Osservando queste immagini arcaiche, uno degli aspetti che più colpiscono è il senso di Orgoglio e di Gioia delle Donne nei confronti dei propri organi genitali. Non si percepisce alcuna vergogna, solo un'imperturbabile dignità. Una figura deliziosa, una piccola donna accovacciata in terracotta, vi aggiunge un pizzico di piacere appoggiando la mano destra sulla Vulva e toccandosi mentre guarda dritto davanti a Sé. L'effetto è sorprendente. Potete ammirarla al Museo di Copenhagen. Una della sue Sorelle invece si trova al British Museum di Londra. Altre due statuette di terracotta provenienti da Alessandria d'Egitto (II-III d. C.) mostrano Donne orgogliosamente in piedi, che indossano lunghe vesti e ostentano elaborate acconciature. Guardando davanti a sé, senza abbassare gli occhi, sollevano in modo leggiadro i loro eleganti abiti per rivelare il pube scoperto.
A lasciare perplessi è l'identità di queste figurine, che resta incerta. Si tratta di Regine, Dee, Donne importanti del tempo? Alcuni sostengono che si tratti di rappresentazioni di Baubò o di sue accolite. Poiché molte di queste statuette provengono dall'Egitto, altri le collegano invece ad Hathor o eventualmente a una divinità strettamente legata a Lei: Iside, "il Principio Femminile della Natura", venerata come Colei che ha inventato l'agricoltura.
Iside fu adorata, più tardi, anche dai Greci e dai Romani. Di certo si può solo dire che molti elementi di queste figurine le collegano a Divinità Creatrici Femminili o Dee della fertilità, come Demetra, Hathor o Iside.
Storia di V, biografia del sesso femminile - Catherine Blackledge
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