lunedì 23 marzo 2015

la più antica Poetessa della Storia

...Enheduanna, la più antica poetessa conosciuta.

Settimana dopo settimana, per diversi anni, Meador arrivò con le sue nuove traduzioni, doni scintillanti che ispiravano e inchiodavano. Alcune parti erano bizzarre e a prima vista totalmente misteriose - frasi di una Poetessa il cui nome pareva impronunciabile e la cui posizione ufficiale durante la sua vita, "Gran Sacerdotessa del Dio-Luna della città di Ur", appariva esotica e lontana quanto i racconti di fantascienza. Alcune delle frasi di questa poetessa erano provocatorie, sconcertanti e scomode. 
Come testimoni di Meador rimanemmo scioccati di fronte all'incredibile nudo potere delle immagini, che nella nostra esperienza non avevamo mai associato al Femminino.

Volendo collocare la Poetessa Sumera in uno spazio temporale, Enheduanna visse diciassette secoli prima di Saffo, undici secoli prima di Omero e cinque prima di Abramo, datando la nascita di quest'ultimo nel 1700 a. C. Ehneduanna scrisse le sue opere molto presto in quella che è considerata l'evoluzione della scrittura, forse trecento anni dopo che il vocabolario cuneiforme si era sufficientemente sviluppato per esprimere concetti linguistici. Possedere quattromilacinquecento versi di un'autrice così antica - la madre della poesia scritta - è come versare acqua fresca nel pozzo da cui bevono tutti gli scrittori.
L'antica Sumeria ha prodotto la scrittura più arcaica conosciuta e con la pubblicazione di "Inanna, Signora dal Cuore Immenso", abbiamo il privilegio di incontrare la scrittrice più antica a noi nota.

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Con il ritrovamento di Saffo, i classici dalla Grecia produssero un nuovo miracolo: una Donna Scrittrice proveniente dall'antichità. I suoi personaggi erano gli Dèi, i rituali appropriati, le donne e l'amore; il suo era uno stile lirico. Fulcro dell'attenzione di Saffo era la Dea Stellare, Venere in lingua latina, Afrodite in greco, la sua lingua nativa. Saffo era insegnante in una scuola per giovani donne, al pari di Enheduanna, Sacerdotessa e Devota alla Dea identificata con il Pianeta Venere: Astarte in Siria, Ishtar in Accadia e Inanna in Sumeria.

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Nella pratica religiosa sumera, i Sacerdoti-En erano al servizio delle Dee e le Sacerdotesse-En erano al servizio degli Dèi.

Inanna celebrava la sua Vulva, fondava l'orticultura e portava tutti i Princìpi della sua cultura nel suo "Vascello del Cielo". Il mito della sua discesa, raccolto accuratamente da Kramer servendosi dei molti frammenti, balza all'attenzione come percorso di vita con una guida profonda per le scelte compiute dalle donne e le situazioni di vita femminile che richiedono l'arrendersi a un Principio più grande. Improvvisamente, lo scisma Maschio-Femmina del mito greco fu sostituito da una storia "nuova"; in questa il Femminino non è spezzato, non è trascinato qua e là in battaglie, non è in attesa, non è "tutto ciò che è gentile", non viene ucciso dai suoi stessi figli, non viene maledetto né oltraggiato.

Il riapparire, al giro di boa del Nuovo Millennio, di questo lavoro germinante colpisce in modo particolare. La tempistica di Enheduanna è impeccabile.

Judy Grahan, Introduzione a "Inanna, Signora dal Cuore Immenso", di Betty De Shong Meador




la Fonte Arcana della Bellezza

La possibilità di Nuova Vita veniva data dalla Madre Celeste, come Gesù ribadisce nel Vangelo di Tommaso (log. 50): "Poiché mia madre mi diede menzogna, ma la mia Vera Madre mi diede la Vita". 

In questo passo Gesù distingue chiaramente il personaggio storico della madre, una donna mortale destinata agli errori della sua cultura di appartenenza, e l'Archetipo Celeste della Vera Madre, Colei che sta al di là delle illusioni e delle apparenze della vita spirituale, l'Intuizione, la Premonizione, la Profezia. Gesù fu un Iniziato ai Misteri della Dea che contemplavano la nascita di un "Figlio della Camera Nuziale", come si afferma nel Vangelo di Filippo (67): "L'Anima e lo Spirito sono nati dall'Acqua, dal Fuoco. Dall'Acqua, dal Fuoco e dalla Luce nacque il Figlio della Camera Nuziale. Parlo non di questo fuoco che non ha forma, ma di quell'altro che ha la forma bianca della bella Luce e della Bellezza".

Si tratta evidentemente di un ritorno alla Fonte Arcana della Bellezza.

Rosa Mistica, la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento - Elisa Ghigghini