Il Calendario 201* - il Risveglio della Dea è un itinerario da contemplare e si rivolge soprattutto a coloro che hanno "occhi per vedere". Non è scontato infatti saper vedere oltre il velo, oltre la superficie, anche quando è un riflesso bellissimo del creato.
La forma, quella femminile per eccellenza, è come una "terribile schiera spiegata a vessillo", direbbe il Cantico dei Cantici, la sua forza evocativa è tremenda, tanto da volerla dominare, anziché conoscerla fino in fondo, e l'uomo se ne accosta con "timore e tremore", come davanti all'esperienza del sacro. Ogni uomo o donna che sia ne può essere soggiogato o liberato al contempo.
E' dunque un Cammino Iniziatico, un itinerario di trasformazione, quanto viene proposto dall'artista protagonista profondamente Femmina, Donna e Dea, che lo offre "aperta-mente", come testimoniano le antiche immagini dei templi indù che cantano l'eterna unione cosmica del Maschile e del Femminile.
Nelle sue pose, di volta in volta sempre più oscene, di un'ostentazione però mai banale o costruita, c'è un invito ad 'andare oltre', un disvelamento del Mistero non per fermarsene alla soglia, ma per cogliere tutta la sua sapienza. Solo i "forti" possono davvero contemplarlo e al tempo stesso fruirne appieno.
Volutamente qui c'è una sfida che va accolta e oltrepassata. I veli della femminilità sono tolti e per questo il Mistero si fa ancora più grande e torna ad essere velato per chi giudica coi soliti parametri del bene e del male, o semplicemente guarda per puro e semplice godimento.
Anche la scelta dei simboli che accompagnano questo nudo che si offre a chi guarda con purezza e devozione, senza ambiguità, va intesa in questo senso.
Un monito a saper vedere il Divino proprio in quelle forme al cospetto delle quali siamo maggiormente propensi a dimenticarcene, rigettandole scandalizzati.
Nulla è profano però, lo è solo ciò che non si riesce a riscattare dal banale, dallo scorrere incosciente del tempo e delle cose e pertanto lo si rende un peccato, lo si sciupa.
Ecco che le immagini qui proposte sono decisamente e volutamente "forti", abbinate anche in modo provocatorio per far "disarticolare la mente", troppo ristretta e chiusa in confini abituali e forse troppo materiali. Un invito a uscire dal "Tempio fatto di pietra" per incontrare la realtà del "Tempio fatto di carne".
Questo è anche il messaggio del Tantra e del Cristianesimo stesso, proposti qui attraverso dei simboli, la rappresentazione nuda e cruda del Lingam, la Yoni femminile, il Rosario.
Due Vie queste, il Tantra e il Cristianesimo stesso, viste come antitetiche, ma che in realtà sono unite dal Mistero del Divino che prende forma nel corpo dell'Uomo e di cui la Donna è custode sacra e tramite di salvezza.
Non è meno scandalosa la "discesa nella carne" di cui narra il Vangelo con l'Incarnazione, rispetto al Tantra, nel considerare il corpo umano segno e psicodiagramma del cosmo divinizzato: la Shakti potenza stessa di Shiva.
L'autrice di questo Calendario e queste mie righe di commento vogliono testimoniare questa possibile trasformazione iniziatica dove la sessualità, la passione e la bellezza, la religione e la spiritualità, sono considerate un'unica Via di Redenzione, non tralasciando nessun passaggio dall'impuro al puro, perché di fatto questa distinzione non esiste, ma c'è solo un unico cammino di maturazione e Risveglio personale al Divino.
Il Calendario 201* - Il Risveglio della Dea vuole farci cogliere la potenza iniziatica del femminile, così vicina alla vita, non avendone paura, ma amandola fino in fondo.
Divya Shakti (Alberto C.), Teologo, Antropologo, Scrittore e Maestro di Yoga.
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