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sabato 1 novembre 2014

Mito di Fondazione di Hogwarts2014, ovvero Le 108 stelle del Destino

"Un Tempo lontano, 108 Anime strinsero un Patto Sacro, che le vincolava di vita in vita a prestare fede a quel Giuramento. Non sempre tutte le 108 Anime si incontravano tutte insieme in ogni esistenza, ma si narrava che, se per caso o Sincronicità, fossero riuscite nell'intento, un'enorme Energia capace di cambiare i Destini della Terra sarebbe emanata da loro, raggiungendo la massa critica che avrebbe innescato un Cambiamento epocale.
Di vita in vita, di incarnazione in incarnazione, le Stelle si incontrarono e rinsaldarono tra loro antichi e nuovi Legami e questo permetteva sempre loro, ad ogni successivo incontro in una nuova incarnazione, di riconoscersi intuitivamente e di aiutarsi a vicenda a recuperare la Memoria dell'Antico Patto. 

Una di loro, ai Tempi del Patto Sacro, millenni e millenni prima, aveva assunto su di sé l'incarico di radunarle tutte alla Fine dei Tempi, un'Epoca lontanissima nello Spazio-Tempo, e di creare per loro una casa dove potessero incontrarsi e ristabilire i vecchi Legami, mentre intanto si aiutavano a vicenda nel recuperare le Antiche Memorie Perdute. Era credenza comune e consolidata, ai Tempi del Patto Sacro, che l'Anima, il Daimon che Guida ciascuno di Noi sulla Terra, fosse una sorta di Giocatore, che invia sul pianeta Terra un personaggio, un Avatar, ad interagire col Pianeta. In base all'abilità e all'anzianità del Giocatore, questo sa crearsi un personaggio sempre più forte e accessoriato. non è sempre lo stesso, l'Avatar cambia ogni volta che il Giocatore si stanca di giocare una partita e poi ne riprende un'altra. A quel punto, crea un nuovo personaggio, spesso diverso per capacità, a volte un Mago, a volte una Sacerdotessa, a volte un Guerriero. Quando diventa abbastanza bravo con un personaggio lo utilizza di preferenza. si narra, ma questa è solo una Leggenda, che quando un Avatar arriva al Livello massimo consentito dal Gioco, a quel punto il Giocatore stesso non solo lo guida dal proprio Mondo, come ha sempre fatto in fondo, ma può comunicare direttamente con Lui, perché a quel punto il personaggio diventa cosciente di sé, di essere un personaggio e di essere al tempo stesso un'Emanazione particolare del Giocatore.

Ebbene, il Patto Sacro stretto Mille e Mille anni fa fu un Impegno che 108 Anime presero simultaneamente, in Tempi molto avversi alla fine della loro Civiltà, di ritrovarsi dopo molto tempo e dopo molto aver fatto esperienza, con i loro Avatar Umani perfettamente coscienti di Sé e del rapporto che li lega al rispettivo Giocatore. Il Tempo dell'Adunanza e il Luogo dell'Adunanza sono finalmente arrivati, Qui e Ora. Le capacità ancora un po' arrugginite, certo, ma le Stelle hanno promesso di aiutarsi l'un l'altra a recuperare le Antiche Facoltà, onorando così l'Antico Vincolo e cambiando le sorti dell'Amato Pianeta Terra".


DebdeaShakti


                                     http://hogwarts2014.forumfree.it/?t=69429805#lastpost 

giovedì 23 ottobre 2014

la Fata Redenta e Redentrice

Si dice che il ferro bruci le Fate.

E un'Era adatta agli uomini di ferro respinge lontano la Magia di creature incontaminate dall'odio, dall'avidità e dal potere come lo intendono i pesanti uomini del ferro. 

Se entrambe le creature, le Magiche Signore della brughiera e i pesanti uomini di ferro, con le loro leggere donne di latta, plasmate a loro immagine e somiglianza, solo un po' più graziose e affettate, si trovano a condividere lo spazio della terra per qualche tempo, presto o tardi dovranno incontrarsi.

Le Magiche Signore della Natura e degli animali, con le loro possenti corna, simbolo di fertilità e vitalità inesauribile e con le loro forti ali che le portano al di là delle nuvole senza sforzo, sanno che quando l'Era del ferro ciclicamente torna, i pesanti piccoli uomini che verranno a condividere il mondo con loro commetteranno con leggerezza ogni forma di stolto sopruso, fino a commettere quello supremo: il sacrilegio di profanare la Natura e il suo Piccolo Popolo. Di più: arriveranno a sfidare le Potenti e Magiche Signore delle lande incontaminate per rubare quello che per loro, piccoli ciechi umani, è il bene supremo: la terra con tutti i suoi tesori. Arriveranno, per riuscire nell'intento, a commettere qualsiasi atto indecente: menzogna, prevaricazione, tradimento, al fine di avere sul capo una corona di ferro. 

Sciocco balocco che mai sostituirà il potere di chi nasce con le corna.

Qualcuno lassù e qualcuno quaggiù, che ci piace chiamare il Signore e la Signora, lo Spirito e la sua Sposa che crea incessantemente dalla propria energia, decretarono che un giorno l'Uomo avrebbe avuto una Vera Corona tutta d'Oro, ma non sarebbe stata un inutile orpello sostitutivo, seppure forgiata coi più nobili metalli per cui i piccoli uomini sarebbero stati disposti a uccidere. No. La vera Corona dell'Uomo sarebbe stata un dono naturale, come le corna sulle Figlie e i Figli della Dea della Natura e sarebbe stata il simbolo di quel Matrimonio Sacro compiuto tra la Natura e lo Spirito. Chiunque avesse voluto avere sul suo capo questa indistruttibile e insottraibile Corona, avrebbe dovuto rispettare un solo Comandamento: per ottenere il potere su se stesso e solo dopo quello di governare la Terra e l'Umanità, una Signora delle lande avrebbe dovuto amarlo e benedirlo, accertandosi della purezza del suo Cuore.

Alcuni, saggiamente, rispettarono l'antico patto con gli Dèi, che sono il Dio e la Dea uniti in Sacre Nozze nei Cuori di tutte le creature

Ma i più stolti usurparono il potere. 
No, non fu per loro facile, e pagarono a caro prezzo l'inimicizia di una Signora della brughiera: follia, ossessione, e un cuore pietrificato. Questi erano i doni che meritavano tali stolte imprese.

Si narra che una Signora, la più potente, nella strenua lotta per salvare la Terra e le Creature di cui era Protettrice, accolse in sé l'odio e la vendetta, seppure solo per pochi istanti. Troppa era la crudeltà a cui era stata soggetta, Lei che invero amava l'Uomo e avrebbe voluto aiutarlo ad amare la Natura e a proteggerla come solo Lei sapeva insegnare. 

E fu così che la bella Signora dagli occhi trasparenti e dal potere incommensurabile, si perse. Accecata dal dolore del tradimento, ancor più feroce per creature che non sanno concepirlo. Lo maledisse, lui e la sua progenie, e fu da allora che l'antica Signora, vista un tempo come Reggitrice del pianeta, fu percepita dai piccoli umani come una Malefica presenza, sempre pronta a punire e vendicarsi con loro, che accrebbero l'odio verso di Lei, votandosi a combatterla fino alla Fine dei Tempi.

Ma un giorno nacque una bambina.

Anche Lei, come tutte le figlie degli uomini, sarebbe stata soggetta all'antico maleficio: raggiunta l'adolescenza, sarebbe caduta in un sonno simile alla morte e la sua coscienza irrimediabilmente persa. I piccoli sciocchi uomini amavano raccontare alle loro figlie e figli che un giorno un aitante principe sarebbe arrivato a risvegliare la fanciulla con un Bacio d'Amore. Ma l'antica Signora, ormai guarita dal suo accecamento a opera delle basse passioni umane, che aveva seguito come un'Ombra la bambina per tutta la sua esistenza, era al suo capezzale quando Lei si addormentò. Posò le sue labbra sulla piccola fronte e Lei aprì gli occhi all'istante: nessuna paura nel suo sguardo, alla vista dell'antica magica Signora, solo un Amore incondizionato, così come quello che la Signora provava per Lei.

Una Corona d'Oro e di Luce fiorì sul capo della bambina e l'antica Signora finalmente seppe che era arrivata la giusta Erede del suo Antico Regno, una Creatura Umana con Coscienza Magica, capace di amare tanto la Luce quanto l'Ombra e soprattutto di essere una Saggia Regina per governare tutta la Terra

Un consorte sarebbe arrivato, ma in fondo, il bacio salvifico, sarebbe stato quello che la piccola Regina avrebbe dato a lui. 
Solo così avrebbe guadagnato anche lui, col tempo, la sua Corona d'Oro e di Luce.

debdeashakti


la Regina e l'Ars Regia

La figura di Cristina è legata alla storia dell'alchimia: la sua vita si svolse in uno dei secoli più importanti per la ricerca dell' "Oro Filosofale". E continua ad esserlo tutt'ora. Non a caso è stata donata alla biblioteca dell'Accademia dei Lincei residente a Palazzo Corsini, l'antico Palazzo Riario, una delle più ricche collezioni di manoscritti e stampe rare di ermetismo alchemico: il fondo Verginelli-Rota. iInfatti, nel catalogo della collezione Vinci-Verginelli, il dotto umanista scrive: "a me, che ho fatto donazione dei miei libri ermetici, fa uno strano sentire assistere al 'ritorno' di questi libri alchemici alla sede che è storicamente e qualitativamente la più propria per essi: Palazzo Corsini, la Reggia di Cristina, amica di alchimisti e alchimistecheggiante ella stessa".
A Roma, in occasione del III centenario della sua morte nell'aprile 1984, è stato tenuto nella Sala Borromini un convegno internazionale: "Opus Niger: gli scienziati alla corte romana di Cristina di Svezia", cui hanno partecipato numerosi studiosi di tutto il mondo, dove è stato messo in evidenza il vivo interesse della Regina per le Scienze.

L'Alchimia o Magia Trasmutatoria ha per scopo il compimento della Grande Opera, cioè la restaurazione nell'individuo degli Antichi Poteri Regali. Tutte le tradizioni parlano di uno Stato Edenico, di un'Età dell'Oro da cui l'uomo è decaduto. Per riconquistare quello stato primigenio è necessario seguire delle pratiche particolari, un 'iter' simboleggiato dalle fatiche di Ercole, di Teseo, dalla conquista del Vello d'Oro.

La prima operazione magica l'Adepto la deve compiere su se stesso, trasmutando i propri 'metalli vili' in Oro, cioè trasformando le facoltà comuni in facoltà umane divinizzate. La realizzazione alchemica si esprime anche in termini di conquista della 'Pietra Filosofale': chi possiede tale pietra può operare la Trasmutazione dei metalli vili in Oro.

Cristina si trovò fin da giovanissima a contatto con l'alchimia (...) secondo Van Lennep, gli alchimisti erano ben accolti alla corte di Svezia al tempo di re Gustavo Adolfo e afferma che sua figlia Cristina ebbe un vivo interesse per la scienza di Hermete: "Questa Regina era stata Iniziata ai segreti della Trasmutazione Alchemica dal Sendivogius.(...) l'interesse di Cristina per l'Alchimia si estrinsecò soprattutto a Roma quando, probabilmente attraverso F.M.Santinelli (autore delle tre belle canzoni alchemiche dal titolo 'Lux Obnubilata', conobbe il marchese di Palombara e frequentò il suo "laboratorio". Infatti il nome di Cristina a Roma è legato alla Porta Magica di Piazza Vittorio Emanuele II, uno degli ingressi secondari della Villa Palombara sull'Esquilino. La Porta Magica è uno dei pochi monumenti alchemici giunti fino a noi, famosa per i suoi simboli e le sue iscrizioni.(...)

Sebbene la Roma del secolo XVII, in cui vigeva ancora l'inquisizione, fosse l'ambiente meno adatto alla diffusione delle idee ermetiche, proprio nella sede del Papato esisteva un filone Tradizionale, ai margini dell'ortodossia e in convivenza con essa. malgrado l'Astrologia e l'Alchimia fossero bandite e condannate dalla Chiesa cattolica, molti prelati se ne interessavano anche praticamente (Athanasius Kircher, il Cardinale Azzolino e altri).

Alla base di tali dottrine è un Universo Vivo, animato da forze sottili; legami invisibili uniscono Cielo e Terra; i vari linguaggi dei metalli, delle piante, delle pietre, degli animali sono in corrispondenza col linguaggio degli astri, delle costellazioni, dei pianeti ("come in Alto, così in Basso"). L'Alchimista, nella solitudine del suo laboratorio, intento alla trasformazione della materia, nel suo "athanor", cercava di realizzare le "Nozze Alchemiche", cioè una perfetta armonia tra Spirito e Materia, tra Uomo e Cosmo.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini





martedì 16 settembre 2014

Tempo Ordinario, Tempo Magico

L'aspetto più radicante della Tradizione del Drago Trasparente è sicuramente l'unione dei due Mondi: quello Ordinario e quello Magico.
Sono anche detti lato destro e lato sinistro: il primo è quello in cui viviamo ordinariamente, il mondo conosciuto ed accettato socialmente, questa realtà definita; si può dire in senso lato che è più maschile, e vi rientrano le emozioni come le intendiamo comunemente; secondo gli insegnamenti della Tradizione esso è legato agli esseri umani come lo erano in origine, cioè i cosiddetti Cavalieri del Drago. Il lato sinistro, invece, è il mondo magico, quello dell'altra percezione, della sensibilità e sensitività, dei sogni, dove due più due non fa quattro ma, come diceva l'angelo Eugenio, forse il cielo stellato: è più femminile, ed è legato agli spiriti e al Popolo fatato della Terra.
Questi due aspetti si comprendono molto meglio quando si osservano e sperimentano come "tempi": il tempo ordinario (o tempo della dimenticanza) e il tempo magico (o tempo del sogno). ogni volta che ci muoviamo, siamo o nell'uno o nell'altro tempo, il che è essere in un mondo piuttosto che in un altro, dove vigono regole diverse, valori diversi, percezioni diverse.
Lo sforzo della Tradizione è quello di rendere comprensibile per le persone la differenza tra questi due stati dell'essere (essere inteso non solo come persona, ma come Tutto), riconoscerli, e integrarli in un vissuto il più possibile armonico. La ricerca dell'unità tra maschile e femminile, cielo e terra, yin e yang, potrebbe essere la risonanza di questo antico ricordo.

Molte risorse ci sono negate nel viaggio che compiamo sulla Terra proprio perché abbiamo dimenticato il tempo magico: la società ha scelto di escluderlo, e noi abbiamo deciso con essa. Di conseguenza le verità, sia personali che comuni, hanno seguito un'impronta, quella del tempo ordinario, che però è completamente relativa, non assoluta. Il disagio che percepiamo spesso dentro deriva dalla mancanza di contatto e valorizzazione del mondo magico, che poi in realtà è nient'altro che il vero stato dell'essere della Terra: gli alberi, gli animali selvatici, tutta la Natura vive nel tempo magico, ed è per questo che spesso stentiamo a riconoscerne il valore e a volte la vita stessa (pensando ad esempio che le pietre non abbiano una consapevolezza o che gli animali siano esseri inferiori). Ciò chiarisce ancora di più le nostre difficoltà a vivere su questo pianeta.
Il tempo ordinario è il tempo della mente, con cui abbiamo definito il Tutto, il tempo magico è il tempo del sentire, con cui ci apriamo al momento presente, all'ignoto, al sacro.
Secondo la Tradizione il punto è togliere il velo che separa le due realtà, che divide il Tutto: effettivamente non c'è una vera separazione tra i due aspetti, e tutto riguarda semplicemente la vita e il nostro vissuto, anche se non li vediamo, il mondo ordinario e quello magico sono costantemente presenti, perché sono nella stessa realtà. Il Tutto è semplicemente il Tutto, e siamo solo noi che lo dividiamo e possiamo esplorarlo utilizzando la mente, oppure l'immaginazione, la fantasia, il potere personale, la Visione interiore.
Questa traccia dalle infinite sfaccettature ha effettivamente percorso tutto il lavoro compiuto negli anni con i gruppi della Tradizione, sia che si trattasse di esplorare le dimensioni interiori, sia che riguardasse invece la gestione di tematiche della vita quotidiana (relazioni, emozioni, lavoro, ecc.). A livello pratico secondo la Tradizione se non vediamo la compresenza dei due aspetti, e soprattutto non la facciamo nostra, per lo più dobbiamo poi rifare i conti, con noi stessi e con le situazioni in gioco: la vita cerca sempre di colmare il disequilibrio chiedendoci di pagare le bollette, avere più cura dei nostri figli, o riconsiderare e valorizzare la nostra sensibilità interiore e l'esistenza dello spirito, attraverso anche una grave malattia.
Ricercare l'integrazione del lato destro e del lato sinistro, del tempo magico e del tempo ordinario è qualcosa che riguarda tutte le singole vicende che ci troviamo ad affrontare quotidianamente. Ma trovarla stabilmente è l'obiettivo di una vita, o forse più.

Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".


il Risveglio della Dea Rossa-la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore, Roberto Giordano