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giovedì 28 luglio 2016

New Aquarian Golden Age


Dio disse:
“…a te Acquario, do il compito di cooperare con tutte le creature della Terra, per costruire insieme la Nuova Era.
Dovrai imparare a sentirti fratello di tutti i regni della natura e versare nel cuore dell’uomo l’acqua della vera Vita.
Il tuo compito richiede amore e disponibilità, perciò, affinché tu lo possa assolvere, ti offro i talenti dell’amicizia, della tolleranza e del servizio.
Coltivali e sii consapevole dell’importanza del compito che ti ho dato, ma sappi che disimpegno, opportunismo e insensibilità saranno ostacoli non facili da superare”.
E Acquario, con sguardo rivolto al futuro, ritornò al suo posto.


Astrologia esoterica - Alice Bailey

 Tu che hai sete, vieni qui: se per caso mancano le onde,
Per gradi, la Dea ha preparato le acque eterne.

Qui sitis, huc tendas: desunt si forte liquores,
Pergredere, aeternas diva paravit aquas.





lunedì 9 novembre 2015

La Statua Interiore

Così porto in me, scolpita fin dall'infanzia, una specie di Statua Interiore che dà una continuità alla mia vita, che è la parte più intima, il nocciolo più duro del mio carattere. Questa statua l'ho modellata durante tutta la mia vita.
Così, alberga in me non solo un personaggio ideale con il quale mi confronto incessantemente. Porto in me anche tutta una serie di figure morali, dalle qualità assolutamente contraddittorie, che la mia immaginazione vede sempre pronte a recitare la parte dei miei partner in situazioni e dialoghi impressi nella mia testa, fin dall'infanzia o dall'adolescenza...
E lì, nemmeno un gesto, nemmeno una parola che non siano imposti dalla Statua Interiore.


Francois Jacob, La Statua Interiore


venerdì 25 settembre 2015

La biblioteca della Regina

La biblioteca del Palazzo delle ''Tre Corone'' a Stoccolma era una delle più complete e preziose d'Europa. Partendo dalla Svezia, Cristina, dopo la sua abdicazione, si preoccupò principalmente di portare con sé la sua ''Libreria'' ricca di manoscritti e stampe rare.
Durante il viaggio da Stoccolma ad Amburgo visitò, nelle città più importanti, accanto a conventi e chiese, le biblioteche più famose (a Deventer quella di Gronovius, a Munster quella dei Gesuiti, ecc.).
Ospitata in Vaticano alla Torre dei Venti, cosa eccezionale per una donna, uno dei suoi primi interessi fu quello di recarsi alla Biblioteca Vaticana, dove venne ricevuta da monsignor Stefano Gradi, che a lei dedicò alcuni componimenti poetici.
Al Collegio Romano ammirò gli antichi codici greci e latini e ''seppe dare giudizio degli autori mostrando profonda erudizione''.
In quella occasione padre Athanasius Kircher, autore delle trentatré iscrizioni in onore della Regina anche in lingue orientali, le offrì un salterio arabico-latino di cui si dichiara ''Scriptor et interpres''.

(...)


La profonda cultura di Cristina è messa in risalto dalla varietà e dalla ricchezza della sua biblioteca, considerata già a Stoccolma una delle più celebri d'Europa. Conteneva codici e libri di teologia, filosofia, storia, letteratura e scienze.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini 


 

martedì 7 aprile 2015

Rievocando i Misteri

A quel tempo esisteva una Confraternita (come poi nel Rinascimento) di Iniziati Costruttori (3° Raggio), che ebbero il compito di evocare sulla civiltà umana energie cosmiche attraverso i Templi (soprattutto di 1° e 2° Raggio) e la formazione di Triangoli. Le decorazioni scolpite sui frontoni dei Templi erano in rapporto diretto con gli allineamenti astrologici e descrivevano il settore nel quale erano collocati.

Pitagora, fedele alle antiche Tradizioni Iniziatiche, attribuì molta importanza al ruolo della donna, tanto da istituire un'apposita sezione per l'Iniziazione femminile. Questa era già presente in India al tempo dei Veda, in Egitto con i Misteri di Iside, e in Grecia introdotta da Orfeo. Egli, però, diede un impulso nuovo e straordinario all'elevazione della Donna, consegnandole una precisa funzione all'interno della famiglia e della società: quella di Educatrice.
Le insegnò la scienza del concepimento e del rapporto sessuale, nonché l'arte della maternità e della vita coniugale. Consegnò alla Donna un potere straordinario: quello della trasformazione del desiderio in un Amore perfetto, capace di far diventare il matrimonio un Atto Sacrale, come testimonianza della equilibrata fusione di due Anime e non solo di due corpi. Il Matrimonio, secondo Pitagora, rappresentava il compendio dell'intera creazione. Affinché ciò fosse realizzato era necessario che sia l'uomo che la donna venissero Iniziati alla piena consapevolezza di essere i Rappresentanti del Principio Creatore.
La nascita di un figlio era, di conseguenza, un Atto Sacro, capace di attirare in incarnazione una coscienza elevata.


I Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto




domenica 25 gennaio 2015

la Bugia

...il Poeta Alchimista canta il suo Amore per una Donna sconosciuta, oggetto di tutti i suoi pensieri e delle sue aspirazioni.

E' una Donna che è "Luce dell'Anima", al cui apparire il poeta si sente tremare e 'trasumanare'. come Dante alla vista di Beatrice. Pur di contemplare il Suo volto, è pronto a offrirle la sua vita stessa.

L'Amore per questa Donna attrae la mente tanto che questa non desidera altro che unirsi a Lei, è Lei che risveglia la nostalgia di un'altra esistenza ("lieto a morir per eternar l'Anima") e lo spinge a liberarsi dai legami per meritare "quelle delizie" che Lei solo sa concedere. E' Lei che ispira il poeta, suggerendogli quello che poi scriverà; ma a volte è tanto sottile e lieve che lui non afferra quanto gli comunica:

...Sei fuoco che purifichi
Quanto trovi d'impuro; e per il fragile
Mio senso, se tu voli, vai tant'agile
Che non ti sento quando mel chiarifichi.

E' evidente che si tratta di una Donna Simbolica, depositaria di ogni perfezione e virtù, topos letterario dei poeti del Dolce Stil Novo, che universalmente si identifica con la Divina Sapienza.  molti infatti non intendono più l'Amore in quella forma pura e cortese che s'insegnava nelle Scuole d'Amore.

Ma il poeta l'amerà eternamente, tanto d'operare quella trasformazione di sé nell'oggetto amato, fonte d'infinita beatitudine.

Sei mia, sono tuo... Tu vivi in me medesimo.


Spesso il Palombara nelle sue rime cita Roma, "che vorrebbe portare al suo antico splendore". ma per lui la Tradizione Romana si è interrotta: dopo Morieno Roma, pur essendo "caput mundi", non ha generato altri veri Maestri.

è proprio il ricordo dell'Antica Tradizione che spinge il nobile romano a scrivere, a tramandarne il messaggio, accogliendo dopo secoli quel 'Ramo d'Oro' d'Enea che,come scrive negli Scherzi Ermetici, a lui porge la Lupa di Romolo e Remo.
attraverso il poeta, 'figlio di Roma', si riallaccia quindi il legame con Virgilio e la Tradizione italica, con Enea figlio di Venere (Roma Amor), il cui messaggio egli manda ai posteri. pervaso di questa responsabilità, esorta di fare bene attenzione a quanto cela nei suoi versi, poiché egli spalancherà al Saggio la chiusa porta dell'antro di Mercurio, affinché la Tradizione non muoia.

chi lo seguirà si accorgerà del tesoro inestimabile ch'egli, nelle sue carte, manda al 'Vero Filosofo' e vi troverà la Via per raggiungere la Regalità Iniziatica, l'antica Età dell'Oro di Saturno, il 'Ramo d'Oro' di Enea:

Confida in Dio fuggi la gente prava
Che ti prometto che non hebbe Roma
Imperio tal qual cela questa rima.

Anche nella canzone già citata, l'Autore alla sua N.N. diletta, ritorna la sua missione di restaurare l'Antico Culto della Terra Italica sotto la protezione di Venere:

Ben felice può dirsi hoggi l'Italia
Se di Romolo e Remo nel bel Tevere
Con fortunati accenti sa ricevere
La bella amata mia Venere Idalia.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini


venerdì 2 gennaio 2015

i Numeri

Pitagora aveva compreso che i Numeri (Deva) contengono il Segreto delle cose e che tutta la costituzione degli esseri viventi è racchiusa in una Legge Ternaria, mentre la loro Evoluzione è presieduta da una Legge Settenaria.
L'Universo è vivente e forma un organismo armonico e ordinato. L'obiettivo che egli poneva per una corretta condotta etica era quello di realizzare sulla Terra questo Ordine e questa Armonia. La Theoria o contemplazione di questo ordine è di per sé Etica e rende simile a un Dio colui che la realizza.

All'inizio di ogni cosa vi è lo Zero, l'Essere Indeterminato, Colui del Quale Nulla si può dire".
Quando Egli si manifesta nell'Infinito (rappresentato da un cerchio), ossia esce dalla Sua quiete Assoluta si produce la Monade, l'Uno, l'Eterno, l'Immutabile, l'Indivisibile (cerchio con un punto in mezzo), che si esplica nella sua attività creativa come Diade, ovvero la Dualità conosciuta come Spirito/Materia, Positivo/Negativo, Luce/Ombra, Maschile/Femminile, ecc. la Manifestazione visibile però è triplice e forma la Triade, costituita da una sfera naturale, umana e divina; da Corpo, Anima e Spirito, da Volontà, Amore e Intelligenza.

