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venerdì 6 febbraio 2015

il Mistero del Punto Sacro Femminile (Squirting Project)

Le donne mohave (i Mohavi sono una tribù indiana dell'America occidentale) confessano apertamente di espellere un Liquido al momento dell'Orgasmo, sia nel rapporto genitale sia in quelli orale e anale.

Presso i Trukesi - un popolo che vive in alcune isole dell'Oceano Pacifico del sud, le Trobriand - il "coito viene considerato una specie di sfida tra uomini e donne, dove l'uomo trattiene il suo Orgasmo finché la donna ha raggiunto il suo" e lo fanno in un modo che "consiste proprio nell'infilare solo la punta del Pene nella Vagina e, tenendolo con la mano, muoverlo come un cucchiaio in una tazza. in questo modo vanno a toccare proprio il Punto G. Gli abitanti di queste isole non solo conoscono l'importanza dei muscoli pelvici e l'esistenza delle Ghiandole di Skene, ma giudicano che la Donna abbia goduto veramente solo se eiacula.

I Mangaia, nativi delle Isole Cook dell'Oceania, descrivono l'Eiaculazione Femminile come quel momento in cui "la Donna pensa di urinare, anche se non si tratta di urina".

I Ponapesi, anch'essi dell'Oceania, sono convinti che il concepimento non possa avvenire se la donna non è stata prima stimolata fino a eiaculare. solo dopo è opportuno per loro iniziare la penetrazione.

In Uganda esiste una società Matriarcale, i Batoro, che considera una donna adulta e pronta per il matrimonio solo quando riesce, masturbandosi, a eiaculare bagnando un muro. Le donne anziane insegnano alle giovani come fare 'Kachapati', che in lingua Batoro vuol dire proprio "spruzza il muro".

nella Letteratura Tantrica l'esistenza del Punto G non è mai stata messa in dubbio, discutendo semmai sui diversi metodi per stimolarlo, sulla sua importanza pratica e sul suo ruolo nel raggiungere i Livelli Superiori dell'Orgasmo Femminile, vere e proprie esperienze spirituali più che sessuali, in quanto producono veri e propri Stati Alterati di Coscienza.

Anche nella Letteratura Erotica Indiana il Punto G compare diverse volte. Nel Kamasutra si legge: "doppio è il Piacere delle Donne: l'eccitarsi e l'eiaculare. La lubrificazione della Vagina deriva soltanto dell'eccitazione, il culmine della libidine invece dall'Effusione frullante".

Fonti: 
-Enciclopedia del Sesso Sublime - Jacopo Fo 
-il Punto G -Elmar e Michaela Zadra
-Storia di V - Catherine Blackledge
-Osate...scoprire il Punto G - Becht Ovidie

Sono solita corredare ogni mio post con foto mie. 
In via del tutto eccezionale e visto lo spessore del progetto, per stavolta utilizzo delle immagini tratte dallo Squirting Project del collettivo Massoneria Creativa
Godetevele perché sono MagniFiche

L'intero progetto qui: https://www.behance.net/gallery/23059835/Squirting-Project-

debdeashakti

Luca Giobbe


Bonsay Satoboy


Joseph Ciccariello


Cinzia Piazza


domenica 23 novembre 2014

l'Arte Anasyromai, ovvero l'orgoglio Vaginale della Dea/2

L'arte Anasyromai può assumere varie forme: sculture arcaiche, statuette, amuleti, figurine, incisioni sui sigilli, gioielli. alcune delle immagini più antiche risalgono al 1400 a. C.; si tratta di sigilli cilindrici provenienti dalla Siria in cui sono raffigurate Donne con le gambe aperte o che sollevano le vesti per rivelare la Vulva, gesti che sono stati interpretati in termini sacri. Molti di questi manufatti sono egizi, risalenti all'epoca Tolemaica (323-330 a. C.) o al II-III secolo d. C. Osservando queste immagini arcaiche, uno degli aspetti che più colpiscono è il senso di Orgoglio e di Gioia delle Donne nei confronti dei propri organi genitali. Non si percepisce alcuna vergogna, solo un'imperturbabile dignità. 

Storia di V, biografia del sesso femminile - Catherine Blackledge



giovedì 20 novembre 2014

Mandorla Mistica

Un dipinto dell'inizio del XV secolo, 'Il Trionfo di Venere', mostra la Dea nuda in uno spazio che ha la forma di una Vagina. Raggi di luce si dipartono dalle sue estremità simili a labbra e illuminano il gruppo di figure maschili che circonda la Dea (in apparenza uomini di epoche differenti famosi come grandi amatori). Il fascio di Luce più forte scaturisce direttamente dalla Vagina. Le prime statue in pietra del Buddha sono anch'esse circondate da Mandorle, come le immagini Tantriche delle Dee.
L'ovale della Mandorla è considerato Sacro anche da altri punti di vista. Per i primi Cristiani era un simbolo di culto, noto come Vesica o Vesica Piscis. Pare che questo Simbolo Sacro rappresentasse la Vagina della Vergine Maria, mentre come simbolo della Vagina in generale era ed è ancora usato in rituali magici. E' abbastanza curioso notare che la Vesica Piscis mostra anche in che modo la Vener-azione della Vagina possa emergere nei luoghi più strani; la Vesica si trova addirittura alla base di uno dei più importanti edifici della Gran Bretagna. Alcune ricerche dimostrano che questa forma, un simbolo della Vagina, si trova iscritta nella geometria di una parte del Castello di Windsor. Al centro della cappella di san Giorgio si trovano due Vesicae intrecciate che costuiscono il modello del resto di questo edificio medievale. Ma perché delle Vesicae, e perché Qui?

La risposta si trova nel misterioso Ordine della Giarrettiera, il più importante Ordine cavalleresco inglese, fondato da Edoardo III nel XIV secolo. Questi cavalieri, noti come Cavalieri della Giarrettiera, hanno un motto famoso: "Honny soit qui mal y pense", "sia vituperato chi pensa male". 
Di che cosa non si deve pensar male?
A quanto pare si tratta proprio della Vagina

Un testo di uno studioso medievale italiano, Mondonus Belvaleti, sostiene esplicitamente a proposito dell'Ordine della Giarrettiera, che "si origina dal Sesso Femminile". E qual è la casa spirituale dell'Ordine? La Cappella di san Giorgio a Windsor, costellata di simboli che rappresentano i Genitali Femminili. Sembra proprio che la concezione della Vagina come Orifizio Sacro abbia lasciato in occidente un'eredità più grande di quanto non si creda generalmente. (...) Passando sotto il portale ad arco di una Chiesa si entra in un vestibolo, proprio come il vestibolo vaginale si trova subito dietro le labbra dei Genitali Femminili. Il corpo centrale della Chiesa, che porta direttamente all'altare, il luogo della Trasfigurazione, richiama la Navata Vaginale che porta direttamente all'utero, dove magicamente uovo e sperma si trasformano in una nuova vita. Dall'altra parte dell'Altare (utero) vi sono due passaggi (Tube di Falloppio) che portano alle sacrestie (ovaie). L'idea che questi luoghi di culto in origine fossero modellati sui genitali femminili assume un peso maggiore se si tiene presente che molte tombe neolitiche e luoghi sacri preistorici, per esempio gli incredibili Templi in pietra scolpita di Malta e Gozo (4500-2500 a. C.), sembrano riprodurre il Corpo della Dea o i Suoi Genitali.


Storia di V, biografia del sesso femminile - Catherine Blackledge



martedì 11 novembre 2014

il Sacro Loto Femminile

"Gli uomini parlano poco di sesso, o meglio, di tecniche sessuali, di dettagli e di emozioni. Magari dicono: "Ah, eravamo al settimo cielo, folli", ma non si comunicano cose utili per conoscere le donne. La maggior parte dei maschi ne sa molto poco. Non fa parte della nostra cultura".
Allora ho domandato: "Che cosa le viene in mente quando pensa alla Vagina?". E' scoppiato a ridere, come quasi tutti gli uomini ai quali ho rivolto la stessa domanda.
"E' una cosa MagniFica. Uno spasso. Un Mistero da decifrare. Un luogo di Gioco, di Gioia, di Magia, di confusione a volte. Se le donne non arrivano al climax noi uomini tendiamo ad accusarle: 'Ma come, ha funzionato così bene l'ultima volta!'. La Vagina è un luogo meraviglioso e insieme un assillo".

Ha fatto una pausa, poi ha ripreso: "Se le donne si conoscessero meglio, potrebbero spiegare a se stesse e ai loro uomini come entrare in sintonia, sarebbe davvero bello se esprimessero quello che vogliono, offrissero e sollecitassero un rinforzo positivo.

La sera del sabato, molto incuriosita dalle conversazioni avute nel pomeriggio, sono entrata nella sala dell'albergo in cui le donne avrebbero scelto l'uomo a cui affidare il massaggio del loro Punto Sacro. Sulla parete dietro il podio campeggiava un tangka, un arazzo tibetano che raffigurava la Dea Shakti all'interno di un Triangolo rovesciato, il Simbolo Universale del Femminile. La Dea aveva lunghi capelli ondulati, un fiore di Loto sbocciato in ciascuna delle sue quattro mani ed era circondata da un'aureola. Era la Sorella di pelle più scura e più terrena della radiosa Madonna del New College.

Vagina, una Storia Culturale - Naomi Wolf



venerdì 7 novembre 2014

la MagniFica Porta del Mistero

Il piacere sessuale femminile, se rettamente inteso, non è puro piacere, non coinvolge soltanto la sfera del sesso: è anche un veicolo di conoscenza e fiducia, di creatività e coraggio, di concentrazione e spirito d'iniziativa, di gioia e trascendenza, di un sentire molto prossimo alla libertà.

(...) L'esistenza di un gran numero di studi scientifici suggerisce come la Vagina non sia soltanto un organo sessuale, ma una "stazione" fondamentale di una complessa rete neurale, strattamente collegata con il cervello e, in quanto tale, con la coscienza stessa (...).

La millenaria cultura orientale custodisce al suo interno tutta una serie di intuizioni che vanno in questa direzione. Nella poesia amorosa delle dinastie Han e Ming, la Vagina è il 'Loto d'Oro', il 'Boschetto Profumato', la 'Porta del Paradiso', la 'Perla Preziosa'. I termini Taoisti sono altrettanto poetici, nei testi sacri del Taoismo cinese la Vagina è la 'Porta Celeste', il 'Globo Rosso', la 'Porta di Giada', la 'Valle Misteriosa', la 'Porta del Mistero'. 

Nei testi sacri Tantrici le Vagine sono divise in categorie, tutte ispirate alla Tenerezza. L'uomo può arrivare all'Illuminazione soltanto attraverso la Donna, perché Lei è il Principio Divino, l'Energia Femminile, simboleggiata dalla Madre Divina.

Vagina, una Storia Culturale - Naomi Wolf


martedì 4 novembre 2014

l'Eretica Erotica, ovvero la Custode del Fuoco Sacro

Eretico sarà chi accenda il rogo, non già Colei che vi brucerà dentro!

William Shakespeare

una religione è dannata e confessa la sua estrema impotenza il giorno in cui brucia il primo Eretico.

Ezra Pound 

Noi Femmine Shakti non stiamo sull'alto di una torre ad attendere due braccia forti che ci salvino da tutto e da tutti.
Noi siamo le Custodi del Fuoco.

DebdeaShakti 


 

mercoledì 29 ottobre 2014

Triangol-Azioni Divine

Uno dei simboli più comuni e diffusi della Vagina sottolinea la Sacralità e il Potere Creativo dei Genitali Femminili. Si tratta del Triangolo rivolto verso il basso, la forma del pelo pubico femminile e, se la si potesse vedere, quella della struttura interna dell'Utero. Come mostrano gli artisti preistorici e di altri periodi, questo Triangolo è stato sempre associato ai Genitali Femminili. Dal Neolitico in poi, le figure che rappresentano Divinità Femminili in molte culture in tutto il mondo esibiscono il Triangolo Sessuale.
In Egitto l'ingresso della Camera della Regina nella Piramide di Cheope è indicato da un Triangolo rivolto verso il basso, mentre il primitivo carattere cuneiforme usato per indicare la parola "Donna" è un Triangolo con una linea mediana. Nella comunità gitana il più antico Geroglifico era un Triangolo.
Delta, la quarta lettera dell'alfabeto greco, è la Radice della parola greca che indica il Grembo, Delphys, e veniva usata per riferirsi alla forma del pube femminile. Quando è scritta in maiuscolo, del resto, ha la forma di un Triangolo; secondo la Suda (un lessico risalente all'XI secolo), è la lettera della Vulva. (...)
Per molte persone questo simbolo vaginale a tre lati assume un significato ancora più importante. 
Pitagora e i suoi seguaci, che concepivano l'Universo come manifestazione di relazioni matematiche, consideravano Sacro il Triangolo, e la loro Vener-azione non era dovuta solo alla sua forma perfetta, ma anche al fatto che vi vedevano il Simbolo della Fertilità Universale, del Potere Generatore del Mondo come Energia pura e Fonte di tutti gli Esseri. E' curioso notare come queste Idee abbiano un'eco ancora oggi nel linguaggio moderno della logica, dove il Simbolo V indica l'Universo, tutto ciò che esiste. 
Nell'India contemporanea il Triangolo rivolto verso il basso, dipinto di rosso, diventa il Simbolo fondamentale, o 'yantra' (equivalente visivo di un 'mantra'), della Femminilità e della Generazione. Per questo gli altari dei Templi indù mostrano spesso Triangoli Rossi (...).

Nelle credenze Tantriche, il Triangolo con la punta verso il basso è l'Emblema della Femminilità, di Shakti, dell'Energia Femminile e del Potere Creativo e Generativo Femminile. Simboleggia inoltre la Dea Suprema e viene considerato il Simbolo della Vita. Poiché lo Spazio non può essere circoscritto da meno di Tre linee, il Triangolo è il Simbolo Originario, "la prima forma simbolica emersa dal Caos che precede la Creazione". 

Nel Buddhismo Tantrico è noto come 'Trikona' (Triangolo o Yoni), ed è considerato "Fonte del Dharma (il Principio Cosmico indù)" o "Porta da cui tutto nasce".

Storia di V, Biografia del Sesso Femminile -  Catherine Blackledge




mercoledì 22 ottobre 2014

l'Arte Anasyromai, ovvero l'orgoglio Vaginale della Dea

L'arte Anasyromai può assumere varie forme: sculture arcaiche, statuette, amuleti, figurine, incisioni sui sigilli, gioielli. alcune delle immagini più antiche risalgono al 1400 a. C.; si tratta di sigilli cilindrici provenienti dalla Siria in cui sono raffigurate Donne con le gambe aperte o che sollevano le vesti per rivelare la Vulva, gesti che sono stati interpretati in termini sacri. Molti di questi manufatti sono egizi, risalenti all'epoca Tolemaica (323-330 a. C.) o al II-III secolo d. C.
Osservando queste immagini arcaiche, uno degli aspetti che più colpiscono è il senso di Orgoglio e di Gioia delle Donne nei confronti dei propri organi genitali. Non si percepisce alcuna vergogna, solo un'imperturbabile dignità. Una figura deliziosa, una piccola donna accovacciata in terracotta, vi aggiunge un pizzico di piacere appoggiando la mano destra sulla Vulva e toccandosi mentre guarda dritto davanti a Sé. L'effetto è sorprendente. Potete ammirarla al Museo di Copenhagen. Una della sue Sorelle invece si trova al British Museum di Londra. Altre due statuette di terracotta provenienti da Alessandria d'Egitto (II-III d. C.) mostrano Donne orgogliosamente in piedi, che indossano lunghe vesti e ostentano elaborate acconciature. Guardando davanti a sé, senza abbassare gli occhi, sollevano in modo leggiadro i loro eleganti abiti per rivelare il pube scoperto.

A lasciare perplessi è l'identità di queste figurine, che resta incerta. Si tratta di Regine, Dee, Donne importanti del tempo? Alcuni sostengono che si tratti di rappresentazioni di Baubò o di sue accolite. Poiché molte di queste statuette provengono dall'Egitto, altri le collegano invece ad Hathor o eventualmente a una divinità strettamente legata a Lei: Iside, "il Principio Femminile della Natura", venerata come Colei che ha inventato l'agricoltura.

Iside fu adorata, più tardi, anche dai Greci e dai Romani. Di certo si può solo dire che molti elementi di queste figurine le collegano a Divinità Creatrici Femminili o Dee della fertilità, come Demetra, Hathor o Iside.

Storia di V, biografia del sesso femminile - Catherine Blackledge





giovedì 16 ottobre 2014

la Vagina Divina

...il più comune gesto vaginale della storia è quello di una donna che solleva le vesti per mostrare deliberatamente i propri genitali. Il gesto è ardito, orgoglioso, potente, ed è stato usato con effetti devastanti, come potrete vedere. Può anche essere un gesto di sfida, come ho avuto modo di scoprire. Un detto catalano recita: 'la mar es posa bona si veu el cony d'una dona', 'il mare si calma se vede la fica di una donna'. L'ostentazione dei genitali femminili ha il potere di calmare anche altre forze di Natura.

Letteratura, mitologia e antropologia hanno ampliato i miei orizzonti, e mi hanno fatto ripensare all'importanza che i genitali femminili rivestono per molte popolazioni, l'Arte Vaginale, i miti e il folklore di molte società sono stati per me fonte di divertimento e di commozione. Ne fanno parte le 'Fanciulle Vagina' del New Mexico, gli inni e i canti delle Hawaii, il gioco clitorideo noto come 'cat's cradle' (la culla del gatto), le molteplici e vibranti descrizioni delle diverse forme della clitoride, le audaci Baubo e le svergognate fanciulle Sheela-na-Gig. Risalendo fino alla preistoria, si incontra un mondo in cui la Vagina era Venerata, considerata un simbolo di fertilità capace di tener lontano il male. Sembra dunque che vi fossero altri modi di considerare la Vagina. Nella mia ricerca ho scoperto di avere in mezzo alle gambe qualcosa di importante, qualcosa di cui vale la pena parlare.

La religione, il sistema di credenze di una società, è sempre stata un tema controverso.
Esaminando i modi in cui religioni differenti hanno considerato i genitali femminili nel passato, mi sono imbattuta in concezioni radicalmente opposte. Da una parte c'era l'Occidente, con la sua tendenza a vedere nella vagina la porta dell'inferno, la fonte di ogni vizio e di ogni conflitto, nonché la potenziale rovina degli uomini. In questo contesto la vagina andava temuta, ridicolizzata e aborrita. Dall'altra c'erano le credenze originarie dell'India e della Cina in base alle quali i genitali femminili erano l'origine simbolica del mondo, la fonte di ogni nuova vita e la Via per conquistare la longevità e la vita eterna.
In questo caso la Vagina era un'icona da Venerare, Amare e Onorare.

una Vagina Divina.

Storia di V, biografia del sesso femminile - Catherine Blackledge



mercoledì 24 settembre 2014

Anasyromai, la sacralità di un gesto dimenticato - 2

Nel pensiero taoista, l'idea che i genitali femminili siano l'Origine di tutta la vita nell'universo è espressa dalle seguenti parole tratte dal Tao Teh-Ching:

Lo Spirito della Valle non muore,
è la Misteriosa Femmina.
La Porta della Misteriosa Femmina
è la scaturigine del Cielo e della Terra.
Perennemente dentro di noi in ogni momento
puoi attingervi finché vuoi, non si esaurisce.

Lao Tzu - la Regola Celeste

L'idea della Vagina come origine simbolica dell'universo si esprime anche nel linguaggio. Il termine sanscrito per indicare i genitali femmini è Yoni, parola che significa 'grembo', 'origine', e 'sorgente'.
Se si consulta un dizionario o un'enciclopedia, si vede che la definizione di Yoni è stratificata. Il primo significato fa riferimento ai "genitali femminili, visti come simbolo divino del piacere sessuale, matrice della generazione e forma visibile di Shakti". Il secondo significato rinvia a un' "immagine dei genitali femminili in quanto oggetto di venerazione". Il più celebre testo erotico indiano, il Kamasutra (redatto da Vatsyayana intorno al IV secolo d.C. ) parla della Yoni come di "un'area sacra, un cuscinetto di piacere, una regione occulta che merita venerazione e un simbolo dei Misteri cosmici". Un antico testo indù informa inoltre che coloro che venerano la Vagina, "questo altare dell'Amore", vedranno esauditi tutti i loro desideri.

Questo modo reverenziale e religioso di concepire la Vagina ha dato origine a numerosi miti e rituali. Ogni giorno in India pellegrini si recano al tempio e alla grotta di KamaKhya Pitha vicino a Gauhati, nello stato dell'Assam, per venerare un luogo sacro che considerano l'Axis Mundi, il centro dell'Universo. L'Axis Mundi è lo Yonimandala, una roccia collocata all'interno della grotta che ha la forma di una Yoni ed è "mestruata" una volta all'anno, quando da essa sgorga acqua di colore rosso. Durante il resto dell'anno la Yoni è mantenuta umida da una sorgente naturale sotterranea. Secondo la mitologia indù, lo Yonimandala rappresenta il luogo in cui cadde la Yoni della Dea Shakti quando il suo corpo smembrato precipitò sulla Terra. un tempio fu quindi eretto in onore della sua Yoni.
La "mestruazione" annuale viene interpretata dai fedeli come una naturale conferma dell'importanza di venerare la Vagina e come la prova che la Terra è una Dea. Il "sangue" della roccia sacra è il risultato del traboccamento della sorgente sotterranea all'inizio della stagione dei monsoni, e la colorazione rossa è attribuita alla presenza di ossido di ferro. Altre formazioni naturali e grotte che ricordano la Yoni vengono venerate in diverse zone dell'India, dove i genitali femminili sono considerati Simboli Sacri della Divinità Femminile. Due delle più importanti Dee indù, Durga e Kali, sono celebrate come incarnazioni dei poteri di Vita e di Morte, creazione e distruzione, della Vagina. Anche la versione indiana del Paradiso, l'isola di Jambu, ha la forma di una Vagina.

Il fatto che il Culto della Vagina abbia ancora un ruolo nella coscienza pubblica fa sì che le immagini raffiguranti il gesto di mostrare la Vagina (simili alle fanciulle Sheela-Na-Gig) siano considerate Sacre.

Storia di V, biografia del sesso femminile - Catherine Blackledge



mercoledì 10 settembre 2014

il Risveglio della Dea, il mio Calendario senza Tempo

Il Calendario 201* - il Risveglio della Dea è un itinerario da contemplare e si rivolge soprattutto a coloro che hanno "occhi per vedere". Non è scontato infatti saper vedere oltre il velo, oltre la superficie, anche quando è un riflesso bellissimo del creato.

La forma, quella femminile per eccellenza, è come una "terribile schiera spiegata a vessillo", direbbe il Cantico dei Cantici, la sua forza evocativa è tremenda, tanto da volerla dominare, anziché conoscerla fino in fondo, e l'uomo se ne accosta con "timore e tremore", come davanti all'esperienza del sacro. Ogni uomo o donna che sia ne può essere soggiogato o liberato al contempo.

E' dunque un Cammino Iniziatico, un itinerario di trasformazione, quanto viene proposto dall'artista protagonista profondamente Femmina, Donna e Dea, che lo offre "aperta-mente", come testimoniano le antiche immagini dei templi indù che cantano l'eterna unione cosmica del Maschile e del Femminile.

Nelle sue pose, di volta in volta sempre più oscene, di un'ostentazione però mai banale o costruita, c'è un invito ad 'andare oltre', un disvelamento del Mistero non per fermarsene alla soglia, ma per cogliere tutta la sua sapienza. Solo i "forti" possono davvero contemplarlo e al tempo stesso fruirne appieno.

