso come il Suo sposo e Quello-della-Mano-Destra), come la Lussuriosa, la Matrice, la Vergine, la Sposa del Maschio, la Rivelatrice dei Misteri perfetti, la Santa Colomba dello Spirito, la Madre Celeste, la Smarrita, Elena (cioè Selene, la Luna); fu concepita come la Psyche del mondo e come l'aspetto femminile del Logos. Nella Grande Rivelazione di Simone gnostico il tema della Diade e dell'Androgine è dato in termini che qui vale la pena riportare: "Questo è Colui che fu, che è e che sarà, potere maschio-femmina come il preesistente potere illimitato che non ha principio né fine esistendo nell'Uno. Fu da questo potere illimitato che il pensiero, celato nell'Uno, dapprima procedette, divenendo due... Così accade che quanto da esso viene manifestato, benché uno, si trovi ad essere due, maschio e femmina, avendo la femmina in sé stesso".

Metafisica del Sesso - Julius Evola