Il Ternario assumeva, nell'insegnamento di Pitagora, una grande importanza perché permetteva il superamento della Dualità con la costituzione di una nuova Unità formata da tre punti, nella quale l'ago della bilancia era rappresentato dall'Anima che equilibrava il dualismo fra la personalità e lo Spirito e ne permetteva il superamento mediante una sua trasformazione radicale. La comprensione del giusto punto di mezzo tra gli estremi o "il medio" (come veniva chiamato) era consigliata soprattutto riguardo al modo di ragionare e all'uso della Parola.

E' interessante notare come questo insegnamento coincida esattamente con quello del "Sentiero di Mezzo" del Buddha.

i Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto


venerdì 5 dicembre 2014

nel Nome del Padre e della Madre

Pensa alle Stelle, che di continuo versano Luce
sull'Umanità.
Sii come quelle, e dà Amore, Saggezza e Conoscenza.

Solo quando tutto si è dato si può ricevere.

Opera nel Mio Nome; non scordarlo.
Pensaci bene.

Ovunque vai, porta con te la Mia Luce.

Foglie del Giardino di Morya - appello 323


giovedì 4 dicembre 2014

Appello ai Figli del Fuoco

Intendete l'Amore come stimolo per ampliare la Coscienza.
Senza Amore, il Cuore non s'infiamma, né resta invulnerabile, né è capace di auto-sacrificio.
Siate grati a ogni ricettacolo di Amore: esso è ai confini del Nuovo Mondo, dove odio e intolleranza sono banditi. 
Il Sentiero dell'Amore è la tensione dell'Energia Cosmica. 
Così gli uomini troveranno la loro funzione nell'Universo: non più foglie secche, ma Loti di Fiamma, saranno in tutto simili al Mondo Supremo.

Cuore - Morya

Facciamo Rivelazioni all'orecchio sensibile.
E il tuo desiderio ti porti la Nostra Voce.
Il Nostro Raggio, come un fiore, esplora le tenebre
e con la sua Luce la nave entra in porto.

Il crepuscolo non esiste per te.
Ti domanderanno in che consiste la lotta per la perfezione.
Rispondi: nell'Amore, nel Bello, nell'Azione.
Bastano questi Tre Sentieri.

Foglie del Giardino di Morya, appello 318

Figli Miei, figli, figli.
Non pensate che la Nostra Comunità sia chiusa
agli uomini da mura insormontabili.
Le nevi dell'Himalaya che Ci nascondono non sono
ostacoli per i veri cercatori, ma solo per i curiosi.
Distingui fra chi cerca
e chi indaga, scettico e freddo.
Consàcrati al lavoro e ti porterò avanti,
sulla Via del successo, nel Mondo di Là.

Foglie del Giardino di Morya, appello 313




giovedì 13 novembre 2014

Eguagliare gli Dèi

L'Egiziano colto sentiva il bisogno di superare il limite intrinseco della psicologia umana.
Sul piano religioso, aspirare al superamento illimitato è come tentare di eguagliare gli Dèi stessi, diventare un Immortale.
Nell'Antico Egitto, lo Spirito di alcuni uomini si tese verso questa totale pienezza. Parlo dei sacerdoti e di tutti gli insigni personaggi che, oltre alle cariche civili, esercitarono funzioni sacerdotali.
Il Re Tutmosi I parla dell'istruzione che s'impegnò a far ottenere loro:

"Ho voluto che i sacerdoti
conoscessero i propri doveri;
ho condotto l'ignorante
verso ciò che ignorava".

Va sottolineato, però, che nella Valle del Nilo l'Ascesa verso la Conoscenza non dipende tanto da 'nozioni' precise, acquisite tramite apprendimento intellettivo, ma è il risultato di una paziente sottomissione dello Spirito alla Visione di Immagini Simboliche e all'esecuzione di gesti rituali. Questo lungo apprendistato finisce per conferire una tranquillità psicologica e una stabilità mentale ai quali il razionalismo conquistatore dei Greci o i dogmi imposti dalle religioni del Mondo non potranno mai portare.
"La conoscenza o l'intelligenza del Divino non basta per unire i fedeli a Dio, scrive Giamblico nel IV secolo della nostra Era, altrimenti i filosofi, con le loro speculazioni, realizzerebbero l'unione con gli Dèi... è l'Esecuzione Perfetta, e superiore all'intelligenza, di Atti Ineffabili; è la Forza inesplicabile dei Simboli, che darà l'intelligenza delle Cose Divine".

I Sacerdoti Egiziani avevano certamente raggiunto, e anche a diversi livelli, questa Intelligenza del Divino. Ma, per riuscirvi, non dovevano, forse, subire un apprendistato che comportava una o più prove in grado di dispensare loro una Luce più grande? Difficile immaginare che non fosse così.

In altre parole, le tecniche liberatrici dell'Iniziazione non autorizzavano successive promozioni nei Gradi Sacerdotali?

Iniziati e Riti Iniziatici nell'Antico Egitto, Silenzio - Sapere - Potere
Max Guilmot



mercoledì 12 novembre 2014

la Voce, la Porta, il Tempio

Due Vie, Due Vie per un solo obiettivo.

Due Vie che distinguono i "liberati" da coloro che rimangono, Due Vie che distinguono coloro che hanno rinunciato da coloro che restano sottomessi ai 'desideri' o che debbono ancora gustare le gioie o le pene di questa vita.
E' forse una Religione? No. E' più che una fede: è la Conoscenza per alcuni; la Conoscenza della Parola Divina che ordina il mondo e questa Conoscenza è anche la Scienza Sacra.
Per altri, è l'Ordine Inevitabile: essi subiranno le conseguenze di tutte le cause generate dai loro atti, che essi credano o che essi dubitino; ed è il cammino indiretto, il più logico; la più sicura e la più confortante delle Leggi, quella che lascia giudice ogni individuo, giudice di ciò che è. Di ciò che comprende e di ciò che desidera. 
La Via di Osiride non viene imposta da nessuno: è la Realtà Naturale che parla.
Dal momento in cui un uomo nasce sulla Terra, egli entra nel ciclo da cui non può uscire se non dopo aver annullato le cause di disarmonia da lui stesso generate.
Che crediate o non crediate, nulla cambia per il percorso naturale lungo la Via Osiriana. 
Siate buoni, siate giusti, siate caritatevoli e riceverete più presto la Luce.
Siate cattivi, siate crudeli, siate egoisti, e - credeteci o no - pagherete.
Voi dite: "io non ricordo le mie vite passate". La vostra Illuminazione se l'avete generata, le vostre sofferenze se le avete provocate, non sono forse dei ricordi?
Ogni vita umana è necessariamente una Conseguenza che comporta sia delle ricompense che dei pagamenti, ma essa diventa anche causale per il prosieguo: causa della continuità della schiavitù, oppure della Liberazione per chi ha spezzato consapevolmente delle catene. Questa rottura è una rinuncia gioiosa, che non costituisce né una fuga né un timore, ma un richiamo irresistibile verso la Luce. E, quando questo richiamo fa sentire la Sua Voce, la Porta del Tempio si apre spontaneamente: Horus, Cristo, l'unzione divina, infine, comincia la sua Opera...
Così hanno parlato i Saggi di tutti i Tempi, Coloro che hanno visto con certezza la più semplice delle Verità.
L'Egitto si è conservato per millenni perché la Via del rinnovamento ha mantenuto il suo popolo sulla retta Via e nella certezza che la Morte non è che un cambiamento nella continuità della Vita.

Il Tempio ha riservato a Coloro che erano Illuminati il cammino diretto che il Cristianesimo ha insegnato apertamente in tutte le sue conseguenze.

la Teocrazia Faraonica - R. A. Schwaller de Lubicz



sabato 1 novembre 2014

Mito di Fondazione di Hogwarts2014, ovvero Le 108 stelle del Destino

"Un Tempo lontano, 108 Anime strinsero un Patto Sacro, che le vincolava di vita in vita a prestare fede a quel Giuramento. Non sempre tutte le 108 Anime si incontravano tutte insieme in ogni esistenza, ma si narrava che, se per caso o Sincronicità, fossero riuscite nell'intento, un'enorme Energia capace di cambiare i Destini della Terra sarebbe emanata da loro, raggiungendo la massa critica che avrebbe innescato un Cambiamento epocale.
Di vita in vita, di incarnazione in incarnazione, le Stelle si incontrarono e rinsaldarono tra loro antichi e nuovi Legami e questo permetteva sempre loro, ad ogni successivo incontro in una nuova incarnazione, di riconoscersi intuitivamente e di aiutarsi a vicenda a recuperare la Memoria dell'Antico Patto. 

Una di loro, ai Tempi del Patto Sacro, millenni e millenni prima, aveva assunto su di sé l'incarico di radunarle tutte alla Fine dei Tempi, un'Epoca lontanissima nello Spazio-Tempo, e di creare per loro una casa dove potessero incontrarsi e ristabilire i vecchi Legami, mentre intanto si aiutavano a vicenda nel recuperare le Antiche Memorie Perdute. Era credenza comune e consolidata, ai Tempi del Patto Sacro, che l'Anima, il Daimon che Guida ciascuno di Noi sulla Terra, fosse una sorta di Giocatore, che invia sul pianeta Terra un personaggio, un Avatar, ad interagire col Pianeta. In base all'abilità e all'anzianità del Giocatore, questo sa crearsi un personaggio sempre più forte e accessoriato. non è sempre lo stesso, l'Avatar cambia ogni volta che il Giocatore si stanca di giocare una partita e poi ne riprende un'altra. A quel punto, crea un nuovo personaggio, spesso diverso per capacità, a volte un Mago, a volte una Sacerdotessa, a volte un Guerriero. Quando diventa abbastanza bravo con un personaggio lo utilizza di preferenza. si narra, ma questa è solo una Leggenda, che quando un Avatar arriva al Livello massimo consentito dal Gioco, a quel punto il Giocatore stesso non solo lo guida dal proprio Mondo, come ha sempre fatto in fondo, ma può comunicare direttamente con Lui, perché a quel punto il personaggio diventa cosciente di sé, di essere un personaggio e di essere al tempo stesso un'Emanazione particolare del Giocatore.

