domenica 14 settembre 2014

Jana, la Dea della Soglia


Uno dei principi cardinali della visione al femminile dell'universo è che la dinamicità della natura e il suo periodico rinnovamento fondano sull'equilibrio degli opposti, in cui la Dea incarna sia l'unità, sia la dualità delle varie nascite e morti, vivendo nella trinità della sua natura la sintesi finale di tutte le opposizioni.
Nella concezione di un Dio femminile, l'ordinamento delle realtà manifestate possiede una regolarità verificabile nei principali mutamenti che si ripetono in cicli giornalieri, mensili e annuali con le fasi di discesa ascesa della luce nei due solstizi, corrispondenti all'inizio dell'estate e dell'inverno, a simboleggiare una rigenerazione cosmica di tutto il creato. da qui deriva il simbolismo delle 'porte solstiziali' che aprono le varie fasi del cammino della luce (...)
Secondo René Guénon, era la Dea Jana o Diana a dirigere le cerimonie di morte e resurrezione, in cui la Luna era considerata Porta del Cielo e Porta degli Inferi (Diana ed Ecate) e il passaggio dalla condizione umana a quella divina si effettuava in armonia con la ciclicità delle stagioni e dei ritmi vitali. Sappiamo che gli esseri umani regolavano i loro incontri e le loro preghiere secondo i cicli naturali, le differenti stagioni, le diverse posizioni della terra rispetto agli altri pianeti, dove probabilmente l'incontro segnava il saluto, la gioia di rivedersi in armonia con le congiunzioni del creato.


Rosa Mistica - la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento, Elisa Ghigghini