martedì 16 settembre 2014

Tempo Ordinario, Tempo Magico

L'aspetto più radicante della Tradizione del Drago Trasparente è sicuramente l'unione dei due Mondi: quello Ordinario e quello Magico.
Sono anche detti lato destro e lato sinistro: il primo è quello in cui viviamo ordinariamente, il mondo conosciuto ed accettato socialmente, questa realtà definita; si può dire in senso lato che è più maschile, e vi rientrano le emozioni come le intendiamo comunemente; secondo gli insegnamenti della Tradizione esso è legato agli esseri umani come lo erano in origine, cioè i cosiddetti Cavalieri del Drago. Il lato sinistro, invece, è il mondo magico, quello dell'altra percezione, della sensibilità e sensitività, dei sogni, dove due più due non fa quattro ma, come diceva l'angelo Eugenio, forse il cielo stellato: è più femminile, ed è legato agli spiriti e al Popolo fatato della Terra.
Questi due aspetti si comprendono molto meglio quando si osservano e sperimentano come "tempi": il tempo ordinario (o tempo della dimenticanza) e il tempo magico (o tempo del sogno). ogni volta che ci muoviamo, siamo o nell'uno o nell'altro tempo, il che è essere in un mondo piuttosto che in un altro, dove vigono regole diverse, valori diversi, percezioni diverse.
Lo sforzo della Tradizione è quello di rendere comprensibile per le persone la differenza tra questi due stati dell'essere (essere inteso non solo come persona, ma come Tutto), riconoscerli, e integrarli in un vissuto il più possibile armonico. La ricerca dell'unità tra maschile e femminile, cielo e terra, yin e yang, potrebbe essere la risonanza di questo antico ricordo.

Molte risorse ci sono negate nel viaggio che compiamo sulla Terra proprio perché abbiamo dimenticato il tempo magico: la società ha scelto di escluderlo, e noi abbiamo deciso con essa. Di conseguenza le verità, sia personali che comuni, hanno seguito un'impronta, quella del tempo ordinario, che però è completamente relativa, non assoluta. Il disagio che percepiamo spesso dentro deriva dalla mancanza di contatto e valorizzazione del mondo magico, che poi in realtà è nient'altro che il vero stato dell'essere della Terra: gli alberi, gli animali selvatici, tutta la Natura vive nel tempo magico, ed è per questo che spesso stentiamo a riconoscerne il valore e a volte la vita stessa (pensando ad esempio che le pietre non abbiano una consapevolezza o che gli animali siano esseri inferiori). Ciò chiarisce ancora di più le nostre difficoltà a vivere su questo pianeta.
Il tempo ordinario è il tempo della mente, con cui abbiamo definito il Tutto, il tempo magico è il tempo del sentire, con cui ci apriamo al momento presente, all'ignoto, al sacro.
Secondo la Tradizione il punto è togliere il velo che separa le due realtà, che divide il Tutto: effettivamente non c'è una vera separazione tra i due aspetti, e tutto riguarda semplicemente la vita e il nostro vissuto, anche se non li vediamo, il mondo ordinario e quello magico sono costantemente presenti, perché sono nella stessa realtà. Il Tutto è semplicemente il Tutto, e siamo solo noi che lo dividiamo e possiamo esplorarlo utilizzando la mente, oppure l'immaginazione, la fantasia, il potere personale, la Visione interiore.
Questa traccia dalle infinite sfaccettature ha effettivamente percorso tutto il lavoro compiuto negli anni con i gruppi della Tradizione, sia che si trattasse di esplorare le dimensioni interiori, sia che riguardasse invece la gestione di tematiche della vita quotidiana (relazioni, emozioni, lavoro, ecc.). A livello pratico secondo la Tradizione se non vediamo la compresenza dei due aspetti, e soprattutto non la facciamo nostra, per lo più dobbiamo poi rifare i conti, con noi stessi e con le situazioni in gioco: la vita cerca sempre di colmare il disequilibrio chiedendoci di pagare le bollette, avere più cura dei nostri figli, o riconsiderare e valorizzare la nostra sensibilità interiore e l'esistenza dello spirito, attraverso anche una grave malattia.
Ricercare l'integrazione del lato destro e del lato sinistro, del tempo magico e del tempo ordinario è qualcosa che riguarda tutte le singole vicende che ci troviamo ad affrontare quotidianamente. Ma trovarla stabilmente è l'obiettivo di una vita, o forse più.

Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".


il Risveglio della Dea Rossa-la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore, Roberto Giordano