lunedì 30 marzo 2015

il Divino Androgino

Inanna è stata ritratta in veste di Guerriera, Gran Sacerdotessa, Amante. Ora, in una sezione dell'inno, Essa crea un rito specifico per onorare l'aspetto cerimoniale delle persone dalla definizione sessuale ambigua.

Inanna
vestendo una vergine
entro le stanze delle donne
abbraccia con cuore pieno
la giovane fanciulla dall'aspetto di uomo prestante.

Enheduanna descrive la giovane fanciulla con la parola sumera la-la che significa: "il vigore di un giovane uomo nel suo pieno rigoglio". Il termine inglese "handsome" (avvenente; uomo prestante) traduce al meglio il significato cross-gender, come possiamo comprendere in contesto proseguendo nella lettura. La giovane donna dell'inno, a causa delle sue sembianze maschili, ha subito in Sumeria lo stesso ostracismo che molti androgini sopportano ancora oggi. L'Androginia cerimoniale ha una lunga storia. In Mesopotamia, nei testi letterari collegati al rituale del Tempio, il personale del tempio che venera la Dea è spesso descritto come degli Androgini, sessualmente ambivalenti, eunuchi, ermafroditi o travestiti. Nei tempi moderni, alcune culture native americane hanno creato una figura per manifestare la sacralità cross-gender, come ad esempio quella della 'berdache', o lesbica sacra.

La Sacerdotessa o il Sacerdote Cross-Gender possiede l'abilità di "passare dall'altra parte, di rivelare i due mondi essenzialmente diversi l'uno all'altro".

Il culto veniva praticato da personale di genere ambiguo entro i limiti imposti dal rituale del tempio. Contenuto in questa maniera questo strappo nel tessuto della realtà consentiva ai veneratori di contemplare la fragilità della loro realtà costituita e di far spazio all'instabilità nel loro mondo prevalentemente stabile.

... "Trasformare un uomo in donna / una donna in uomo / sono cose Tue, Inanna".

Inanna, Signora dal Cuore Immenso - Betty De Shong Meador