martedì 31 marzo 2015

Rex et Sacerdos

Dal Culto della Dea Madre deriva il simbolo della Dea Doppia.

Presente in tutto il mondo, l'Archetipo della Dea Doppia espande il nostro modo di intendere l'antica autonomia e sovranità femminile.

Se collocati in un più ampio contesto, tutti gli sfrenati gruppi di indomite e profetiche Sacerdotesse-sciamane estatiche possono essere visti come elementi di un antico e universale Culto della Dea, tramandato da una precedente civiltà matristica legata alla terra, che era stata distrutta e costretta a migrare in tutte le direzioni. La cività delle isole, come quella di Malta, delle Cicladi, di Creta e di Cipro, divenne l'ultima roccaforte dei riti sciamanici della Dea, prettamente femminili, in un tempo in cui le culture continentali erano state decimate da violenti invasori.

Il Tempio Oracolare di Delo (luogo di nascita di Apollo e Artemide, i gemelli della Grecia classica) era il centro sacro del cerchio formato dalle isole cicladi, da cui trassero il loro nome. In quei luoghi, le donne si truccavano il volto e probabilmente officiavano la maggior parte dei più importanti riti religiosi (se non tutti), comprese le Rivelazioni delle Profezie Oracolari e i rituali funerari.

In questi luoghi, le Sacerdotesse estatiche potrebbero aver praticato anche riti sessuali di tipo tantrico, come avvenne molto tempo dopo, quando yogini tibetane e indiane altamente evolute officiavano le loro sacre pratiche magiche nei cimiteri e negli ossari, con canti estatici collettivi che stimolavano la percezione.

Tirando le somme di tutte queste ipotetiche connessioni, diventerà finalmente possibile tracciare una discendenza diretta e ininterrotta degli antichi Misteri Femminili della Dea Doppia, da Catalhoyuk nel VII a. C. fino ai Misteri Eleusini che si svolgevano nell'Atene classica, al "fiorire della civiltà occidentale".

La Dea Doppia - Vicky Noble