Volutamente qui c'è una sfida che va accolta e oltrepassata. I veli della femminilità sono tolti e per questo il Mistero si fa ancora più grande e torna ad essere velato per chi giudica coi soliti parametri del bene e del male, o semplicemente guarda per puro e semplice godimento.

Anche la scelta dei simboli che accompagnano questo nudo che si offre a chi guarda con purezza e devozione, senza ambiguità, va intesa in questo senso.

Un monito a saper vedere il Divino proprio in quelle forme al cospetto delle quali siamo maggiormente propensi a dimenticarcene, rigettandole scandalizzati.
Nulla è profano però, lo è solo ciò che non si riesce a riscattare dal banale, dallo scorrere incosciente del tempo e delle cose e pertanto lo si rende un peccato, lo si sciupa.

Ecco che le immagini qui proposte sono decisamente e volutamente "forti", abbinate anche in modo provocatorio per far "disarticolare la mente", troppo ristretta e chiusa in confini abituali e forse troppo materiali. Un invito a uscire dal "Tempio fatto di pietra" per incontrare la realtà del "Tempio fatto di carne".

Questo è anche il messaggio del Tantra e del Cristianesimo stesso, proposti qui attraverso dei simboli, la rappresentazione nuda e cruda del Lingam, la Yoni femminile, il Rosario.

Due Vie queste, il Tantra e il Cristianesimo stesso, viste come antitetiche, ma che in realtà sono unite dal Mistero del Divino che prende forma nel corpo dell'Uomo e di cui la Donna è custode sacra e tramite di salvezza.

Non è meno scandalosa la "discesa nella carne" di cui narra il Vangelo con l'Incarnazione, rispetto al Tantra, nel considerare il corpo umano segno e psicodiagramma del cosmo divinizzato: la Shakti potenza stessa di Shiva.

L'autrice di questo Calendario e queste mie righe di commento vogliono testimoniare questa possibile trasformazione iniziatica dove la sessualità, la passione e la bellezza, la religione e la spiritualità, sono considerate un'unica Via di Redenzione, non tralasciando nessun passaggio dall'impuro al puro, perché di fatto questa distinzione non esiste, ma c'è solo un unico cammino di maturazione e Risveglio personale al Divino.

Il Calendario 201* - Il Risveglio della Dea
vuole farci cogliere la potenza iniziatica del femminile, così vicina alla vita, non avendone paura, ma amandola fino in fondo.

 
Divya Shakti (Alberto C.), Teologo, Antropologo, Scrittore e Maestro di Yoga
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martedì 26 agosto 2014

Anasyromai, la Sacralità e la Potenza di un gesto dimenticato

Nell'antica Grecia il rituale dell'Anasyromai faceva parte di molte feste religiose, tutte associate alla Dea della fertilità Demetra, a sua figlia Kore e a Baubo.
Queste feste includevano i famosi Misteri Eleusini e le Tesmoforie, nonché altre celebrazioni, come le feste di primavera (Floralia) che avevano luogo in aprile. E' noto che le Tesmoforie erano una festività solo femminile che durava tre giorni e veniva celebrata in ottobre, al momento della semina del grano autunnale, mentre le feste autunnali di Eleusi sembra durassero almeno otto giorni e vedessero la partecipazione di migliaia di celebranti, sia uomini che donne.
Molti resoconti scritti di queste feste sottolineano aspetti che hanno a che fare con la Rinascita e la Fertilità, temi centrali di questi culti, e citano il rito dell'Esibizione Genitale, ripetizione del mitico incontro tra Demetra e Baubo.
Secondo Erodoto, i riti delle Tesmoforie erano simili ai Misteri da lui osservati in Egitto.

"... tutta l'attenzione è concentrata in un solo punto dell'anatomia femminile. Invece di essere oggetti umiliati del desiderio maschile, queste donne, simili a Dee Matriarcali, sembrano avere il completo controllo della situazione".

'Storia di V , biografia del sesso femminile' - Catherine Blackledge