domenica 31 agosto 2014

la Donna Giovanna

Nell'arte greca, ma anche in quella induista e buddhista (in particolare nella scultura), sulle labbra degli dèi e degli eroi che hanno armonizzato in sé l'attimo fuggente e l'eternità, trascendendo il tempo storico, aleggia uno strano ed enigmatico sorriso; come quasi tutte le forme di riso e umorismo, il sorriso degli dèi nasce da uno "strabismo", dalla capacità di percepire simultaneamente la dissociazione che divarica l'essere dall'apparire e il sottile legame che li unisce. E' il sorriso di chi ha saputo integrare in sé il tempo storico e il tempo sacro, la maschera e il volto, la materialità e la spiritualità, l'uomo angelico e la bestia ctonia, il destino individuale - legato al cronos e alle istanze dell'Ego - e il destino della stirpe, condizionato dall'obbedienza a un ordine universale che rende l'individuo strumento di un disegno aionico stabilito ab origine.

Nei monumenti funerari dell'antica Grecia ritroviamo curiosamente lo stesso misterioso sorriso sui volti delle fanciulle (o kore) che rendono omaggio a Persefone, Dea del mondo sotteraneo.


Dioniso nei frammenti dello specchio - Alessandro Orlandi



L'insegnamento filosofico e morale dello Shivaismo è attribuito secondo i Purana a Skanda. Esso corrisponde quindi a quello che i Greci hanno chiamato 'il Secondo Dioniso': non si tratta di una dottrina meno antica, bensì dell'epoca della sua accettazione nel mondo greco o indiano. 

Quando, secondo l'evoluzione dei cicli, l'orgoglio dell'uomo si erge contro il suo istinto, ossia quando le costruzioni mentali artificiose si oppongono alla percezione del mondo sottile e sul piano materiale si sviluppa la grandezza nefasta del genere umano, potenziale strumento della distruzione e della morte del mondo terrestre, Shiva, principio che è fonte di vita, appare e insegna le tre Vie della Conoscenza e della Realizzazione: il Samkhya (la cosmologia), lo Yoga (la padronanza dell'uomo sottile) e il Tantra (riti e pratiche iniziatiche e magiche). 

Shiva e Dioniso, la religione della Natura e dell'Eros - Alain Daniélou