La Teocrazia Faraonica è una istituzione eccezionale, un Ordine di governo e sociale unico in tutta la storia occidentale.
In
questa vera e propria Teocrazia in cui l'insieme della vita del popolo è
dominata dalle Realtà Spirituali, il Faraone è sia Sovrano, sia
Sacerdote, dal momento che egli è Figlio degli Dèi. E' il caso di domandarsi come abbia potuto realizzarsi in Egitto una siffatta Unificazione di Potere Spirituale e Potere Temporale. La Fede che nel corso di quaranta secoli ha predominato in Egitto era fondata sulla "Scienza Sacra",
comprendente nello stesso tempo il mito e i riti religiosi, la medicina
e la geometria, l'astronomia e le leggi della vita quotidiana e della
giustizia.
Il fine che ha ispirato la stesura di questo libro è far comprendere la realtà e l'importanza della "Scienza Sacra" degli Antichi Egizi.
Non
vi è mai stata distanza più grande di quella che oggi esiste tra la
coscienza degli esseri contemporanei e il pensiero dei Saggi dell'Antico
Egitto. Tuttavia anche ai nostri giorni vi è chi - alla stregua degli Antichi Alchimisti - ricerca lo Spirito in quanto origine della Materia. Tale Ricerca non è soltanto un fine, ma contiene già in sé la Perfezione dell'Opera, come chiaramente ci mostrano la Teocrazia dei Faraoni e le tangibili realizzazioni della "Scienza Sacra".
la Teocrazia Faraonica - R. A. Schwaller de Lubicz
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giovedì 14 gennaio 2016
la DeaCrazia
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giovedì 24 dicembre 2015
Divino Femminile
Lasciati amare più di quanto tu sia mai stata amata in passato.
Lascia che l'amore ti conduca là dove desidera.
Sei come un fiume che si precipita verso l'oceano dell'unione divina.
Non costruire sbarramenti che potrebbero ostacolare la tua presenza dell'amore.
Non lasciare che coloro che vivono sulle rive del fiume influenzino questo amore.
Perché essi non ne conoscono la potenza e la forza che gli consentono di spazzar via ogni differenza affinché l'amore sia.
L'amore e il fiume possiedono entrambi le loro ragioni per proseguire verso l'oceano della divina felicità.
Non avere paura della potenza, non avere paura della forza del fiume.
Abbandonati e lascia che l'amore sia.
Amore, amore, amore, sii l'oceano d'amore che Dio vuole che tu sia.
Lasciati liberare dalle tue paure.
Rimani nuda in tutto il tuo splendore, abbandonandoti all'amore di Dio che si trova al di là di qualsiasi forma e di qualsiasi concetto puritano.
Sii il fiore che Dio desidera che tu sia, aperto e pieno della tua essenza, mentre ti innalzi o ti chini.
Sappi che non esiste alcuna differenza, non esiste peccato.
Lascia che l'amore ti conduca là dove desidera.
Sei come un fiume che si precipita verso l'oceano dell'unione divina.
Non costruire sbarramenti che potrebbero ostacolare la tua presenza dell'amore.
Non lasciare che coloro che vivono sulle rive del fiume influenzino questo amore.
Perché essi non ne conoscono la potenza e la forza che gli consentono di spazzar via ogni differenza affinché l'amore sia.
L'amore e il fiume possiedono entrambi le loro ragioni per proseguire verso l'oceano della divina felicità.
Non avere paura della potenza, non avere paura della forza del fiume.
Abbandonati e lascia che l'amore sia.
Amore, amore, amore, sii l'oceano d'amore che Dio vuole che tu sia.
Lasciati liberare dalle tue paure.
Rimani nuda in tutto il tuo splendore, abbandonandoti all'amore di Dio che si trova al di là di qualsiasi forma e di qualsiasi concetto puritano.
Sii il fiore che Dio desidera che tu sia, aperto e pieno della tua essenza, mentre ti innalzi o ti chini.
Sappi che non esiste alcuna differenza, non esiste peccato.
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mercoledì 2 settembre 2015
Come in Cielo, così in Terra
Enheduanna ha efficacemente creato l'ufficio della Gran Sacerdotessa.
Per i cinquecento anni successivi alla sua morte, la figlia del Re in carica divenne Gran Sacerdotessa ad Ur e seguì l'esempio di Enheduanna. Per Enheduanna, il ruolo di Gran Sacerdotessa significava vivere i precetti impliciti nel carattere della Dea Inanna. Enheduanna si identificò così tanto in Inanna da vedersi, in quanto Gran Sacerdotessa sulla Terra, come uno Specchio dell'immagine di Inanna Gran Sacerdotessa nei Cieli.
Inanna, Signora dal Cuore Immenso - Betty Deshong Meador
Per i cinquecento anni successivi alla sua morte, la figlia del Re in carica divenne Gran Sacerdotessa ad Ur e seguì l'esempio di Enheduanna. Per Enheduanna, il ruolo di Gran Sacerdotessa significava vivere i precetti impliciti nel carattere della Dea Inanna. Enheduanna si identificò così tanto in Inanna da vedersi, in quanto Gran Sacerdotessa sulla Terra, come uno Specchio dell'immagine di Inanna Gran Sacerdotessa nei Cieli.
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giovedì 27 agosto 2015
L'Eterno Femminino
Jung, rileggendo il Faust, alla ricerca del significato dell'Eterno Femminino, scopre che le principali figure femminili del grande poema corrispondono alle quattro fasi dell'erotismo nella tarda antichità. Infatti Margherita rappresenta Eva; Elena rappresenta l'eros romantico, ma anche l'Anima. Nell'Eterno femminino coesistono tanto Maria Vergine quanto la Sapientia-Sophia. Esso è dunque un'immagine funzionale, dai tanti significati, superiore alla devozione religiosa. E' insomma un simbolo di elevatezza gnostica, esoterica, che viene velato dietro alla Vergine Maria dei cristiani.
Il ragionamento espresso da Jung è estremamente interessante perché ci dimostra, in modo lampante, quanto gli siano debitori il pensiero neognostico moderno e la Spiritualità della Dea, quando incarnano la Sophia nella Maddalena. Per l'equivalenza con la Sophia presente in alcuni testi gnostici e avallata dallo stesso Jung, la Donna di Magdala viene rifratta da mille specchi che restituiscono le immagini parziali della Grande Madre. Ella diviene allora Sacerdotessa della Grande Dea, figura dell'Eros, prostituta (la Sophia che si prostituisce nel mondo, come Elena). Del resto così ammaestra Hillman, che di Jung fu discepolo:
"Poiché l'Anima è "la Matrice di tutte le figure divine e semidivine, dall'antica Dea pagana sino alla Vergine Maria", le Sue immagini spaziano attraverso tutta una serie di figure diverse tratte dal politeismo dell'antichità classica e dallo gnosticismo. Jung cita Afrodite, Selene, Persefone, Ecate, Atena, Minerva, Core e Pandora che si aggiungono ai quattro "gradi" classici dell'Anima, e agli elfi, alle sirene e alle ninfe (...) traccia inoltre paralleli con il raddoppiamento delle anime nel pensiero egizio, ebraico e cinese".
Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro Femminile, la spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone
Il ragionamento espresso da Jung è estremamente interessante perché ci dimostra, in modo lampante, quanto gli siano debitori il pensiero neognostico moderno e la Spiritualità della Dea, quando incarnano la Sophia nella Maddalena. Per l'equivalenza con la Sophia presente in alcuni testi gnostici e avallata dallo stesso Jung, la Donna di Magdala viene rifratta da mille specchi che restituiscono le immagini parziali della Grande Madre. Ella diviene allora Sacerdotessa della Grande Dea, figura dell'Eros, prostituta (la Sophia che si prostituisce nel mondo, come Elena). Del resto così ammaestra Hillman, che di Jung fu discepolo:
"Poiché l'Anima è "la Matrice di tutte le figure divine e semidivine, dall'antica Dea pagana sino alla Vergine Maria", le Sue immagini spaziano attraverso tutta una serie di figure diverse tratte dal politeismo dell'antichità classica e dallo gnosticismo. Jung cita Afrodite, Selene, Persefone, Ecate, Atena, Minerva, Core e Pandora che si aggiungono ai quattro "gradi" classici dell'Anima, e agli elfi, alle sirene e alle ninfe (...) traccia inoltre paralleli con il raddoppiamento delle anime nel pensiero egizio, ebraico e cinese".
Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro Femminile, la spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone
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lunedì 27 aprile 2015
Donne Sciamane
Di particolare interesse per le donne che attraversano il processo sciamanico è l'inclinazione biologica a rispondere a cicli dell'organismo. Proprio a causa di ciò che è stato percepito come una "schiavitù" al ciclo ormonale di cui fa esperienza ogni mese insieme al condizionamento ad accettare il proprio "destino", la donna diviene più facilmente veicolo dei poteri di guarigione. Dentro di sé la donna muore ogni mese. Possiamo anche non percepire consciamente le mestruazioni come una Morte Sciamanica e una Rinascita che si ripetono ogni mese, ma il nostro corpo le conosce come tali. Ogni volta che l'utero rinnova la mucosa, come il serpente la pelle, noi veniamo letteralmente liberate dal passato, da ciò che avrebbe potuto essere, e proiettate nel futuro. Siamo purificate fisicamente e rinvigorite emozionalmente. Gli ormoni spostano il loro accento dalla nascita alla morte, e poi ancora alla nuova vita.
Un alto tasso di progesterone significa sogni aggressivi e umore bisbetico: la sindrome premestruale di essere per sé più che per gli altri. Poi entrano in gioco gli estrogeni e la nostra energia ricompare, come l'inizio di un nuovo Ciclo Lunare. Ricominciamo a espanderci, diamo inizio a progetti nuovi, prendiamo nuovi contatti. E' un mutamento di forma e di funzione. Una Sciamana tende ad assomigliare sempre di più a un Serpente e perde le sue vecchie forme appena esse si consolidano. Possiamo diventare molto abili a lasciare il vecchio ancor prima di aver percepito il nuovo a livello conscio, confidando nel ritorno ciclico che si presenta sempre.
Il Risveglio della Dea - Vicky Noble
Un alto tasso di progesterone significa sogni aggressivi e umore bisbetico: la sindrome premestruale di essere per sé più che per gli altri. Poi entrano in gioco gli estrogeni e la nostra energia ricompare, come l'inizio di un nuovo Ciclo Lunare. Ricominciamo a espanderci, diamo inizio a progetti nuovi, prendiamo nuovi contatti. E' un mutamento di forma e di funzione. Una Sciamana tende ad assomigliare sempre di più a un Serpente e perde le sue vecchie forme appena esse si consolidano. Possiamo diventare molto abili a lasciare il vecchio ancor prima di aver percepito il nuovo a livello conscio, confidando nel ritorno ciclico che si presenta sempre.
Il Risveglio della Dea - Vicky Noble
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sabato 11 aprile 2015
Debbee
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domenica 22 marzo 2015
Reviving Hatshepsut, la più nobile delle Dame
Ho fatto trascrivere, decifrare e tradurre quelle tavolette della Regina Hatshepsut.
Questo genere di lavoro è un triplice tradimento. Al limite, noi non potremmo mai contornare il Suo pensiero con le nostre parole moderne e in lingua straniera. Checché ne sia, sottopongo più avanti gli scritti della Regina Faraone dove ho scoperto il Suo Diario intimo. Sono io che lo qualifico così. Sono meravigliata di constatare che il Suo stile assomiglia molto alla poesia di Barca. Hatshepsut scriveva di nascosto senza dichiararsi Lei stessa, alla luce del Sole, come "scriba". Ecco perché non saprei dire chi ha influenzato chi, o chi ha ispirato chi.
Riproduco alla rinfusa quelle osservazioni della Regina Faraone che potrebbero essere dei "poemetti in prosa", o delle "visioni" dell'aldilà, dei frammenti su cui meditare. Poiché le tavolette non erano datate, ho optato per un ordine arbitrario, così come le ho trovate nello zaino di Barca. L'essenziale, è dare la Parola alla Regina... Forse l'ultima parola della fine che è, in fin dei conti, l'Inizio della Storia.
(...)
Seconda Tavoletta
Non c'è che un solo Dio. I Suoi profeti verranno a diffondere le Sue parole divine attraverso il mondo. Gli uomini creati ad immagine di Dio si chiederanno: "Perché non siamo Noi al Suo posto?". Io, mi sono consacrata ad Amon, il solo Dio che conosca.
Gli uomini faranno eternamente la guerra perché vogliono occupare il posto di Dio! Che follia! Che menzogna!
Restituire la parte di Dio in noi a Dio stesso: in ciò consiste la Pace. Avere il coraggio di seguire la Verità che è in Lui.
In lontananza, il cammelliere passa dondolandosi... guida la sua cavalcatura... onda calma... al di là del Sole.
All'infinito, conduco il mio popolo...
Occhio del giorno si dissolve nella dolcezza orientale...
Fonda l'aurora... vittoriosa nella notte, tempo degli incontri.
Si dice che ho avvelenato mio padre e mio marito per mettermi la Doppia Corona sulla testa. E' falso. Sono tutti e due morti nel loro letto. Gli affari di Stato della Doppia Corona sono stati una vera tegola in testa. Sole divino del Destino che ho sposato nella gloria di Dio. Ma perché sono stata scelta?
Il Mio Nome impressiona i sacerdoti e il popolo: Khememet-Imen-Hatshepsut. Luminosa semenza che s'unisce a Dio. La più nobile delle Dame governa sul Trono di Colui che mi ha generata.
La mia fede in Dio e la mia diplomazia mi hanno salvata dalle bufere e dalle meschinità. La Mia Maestà si dirige verso il Bene, la Giustizia, l'Efficacia... Come una figlia che svolge funzioni utili a Colui che l'ha messa al mondo.
Io Sono la Protettrice della Perfezione di Dio.
La Donna Faraone - Hédi Bouraoui
Questo genere di lavoro è un triplice tradimento. Al limite, noi non potremmo mai contornare il Suo pensiero con le nostre parole moderne e in lingua straniera. Checché ne sia, sottopongo più avanti gli scritti della Regina Faraone dove ho scoperto il Suo Diario intimo. Sono io che lo qualifico così. Sono meravigliata di constatare che il Suo stile assomiglia molto alla poesia di Barca. Hatshepsut scriveva di nascosto senza dichiararsi Lei stessa, alla luce del Sole, come "scriba". Ecco perché non saprei dire chi ha influenzato chi, o chi ha ispirato chi.
Riproduco alla rinfusa quelle osservazioni della Regina Faraone che potrebbero essere dei "poemetti in prosa", o delle "visioni" dell'aldilà, dei frammenti su cui meditare. Poiché le tavolette non erano datate, ho optato per un ordine arbitrario, così come le ho trovate nello zaino di Barca. L'essenziale, è dare la Parola alla Regina... Forse l'ultima parola della fine che è, in fin dei conti, l'Inizio della Storia.
(...)
Seconda Tavoletta
Non c'è che un solo Dio. I Suoi profeti verranno a diffondere le Sue parole divine attraverso il mondo. Gli uomini creati ad immagine di Dio si chiederanno: "Perché non siamo Noi al Suo posto?". Io, mi sono consacrata ad Amon, il solo Dio che conosca.
Gli uomini faranno eternamente la guerra perché vogliono occupare il posto di Dio! Che follia! Che menzogna!
Restituire la parte di Dio in noi a Dio stesso: in ciò consiste la Pace. Avere il coraggio di seguire la Verità che è in Lui.
In lontananza, il cammelliere passa dondolandosi... guida la sua cavalcatura... onda calma... al di là del Sole.
All'infinito, conduco il mio popolo...
Occhio del giorno si dissolve nella dolcezza orientale...
Fonda l'aurora... vittoriosa nella notte, tempo degli incontri.
Si dice che ho avvelenato mio padre e mio marito per mettermi la Doppia Corona sulla testa. E' falso. Sono tutti e due morti nel loro letto. Gli affari di Stato della Doppia Corona sono stati una vera tegola in testa. Sole divino del Destino che ho sposato nella gloria di Dio. Ma perché sono stata scelta?
Il Mio Nome impressiona i sacerdoti e il popolo: Khememet-Imen-Hatshepsut. Luminosa semenza che s'unisce a Dio. La più nobile delle Dame governa sul Trono di Colui che mi ha generata.
La mia fede in Dio e la mia diplomazia mi hanno salvata dalle bufere e dalle meschinità. La Mia Maestà si dirige verso il Bene, la Giustizia, l'Efficacia... Come una figlia che svolge funzioni utili a Colui che l'ha messa al mondo.
Io Sono la Protettrice della Perfezione di Dio.
La Donna Faraone - Hédi Bouraoui
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domenica 15 marzo 2015
Trasmutare il Nettare in Miele
Ti ringrazio, Ape
che mi hai insegnato la tua antica arte della collaborazione...
il ronzio di gruppo che porta con sé
il nettare che trasformate in
Divino Nutrimento,
grazie perchè in un periodo storico dove
la distruzione è ovunque,
Tu con le tue Sorelle
continuate deditamente a produrre
il vostro Oro
e provvedete a tenere in equilibrio
la Madre Terra.
Titti Bertolin, ne "L'Agenda della Dea - Il Corpo Sacro"
che mi hai insegnato la tua antica arte della collaborazione...
il ronzio di gruppo che porta con sé
il nettare che trasformate in
Divino Nutrimento,
grazie perchè in un periodo storico dove
la distruzione è ovunque,
Tu con le tue Sorelle
continuate deditamente a produrre
il vostro Oro
e provvedete a tenere in equilibrio
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Titti Bertolin, ne "L'Agenda della Dea - Il Corpo Sacro"
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martedì 3 marzo 2015
Queen Bee Goddess
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lunedì 2 marzo 2015
L'Egitto, mia Madre
"...gli esuli di Punt, sorridenti, erano della partita e tutti si davano al ritmo a tal punto che Hatshepsut stessa si lasciò prendere dal gioco, a scapito dei sacerdoti profondamente indignati di fronte ai nuovi modi di comportarsi di quella rivoluzionaria uscita dalla costola di Amon.
Li videro ritirarsi, covando nel cuore vendetta e mortificati, mentre la Regina osava pubblicamente ostentare la sua sensualità e il suo fascino".
Ella diventa il simbolo della Donna Sensuale e Creatrice capace di rinnovare la politica e di vivere in simbiosi con il popolo. Tutti gli strati della società partecipavano alle feste, nessun muro separava i nobili dai sacerdoti o dalla gente comune. Ella s'ispira a suo padre Thutmosi I, più idoneo a iniziarla agli affari dello Stato di suo marito Thutmosi II, desideroso oltre ogni limite di garantire il potere a suo figlio. E rivendica di essere il frutto dell'Amore divino di Amon-Ra con Atmosis, sua madre.
"La sua morale non consiste del "divide et impera" come quegli uomini rimbambiti che si aggrappano disperatamente al potere, ma piuttosto "unire per rinforzare" i suoi fondamenti basati su quelli degli altri, convertire i nemici in fratelli e gli stranieri in familiari".
Ha costruito la sua immagine con puntiglio, si è vestita da uomo, si è fatta rappresentare con una barba e guiderà gli uomini per una ventina d'anni. (...) Hatshepsut non solo si è preoccupata di nutrire i suoi sudditi. Ha preparato una spedizione a Punt dove ha scambiato l'oro con l'incenso, così raro nel Paese delle Due Corone - a Punt già usato da tempo immemorabile - quale simbolo della riconquista di una dimensione spirituale molto importante per la coesione del suo Regno.
Hatshepsut ha aperto nuove strade attraverso il Mar Rosso per scambiare, in pace, spezie e incenso, oro e ambasciatori. Ha creduto nel Dio unico e non ha ceduto all'ambizione di prendere il suo posto, invece di seguire la Verità che è in lui. Ha puntato sulla diplomazia, sul Bene, sulla Giustizia, la protettrice della perfezione di Dio. Ha utilizzato la barba come una maschera per convincere gli increduli, ma anche per fondere la creatività maschile e femminile. Ha evitato le guerre fratricide, trasformando le guerre in pace e ha esaltato la tolleranza.
L'Egitto è la Memoria Collettiva, il Cuore del mondo, la Madre dell'Universo dove si ritrova finezza, rigore e saggezza che hanno nutrito il mondo intero.
La Donna Faraone - Hédi Bouraoui
Li videro ritirarsi, covando nel cuore vendetta e mortificati, mentre la Regina osava pubblicamente ostentare la sua sensualità e il suo fascino".
Ella diventa il simbolo della Donna Sensuale e Creatrice capace di rinnovare la politica e di vivere in simbiosi con il popolo. Tutti gli strati della società partecipavano alle feste, nessun muro separava i nobili dai sacerdoti o dalla gente comune. Ella s'ispira a suo padre Thutmosi I, più idoneo a iniziarla agli affari dello Stato di suo marito Thutmosi II, desideroso oltre ogni limite di garantire il potere a suo figlio. E rivendica di essere il frutto dell'Amore divino di Amon-Ra con Atmosis, sua madre.
"La sua morale non consiste del "divide et impera" come quegli uomini rimbambiti che si aggrappano disperatamente al potere, ma piuttosto "unire per rinforzare" i suoi fondamenti basati su quelli degli altri, convertire i nemici in fratelli e gli stranieri in familiari".
Ha costruito la sua immagine con puntiglio, si è vestita da uomo, si è fatta rappresentare con una barba e guiderà gli uomini per una ventina d'anni. (...) Hatshepsut non solo si è preoccupata di nutrire i suoi sudditi. Ha preparato una spedizione a Punt dove ha scambiato l'oro con l'incenso, così raro nel Paese delle Due Corone - a Punt già usato da tempo immemorabile - quale simbolo della riconquista di una dimensione spirituale molto importante per la coesione del suo Regno.
Hatshepsut ha aperto nuove strade attraverso il Mar Rosso per scambiare, in pace, spezie e incenso, oro e ambasciatori. Ha creduto nel Dio unico e non ha ceduto all'ambizione di prendere il suo posto, invece di seguire la Verità che è in lui. Ha puntato sulla diplomazia, sul Bene, sulla Giustizia, la protettrice della perfezione di Dio. Ha utilizzato la barba come una maschera per convincere gli increduli, ma anche per fondere la creatività maschile e femminile. Ha evitato le guerre fratricide, trasformando le guerre in pace e ha esaltato la tolleranza.
L'Egitto è la Memoria Collettiva, il Cuore del mondo, la Madre dell'Universo dove si ritrova finezza, rigore e saggezza che hanno nutrito il mondo intero.
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martedì 24 febbraio 2015
Hierodula - Hore - Sacred Whore
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Manifestare gli Archetipi
L'Arte è Scienza Sacra ed essa è connessa con le 'forme formanti', con gli Archetipi.
Connettersi con gli Archetipi è ritornare all'Essenza, che si ritrova poi nelle forme e suoni della Natura e di tutto il creato.
Gli Archetipi sono le Forze Primigenie, che risuonano nel nostro Spirito. Connettersi con gli Archetipi, di conseguenza, equivale a ricordare lo Spirito, ricordare il punto di emissione.
L'Arte per essere tale deve essere collegata agli Archetipi, ai Neteru, poiché l'arte è la manifestazione dell'Archetipo.
L'abilità di un Artista coincide con la sua capacità di manifestare l'Essenza Cosmica Spirituale, con la sua facoltà di proiettare un 'seme' creativo al di fuori di se stesso.
L'Artista, l'Architetto, era una volta un Adepto, un Iniziato ai Misteri dello Spirito.
L'Arte è di conseguenza il Veicolo degli Archetipi, il Veicolo dello Spirito, ed è un potente strumento per 'insinuare' una nuova qualità di energia nella consapevolezza umana.
Nelle antiche Tradizioni, come quelle Egizie, Greche o Mesoamericane, l'Arte era usata come espediente per aprire la coltre della mente razionale e rendere possibile una connessione con lo Spirito, o le Realtà Trascendenti.
L'Arte ha lo scopo di immettere il fruitore in una diversa Dimensione, o nei vari livelli dello Spirito, per far slittare la consapevolezza in un piano voluto e determinato. Un determinato artefatto, che si collega a un voluto Archetipo o livello, deve dare sempre gli stessi risultati con individui della stessa evoluzione.
Il Libro del Drago, l'Architettura del Cosmo - Athon Veggi
Connettersi con gli Archetipi è ritornare all'Essenza, che si ritrova poi nelle forme e suoni della Natura e di tutto il creato.
Gli Archetipi sono le Forze Primigenie, che risuonano nel nostro Spirito. Connettersi con gli Archetipi, di conseguenza, equivale a ricordare lo Spirito, ricordare il punto di emissione.
L'Arte per essere tale deve essere collegata agli Archetipi, ai Neteru, poiché l'arte è la manifestazione dell'Archetipo.
L'abilità di un Artista coincide con la sua capacità di manifestare l'Essenza Cosmica Spirituale, con la sua facoltà di proiettare un 'seme' creativo al di fuori di se stesso.
L'Artista, l'Architetto, era una volta un Adepto, un Iniziato ai Misteri dello Spirito.
L'Arte è di conseguenza il Veicolo degli Archetipi, il Veicolo dello Spirito, ed è un potente strumento per 'insinuare' una nuova qualità di energia nella consapevolezza umana.
Nelle antiche Tradizioni, come quelle Egizie, Greche o Mesoamericane, l'Arte era usata come espediente per aprire la coltre della mente razionale e rendere possibile una connessione con lo Spirito, o le Realtà Trascendenti.
L'Arte ha lo scopo di immettere il fruitore in una diversa Dimensione, o nei vari livelli dello Spirito, per far slittare la consapevolezza in un piano voluto e determinato. Un determinato artefatto, che si collega a un voluto Archetipo o livello, deve dare sempre gli stessi risultati con individui della stessa evoluzione.
Il Libro del Drago, l'Architettura del Cosmo - Athon Veggi
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domenica 22 febbraio 2015
Tribute to Mother Monster
On G.O.A.T., a Government Owned Alien Territory in space, a birth of
magnificent and magical proportions took place. But the birth was not
finite, it was Infinite.
As the wombs numbered and the mitosis of the future began, it was perceived that this infamous moment in life is not temporal, it is eternal.
And thus began the beginning of the new race; a race within the race of humanity; a race which bears no prejudice, no judgment, but boundless freedom. But on that same day as the Eternal Mother hovered in the multiverse, another more terrifying, birth took place: the birth of evil.
And as she, herself, split into two, rotating in agony between two ultimate forces, the pendulum of choice began its dance.
It seems easy, you imagine, to gravitate, instantly and unwaveringly, towards Good, but she wondered:
“How can I protect something so perfect without evil?”
Lady Gaga - Born this Way Intro
As the wombs numbered and the mitosis of the future began, it was perceived that this infamous moment in life is not temporal, it is eternal.
And thus began the beginning of the new race; a race within the race of humanity; a race which bears no prejudice, no judgment, but boundless freedom. But on that same day as the Eternal Mother hovered in the multiverse, another more terrifying, birth took place: the birth of evil.
And as she, herself, split into two, rotating in agony between two ultimate forces, the pendulum of choice began its dance.
It seems easy, you imagine, to gravitate, instantly and unwaveringly, towards Good, but she wondered:
“How can I protect something so perfect without evil?”
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mercoledì 18 febbraio 2015
il Sacro Graal
Il Corpo femminile è il Calice
attraverso il quale emerge la Dea.
Nelle tradizionali versioni della leggenda del Graal,
non si menziona mai la Donna che porta il Graal.
Lei non ne va alla ricerca,
tanto meno ne viene mai separata.
Lei accede all'esperienza del Graal
attraverso il proprio Corpo.
Una nutrice che porti il bimbo al seno
è come se, senza parlare, dicesse:
"prendete, mangiate, questo è il mio corpo;
bevete, questo è il mio sangue!"
Jean Shinoda Bolen - Passaggio ad Avalon
E' arrivato il momento di far uscire il Divino dalle chiese e dai templi,
e di lasciarlo girare nel mondo.
Io ritengo che la riscoperta del Sacro che ci circonda, con l'aiuto di Sophia,
sia il compito spirituale di questa Nuova Era.
attraverso il quale emerge la Dea.
Nelle tradizionali versioni della leggenda del Graal,
non si menziona mai la Donna che porta il Graal.
Lei non ne va alla ricerca,
tanto meno ne viene mai separata.
Lei accede all'esperienza del Graal
attraverso il proprio Corpo.
Una nutrice che porti il bimbo al seno
è come se, senza parlare, dicesse:
"prendete, mangiate, questo è il mio corpo;
bevete, questo è il mio sangue!"
Jean Shinoda Bolen - Passaggio ad Avalon
E' arrivato il momento di far uscire il Divino dalle chiese e dai templi,
e di lasciarlo girare nel mondo.
Io ritengo che la riscoperta del Sacro che ci circonda, con l'aiuto di Sophia,
sia il compito spirituale di questa Nuova Era.
Alice O. Howell - la Colomba nella roccia
Finché verrà demonizzato il sangue della donna, e con esso la Donna,
e finché parallelamente verrà esaltato il sangue dell'uomo,
quello versato su una croce, o in una delle sue innumerevoli guerre,
non vi sarà salvezza per il genere umano.
Jutta Voss - la Luna Nera
Finché verrà demonizzato il sangue della donna, e con esso la Donna,
e finché parallelamente verrà esaltato il sangue dell'uomo,
quello versato su una croce, o in una delle sue innumerevoli guerre,
non vi sarà salvezza per il genere umano.
Jutta Voss - la Luna Nera
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venerdì 6 febbraio 2015
il Mistero del Punto Sacro Femminile (Squirting Project)
Le donne mohave (i Mohavi sono una tribù indiana dell'America occidentale) confessano apertamente di espellere un Liquido al momento dell'Orgasmo, sia nel rapporto genitale sia in quelli orale e anale.
Presso i Trukesi - un popolo che vive in alcune isole dell'Oceano Pacifico del sud, le Trobriand - il "coito viene considerato una specie di sfida tra uomini e donne, dove l'uomo trattiene il suo Orgasmo finché la donna ha raggiunto il suo" e lo fanno in un modo che "consiste proprio nell'infilare solo la punta del Pene nella Vagina e, tenendolo con la mano, muoverlo come un cucchiaio in una tazza. in questo modo vanno a toccare proprio il Punto G. Gli abitanti di queste isole non solo conoscono l'importanza dei muscoli pelvici e l'esistenza delle Ghiandole di Skene, ma giudicano che la Donna abbia goduto veramente solo se eiacula.
I Mangaia, nativi delle Isole Cook dell'Oceania, descrivono l'Eiaculazione Femminile come quel momento in cui "la Donna pensa di urinare, anche se non si tratta di urina".
I Ponapesi, anch'essi dell'Oceania, sono convinti che il concepimento non possa avvenire se la donna non è stata prima stimolata fino a eiaculare. solo dopo è opportuno per loro iniziare la penetrazione.
In Uganda esiste una società Matriarcale, i Batoro, che considera una donna adulta e pronta per il matrimonio solo quando riesce, masturbandosi, a eiaculare bagnando un muro. Le donne anziane insegnano alle giovani come fare 'Kachapati', che in lingua Batoro vuol dire proprio "spruzza il muro".
nella Letteratura Tantrica l'esistenza del Punto G non è mai stata messa in dubbio, discutendo semmai sui diversi metodi per stimolarlo, sulla sua importanza pratica e sul suo ruolo nel raggiungere i Livelli Superiori dell'Orgasmo Femminile, vere e proprie esperienze spirituali più che sessuali, in quanto producono veri e propri Stati Alterati di Coscienza.
Anche nella Letteratura Erotica Indiana il Punto G compare diverse volte. Nel Kamasutra si legge: "doppio è il Piacere delle Donne: l'eccitarsi e l'eiaculare. La lubrificazione della Vagina deriva soltanto dell'eccitazione, il culmine della libidine invece dall'Effusione frullante".
Fonti:
-Enciclopedia del Sesso Sublime - Jacopo Fo
-il Punto G -Elmar e Michaela Zadra
-Storia di V - Catherine Blackledge
-Osate...scoprire il Punto G - Becht Ovidie
Sono solita corredare ogni mio post con foto mie.
In via del tutto eccezionale e visto lo spessore del progetto, per stavolta utilizzo delle immagini tratte dallo Squirting Project del collettivo Massoneria Creativa.
Godetevele perché sono MagniFiche.
L'intero progetto qui: https://www.behance.net/gallery/23059835/Squirting-Project-
debdeashakti
Luca Giobbe
Bonsay Satoboy
Joseph Ciccariello
Cinzia Piazza
Presso i Trukesi - un popolo che vive in alcune isole dell'Oceano Pacifico del sud, le Trobriand - il "coito viene considerato una specie di sfida tra uomini e donne, dove l'uomo trattiene il suo Orgasmo finché la donna ha raggiunto il suo" e lo fanno in un modo che "consiste proprio nell'infilare solo la punta del Pene nella Vagina e, tenendolo con la mano, muoverlo come un cucchiaio in una tazza. in questo modo vanno a toccare proprio il Punto G. Gli abitanti di queste isole non solo conoscono l'importanza dei muscoli pelvici e l'esistenza delle Ghiandole di Skene, ma giudicano che la Donna abbia goduto veramente solo se eiacula.
I Mangaia, nativi delle Isole Cook dell'Oceania, descrivono l'Eiaculazione Femminile come quel momento in cui "la Donna pensa di urinare, anche se non si tratta di urina".
I Ponapesi, anch'essi dell'Oceania, sono convinti che il concepimento non possa avvenire se la donna non è stata prima stimolata fino a eiaculare. solo dopo è opportuno per loro iniziare la penetrazione.
In Uganda esiste una società Matriarcale, i Batoro, che considera una donna adulta e pronta per il matrimonio solo quando riesce, masturbandosi, a eiaculare bagnando un muro. Le donne anziane insegnano alle giovani come fare 'Kachapati', che in lingua Batoro vuol dire proprio "spruzza il muro".
nella Letteratura Tantrica l'esistenza del Punto G non è mai stata messa in dubbio, discutendo semmai sui diversi metodi per stimolarlo, sulla sua importanza pratica e sul suo ruolo nel raggiungere i Livelli Superiori dell'Orgasmo Femminile, vere e proprie esperienze spirituali più che sessuali, in quanto producono veri e propri Stati Alterati di Coscienza.
Anche nella Letteratura Erotica Indiana il Punto G compare diverse volte. Nel Kamasutra si legge: "doppio è il Piacere delle Donne: l'eccitarsi e l'eiaculare. La lubrificazione della Vagina deriva soltanto dell'eccitazione, il culmine della libidine invece dall'Effusione frullante".
Fonti:
-Enciclopedia del Sesso Sublime - Jacopo Fo
-il Punto G -Elmar e Michaela Zadra
-Storia di V - Catherine Blackledge
-Osate...scoprire il Punto G - Becht Ovidie
Sono solita corredare ogni mio post con foto mie.
In via del tutto eccezionale e visto lo spessore del progetto, per stavolta utilizzo delle immagini tratte dallo Squirting Project del collettivo Massoneria Creativa.
Godetevele perché sono MagniFiche.
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Luca Giobbe
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Joseph Ciccariello
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martedì 3 febbraio 2015
le Venerabili
...con simili uomini le Sue Sacerdotesse non potevano certo congiungersi, onde evitare di smarrire la possibilità di unirsi alla Divinità perdendo la capacità di volare.
Il concedersi a uomini di tal fatta avrebbe rappresentato per queste fanciulle un vero e proprio tradimento nei confronti della loro Natura Profonda, adatta e sintonica ad un Amore molto più alto, quello di Dioniso, cui giuravano fedeltà insieme alla loro Regina.
Infatti ad Atene vi era anche una Regina che guidava il Culto delle quattordici Gérairai, una Regina anch'essa naturalmente Vergine che, simbolicamente, si congiungeva in segreto ogni anno, all'inizio della primavera, durante una festa dedicata a Dioniso detta delle Antesterie, letteralmente 'dei fiori', col Dio e di tale segreto Rito si diceva beneficiasse l'intera città, così come la città di Roma si credeva beneficiasse del segreto culto delle Vergini Vestali.
Come per un vago ricordo di un tempo già trascorso, magari di quell'Età cosiddetta delle Madri o dell'Argento, periodo in cui le Donne incarnavano ancora del tutto la gioia della Grande Madre e in sintonia con Essa guidavano l'intera comunità. In una società ormai del tutto diversa, senza più nulla poter comprendere davvero, sopravvivevano antiche credenze come retaggi arcaici, usati ormai purtroppo soltanto in modo funzionale e politico per un comunità già lontana dalla Dea.
In Tempi in cui la maggior parte delle persone aveva perso la capacità di elevarsi, purtuttavia, ancora si riusciva a credere che le Portatrici del Sacro dovessero essere rispettate e protette, con vantaggio dell'Armonia di tutta la comunità.
Forse per questo Esse erano chiamate anche "le Venerabili".
Dioniso e le Donne, ovvero la gioiosa follia - Leda Bearné

Il concedersi a uomini di tal fatta avrebbe rappresentato per queste fanciulle un vero e proprio tradimento nei confronti della loro Natura Profonda, adatta e sintonica ad un Amore molto più alto, quello di Dioniso, cui giuravano fedeltà insieme alla loro Regina.
Infatti ad Atene vi era anche una Regina che guidava il Culto delle quattordici Gérairai, una Regina anch'essa naturalmente Vergine che, simbolicamente, si congiungeva in segreto ogni anno, all'inizio della primavera, durante una festa dedicata a Dioniso detta delle Antesterie, letteralmente 'dei fiori', col Dio e di tale segreto Rito si diceva beneficiasse l'intera città, così come la città di Roma si credeva beneficiasse del segreto culto delle Vergini Vestali.
Come per un vago ricordo di un tempo già trascorso, magari di quell'Età cosiddetta delle Madri o dell'Argento, periodo in cui le Donne incarnavano ancora del tutto la gioia della Grande Madre e in sintonia con Essa guidavano l'intera comunità. In una società ormai del tutto diversa, senza più nulla poter comprendere davvero, sopravvivevano antiche credenze come retaggi arcaici, usati ormai purtroppo soltanto in modo funzionale e politico per un comunità già lontana dalla Dea.
In Tempi in cui la maggior parte delle persone aveva perso la capacità di elevarsi, purtuttavia, ancora si riusciva a credere che le Portatrici del Sacro dovessero essere rispettate e protette, con vantaggio dell'Armonia di tutta la comunità.
Forse per questo Esse erano chiamate anche "le Venerabili".
Dioniso e le Donne, ovvero la gioiosa follia - Leda Bearné


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giovedì 29 gennaio 2015
il Risveglio della Dea Regina
Come sei bella, Amica mia, come sei bella!
Gli occhi tuoi sono Colombe, dietro il tuo Velo...
Come un nastro di Porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia,
come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo...
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, Opera di mani d'Artista,
il tuo ombelico è una Coppa rotonda che non manca mai di Vino drogato.
il tuo Ventre è un mucchio di Grano, circondato dai gigli,
i tuoi Seni come due cerbiatti, Gemelli di gazzella...
Quanto sei bella e quanto sei graziosa, oh Amore,
Figlia di delizie.
Cantico dei Cantici
Rendimi folle, oh Devi, Madre del Mistero,
che di Mistero intridi i Cuori di coloro che Ti amano,
sprofondami irreparabilmente nel tempestoso Oceano infinito.
Nell'opinione comune alcuni ridono della Tua Libertà,
altri versano lacrime di tenerezza,
alcuni danzano vorticando nella Beatitudine,
ma chi può penetrare il Tuo Mistero?
il Tuo eterno Gioco d'Amore con l'Amore?
Tu sei Divina Follia, oh Dea!
Ramprasad
Chi è Costei che sorge come l'Aurora, bella come la Luna,
fulgida come il Sole,
terribile come schiere a vessilli spiegati?
Cantico dei Cantici
Tu che sei la più bella di tutte le Stelle, come quel dolce pomo,
come il giacinto...
La Tua figura è incantevole e i tuoi occhi...
...e dolcemente Amore si effonde sul volto seducente che in sommo grado ha onorato Afrodite.
Saffo
Gli occhi tuoi sono Colombe, dietro il tuo Velo...
Come un nastro di Porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia,
come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo...
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, Opera di mani d'Artista,
il tuo ombelico è una Coppa rotonda che non manca mai di Vino drogato.
il tuo Ventre è un mucchio di Grano, circondato dai gigli,
i tuoi Seni come due cerbiatti, Gemelli di gazzella...
Quanto sei bella e quanto sei graziosa, oh Amore,
Figlia di delizie.
Cantico dei Cantici
Rendimi folle, oh Devi, Madre del Mistero,
che di Mistero intridi i Cuori di coloro che Ti amano,
sprofondami irreparabilmente nel tempestoso Oceano infinito.
Nell'opinione comune alcuni ridono della Tua Libertà,
altri versano lacrime di tenerezza,
alcuni danzano vorticando nella Beatitudine,
ma chi può penetrare il Tuo Mistero?
il Tuo eterno Gioco d'Amore con l'Amore?
Tu sei Divina Follia, oh Dea!
Ramprasad
Chi è Costei che sorge come l'Aurora, bella come la Luna,
fulgida come il Sole,
terribile come schiere a vessilli spiegati?
Cantico dei Cantici
Tu che sei la più bella di tutte le Stelle, come quel dolce pomo,
come il giacinto...
La Tua figura è incantevole e i tuoi occhi...
...e dolcemente Amore si effonde sul volto seducente che in sommo grado ha onorato Afrodite.
Saffo
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mercoledì 28 gennaio 2015
la Donna-Dea Shakti
Il Tantra considera il Femminile la personificazione della Saggezza, l'Energia della Coscienza, mentre la forza maschile rappresenta l'essere, la volontà e la percezione. Riverisce tutte le forme e le qualità del Femminile Cosmico, che sono l'Aspetto Femminile del Divino: ricettività, amorevole gentilezza, compassione, bellezza.
La Sessualità è metafora delle qualità della Dea.
La Dea Shakti è dunque l'Archetipo della Divinità Femminile. Nei tempi antichi, era onorata come incarnazione dell'Erotismo e la Sorgente di tutta la Creazione.
Ogni donna era vista come Shakti, la Dea incarnata, la Forza Divina Realizzatrice, che sta dietro e sostiene tutte le manifestazioni, come sola e unica Forza per effettuare ogni Realizzazione.
(...)
Benché le Energie Femminili e Maschili siano ambedue importanti, oggi è necessario focalizzarsi al massimo su quella femminile, per controbilanciare l'energia maschile, predominante nella nostra attuale cultura. La vita quotidiana in questo mondo stressato non incoraggia di certo le donne e gli uomini a riconoscere o accettare la Dea, ma riaccendere l'Energia Sessuale Femminile fa venir fuori la Sua Natura Divina.
...per un vero praticante maschile del Tantra, le Donne andavano adorate, onorate e riverite come Portatrici nel mondo di Energia Illuminata.
Tantra - Alice Ki
La Sessualità è metafora delle qualità della Dea.
La Dea Shakti è dunque l'Archetipo della Divinità Femminile. Nei tempi antichi, era onorata come incarnazione dell'Erotismo e la Sorgente di tutta la Creazione.
Ogni donna era vista come Shakti, la Dea incarnata, la Forza Divina Realizzatrice, che sta dietro e sostiene tutte le manifestazioni, come sola e unica Forza per effettuare ogni Realizzazione.
(...)
Benché le Energie Femminili e Maschili siano ambedue importanti, oggi è necessario focalizzarsi al massimo su quella femminile, per controbilanciare l'energia maschile, predominante nella nostra attuale cultura. La vita quotidiana in questo mondo stressato non incoraggia di certo le donne e gli uomini a riconoscere o accettare la Dea, ma riaccendere l'Energia Sessuale Femminile fa venir fuori la Sua Natura Divina.
...per un vero praticante maschile del Tantra, le Donne andavano adorate, onorate e riverite come Portatrici nel mondo di Energia Illuminata.
Tantra - Alice Ki
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lunedì 26 gennaio 2015
la Donna Faraone
...questa ferita gigantesca mi apre le porte dei Tempi Immemorabili.
Attraverso metodicamente i Miti per incontrare l'Oggetto Sacro della mia ricerca. Il mio desiderio di Hatshepsut mi rimanda all'Amore nascente e all'origine. Questo Ritorno è abbastanza concreto da permettermi di toccare a piene mani il Culto Faraonico?
L'Obelisco serviva come luogo di raduno del Culto e della Fede, come oggi il Campanile indica la chiesa, il Minareto, la moschea e la Torre, la sinagoga... ad ogni slancio di credenza, il suo canto: la punta dell'Obelisco, coperta d'oro e d'argento, rifletteva la luce del sole per glorificare il Dio Amon-Ra. Il suono delle campane riporta ai giorni nostri le pecore smarrite all'altare Cristico, la voce del muezzin al mirhab islamico e lo sciofar e la sua musica alla sinagoga...
La fenditura prodigiosa in cima all'obelisco anima la cava fossilizzata lì, all'uscita sud d'Assuan, sulla strada che conduce alla diga. frattura che demolisce la pietra e le fornisce labbra o orecchie gigantesche pronte ad accogliere i miei desideri: veder sorgere davanti a me "la Favorita fra tutte le nobili Dame", Hatshepsut dal meraviglioso ascolto e che "con il Cuore parla", secondo l'Antica Tradizione dei nostri incontri.
Aperte, le labbra-crepe proiettano, attraverso il loro spiraglio, la Figura della Dea, che prende lì di nuovo corpo, grazie alla magia del mio Charme Vili, l'Enigma della Sfinge e della sua ubiquità, in un'aura fantastica che mi meraviglia e che nello stesso tempo mi rende stupefatto.
uscita dal Limbo, la Regina Faraone diafana fluttua nella notte vaporosa, si pianta corpo-punta piramidale, per la prima volta, nel mio Cuore. tra le due rive della crepa o le due onde delle sue labbra, oso confessarle il mio Amore nascente.
la Donna Faraone - Hédi Bouraoui
Attraverso metodicamente i Miti per incontrare l'Oggetto Sacro della mia ricerca. Il mio desiderio di Hatshepsut mi rimanda all'Amore nascente e all'origine. Questo Ritorno è abbastanza concreto da permettermi di toccare a piene mani il Culto Faraonico?
L'Obelisco serviva come luogo di raduno del Culto e della Fede, come oggi il Campanile indica la chiesa, il Minareto, la moschea e la Torre, la sinagoga... ad ogni slancio di credenza, il suo canto: la punta dell'Obelisco, coperta d'oro e d'argento, rifletteva la luce del sole per glorificare il Dio Amon-Ra. Il suono delle campane riporta ai giorni nostri le pecore smarrite all'altare Cristico, la voce del muezzin al mirhab islamico e lo sciofar e la sua musica alla sinagoga...
La fenditura prodigiosa in cima all'obelisco anima la cava fossilizzata lì, all'uscita sud d'Assuan, sulla strada che conduce alla diga. frattura che demolisce la pietra e le fornisce labbra o orecchie gigantesche pronte ad accogliere i miei desideri: veder sorgere davanti a me "la Favorita fra tutte le nobili Dame", Hatshepsut dal meraviglioso ascolto e che "con il Cuore parla", secondo l'Antica Tradizione dei nostri incontri.
Aperte, le labbra-crepe proiettano, attraverso il loro spiraglio, la Figura della Dea, che prende lì di nuovo corpo, grazie alla magia del mio Charme Vili, l'Enigma della Sfinge e della sua ubiquità, in un'aura fantastica che mi meraviglia e che nello stesso tempo mi rende stupefatto.
uscita dal Limbo, la Regina Faraone diafana fluttua nella notte vaporosa, si pianta corpo-punta piramidale, per la prima volta, nel mio Cuore. tra le due rive della crepa o le due onde delle sue labbra, oso confessarle il mio Amore nascente.
la Donna Faraone - Hédi Bouraoui
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