mercoledì 29 ottobre 2014

Triangol-Azioni Divine

Uno dei simboli più comuni e diffusi della Vagina sottolinea la Sacralità e il Potere Creativo dei Genitali Femminili. Si tratta del Triangolo rivolto verso il basso, la forma del pelo pubico femminile e, se la si potesse vedere, quella della struttura interna dell'Utero. Come mostrano gli artisti preistorici e di altri periodi, questo Triangolo è stato sempre associato ai Genitali Femminili. Dal Neolitico in poi, le figure che rappresentano Divinità Femminili in molte culture in tutto il mondo esibiscono il Triangolo Sessuale.
In Egitto l'ingresso della Camera della Regina nella Piramide di Cheope è indicato da un Triangolo rivolto verso il basso, mentre il primitivo carattere cuneiforme usato per indicare la parola "Donna" è un Triangolo con una linea mediana. Nella comunità gitana il più antico Geroglifico era un Triangolo.
Delta, la quarta lettera dell'alfabeto greco, è la Radice della parola greca che indica il Grembo, Delphys, e veniva usata per riferirsi alla forma del pube femminile. Quando è scritta in maiuscolo, del resto, ha la forma di un Triangolo; secondo la Suda (un lessico risalente all'XI secolo), è la lettera della Vulva. (...)
Per molte persone questo simbolo vaginale a tre lati assume un significato ancora più importante. 
Pitagora e i suoi seguaci, che concepivano l'Universo come manifestazione di relazioni matematiche, consideravano Sacro il Triangolo, e la loro Vener-azione non era dovuta solo alla sua forma perfetta, ma anche al fatto che vi vedevano il Simbolo della Fertilità Universale, del Potere Generatore del Mondo come Energia pura e Fonte di tutti gli Esseri. E' curioso notare come queste Idee abbiano un'eco ancora oggi nel linguaggio moderno della logica, dove il Simbolo V indica l'Universo, tutto ciò che esiste. 
Nell'India contemporanea il Triangolo rivolto verso il basso, dipinto di rosso, diventa il Simbolo fondamentale, o 'yantra' (equivalente visivo di un 'mantra'), della Femminilità e della Generazione. Per questo gli altari dei Templi indù mostrano spesso Triangoli Rossi (...).

Nelle credenze Tantriche, il Triangolo con la punta verso il basso è l'Emblema della Femminilità, di Shakti, dell'Energia Femminile e del Potere Creativo e Generativo Femminile. Simboleggia inoltre la Dea Suprema e viene considerato il Simbolo della Vita. Poiché lo Spazio non può essere circoscritto da meno di Tre linee, il Triangolo è il Simbolo Originario, "la prima forma simbolica emersa dal Caos che precede la Creazione". 

Nel Buddhismo Tantrico è noto come 'Trikona' (Triangolo o Yoni), ed è considerato "Fonte del Dharma (il Principio Cosmico indù)" o "Porta da cui tutto nasce".

Storia di V, Biografia del Sesso Femminile -  Catherine Blackledge




Venere, la Dea Alchemica ovvero il Nome segreto di Roma

Venere-Rame riluce in Marte-Ferro; pertanto, secondo l'Esoterismo Ermetico-Alchemico espresso nella Spirale, il Nome-Sostanza primigenia è Amor, che diviene il Potere Marte.
Amor (Nome Primordiale dell'Urbe, metafisicamente anteriore a Roma) rettificato è lo stesso Marte; ecco l'Androginia di cui parlavamo (...) la Forza risolve la sua Natura Femminile (Venere) in quella Maschile (Marte); con la n
atura marziale inizia la Via di Roma e quindi Roma stessa, essotericamente, la sua Storia.

La natura marziale, quindi, ha in sé quella venerea, essendone la Individuazione, proprio in forza di quella Androginia del Primordiale. Questa idea può essere resa più chiara facendo riferimento alla dottrina del Tantrismo metafisico e speculativo: il Principio Maschile dell'Individuazione (Puruscha nel Samkhia) è Shiva, la Prakrti o 'Natura' è Shakti, come Sua Sposa e Sua Potenza, dalla loro unione-amplesso procede il mondo. Shiva determina il moto 'non agendo' (come il motore immobile di Aristotele o il wei wu wei taoista), egli è l'iniziativa, ma la Generatrice è solo Shakti.
Essendo la Tradizione universale, possiamo trasporre, per analogia, questi significati nella Romanità: allo Shiva della Tradizione indù corrisponde sia la Virtus Solare (di Enea) che prepara e mette in movimento ciò che sarà la Romanità, sia la Forza-Marte, come Solfo esteriore e principio base della virilità, che inizia la Via Eroica; Shakti è invece la Sposa e/o Potenza della Virtus solare e della qualità Marte, individuanti e fissanti. Nella dimensione Ermetica della Romanità, tale entità è Venere in relazione al Marte 'iniziale' ed è Mercurio-Forza di Vita in relazione al Marte finale che si avvia verso l'Oro.

è questo il senso dell'Androginia da noi richiamata.


Ancor più probante è, a tal proposito, una rilevante osservazione fatta da Evola in 'Metafisica del sesso' dove, trattando delle Divinità femminili della Guerra e della Vittoria (Venus Victrix, Ishtar detta "Signora delle Armi') ed evidenziando il fatto che qui, nel significato Sacro dell'esperienza bellica, la Forza (che ha natura femminile) è evocata come Potenza di distruzione e travolgimento, aggiunge: "E' a tale stregua che la stessa Afrodite assume i tratti di una Divinità guerriera, col significato esoterico di Potenza, di Shakti di Ares-Marte ..

In ciò vi è l'autorevolissima conferma di quanto da noi dianzi riferito: effettivamente Venere (sia come Forza Cosmica di coesione inerente il momento della fondazione della Città, cioè Venus Genetrix, sia come terribile Venus Victrix e quindi rispettivamente in relazione col Marte 'iniziale' e con il Marte in piena Azione Eroica) è la Sposa di Marte. Non solo, ma nel passo su citato, poiché vi usano dei termini e dei significati desunti dallaTradizione indù, in ordine alla Androginia Shiva-Shakti, è lecito pensare che lo stesso Evola abbia voluto far intravedere proprio la dimensione Esoterica della Forza Ares-Marte, cioè la sua Androginia, nel momento che ha creduto opportuno per tale Entità usare la parola Shakti.

il Nome Segreto di Roma, Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino