martedì 28 aprile 2015

il Regno della Dea

In questa lettera il Kircher, dopo aver elogiato la Regina per le sue doti e la sua saggezza, scrive che " con il favore di tanta Maestà" porterà presto a termine il suo libro: "poiché vedo dedicarti con mente ben disposta allo studio dell'Antica Scienza dei Simboli Egizi, propria dei soli Re e senza la cui perfetta conoscenza a nessuno veniva concesso un tempo di adire al Trono Reale, sarà mio dovere il portare a compimento, con la guida del Divino Nume e il favore di contanta Maestà, quanto pensai si potesse fare in questo genere di studi arcani".
Qui il dotto gesuita si riferisce certamente alla sua opera 'Oedipus Aegyptiacus'. Da questa lettera si potrebbe arguire un certo interesse della Regina per la Tradizione Egizia.
(...)
Probabilmente Cristina fu anche attratta dalla personalità di Cleopatra che, come scrive Borsellino, poteva rappresentare "ai suoi occhi una figura femminile degna di essere presa a modello", per il suo spirito d'indipendenza e per la sua libertà d'azione. Ambedue Regine e abili nel governo del proprio paese, ambedue dotate di grande coraggio e intelligenza. Cleopatra dopo aver combattuto fino alla morte per difendere il suo Regno, si darà la morte per non cadere in mano del nemico; Cristina, dopo la sua vittoria sulla Danimarca e la pace di Westfalia, abbandonerà un Regno che l'amava per la sua vocazione alla libertà e per seguire i suoi interessi culturali e religiosi. Ambedue Eroine della storia, l'una ha avuto in mano il destino di due Potenti Tradizioni, di due potenti popoli, Roma e l'Egitto, in uno dei momenti più critici e delicati della storia del Mediterraneo; per poco non si rischiò, come scrive Buchan, "una supremazia dell'Oriente e un trasferimento del potere dalle rive del Tevere alle rive del Nilo"; l'altra, al massimo del suo potere, conosciuta da tutta Europa per la sua cultura e per le sue vittorie militari, abbandona tutto per realizzare con libertà d'azione le sue scelte. Mentre Cleopatra fu affascinata dalla grandezza di Roma, ma rimase sempre legata alla sua terra, Cristina scelse Roma come sua seconda patria.
(...)
Infine, come a Cleopatra si attribuisce un testo alchemico famoso, 'la Crisopea di Cleopatra' (III sec. d. C.), in cui per la prima volta si parla (secondo gli storici di Alchimia) dell'Uroboros e del tema dell'Unione Nuziale, Cristina ha lasciato nel suo archivio a Stoccolma scritti autografi e ricette di famosi alchimisti. Donne dotate di fascino e abituate al comando, la cui sensibilità femminile s'inchina, si esprime nel grande Amore di Cleopatra per Marcantonio e di Cristina per Azzolino, ma la cui fine fu molto diversa.
Cleopatra, quando vide crollare il suo sogno di un Impero Egizio-Romano, si dà la morte; Cristina, abbandonando un regno terreno per un Regno più grande, è ancora viva e ammirata ancora oggi.
Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini

lunedì 27 aprile 2015

Donne Sciamane

Di particolare interesse per le donne che attraversano il processo sciamanico è l'inclinazione biologica a rispondere a cicli dell'organismo. Proprio a causa di ciò che è stato percepito come una "schiavitù" al ciclo ormonale di cui fa esperienza ogni mese insieme al condizionamento ad accettare il proprio "destino", la donna diviene più facilmente veicolo dei poteri di guarigione. Dentro di sé la donna muore ogni mese. Possiamo anche non percepire consciamente le mestruazioni come una Morte Sciamanica e una Rinascita che si ripetono ogni mese, ma il nostro corpo le conosce come tali. Ogni volta che l'utero rinnova la mucosa, come il serpente la pelle, noi veniamo letteralmente liberate dal passato, da ciò che avrebbe potuto essere, e proiettate nel futuro. Siamo purificate fisicamente e rinvigorite emozionalmente. Gli ormoni spostano il loro accento dalla nascita alla morte, e poi ancora alla nuova vita.
Un alto tasso di progesterone significa sogni aggressivi e umore bisbetico: la sindrome premestruale di essere per sé più che per gli altri. Poi entrano in gioco gli estrogeni e la nostra energia ricompare, come l'inizio di un nuovo Ciclo Lunare. Ricominciamo a espanderci, diamo inizio a progetti nuovi, prendiamo nuovi contatti. E' un mutamento di forma e di funzione. Una Sciamana tende ad assomigliare sempre di più a un Serpente e perde le sue vecchie forme appena esse si consolidano. Possiamo diventare molto abili a lasciare il vecchio ancor prima di aver percepito il nuovo a livello conscio, confidando nel ritorno ciclico che si presenta sempre.

