venerdì 17 ottobre 2014

il Mestiere di Scrivere a due mani una Vita Androgina

L'Uomo più oceanico è quello "trasmutabile per tutte le guise".  Bisogna imparare non solo ad essere molte persone diverse, ma anche a fare queste persone scegliendole e scegliendone i tratti.

Per esprimere la vita, non solo bisogna rinunciare a molte cose, ma avere il coraggio di tacere questa rinuncia.

La sola regola eroica: essere soli soli soli.
Quando passerai una giornata senza presupporre né implicare in nessun tuo gesto o pensiero la presenza d'altri, potrai chiamarti eroico. O altrimenti essere Cristo - cioè annientarsi. Ma l'hai detto ieri - nessuno rinuncia a ciò che conosce - e tu conosci troppe cose.

Non si mentisce la propria natura. La tua pena particolare - che è quella di tutti i poeti - sta in questo, che per vocazione tu non puoi avere che un pubblico, e invece cerchi anime gemelle.

il Mestiere di Vivere, Diario 1935-1950 - Cesare Pavese


  

come in Cielo così in Terra, per realizzare i Miracoli della Cosa Una

A differenza degli Egizi (e poi anche dei Romani e del Medioevo), dove il "sacro" era legato al tempio (o alla cattedrale), nella Grecia antica era il "sito" ad avere importanza. Era, cioè, un centro armonico ed energetico legato al paesaggio e al rapporto che si instaurava tra le montagne, il cielo, i boschi e il mare. Per essere ritenuto sacro il sito doveva aver ricevuto dei "segni", come fenomeni inattesi (fulmini, temporali o terremoti) o una evidente presenza della divinità (apparizioni).
La nota dominante della civiltà Greca fu sempre la Bellezza. Il Tempio veniva costruito su un sito particolare ed era questo che diventava monumento. Era il paesaggio ed i suoi Spiriti di Natura che rivelavano il "Dio". Era il paesaggio di Delfi, per esempio, che rivelava Apollo, oppure quello di Olimpia Zeus. Attorno al Tempio, poi, si costruiva un villaggio per custodire e servire il Dio.
Come ben sappiamo la bellezza dei templi greci è talmente potente da inspirare ancora oggi il "sacro" e anche quando questi è andato perduto rimane l'armonia e l'estetica del monumento. Un Greco viveva la concezione del Sacro circondandosi dei suoi Dèi, cercando cioè di portare il "Cielo in Terra". Come diceva Platone: "il Cielo, Dio visibile".

La Gerarchia Spirituale utilizzò questa tendenza per costruire sulla terra - attraverso i suoi Iniziati - una griglia energetica capace di portare energie armoniche in tutta la Grecia. A questo scopo si istruirono nei Misteri i Sacerdoti e gli Iniziati affinché costruissero grandi "strade zodiacali" o "allineamenti geografici" in grado di collegare la Gerarchia con l'Umanità.

Attorno alle Feste religiose (scambiate dagli studiosi per i Misteri) si elaborò una precisa Ierogamia, ossia un insieme di riti religiosi che raffiguravano le Nozze e i Legami fra le divinità o membri della Gerarchia Spirituale (gli Dèi Greci erano Deva o Maestri di Saggezza). Furono stabiliti tre grandi Centri o Omphalos, attorno ai quali si costruirono Templi e si coniarono monete collegate al Dio e al Segno. Fu un grande tentativo di creare un mondo ordinato (Cosmos) e di sacralizzare la vita quotidiana. I tre centri principali furono: Delfi, Delo e Sardi.

Delfi è il nome dell'Organo Femminile e indicava il Legame esistente fra il Cielo (emittente) e la Terra (ricevente). Questo legame era rafforzato dal monte Parnaso (elemento maschile), che si erge nei pressi, e dalla fonte Castalia (elemento femminile).

i Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto