giovedì 29 ottobre 2015

Fanciulla Maddy, Fanciulla Kore

Gesù esaltò molti valori tipici delle società matriarcali, messi in evidenza dall'archeologa Marija Gimbutas: l'antica abitudine di condividere anziché opprimere, di fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi, valori di affiliazione e di unione e non di dominio, valori di giustizia e bellezza in una società pacifica e ugualitaria, tutti raggiungibili se si ha una concezione globale della realtà umana, dove i confini tra ciò che è visibile e ciò che non lo è sono labili, in una dimensione spesso identificata con l'acqua del mare, ossia con l'inconscio. Un segno di riconoscimento dei primi cristiani fu inoltre il 'pesce', simbolo identificativo anche di Persefone. Maria Maddalena, considerata dagli gnostici come Sofia, aveva come simbolo il 'pesce', animale acquatico e connesso con il mare. Il mutismo del pesce simboleggiava inoltre il silenzio a cui era obbligato l'iniziato, che doveva eliminare tutti gli ostacoli che si frapponevano alla sua visione interiore.
Karol Kerényi, nel suo studio 'Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia', afferma che in connessione con la festa dei Misteri in Eleusi si rappresentava l'emergere di una Dea dal mare: una fanciulla nasceva da una conchiglia simboleggiando come Afrodite, fanciulla divina, l'amore nella sua forma fisica. Si dice che la bella Phryne fosse una 'prostituta'. Il riferimento alla prostituta rimanda alla figura della Maddalena, nell'accezione di cui abbiamo già avuto modo di discutere. Ricordo, infatti, che per gli gnostici questo ruolo simboleggiava l'aspetto di Sofia che, inconsapevole della sua natura divina, si concedeva a molti amanti, mostrando la sua natura infedele; ma allorquando Sofia conquistava la consapevolezza della sua origine divina, un principio informatore di carattere spirituale guidava la sua vita e la prostituta, una volta redenta, trovava la sua vera Madre divina.

Maria Maddalena fu quindi considerata una prostituta probabilmente perché aveva svolto lo stesso ruolo di Phryne nei Misteri della Dea; nella parte finale dei Misteri eleusini avveniva il ricongiungimento della fanciulla 'prostituta' con la sua origine divina, ossia con la sua Dea Madre e con la Dea dei morti, in modo da ritornare alla Trinità degli aspetti Persefone-Demetra-Ecate. Questo ricongiungimento era la Risurrezione, la nuova nascita, che comportava l'apparizione di un bambino divino.


Rosa Mistica, la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento - Elisa Ghigghini




mercoledì 21 ottobre 2015

il Segreto dell'Alveare

Ti ringrazio, Ape
che mi hai insegnato la tua antica arte della collaborazione...
il ronzio di gruppo che porta con sé
il nettare che trasformate in
Divino Nutrimento,

grazie perchè in un periodo storico dove
la distruzione è ovunque,
Tu con le tue Sorelle
continuate deditamente a produrre
il vostro Oro

e provvedete a tenere in equilibrio
la Madre Terra.


Titti Bertolin, ne "L'Agenda della Dea - Il Corpo Sacro"

Ora possiamo precisare che quando si descrivono da un lato le vespe o le formiche si può affermare che si tratta di animali che si sottraggono all'influsso del Pianeta Venere, al quale invece sono del tutto soggette le Api, che sviluppano la vita amorosa nel complesso del loro Alveare. Qui essa diventa una vita saggia, e vi potete immaginare quanto saggia debba essere. Vi ho già descritto diversi fatti sulla procreazione della discendenza, in essa vi è molta saggezza inconscia. Le Api sviluppano questa saggezza inconscia nella loro azione esteriore. Così abbiamo nell'Alveare nel suo complesso, come una sostanza, l'elemento che in noi vive manifestamente quando il nostro cuore sviluppa Amore. L'intero Alveare è compenetrato di vita amorosa, le singole Api rinunciano tutte all'Amore e sviluppano complessivamente l'Amore nell'Alveare.
Si comincia quindi a comprendere la vita delle Api quando si appura che l'Ape vive come in un'atmosfera tutta impregnata d'Amore.

Le Api - Rudolf Steiner

L’Ape è stata Simbolo di Regalità sin dai tempi degli Egizi e come tale veniva utilizzata associata ai Faraoni, sopratutto collegata alla sovranità sul Basso Egitto. Sempre per gli Egizi essa rappresentava la Divinità in quanto nata dalle lacrime di Ra. Nel corso della storia ha anche rappresentato lo stesso Gesù, o per meglio dire il Cristo, in quanto Emblema della Risurrezione a causa della sua sparizione durante i mesi invernali ed il ritorno in primavera. Furono poi proprio i Merovingi a reintrodurre il Simbolo dell’Ape in quanto Sigillo Regale prima ancora del fiore di loto. (...) va inoltre considerato il valore Alchemico dell’Ape determinato dalla sua capacità di trasformare la materia, il nettare in miele, che può essere associato al processo di Iniziazione della Massoneria tramite il quale il novizio, la pietra grezza, viene lavorato sino a diventare una pietra perfetta.

 tratto da: http://www.simonebarcelli.org/2010/04/la-cappella-di-rosslyn-rivela-un-nuovo-segreto-legato-alla-simbologia-dell-ape/

L’Ape è simbolo di fertilità, di nutrimento, di laboriosità ed efficienza, ma rappresenta anche la difesa intrepida della proprietà, della casa e quindi della famiglia. Svelare il Segreto dell'Alveare è come cercare di svelare il Mistero Femminile, penetrarne il significato, riuscire a sublimare principalmente nella sua "Regina", nell' immagine della penetrazione e fecondazione, l' importanza stessa della vita. I Celti le consideravano Messaggere degli Dei, portatrici della Conoscenza dell’Altromondo, ciò faceva del Miele un alimento sacro e pregiato, ingrediente fondamentale delle bevande rituali come l’idromele, e si riteneva fosse uno dei componenti della pozione che bolliva nel Calderone della Dea Madre, l’Awen.
Secondo la leggenda, "Api" erano chiamate le Sacerdotesse di Demetra (Dea delle messi) che nei Riti Eleusini esprimevano con un brusio di richiamo la loro raffinata istintualità. Le Api, o Melisse, sono Sacre anche alla Dea Brighid, che si dice avesse un meleto nel Mondo ultraterreno ove volavano le api per ottenere un nettare magico. La capacità dell’ape di trasformare il polline in miele si può accomunare al lento Lavoro Iniziatico. Al frutto del suo lavoro è attribuito un grande valore esoterico, per via del miele che serve alla preparazione dell’Ambrosia, bevanda Sacra presso i Celti, i Germani e i Greci, o della cera, per la composizione dei ceri, oggetti rituali e sacri. E' Emblema dell’Eterna Rinascita e del rinnovarsi della natura a causa della sua sparizione nei mesi invernali e del ritorno in primavera. Nell’antico Egitto l’Ape, paragonata all’Anima, riportava in vita il defunto qualora entrasse dalla sua bocca. Per gli Egizi la sua appartenenza divina era dovuta alla sua nascita dalle lacrime di Ra. La statua dell’Artemide (Diana) di Efeso mostra la Dea circondata da diversi animali tra cui le Api, per esprimere la ricchezza della natura, infatti anche le Sacerdotesse caste di Artemide venivano chiamate Melisse, o Api. Anche le Amazzoni spesso si definivano tali. Il ronzio incessante delle Api è spesso associato all'innalzamento dell'Energia che conduce all'estasi del Nirvana e una persona che giace in una fossa piena d'Api spesso rappresentava l'Illuminazione. Le Api sono Sacre anche a Buddha, spesso rappresentato ricoperto da questi insetti. 

 
tratto da:  http://spaziosacroaltaredibrigida.blogspot.it/2013/03/lape.html

Il fatto che anche il nome della Profetessa ebraica Deborah in ebraico significasse "Ape" suggerisce che l'associazione tra questo titolo e le Sacerdotesse oracolari era molto antica nell'area del Mediterraneo. 
 
Marguerite Rigoglioso - Partenogenesi

martedì 20 ottobre 2015

Ritorno alla Luce

Che i Misteri Eleusini presentassero agli Iniziati un Divino modello dell'Immortalità nelle figure di Dioniso e Demetra (e Core e Plutone) piace a tutti sentirlo.

Quel che piace di meno è sentir ricordare che Demetra è la spiga - il pane - e Dioniso l'uva - il vino.

"Prendete e mangiate..."

Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò - Il Mistero


 

giovedì 15 ottobre 2015

la Bilancia

Con la Bilancia inizia l'arco di ritorno; da qui fino ai Pesci il cerchio dello Zodiaco torna indietro verso il suo punto d'origine. Questo è il primo segno che compare oltre l'orizzonte e dà inizio all'emisfero ''dell'altro''. Nella Bilancia bisogna venire a patti con la crescente consapevolezza della fondamentale oggettività o alterità che risiede sia nel Sé sia nel mondo esterno. Tutto il Simbolismo che circonda questo segno riflette un processo di adattamento, di bilanciamento e di armonizzazione con la nascente percezione della diversità. A partire da questo segno si entra nel gruppo di quelli da cui si può imparare a essere autoriflessivi, e realmente sensibili ai bisogni degli altri. Gli attributi chiave della Bilancia sono cooperativo, che scende a compromessi, dipendente, amante della pace, giusto, tentennante, distaccato, affascinante. Tutti questi aggettivi esprimono una certa sensibilità per il mondo sottile, che tesse un'unità a partire dalle nostre differenze e diversità.
Il compito centrale della Bilancia è trovare quello stato di equilibrio mobile tra sé e gli altri, e successivamente trattenere la tensione degli opposti abbastanza a lungo per effettuare un'inversione di polarità. Questo procedimento è come camminare attraverso lo specchio, in cui noi smettiamo di porci in relazione con il riflesso di noi stessi, iniziando a relazionarci non più con l'Io ma con il Tu. Attraverso l'inversione di polarità, l'Io separativo è decentralizzato; la consapevolezza si dirige lontano da una forma di predominante interesse personale, verso un coinvolgimento con la totalità più grande. Nella Bilancia si scorge un Sé più elevato o lo Spirito della Natura: scoprendolo, questo segno vuole coltivare l'espressione di questo potente nuovo ruolo.
(...)
Questo segno può manifestarsi come il desiderio di vivere appieno, portando amore per la vita, gioia per l'espressione e entusiasmo per l'esperienza, con un aperto desiderio di affrontare la vita come viene. C'è sempre un forte richiamo per l'avventura, che porta fino allo sfinimento. L'apprendimento avviene in maniera migliore attingendo a piene mani dall'esperienza diretta, di modo che essa arrivi più facilmentente e sia ricordata meglio quando viene utilizzata. Così, la Bilancia diventa maestra dello strumento dell'artigianato, del commercio, della macchina, della personalità e dell'arte di vivere e fare.
Esiste anche un altro aspetto della Bilancia che è responsabile dei molti attributi ''negativi'' che la caratterizzano. La vita con questo segno, come per tutti gli altri segni d'Aria, è decisamente contestuale e segnata da problemi di dualità: il Sé è costantemente visto attraverso le reazioni altrui; può essere difficile trovare un punto d'ancoraggio, data la natura di costante movimento e capovolgimento di questo segno. Ogni esperienza rischia di trasformarsi nel suo opposto, ogni pensiero, impulso, desiderio e azione potrebbe altrettanto semplicemente essere subita da un altro punto di vista. Questa diversità può portare confusione, dubbi su di sé e il costante carosello di identificazione attraverso le apparenze, le strutture di una realtà più stabile nelle altre persone, e la paura di una scelta chiara.
La Bilancia insegna la Prospettiva, il riconoscimento di se stessi come parte di un'Unità più grande, e l'abilità della consapevolezza di contemplare questo nuovo stato di cose. Essa porta l'individuo ad un punto di scelta personale e stabilisce una chiara intenzione fondata su una piena comprensione degli interessi.
L'Arcano Maggiore solitamente associato alla Bilancia è la Giustizia (VIII).

La carta della Giustizia rappresenta l'equilibrio karmico; tutto sta andando come dovrebbe. Solitamente ci sono stati alcuni cambiamenti che hanno portato questo equilibrio. Quasi sempre è giusto e buono, ma certe volte la persona che riceve la carta  non lo sente in questo modo. (...) In ogni posizione questa carta ci insegna le cause e gli effetti - le azioni e le conseguenze. Simboleggia il modo di operare della Legge Naturale, la rete della vita. Ciò che compiete si ripercuote su ogni cosa; ciò che succede agli altri si ripercuote su di voi.

Vicky Noble & Jonathan Tenney - Motherpeace Playbook, la pratica di Madrepace attraverso i Tarocchi e l'Astrologia


sabato 10 ottobre 2015

Splendore Oscuro, Oscurità Splendente

Stiamo imparando a non considerare più automaticamente una visione immanentistica e olistica come un impedimento e uno strangolamento della coscienza di sé. Non condividiamo più lo stereotipo sull'impossibilità di individuarsi - e quindi di esistere liberamente in quanto soggetti - nella ''simbiosi'' con la natura e abbiamo cominciato a percepire e a rappresentare la consapevolezza di portare dentro di noi l'Alterità, il diverso da noi, l'altro da sè, e a ricercare il senso dell'Unità profonda dietro alla molteplicità delle forme manifeste.

Sempre più (...) siamo in grado di riportare alla luce la diversità della nostra Visione, ''femminile'', che sta alla radice dei sistemi di pensiero che l'hanno occultata, in Grecia come in India, in Cina come nelle Americhe. ''Diversità'' ritenuta a un certo punto del percorso dell'umanità oscena e messa fuori scena come oscura e demoniaca in quanto in-divisa, non separata dal naturale; e ammessa nel contesto olimpico, gerarchico e patriarcale, e nel pensiero filosofico oppositivo e binario solo come polo negativo e oscuro, inglobante come il ventre della Madre da cui si emerge, nascendo, alla luce. Solo, cioè, come Madre/Materia, tutto quel che resta della Visione ''Femminile'' precedente nel contesto patriarcale che ne ha spezzato l'unità polimorfica.

(...) l'avvento del principio uranico ''civilizzatore'' portò contemporaneamente una caduta di livello, una caduta di stile, una perdita di spessore e la complessità della Visione precedente, non più comprensibile, potè essere resa intellegibile solo attraverso la riduzione a Madre di tutto ciò che era stata Themis nell'indifferenziato prima del tempo mitico.

(...) La Grande Madre, la Dea indifferenziata, la Potnia Fyton e la Potnia Theron,  le Antiche Dee della Teogonia un po' alla volta si frammentarono, assumendo su di sé uno solo dei molti aspetti del Femminile. In ciascuna di queste nuove antiche divinità è possibile cogliere gli strati della Sua progressiva Individuazione, che si costruì attraverso l'istituzione di nuove parentele e l'invenzione di nuove delimitazioni in una miriade di racconti, fino a raggiungere l'istantanea perfetta del Pantheon olimpico.

Oscure Madri Splendenti, le radici del Sacro e delle Religioni - Luciana Percovich

giovedì 8 ottobre 2015

la Torre

Sia in lingua egiziana che in lingua ebraica la parola 'Torre' viene scritta con le sole consonanti 'mgdl' e letta 'migdal' o 'magdal', da cui il nome Maddalena. In effetti, nei Vangeli canonici la Maddalena viene presentata come nativa di Magdala, una località della Galilea sul lago di Tiberiade, che sappiamo fornita di un castello con Torre.
Questa connessione tra la Torre e Maria Maddalena è da intendersi su un piano puramente letterale, in quanto indicativa di una provenienza geografica della Maddalena da un paese fornito di torre, o è da intendersi in un senso più profondo?

La Torre, come la Scala, è stata per lungo tempo simbolo del Centro, in cui avvenivano contatti tra l'Alto e il Basso, spesso associata alla linea dinastica del Messia, nell'iconografia cristiana essa è collegata più spesso alla Madonna, che nelle litanie laurentane viene chiamata 'Torre Eburnea'. (...)
La Torre coronava anche le statue di Artemide-Rhene, la Dea Nera dei Traci; ancora, Cibele era circondata da Torri, per cui venne chiamata dai Romani 'Mater Turrita'. Si diceva, infatti, che la Torre si prolungasse anche nel sottosuolo a unire i Tre Mondi: Cielo, Terra e Mondo Sotterraneo dei morti.
Ogni gradino della Scala, così come ogni piano della Torre, segnavano una tappa dell'Ascensione Mistica.

Rosa Mistica, la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento - Elisa Ghigghini


domenica 4 ottobre 2015

I narcisisti, gli psicopatici, i prepotenti, i manipolatori vivono la vita come se fosse infinita, come se il tempo di ciascuno di noi fosse dilatato nei secoli. Per questo si permettono di sprecare l'attimo, il giorno, la settimana, il mese e gli anni in inutili trastullamenti sterili, in giochi perversi, in titubanze, in promesse mancate, in fughe e ritorni, nella costante creazione di una premessa che non conduce mai a un fatto concreto. Sprecano preziosi istanti di vita, sprecano le proprie ed altrui energie, dissipano tesori per avere in cambio uno stallo paludoso in cui l'unica certezza è l'infelicità. Dovrebbero capire che la persona che tanto malamente oggi evitano e domani desiderano, dopodomani potrebbe non esserci più. La vita non è infinita, soprattutto dopo i 40 anni .

L’ultima volta che la vide,
non sapeva che era l’ultima volta che la vedeva.
Perché?
Perché queste cose non si sanno mai.
Allora non fu gentile quell’ultima volta?
Sì, ma non a sufficienza
per l’eternità.


Vivian Lamarque

giovedì 1 ottobre 2015

BiancoRossoNero

La dualità e la ciclicità sono caratteristiche del vivere: notte-giorno, bene-male, yin-yang.

Il Doppio è la copresenza nella donna del Bianco/Bianca - ossia la razionalità, l'autorità e la direzione della parte sinistra del cervello che si manifesta nei primi 14 giorni del ciclo - e dell'Augusto/Augusta-rossa - ovvero l'irrazionalità, l'istinto guidato dalla parte destra del cervello, che si manifesta nella seconda fase del ciclo mestruale. L'aspetto duale giace nel continuo e ripetitivo alternarsi dell'ovulazione e delle mestruazioni.
L'aspetto lunare della Clownessa è entrare in contatto con lo spazio interiore profondo della nostra essenza, in cui nessuno può entrare; è prendere consapevolezza della nostra femminilità attraverso ciò che ci distingue dall'uomo: le ovaie, la Vagina, il Sacro sangue mestruale o l'uovo d'Oro della menopausa. E' l'osservazione interiore dell'aspetto che non si può vedere perché è oscuro e che, risiedendo nella profondità della nostra Anima-corpo, segna un Percorso Segreto.

(...)

"Nell'antichità la Luna era considerata una Dea e le Sacerdotesse avevano il Culto dell'armonia che anima l'Amore tra i due Sposi Sole-Luna. Fra i due innamorati si svolge il gioco dell'inseguimento, dell'eterno corteggiamento. Il Sole e la Luna si inseguono e rincorrono in un eterno gioco, proprio come due innamorati che tengono vivo il loro amore con maliziose strategie. Il Sole affascinato dalla sua bellezza la insegue, ma la Dea della notte scompare silenziosa. Poi, quando alla fine del giorno il Sole scompare e il cielo lentamente si oscura, la Luna riappare. C'è fra la Luna e il Sole una profonda armonia perché sono due energie complementari".

La Clownessa, il Sorriso intimo della Donna - Rossella Bergo