venerdì 25 settembre 2015

La biblioteca della Regina

La biblioteca del Palazzo delle ''Tre Corone'' a Stoccolma era una delle più complete e preziose d'Europa. Partendo dalla Svezia, Cristina, dopo la sua abdicazione, si preoccupò principalmente di portare con sé la sua ''Libreria'' ricca di manoscritti e stampe rare.
Durante il viaggio da Stoccolma ad Amburgo visitò, nelle città più importanti, accanto a conventi e chiese, le biblioteche più famose (a Deventer quella di Gronovius, a Munster quella dei Gesuiti, ecc.).
Ospitata in Vaticano alla Torre dei Venti, cosa eccezionale per una donna, uno dei suoi primi interessi fu quello di recarsi alla Biblioteca Vaticana, dove venne ricevuta da monsignor Stefano Gradi, che a lei dedicò alcuni componimenti poetici.
Al Collegio Romano ammirò gli antichi codici greci e latini e ''seppe dare giudizio degli autori mostrando profonda erudizione''.
In quella occasione padre Athanasius Kircher, autore delle trentatré iscrizioni in onore della Regina anche in lingue orientali, le offrì un salterio arabico-latino di cui si dichiara ''Scriptor et interpres''.

(...)


La profonda cultura di Cristina è messa in risalto dalla varietà e dalla ricchezza della sua biblioteca, considerata già a Stoccolma una delle più celebri d'Europa. Conteneva codici e libri di teologia, filosofia, storia, letteratura e scienze.

Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini 


 

mercoledì 23 settembre 2015

The Green Power

Il Verde è il colore della Natura e della Madre terra, un richiamo all'armonia, all'Amore, alla fecondità, all'abbondanza e alla prosperità. Ed è sacro a Venere, Dea dell'Amore.
Se usata al negativo, questa energia può invece portare sospetto, disarmonia, avarizia, invidia e gelosia.

Il Verde è inoltre il colore del chakra del Cuore.

Malefica era in grado di dare Amore, di guarire, di prendersi cura di altri esseri viventi. Ma, adesso che il cuore è stato spezzato, quell'energia potrà essere usata per fare il male, per provocare disgrazia. E Stefano, carico della veste regale, vede in lontananza quelle fiamme.
 
Malefica è diventata distruttiva, tutto ciò che tocca si sgretola. Va verso la Brughiera, non vuole più nascondersi. Ora che Stefano è diventato Re del mondo degli umani, Lei ha deciso di essere Regina del regno degli Spiriti.

Malefica, trasformare la rabbia femminile - Maura Gancitano

 

martedì 22 settembre 2015

Dea Oltraggiata, Dea Risorta

Marie-Louise von Franz l'ha definito il modello della Dea Oltraggiata.
Ma da dove nasce?
E' qualcosa che è sempre esistito o ha avuto un'origine?
Da chi è stata oltraggiata Malefica, dal Re che non l'ha invitata? E perché proprio lei non è stata invitata? