venerdì 13 novembre 2015

Io Sono il Segreto del mio Nome

Io sono il silenzio che è incomprensibile,
e l'idea il cui ricordo è costante.
Io sono la voce il cui suono è multiforme
e la parola la cui apparizione è molteplice.
Io sono la pronuncia del mio nome.

Perché, voi che mi odiate, mi amate,
ed odiate quelli che mi amano?
Voi che mi rinnegate, mi riconoscete,
e voi che mi riconoscete, mi rifiutate.
Voi che dite la verità su di me, mentite su di me,
e voi che avete mentito su di me, dite la verità.

Voi che mi conoscete, ignoratemi,
e quelli che non mi hanno conosciuta,
lasciate che mi conoscano.


Perché Io sono il sapere e l’ignoranza.
Io sono la vergogna e l’impudenza.
Io sono la svergognata; Io sono colei che si vergogna.
Io sono la forza e la paura.
Io sono la guerra e la pace.
Prestatemi attenzione.
Io sono la disonorata e la grande.
Prestate attenzione alla mia povertà e alla mia ricchezza. 


il Tuono, Mente Perfetta 

 

martedì 10 novembre 2015

La Regina di Roma e d'Amor

Cristina aveva anche per modello gli umanisti del Rinascimento, come Nicolò e Pico della Mirandola. Il suo problema era quello di conoscere il ruolo dell'uomo nei confronti della Divinità e quali fossero i limiti della conoscenza umana. era spinta, nel suo continuo indagare, dal voler conciliare la filosofia e la scienza con la religione, l'intelletto e la fede, gli slanci mistici del Cuore con la razionalità della mente; di capire, cioè, attraverso l'intelletto, le ragioni della Fede (Fides quaerens intellectum). Il suo atteggiamento non era quello di una passiva accettazione, ma di una conquista interiore attraverso il 'dubitare'. Interessante è quanto scrive in proposito: "Non si deve credere nulla se non dopo aver osato dubitare... credere a tutto è debolezza, credere a nulla è follia".
(...)
"Io non credevo nella religione in cui fui nutrita. Tutto quello che mi insegnavano mi sembrava poco degno di Voi... odiavo mortalmente i lunghi e frequenti discorsi dei luterani, ma capivo che dovevo lasciarli dire e aver pazienza e che non dovevo manifestare quello che ne pensavo. Divenuta più grande, mi formai una specie di religione a modo mio, attendendo quella che Voi mi avete ispirato, per la quale avevo già naturalmente una così grande inclinazione. Voi sapete quante volte, con un linguaggio sconosciuto alla maggior parte degli uomini, Vi ho chiesto la grazia di essere illuminata da Voi... e che io feci voto di obbedirVi al prezzo della mia sorte e della mia vita".

E' quel Fuoco d'Amore che la spinse fin da giovanissima a fondare l'Ordine dell'Amaranto, le cui 'fiamme immortali' sono quelle del Cuore della Regina e il cui emblema erano le due A intrecciate, simbolo di un Amore che va oltre la morte.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini



lunedì 9 novembre 2015

La Statua Interiore

Così porto in me, scolpita fin dall'infanzia, una specie di Statua Interiore che dà una continuità alla mia vita, che è la parte più intima, il nocciolo più duro del mio carattere. Questa statua l'ho modellata durante tutta la mia vita.
Così, alberga in me non solo un personaggio ideale con il quale mi confronto incessantemente. Porto in me anche tutta una serie di figure morali, dalle qualità assolutamente contraddittorie, che la mia immaginazione vede sempre pronte a recitare la parte dei miei partner in situazioni e dialoghi impressi nella mia testa, fin dall'infanzia o dall'adolescenza...
E lì, nemmeno un gesto, nemmeno una parola che non siano imposti dalla Statua Interiore.


Francois Jacob, La Statua Interiore


domenica 8 novembre 2015

Melissa

Il nome di Melissa deriva dal greco meli, “miele” e significa letteralmente “colei che è datrice di miele”, “colei che offre il miele”. Melissa, in origine, era dunque considerata un’ape mellifera, e al contempo la regina di tutte le api.

Le sue leggende nascono nell’antico mondo mediterraneo, nella calda e selvaggia terra di Creta, dove lei era una delle luminose espressioni della “primitiva Potnia dei fiori (…) dal filo d’erba agli alberi delle millenarie foreste”. La si poteva descrivere come “Dea celata nelle forme di un’ape, di cui, di quando in quando, si libera o in cui nuovamente si nasconde”, ovvero come sacra e libera energia naturale che abitava sì nelle graziose api e nel loro regno fiorito, ma poteva assumere anche sembianze diverse in un’infinita e gioiosa libertà d’espressione; e incarnava tutte le caratteristiche dell’ape regina e delle sue figlie, delle quali era l’archetipo divino.
Il suo era un regno di intima armonia femminile, di coralità perfetta fra sorelle nate dalla stessa prodigiosa madre; un regno basato sull’amorevole servizio ad una grande sovrana, unica femmina fertile del favo che dal bel ventre rigonfio genera tutte le sue devote figlie e ancelle, come pure i figli paredri, che nella loro breve esistenza stanno accanto a lei e ne fecondano le uova.
E tuttavia lei può generare anche da sola, indipendentemente dall’intervento del maschio, per questo richiama l’autonomia e l’indipendenza generativa della Grande Madre, androgina e completa in se stessa.
Melissa era dunque la dolce signora dell’alveo brunito, la materna Regina sempre gravida d’amore e la dolce e operosa Figlia; la languida femmina perennemente fertile e la fiera guerriera, che sacrifica la sua vita pur di proteggere il delicato equilibrio del suo piccolo mondo perfetto.
Rappresentava la Dea della Natura selvaggia, e anche della Trasformazione dopo la morte e della periodica Rigenerazione, e le sue ali d’oro indicavano la Rinascita ai regni sottili.
Al calare del sole, la selvatica Melissa solare lasciava il passo alla dolcissima Melissa lunare, la regolatrice dei cicli femminili, protettrice delle donne fertili e delle partorienti, e madrina dei bimbi, ai quali offriva il suo dolcissimo miele per addolcirne il latte.


tratto da: http://www.tempiodellaninfa.net/public/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=173&MDPROSID=.


 

domenica 1 novembre 2015

Debbee

L'Ape è un animale Solare e il Sole abbisogna per una rivoluzione intorno a se stesso di un tempo circa pari a quello che è occorrente per lo sviluppo di un fuco. Perciò l'Ape Regina non aspetta per la propria completa evoluzione un'intera rivoluzione del Sole, vale a dire che Essa rimane del tutto nell'ambito di una rivoluzione solare, così da rimanere sempre sotto l'influsso del Sole. Per questo Essa diventa un'Ape capace di deporre uova, poiché la facoltà ovipara è sotto l'influsso del Sole e nello stesso tempo anche dell'Universo.
Nel momento stesso in cui l'Ape vien nutrita in modo da richiedere per il proprio sviluppo quasi un'intera rivoluzione solare, come nel caso dell'ape operaia, questa si trova più vicina all'influsso dell'evoluzione terrestre. Ora l'ape operaia è invero ancora decisamente un animale solare, ma già un po' terrestre. Il fuco, invece, a sviluppo più lungo pari circa al periodo di rivoluzione del Sole su se stesso, è animale terrestre, si distacca dal Sole.
Vi sono tre possibilità: abbiamo la Regina, l'ape operaia e il Sole nel quale abbiamo forze extraterrestri, ma già un po' terrestri, e ci sono i fuchi che non hanno più nulla delle forze solari, che sono del tutto animali terrestri. Tutto quel che succede nello sviluppo dei tre tipi di Api non è sotto l'influsso di forze terrestri, all'infuori della fecondazione stessa.

Ora il fatto strano è quello che si osserva nel volo nuziale: (...) la Regina fa proprio una fuga verso il Sole, e quando è nuvoloso la fecondazione non avviene. I fuchi, che vogliono introdurre l'elemento terrestre in quello solare, combattono perfino nell'aria, e quelli che sono deboli soccombono. Solamente quello che conserva la forza fino all'ultimo e vola alto come la Regina può compiere la fecondazione. Seppure la Regina è fecondata non vuol dire che ogni uovo sia fecondato, ma lo è solo la parte delle uova della Regina da cui nascono api operaie e Regine; una parte rimane non fecondata nel corpo della Regina, e da quella nasceranno i fuchi. Se poi la Regina non è fecondata affatto, nascono solo fuchi. Da Regina fecondata possono nascere fuchi da uova non fecondate, oppure operaie e Regine da uova fecondate, quando cioè l'elemento celeste è venuto in contatto con l'elemento terrestre, cosicchè quando accanto ai fuchi ci sono delle api operaie, i fuchi derivano dal fatto che sono stati esposti al massimo dell'influsso terrestre, poiché nessuna fecondazione ha avuto luogo. Devono appunto venir esposti all'influsso terrestre, per rimaner capaci di vita, devono venir nutriti più a lungo.

Le Api - Rudolf Steiner