Il Risveglio della Dea - Vicky Noble




Morena Luciani - Santa Sangre (il Rosso Sacro)

lunedì 20 aprile 2015

Il Tesoro di Lilith - Crowdfunding


“Questo libro è un’incantevole storia magnificamente illustrata di ciò che significa essere donna, che spero insegni alle future generazioni di donne le meraviglie e le delizie della loro natura ciclica e la loro energia femminile.”


Miranda Gray, autrice del best seller ‘Luna Rossa – Capire e usare i doni del ciclo mestruale’e creatrice della meditazione globale “Benedizione mondiale del Grembo”.



Se volete contribuire al Crowdfunding per permettere a questo meraviglioso libro di vedere la Luce anche in Italiano, seguite i passi indicati nella scheda progetto di eppela: http://www.eppela.com/ita/projects/3093/il-tesoro-di-lilith

domenica 12 aprile 2015

l'Egitto Risorge

Fino alla fine del XVIII secolo della nostra Era, l'Egitto Faraonico rimase un ricordo offuscato, quasi un sogno. In Europa durante i secoli bui e il Rinascimento la psiche dell'Occidente venne confusa e ingannata da voci e rapporti inadeguati riferiti da viaggiatori solitari, e fu solo dopo l'invasione dell'Egitto da parte di Napoleone nel 1798 che la Civiltà Faraonica venne riportata in vita in tutta la sua realtà storica (...). Quando gli scienziati di Napoleone riscoprirono l'Egitto, il Paese aveva già dovuto sopportare parecchi secoli di occupazione straniera e sperimentare molte guerre intestine, e i suoi antichi monumenti e tombe avevano subìto molti secoli di spietati saccheggi. I Persiani furono i primi ad arrivare, nel 525 a.C., e a occupare il Paese fino al 380 a.C. (e una seconda volta tra il 365 e il 332 a.C.). Durante queste due occupazioni persiane vennero compiuti danni irreparabili all'eredità Faraonica, non solo dal punto di vista materiale, ma anche da quello spirituale. I Persiani furono infine cacciati nel 332 a.C. da Alessandro Magno, il cui sommo generale Tolomeo, figlio di Lago, fondò la cosiddetta Dinastia Tolemaica ad Alessandria nel 305 a.C. I Tolomei, al contrario dei persiani, furono padroni illuminati che, anziché distruggere e saccheggiare, restaurarono gli antichi templi e ne costruirono molti nuovi lungo il corso del Nilo. Ad Alessandria così stabilirono una nuova Capitale che, con la sua celebre Biblioteca, l'Università e il Museo, divenne la principale fonte di progresso scientifico e filosofico per molti secoli.
Tutto ciò, però, venne bruscamente interrotto con l'arrivo delle Legioni Romane sotto Cesare Augusto nel 30 a.C. L'Egitto divenne provincia romana e la civiltà Egizia cessò di esistere. Fu soprattutto sotto i Romani, e specialmente in epoca successiva sotto i Cristiani, che l'eredità dell'Egitto Faraonico subì i colpi più gravi. I Templi furono deliberatamente distrutti o convertiti in chiese  e nel 491 d.C. i pochi in cui si praticava ancora l'antica religione vennero ufficialmente chiusi e i loro sacerdoti e sacerdotesse uccisi o banditi. L'ultimo capitolo fu scritto presso il Tempio di Iside sull'isola di File che, nel 550 d.C., fu saccheggiato dai monaci cristiani e trasformato in basilica. Nel giro di pochi decenni l'antica religione era ormai stata dimenticata e persino i geroglifici non erano più compresi dallo stesso popolo che li aveva creati. Il Paese si era completamente convertito alla nuova fede cristiana, e i cristiani d'Egitto divennero noti con il nome di Copti. Ironicamente furono proprio i Copti, più degli stranieri, a rivoltarsi astiosamente contro le proprie origini pagane. Tuttavia, ancora più ironicamente, i tremila anni dell'antica religione erano troppo radicati sia nel territorio sia nell'inconscio collettivo degli Egizi. La vecchia fede, rifiutandosi semplicemente di morire, penetrò nel corpo rigonfio del Cristianesimo Romano e vi rimase dormiente come un virus, rilasciando di tanto in tanto la sua influenza sottile e subliminale. Non vi è dubbio che gran parte dell'iconografia e della mitologia del Cristianesimo sia stata mutuata da quella dell'Antico Egitto. Iside e il Figlio Horus divennero la Vergine e il Bambino Gesù, e anche la passione dell'Uomo-Dio Osiride, morto e risorto, servì da modello per la passione di Cristo.

tratto da: Il Codice Egizio - Robert Bauval








sabato 11 aprile 2015

Debbee

Il fatto che anche il nome della Profetessa ebraica Deborah in ebraico significasse "Ape" suggerisce che l'associazione tra questo titolo e le Sacerdotesse Oracolari era molto antica nell'area del Mediterraneo. 

Marguerite Rigoglioso




venerdì 10 aprile 2015

il Patto Sacro

Si narra, ma questa è solo una leggenda, che un tempo lontano delle Creature Stellari presero dimora sul Pianeta Terra. Un Pianeta giovane, secondo il computo delle galassie, eppure già dotato di una sua potente intelligenza, che partiva fin dalle viscere della terra. Era Lei che faceva crescere i fiori in perfette configurazioni geometriche, e permetteva all'acqua e alla neve di contenere in sé strutture cristalline. Per non parlare poi dei minerali, quali meravigliose forme sapevano assumere per crescere! C'erano poi gli animali, bellissime creature fatte di amore e ferocia allo stesso tempo. Ai tempi in cui nessun'Anima Stellare viveva ancora sul Pianeta Terra, i Custodi di tutto ciò che possiamo oggi chiamare Natura, i minerali, i vegetali e gli animali, erano chiamati Popolo Fatato. Creature un po' dispettose, un po' feroci, un po' dolcissime. Quando gli Esseri Stellari approdarono sulla Terra, si presentarono innanzitutto dal Re e dalla Regina del Popolo Fatato, due MagniFiche Creature Alate, con piedi caprini e una coda di serpente. Per il resto avevano bellissime fattezze umane, e sfoggiavano corone di fiori intrecciate alle corna che gli spuntavano in capo e diademi realizzati con le pietre più meravigliose che la Terra avesse mai partorito dalle sue viscere. Il Popolo delle Stelle chiese al Popolo Fatato di potersi stabilire su quello splendido pianeta verde e blu, per imparare i suoi segreti e poi riferirli lassù, nella galassia. Mai infatti si era scoperto un pianeta così intelligente, e verde, e blu! Il Popolo Fatato, consapevole dell'opportunità che si presentava a entrambi i Popoli per stabilire un sodalizio che avrebbe espanso i rispettivi Regni, acconsentì, a una condizione: ognuno che si fosse stabilito sul giovane Pianeta verde e blu avrebbe avuto con sé un Genio, un Daimon, sotto fattezze del regno animale. Sarebbe stato lui a suggerire come non perdere mai il contatto con la Saggezza di Gaia, come loro chiamavano l'Intelligenza Femminile del Pianeta Terra. Il popolo delle Stelle ne fu entusiasta e rivelò che anche loro, quando soggiornavano su Pianeti stranieri, per non perdere mai il legame con la galassia, si affidavano a una Guida, a un Custode, chiamato Angelo, e che aveva delle fattezze luminose e alate, molto simili a quelle di un uccello terrestre chiamato aquila. Al momento di stringere il patto con un abbraccio da Cuore a Cuore, come si conviene tra Creature che possono fidarsi le une delle altre, si stabilì dunque che ogni Creatura delle Stelle che fosse venuta a vivere sul Pianeta Terra avrebbe avuto due guide, due consiglieri: un Daimon, che gli avrebbe permesso di sapere intuitivamente come si comporta una Creatura Figlia della Terra, e un Angelo, che gli avrebbe permesso di non scordare mai di provenire dalle Stelle e di essere qui per imparare il segreto del Sodalizio tra i due Popoli, a patto di diventare, per quel tanto o poco che gli fosse concesso di restare, un Custode del Pianeta Gaia

Debdeashakti


"Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".

il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano




l'Energia della Dea Serpente

Il Serpente è la forza Vitale, un simbolo seminale, l'epitome del Culto della Vita su questa terra.
Non è il corpo del serpente ad essere Sacro, ma l'energia trasudata da quest'essere che forma spirali o si avvolge, la quale ne trascende i confini e influenza il mondo circostante.
Questa medesima energia è nelle spirali, nelle viti, negli alberi in crescita, nei falli e nelle stalagmiti, ma è concentrata soprattutto nel serpente, nel quale ha perciò maggior potenza. Il serpente era qualcosa di primordiale e misterioso, giungendo dalle profondità delle acque dove la vita ha inizio.
Il suo rinnovamento stagionale cambiando la propria vecchia pelle e andando in letargo ne ha fatto il simbolo della continuità della vita e del legame con l'aldilà. I simboli che circondano il serpente e l'antropomorfica Dea Serpente sono identici a quelli associati con l'uccello acquatico e la Dea Uccello.

Il Serpente è un simbolo transfunzionale: permea tutti i temi del simbolismo dell'Europa Antica. Il suo influsso vitale era sentito non soltanto nella creazione della vita, ma anche nella fertilità e nella crescita e particolarmente nella rigenerazione dell'energia vitale che sta estinguendosi.

Durante l'Età del Bronzo il Culto della Dea Serpente perdura a Creta, nelle isole Egee e nella Grecia continentale. A Creta la Deità mantiene le sue braccia di serpente e il medesimo abbigliamento distintivo: una gonna lunga e un grembiule, inoltre una Corona, un copricapo a punta, una capigliatura squisitamente acconciata oppure riccioli che formano spirali.
Una terracotta elegantemente abbigliata trovata a Petsofa indossa un elaborato cappello a punta, un corpetto scollato e la gonna campaniforme tipica di quel periodo.

Le più celebri sculture minoiche di Dee Serpente o di Sacerdotesse della Dea sono statuette in ceramica trovate nel deposito sotterraneo del secondo Palazzo di Cnosso.

Il linguaggio della Dea - Marija Gimbutas


La Kundalini, che la fisiologia mistica indù rappresenta come un Serpente che dorme inanellato nelle sue spire alla base della colonna vertebrale, è, nella sua dimensione macrocosmica, la stessa energia pulsante e luminosa con cui Shiva manifesta e sostiene l'Universo. Compito dello Yogin è 'risvegliare' questo serpente abissale, questa potenza celata nel corpo sottile di ciascuno di noi, facendola risalire verticalmente attraverso vari chakra o ruote che costituiscono altrettante tappe di una ascensione culminante alla sommità del capo, nel ricongiungimento con Shiva.

La Kundalini o l'Energia del Profondo - Lilian Silburn




giovedì 9 aprile 2015

la Colomba e lo Spirito Santo Oracolare

Un mito riportato da Igino (Favole 197) pone in correlazione le colombe, Afrodite e la nascita divina, tre elementi particolarmente significativi per la tesi che Dodona fosse il sito di un Ordine Sacerdotale Femminile della Nascita Divina. Secondo questa storia, un uovo di grandezza straordinaria cadde in mare dal cielo e venne fatto rotolare fino alla costa dai pesci. Dopo che una delle colombe l'ebbe covato, ne fuoriscì Venere (ovvero Afrodite) che più tardi fu chiamata 'la Dea Siriana'. Visto che Ella primeggiava su tutti in giustizia e rettitudine, Zeus trasformò in una costellazione i pesci che avevano scoperto l'Uovo e lo pose in cielo tra le Stelle. Per questo motivo, i siriani non mangiano né pesce, né colombe, considerandoli divini.

A essere particolarmente degno di nota è il fatto che la storia narri un caso di Partenogenesi pura, in cui non è coinvolto alcun maschio; inoltre, il fatto che la colomba diviene 'Divina' per il suo ruolo in tale processo evidenzia la relazione tra questo uccello e la Divinità Femminile (partenogenica). Questo mito potrebbe quindi essere ciò che rimane di una storia più antica in cui Dione-sotto-forma-di-colomba diede alla Luce Afrodite per partenogenesi pura. (...)

Tenendo presente tutto ciò, riprendiamo il canto delle Sacerdotesse di Dodona riportato in precedenza:

"Zeus fu, è e sarà; O potente Zeus, con il Tuo aiuto la Terra dà i suoi frutti. Giustamente noi la lodiamo chiamandola Madre" (Pausania 10.12.5)

Il secondo verso del canto rimanda alla natura partenogenica della Dea Ge/Gaia, mentre il primo ricorda molto i versi riferiti a Neith presso il Tempio di Sais che alludono al Mistero della Natura Autogenerativa/Partenogenica di Neith:


"Io sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà, e nessuno ha mai sollevato la mia veste" (Plutarco, Su Iside e Osiride 9)

Partenogenesi, il Culto della Nascita Divina nell'antica Grecia - Marguerite Rigoglioso




i Custodi della Madre


Per tutta la vita il sogno di Boccadoro fu quello di cogliere con chiarezza l'immagine della Madre eterna e di rappresentarla; ma una volta colta, il piacere derivante dalla pace interiore che ne conseguì fece scemare in Boccadoro il desiderio di rappresentarla. Ora può morire sereno, poiché ha ritrovato sua madre, e ha scoperto l'amore, perché senza madre non si può amare.

Narciso e Boccadoro - Herman Hesse

Purtroppo le tre grandi religioni, Cristianesimo, Giudaismo e Islam, sono nuovamente cadute in mano a un clero assetato di potere e, potremmo anche aggiungere, ai sommi sacerdoti della politica.
Di nuovo un grande conflitto incombe pericolosamente sull'umanità.
L'unico modo per uscire da questo disastro imminente è recuperare la religione naturale e ispirare nella gente il senso di un ordine cosmico che tenti di raggiungere l'armonia e l'equilibrio anziché trascinarci ciecamente verso l'Apocalisse nucleare che si para quasi certamente di fronte a noi. In altre parole, recuperare una Gnosi basata sulle Leggi della Natura che veda l'uomo non come suo padrone, ma come il suo Custode, il quale mantenga diligentemente il delicato equilibrio tra vita sociale e vita naturale e lo conservi per le generazioni future.

Per quanto riguarda le indagini scientifiche da me presentate nel Codice Egizio, spero sia stato dimostrato in modo convincente che vi è, come minimo, un bisogno assoluto di rivedere le conclusioni e le opinioni comunemente accettate imposte dalle ultime due generazioni di egittologi. Spero che la nuova generazione riuscirà a capire, come ho fatto io, che l'antico Egitto non è una civiltà morta e sapolta da studiare in maniera distaccata, ma piuttosto un modello culturale ancora molto vitale che necessita di essere compreso, tentando forse di mettere nuovamente in pratica almeno una parte dei suoi principi per il beneficio di tutta l'umanità.

I saggi e rigorosi sacerdoti dell'antico Egitto non insegnavano attraverso dogmi e dottrine, e non minacciavano il popolo suscitando il terrore dell'ira divina: piuttosto offrivano un'Iniziazione intelligente e illuminata che avrebbe aperto la mente e acuito i sensi, facendo sì che la natura fosse vista come la manifestazione dei Princìpi Divini, e l'uomo stesso non solo come una parte integrante della natura, ma anche come il responsabile del suo mantenimento in armonia ed equilibrio.

Il Codice Egizio - Robert Bauval




mercoledì 8 aprile 2015

Partenogenesi

Al centro di questo affascinante saggio, basato su una mole di testi e documenti della classicità, stanno le Parthenoi, Sacerdotesse Vergini dedite al Culto e alla pratica della Nascita Divina.

L'autrice, che appartiene alla nuova generazione di studi matrifocali e di genere, apre una prospettiva impensata su temi che appartengono a una zona di penombra del nostro immaginario: l'Immacolata Concezione, la Nascita Partogenetica di Dee, Eroi e Salvatori del mondo, Culti Misteriosi praticati a Dodona, Delfi, Eleusi e connessi con lontane radici africane e pleiadiche.

"Gaia, Atena, Artemide ed Era erano divinità creatrici che avevano generato il cosmo, la terra e tutta la vita senza l'ausilio di un consorte; in altre parole, erano Madri Vergini".

"Possiamo pensare alle Divinità Partogenetiche Madre e Figlia come a due 'Gemelle', tema che ritengo formasse il sostrato originale del Culto della Divina Coppia Madre-Figlia Demetra e Persefone".

Partenogenesi, il Culto della Nascita Divina nell'Antica Grecia - Marguerite Rigoglioso




I Sacerdoti Iniziati

Il Sacerdote egizio non era un ministro della religione, come lo intendiamo oggi, ma aveva il significato di 'Filosofo', ossia di un appartenente a una Fratellanza di Saggi che si univano per studiare insieme l'arte di governare gli uomini mediante la Verità. I Sacerdoti egizi, come poi i Brahmani, erano quelli che gestivano il potere sociale. Essi diventavano Re ed Imperatori ed esercitavano il Potere di:
-curare e sanare gli ammalati;
-diffondere l'Amore fraterno e la cooperazione fra gli uomini;
-richiamare dal coma o morte apparente.
Questi Poteri furono trasmessi dai Re-Iniziati dell'Egitto (Dinastie Divine) a tutti i Re successivi, che vennero investiti di tali poteri dai Deva e assistiti dagli Ierofanti dei Templi. (...) 
Intorno al 2200 a. C. l'Egitto subì la più tremenda crisi della sua storia, l'invasione degli Hyksos, che smembrò l'unità del paese. I sacerdoti diffusero allora nel popolo la leggenda di Iside e Osiride e dello smembramento di quest'ultimo. Nel mito, dall'unione fra Iside e il ricomposto cadavere di Osiride nasceva Horus, simbolo della Resurrezione dalla morte. A livello religioso Iside simboleggiava l'anima dell'Egitto che rimetteva insieme le parti smembrate del Paese (Osiride) e dava vita a Horus, ovvero il Sole rigeneratore, una ulteriore lettura del mito lo legava agli spiriti che sovrintendevano al processo naturale, dove la terra (Iside) attendeva l'azione fecondatrice del Nilo (Osiride) e dopo la sua morte (inverno) la vita si risvegliava di nuovo a primavera (Horus).
In questo modo si insegnava alle masse come la Vita fosse perennemente ritmata dalla Morte e dalla Resurrezione in una rinascita continua. A livello esoterico, nei Misteri si insegnava invece che Iside rappresentava la Vergine Madre (la Natura) che riceve la vita dallo Spirito Divino (Osiride) e dalla loro unione nasceva Horus (il Logos) ossia la Coscienza.
Spesso Iside era raffigurata come una Madre col Bambino (la Vergine) "vestita di Sole e con la Luna sotto i piedi". (Interessante il confronto con la Madonna cristiana) - le "Vergini Nere", venerate in tante cattedrali francesi, si rivelarono, dopo approfonditi esami, immagini in basalto di Iside, la Dea della Sapienza Occulta, la Vergine Madre o Sostanza Primordiale.(...)
L'Iniziazione era la vera religione egizia. esteriormente era una Scuola, un Collegio dove venivano insegnate le Scienze, le arti, l'etica, la filantropia, le Leggi, l'astronomia e l'astrologia. Segretamente venivano preparati i candidati all'Iniziazione.

I Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto



martedì 7 aprile 2015

Rievocando i Misteri

A quel tempo esisteva una Confraternita (come poi nel Rinascimento) di Iniziati Costruttori (3° Raggio), che ebbero il compito di evocare sulla civiltà umana energie cosmiche attraverso i Templi (soprattutto di 1° e 2° Raggio) e la formazione di Triangoli. Le decorazioni scolpite sui frontoni dei Templi erano in rapporto diretto con gli allineamenti astrologici e descrivevano il settore nel quale erano collocati.

Pitagora, fedele alle antiche Tradizioni Iniziatiche, attribuì molta importanza al ruolo della donna, tanto da istituire un'apposita sezione per l'Iniziazione femminile. Questa era già presente in India al tempo dei Veda, in Egitto con i Misteri di Iside, e in Grecia introdotta da Orfeo. Egli, però, diede un impulso nuovo e straordinario all'elevazione della Donna, consegnandole una precisa funzione all'interno della famiglia e della società: quella di Educatrice.
Le insegnò la scienza del concepimento e del rapporto sessuale, nonché l'arte della maternità e della vita coniugale. Consegnò alla Donna un potere straordinario: quello della trasformazione del desiderio in un Amore perfetto, capace di far diventare il matrimonio un Atto Sacrale, come testimonianza della equilibrata fusione di due Anime e non solo di due corpi. Il Matrimonio, secondo Pitagora, rappresentava il compendio dell'intera creazione. Affinché ciò fosse realizzato era necessario che sia l'uomo che la donna venissero Iniziati alla piena consapevolezza di essere i Rappresentanti del Principio Creatore.
La nascita di un figlio era, di conseguenza, un Atto Sacro, capace di attirare in incarnazione una coscienza elevata.


I Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto




venerdì 3 aprile 2015

Inanna del Mattino e della Sera

Proprio come abbiamo rilevato nel tempio della Dea Occhio di Tell Brak, Betty De Shong Meador fa notare che "l'uso della lingua neolitica samaro/ubaida (del VI millennio) si protrasse direttamente nella cultura sumera". I Samari "usarono nella loro iconografia l'onnipresente simbolo del Serpente legato alla terra", come pure le favolose immagini di danzatrici (Dakini) roteanti con i capelli al vento.
La prima forma di scrittura sumera è stata usata per comporre inni di devozione alla Dea Inanna, e narra storie della Sua Sessualità Sacra e della sua discesa e Iniziazione sotto l'egida di Ereshkigal, sua tenebrosa sorella degli Inferi
In questi ultimi trent'anni, le storie di Inanna sono state fondamentali per il pensiero femminista nel processo di revisione della storia e della religione. Tra gli epiteti di Inanna nel III millennio a. C. troviamo "la Principessa Inanna", "Inanna del Mattino e della Sera" (la Sua figura era intercambiabile con il Pianeta Venere), e ancora "Inanna delle Steppe". Era "guardiana delle abbondanti messi conservate nei depositi comuni di Uruk (la città più grande della Mesopotamia, odierno Iraq) e riceveva offerte differenti a seconda dei diversi aspetti del Suo Divino Sé.

Meador, studiosa junghiana, ha passato gli ultimi dieci anni a tradurre i poemi di Enheduanna, la Sacerdotessa di Inanna che visse nel 2300 a.C, periodo di cui possediamo un'ampia documentazione a supporto dell'esistenza delle Doppie Regine Amazzoni (la 'Guerriera' e la 'Sacerdotessa'). Enheduanna, descritta con una veste a balze e un alto copricapo conico a tesa rotonda, rappresenta la conclusione del lungo Lignaggio di Sacerdotesse che, per parecchi millenni nell'area dell'odierno Iraq, avevano presieduto ai riti sciamanici. Le sue origini sono legate allo zafferano che veniva raccolto nella città di Saffron, dove era nato il Potente Sargon, suo padre. Ciò lega Enheduanna alle Sacerdotesse Minoiche che raccolgono lo zafferano, ritratte nei murali di Creta e Santorini. La madre di Sargon era stata una "Sacerdotessa che aveva partorito in segreto un bambino" e lo aveva posto in un cesto nell'acqua, per essere poi allevato da un giardiniere".

La Dea Doppia - Vicky Noble

Se mi chiedi a che religione appartengo, ti rispondo:

"Io Sono Figlia del Sole e della Luna,
Io Sono Figlia della Terra e delle Stelle".

Debdeashakti