giovedì 13 novembre 2014

Eguagliare gli Dèi

L'Egiziano colto sentiva il bisogno di superare il limite intrinseco della psicologia umana.
Sul piano religioso, aspirare al superamento illimitato è come tentare di eguagliare gli Dèi stessi, diventare un Immortale.
Nell'Antico Egitto, lo Spirito di alcuni uomini si tese verso questa totale pienezza. Parlo dei sacerdoti e di tutti gli insigni personaggi che, oltre alle cariche civili, esercitarono funzioni sacerdotali.
Il Re Tutmosi I parla dell'istruzione che s'impegnò a far ottenere loro:

"Ho voluto che i sacerdoti
conoscessero i propri doveri;
ho condotto l'ignorante
verso ciò che ignorava".

Va sottolineato, però, che nella Valle del Nilo l'Ascesa verso la Conoscenza non dipende tanto da 'nozioni' precise, acquisite tramite apprendimento intellettivo, ma è il risultato di una paziente sottomissione dello Spirito alla Visione di Immagini Simboliche e all'esecuzione di gesti rituali. Questo lungo apprendistato finisce per conferire una tranquillità psicologica e una stabilità mentale ai quali il razionalismo conquistatore dei Greci o i dogmi imposti dalle religioni del Mondo non potranno mai portare.
"La conoscenza o l'intelligenza del Divino non basta per unire i fedeli a Dio, scrive Giamblico nel IV secolo della nostra Era, altrimenti i filosofi, con le loro speculazioni, realizzerebbero l'unione con gli Dèi... è l'Esecuzione Perfetta, e superiore all'intelligenza, di Atti Ineffabili; è la Forza inesplicabile dei Simboli, che darà l'intelligenza delle Cose Divine".

I Sacerdoti Egiziani avevano certamente raggiunto, e anche a diversi livelli, questa Intelligenza del Divino. Ma, per riuscirvi, non dovevano, forse, subire un apprendistato che comportava una o più prove in grado di dispensare loro una Luce più grande? Difficile immaginare che non fosse così.

In altre parole, le tecniche liberatrici dell'Iniziazione non autorizzavano successive promozioni nei Gradi Sacerdotali?

Iniziati e Riti Iniziatici nell'Antico Egitto, Silenzio - Sapere - Potere
Max Guilmot