Ebbene, il Patto Sacro stretto Mille e Mille anni fa fu un Impegno che 108 Anime presero simultaneamente, in Tempi molto avversi alla fine della loro Civiltà, di ritrovarsi dopo molto tempo e dopo molto aver fatto esperienza, con i loro Avatar Umani perfettamente coscienti di Sé e del rapporto che li lega al rispettivo Giocatore. Il Tempo dell'Adunanza e il Luogo dell'Adunanza sono finalmente arrivati, Qui e Ora. Le capacità ancora un po' arrugginite, certo, ma le Stelle hanno promesso di aiutarsi l'un l'altra a recuperare le Antiche Facoltà, onorando così l'Antico Vincolo e cambiando le sorti dell'Amato Pianeta Terra".


DebdeaShakti


                                     http://hogwarts2014.forumfree.it/?t=69429805#lastpost 

venerdì 24 ottobre 2014

la Porta Alchemica

Donna di cultura eccezionale e dotata di un grande amore per il sapere, Cristina di Svezia aveva la capacità di conciliare arte e scienza, filosofia e religione, ricerca interiore e vita brillante, come dimostrano i suoi interessi culturali e la sua partecipazione ad accademie di vario tipo. La vivacità del suo ingegno si manifestava attraverso la sua attrazione sia per le materie scientifiche, come la matematica e l'astronomia, che per quelle artistiche, come la musica, il teatro, la letteratura. Noto è il suo mecenatismo verso scienziati e artisti.
Ma la sua passione era soprattutto l'Alchimia
Personalità complessa e anticonformista, la "Regina di Roma", che aveva rinunciato a un regno per seguire i suoi impulsi sapienziali e religiosi, riuniva a Palazzo Riario, alla Lungara, personaggi di spicco della cultura e della scienza tra cui il famoso matematico Athanasius Kircher, il marchese Francesco Maria Santinelli e il marchese Massimiliano Palombara, il cui nome è associato alla misteriosa Porta di Piazza Vittorio che si può ammirare ancora oggi sull'Esquilino a Roma.

La Porta Magica o Ermetica di Piazza Vittorio può essere considerata un piccolo, ma esauriente, trattato d'Alchimia. Sugli stipiti vediamo simboli alchemici, alternati da massime ermetiche indicanti passaggi, consigli, istruzioni per chi si accinge alla Grande Opera, cioè alla "Trasformazione del piombo in Oro".

Nella cornice esterna del medaglione circolare della Porta troviamo un'epigrafe in cui è espresso il concetto di Trinità:

TRIA SUNT MIRABILIA DEUS ET HOMO
MATER ET VIRGO TRINUS ET UNUS

Tre sono le cose mirabili. Dio e Uomo, Madre e Vergine, Trino e Uno.

In alto sull'architrave, scritta in ebraico, è l'invocazione allo Spirito Santo: "Ruah Elohim". nulla si può operare senza il Suo aiuto, segue l'avvertimento che non si passa attraverso la Porta, senza l'uccisione del Drago che ne sta a guardia:

HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIUS CUSTODIT
DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON
GUSTASSET IASON

Il Drago delle Esperidi custodisce l'ingresso del Magico Giardino e senza Alcide (Ercole), Giasone non avrebbe assaporato le delizie della Colchide".

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini




giovedì 23 ottobre 2014

la Regina e l'Ars Regia

La figura di Cristina è legata alla storia dell'alchimia: la sua vita si svolse in uno dei secoli più importanti per la ricerca dell' "Oro Filosofale". E continua ad esserlo tutt'ora. Non a caso è stata donata alla biblioteca dell'Accademia dei Lincei residente a Palazzo Corsini, l'antico Palazzo Riario, una delle più ricche collezioni di manoscritti e stampe rare di ermetismo alchemico: il fondo Verginelli-Rota. iInfatti, nel catalogo della collezione Vinci-Verginelli, il dotto umanista scrive: "a me, che ho fatto donazione dei miei libri ermetici, fa uno strano sentire assistere al 'ritorno' di questi libri alchemici alla sede che è storicamente e qualitativamente la più propria per essi: Palazzo Corsini, la Reggia di Cristina, amica di alchimisti e alchimistecheggiante ella stessa".
A Roma, in occasione del III centenario della sua morte nell'aprile 1984, è stato tenuto nella Sala Borromini un convegno internazionale: "Opus Niger: gli scienziati alla corte romana di Cristina di Svezia", cui hanno partecipato numerosi studiosi di tutto il mondo, dove è stato messo in evidenza il vivo interesse della Regina per le Scienze.

L'Alchimia o Magia Trasmutatoria ha per scopo il compimento della Grande Opera, cioè la restaurazione nell'individuo degli Antichi Poteri Regali. Tutte le tradizioni parlano di uno Stato Edenico, di un'Età dell'Oro da cui l'uomo è decaduto. Per riconquistare quello stato primigenio è necessario seguire delle pratiche particolari, un 'iter' simboleggiato dalle fatiche di Ercole, di Teseo, dalla conquista del Vello d'Oro.

La prima operazione magica l'Adepto la deve compiere su se stesso, trasmutando i propri 'metalli vili' in Oro, cioè trasformando le facoltà comuni in facoltà umane divinizzate. La realizzazione alchemica si esprime anche in termini di conquista della 'Pietra Filosofale': chi possiede tale pietra può operare la Trasmutazione dei metalli vili in Oro.

Cristina si trovò fin da giovanissima a contatto con l'alchimia (...) secondo Van Lennep, gli alchimisti erano ben accolti alla corte di Svezia al tempo di re Gustavo Adolfo e afferma che sua figlia Cristina ebbe un vivo interesse per la scienza di Hermete: "Questa Regina era stata Iniziata ai segreti della Trasmutazione Alchemica dal Sendivogius.(...) l'interesse di Cristina per l'Alchimia si estrinsecò soprattutto a Roma quando, probabilmente attraverso F.M.Santinelli (autore delle tre belle canzoni alchemiche dal titolo 'Lux Obnubilata', conobbe il marchese di Palombara e frequentò il suo "laboratorio". Infatti il nome di Cristina a Roma è legato alla Porta Magica di Piazza Vittorio Emanuele II, uno degli ingressi secondari della Villa Palombara sull'Esquilino. La Porta Magica è uno dei pochi monumenti alchemici giunti fino a noi, famosa per i suoi simboli e le sue iscrizioni.(...)

Sebbene la Roma del secolo XVII, in cui vigeva ancora l'inquisizione, fosse l'ambiente meno adatto alla diffusione delle idee ermetiche, proprio nella sede del Papato esisteva un filone Tradizionale, ai margini dell'ortodossia e in convivenza con essa. malgrado l'Astrologia e l'Alchimia fossero bandite e condannate dalla Chiesa cattolica, molti prelati se ne interessavano anche praticamente (Athanasius Kircher, il Cardinale Azzolino e altri).

Alla base di tali dottrine è un Universo Vivo, animato da forze sottili; legami invisibili uniscono Cielo e Terra; i vari linguaggi dei metalli, delle piante, delle pietre, degli animali sono in corrispondenza col linguaggio degli astri, delle costellazioni, dei pianeti ("come in Alto, così in Basso"). L'Alchimista, nella solitudine del suo laboratorio, intento alla trasformazione della materia, nel suo "athanor", cercava di realizzare le "Nozze Alchemiche", cioè una perfetta armonia tra Spirito e Materia, tra Uomo e Cosmo.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini





l'Antica Sapienza della Madre e delle sue Figlie

Potrebbe essere possibile per una donna dei tempi attuali, che non si riconosce nei miti, nei modi d’essere e nelle finalità esistenziali che caratterizzano la maggior parte dei contemporanei, cercare di dare alla propria esistenza un Senso, che fosse per lei più congeniale, ricercando una sintonia con quell’Archetipo Femminile che venne denominato in tempi antichissimi Grande Madre?
Secondo l’Autrice del presente scritto, che ha già trattato questo argomento in alcuni suoi precedenti libri, una ricerca di questo genere potrebbe essere attuabile, purché venga compiuta una complessa trasformazione che in un primo tempo dovrebbe portare a disidentificarsi da tutte quelle concezioni, quelle morali e quei modi di pensare che caratterizzano la gran maggioranza delle moderne donne occidentali. In un secondo tempo si dovrebbe poi ritrovare il modo d’essere magico e segreto di una ipotetica Donna Arcaica, ovvero di una devota dell’antichissima religione della Grande Madre, di quella Dea che in luoghi e tempi diversi fu invocata e venerata dalle donne con nomi differenti, che però si riferivano sempre all’Aspetto Materno ed Amoroso della manifestazione Divina.
Quella Dea datrice di Gioia, di Bellezza e di Armonia con la quale era possibile, praticando le antiche Iniziazioni Femminili, acquisire una sintonia talmente forte da sentirsi parte di Lei, realizzando in se stesse uno stato d’essere che non era semplicemente umano, ma era partecipe della consapevolezza divina.
Per realizzare ciò sarebbe auspicabile un incontro con una vera Maestra, in grado di trasmettere segretamente l’Antica Sapienza delle Donne.
Ma poiché non vi sono più in occidente quei Culti e quei Centri Iniziatici Femminili, ove alle fanciulle veniva insegnato tale tipo di realizzazione, forse tale incontro, che potrebbe essere quasi impossibile nella realtà, potrebbe in certi casi avvenire durante un sogno, dato che secondo l’Autrice a volte i sogni potrebbero essere più importanti, se non addirittura più veri, delle cose che succedono nella vita di tutti i giorni.
E comunque in mancanza od in attesa di ciò, forse qualcuna potrebbe provare a ricercare da sola, nei modi indicati nel testo, in se stessa e per mezzo della contemplazione dell’armonia naturale, l’Amore di quella Madre trascendente di tutte le cose, fino ad identificarsi in tale sentimento, più che nei ragionamenti e nelle problematiche dell’io pensante.
Così agendo ci si potrebbe rendere appunto simili, acquisendone i Poteri e le Capacità Intuitive, alle antiche Sacerdotesse della Dea ed a tutte quelle donne che percependo in esse il Suo Amore, riuscivano a dare alla propria vita un senso totale e profondo, certamente ben diverso dal senso limitato, parziale od effimero che la pubblicità, le mode ed i grandi mezzi di comunicazione cercano di solito di imporre al gentil sesso.
I consigli ed i suggerimenti, dati al fine che qualche lettrice possa veramente iniziare a muoversi in questa direzione, potrebbero essere talmente importanti, che il presente libro dovrebbe essere letto da tutte quelle donne che provano nel profondo di se stesse un reale anelito verso un tipo di Spiritualità Femminile simile a quello delle Donne arcaiche.
Una Spiritualità che, se pur ignorata, repressa, fraintesa o disprezzata, potrebbe dare, se fosse conosciuta e messa in pratica, un senso profondo e completo alla vita e forse anche delle esperienze e delle conoscenze che potrebbero appartenere alla dimensione trascendente.


il Giudizio della Donna, Ovvero di cosa una Sacerdotessa dell’antica religione della Grande Madre potrebbe pensare dei tempi attuali e dei consigli che potrebbe dare alle donne che desiderassero ascoltarla - Ada d'Ariès




venerdì 17 ottobre 2014

come in Cielo così in Terra, per realizzare i Miracoli della Cosa Una

A differenza degli Egizi (e poi anche dei Romani e del Medioevo), dove il "sacro" era legato al tempio (o alla cattedrale), nella Grecia antica era il "sito" ad avere importanza. Era, cioè, un centro armonico ed energetico legato al paesaggio e al rapporto che si instaurava tra le montagne, il cielo, i boschi e il mare. Per essere ritenuto sacro il sito doveva aver ricevuto dei "segni", come fenomeni inattesi (fulmini, temporali o terremoti) o una evidente presenza della divinità (apparizioni).
La nota dominante della civiltà Greca fu sempre la Bellezza. Il Tempio veniva costruito su un sito particolare ed era questo che diventava monumento. Era il paesaggio ed i suoi Spiriti di Natura che rivelavano il "Dio". Era il paesaggio di Delfi, per esempio, che rivelava Apollo, oppure quello di Olimpia Zeus. Attorno al Tempio, poi, si costruiva un villaggio per custodire e servire il Dio.
Come ben sappiamo la bellezza dei templi greci è talmente potente da inspirare ancora oggi il "sacro" e anche quando questi è andato perduto rimane l'armonia e l'estetica del monumento. Un Greco viveva la concezione del Sacro circondandosi dei suoi Dèi, cercando cioè di portare il "Cielo in Terra". Come diceva Platone: "il Cielo, Dio visibile".

La Gerarchia Spirituale utilizzò questa tendenza per costruire sulla terra - attraverso i suoi Iniziati - una griglia energetica capace di portare energie armoniche in tutta la Grecia. A questo scopo si istruirono nei Misteri i Sacerdoti e gli Iniziati affinché costruissero grandi "strade zodiacali" o "allineamenti geografici" in grado di collegare la Gerarchia con l'Umanità.

Attorno alle Feste religiose (scambiate dagli studiosi per i Misteri) si elaborò una precisa Ierogamia, ossia un insieme di riti religiosi che raffiguravano le Nozze e i Legami fra le divinità o membri della Gerarchia Spirituale (gli Dèi Greci erano Deva o Maestri di Saggezza). Furono stabiliti tre grandi Centri o Omphalos, attorno ai quali si costruirono Templi e si coniarono monete collegate al Dio e al Segno. Fu un grande tentativo di creare un mondo ordinato (Cosmos) e di sacralizzare la vita quotidiana. I tre centri principali furono: Delfi, Delo e Sardi.

Delfi è il nome dell'Organo Femminile e indicava il Legame esistente fra il Cielo (emittente) e la Terra (ricevente). Questo legame era rafforzato dal monte Parnaso (elemento maschile), che si erge nei pressi, e dalla fonte Castalia (elemento femminile).

i Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto



giovedì 25 settembre 2014

Ritratto di Donna, Sacerdotessa, Dea

Luca Bagatin: Sei legatissima alla spiritualità. Sia Orientale che Occidentale. Come ti sei avvicinata alla figura dell'iconografia Indù, in particolare? Che cos'è per te la spiritualità e come può, questa, fondersi con l'erotismo e l'amore?

Debdea Shakti: Sono sempre stata dotata di un forte richiamo verso la spiritualità e fede in quella che potremmo chiamare divina provvidenza. Insomma, credo in un’intelligenza superiore che ci trascende, ma questa visione non mi è mai bastata, la sentivo incompleta e la mia cultura non mi dava modo di integrarla con altri aspetti che sentivo altrettanto veri: se c’era un Dio Padre, lassù nei Cieli, doveva esserci anche una Dea Madre, un principio immanente che si manifesta in ogni aspetto della creazione, a partire da quaggiù, la Terra. E forse, se ci sono una Madre e un Padre, l’essere umano è un Dio Figlio che gode di entrambi questi aspetti, potenzialmente androgino. La divinità è quindi nei cieli, nella terra e si sposa in noi. Questa visione la trovo completa e riscontrare che in oriente viene usata, in riferimento all’iconografia di Shiva, Shakti e Ganesha, una triade divina indù (una sacra famiglia, in effetti), ad esempio, mi ha riempita di gioia. Come a dire che a volte quando non ci si riconosce nella religione del luogo in cui nasciamo, preferiamo rinunciare a fede e spiritualità tout court, professarci atei o agnostici, che lo trovo un atteggiamento molto infantile. Te lo metto sotto metafora: un figlio accetta fino a un certo punto gli insegnamenti impartiti in famiglia, per poi maturare una sana ribellione, andare per il mondo a cercare la propria verità e infine pacificarsi con la famiglia d’origine, salvando ciò che di buono gli ha trasmesso e superando quella visione, arricchendola della propria esperienza personale. Se si ferma a recriminare tutta la vita per gli insegnamenti ricevuti in famiglia, a combatterli o rinnegarli, diventa un eterno bambino dipendente, per contrapposizione, esattamente da una visione distorta di quegli stessi insegnamenti.
Riguardo al legame tra spiritualità e sessualità, già credo di averti risposto: per me sono due aspetti complementari e inestricabili. E’ attraverso la sessualità che entriamo nel mondo, quindi già per questo è sacra. Ma è attraverso l’energia sessuale correttamente indirizzata che possiamo rinascere, ricrearci come esseri umani liberi e integri, e per questo è ancora più sacra. Diciamo che sesso e spirito sono due poli che si attivano a vicenda. Non c’è Shiva senza Shakti e viceversa, potremmo dire. Non c’è energia spirituale senza energia sessuale, né principio maschile senza quello femminile. E’ un dualismo che va ricomposto in una dualità di opposti complementari che vivono l’uno grazie all’altro, come il simbolo dello yin/yang. Per questo è pericoloso separarli: il sesso senza spirito diventa ben presto bestiale o meccanico, la spiritualità priva di una corretta gestione dell’energia sessuale è effimera, sterile. Non puoi trovare Dio se rinneghi la Dea e il suo aspetto più importante, cioè l’energia sessuale e creatrice.




Luca Bagatin: In privato mi hai detto che il tuo obiettivo è quello di "ristabilire il culto dell'Amore e dell'Eros". Come si sostanzia questo tuo obiettivo ?

Debdea Shakti: Sai, un tempo, se mi avessi chiesto che avrei voluto fare da grande, ti avrei risposto: la scrittrice. A un certo punto ho capito che volevo e potevo essere soltanto la protagonista della narrazione della mia vita. In effetti, mi limito a incarnare il modello di donna che vorrei tornasse ad essere legittimato nel mondo: la Sacerdotessa del culto dell’Amore e dell’Eros, qualcuno per cui sesso e sacralità vanno sempre di pari passo, che suscita rispetto non ‘nonostante’ sia associata al sesso, ma esattamente per questo. Il sesso deve essere restituito alla sua sfera di competenza: il Sacro e con esso le sue sacerdotesse (etimologicamente: coloro che conducono al sacro). 

Se Gandhi aveva ragione, essere il cambiamento che vorrei vedere manifestarsi nel mondo dovrebbe bastare.

Tratto dall'intervista di Luca Bagatin a Debdea Shakti in Ritratti di Donna, Ipertesto Edizioni






giovedì 28 agosto 2014

Presentazione di Hogwarts 2014, l'Accademia dei Figli e le Figlie del Sole e della Luna

Erano tutte Sincronicità, un termine coniato da Jung di cui solo recentemente avevo iniziato a comprendere il significato: una coincidenza che è più di una semplice coincidenza perché è ricca di significato. Le Sincronicità sembrano originarsi a Livello Quantico, sono indizi che l'Universo ci offre e possono guidarci fino al significato delle nostre vite. 

E' Magia.

Phyllis Curott - "Il sentiero della Dea"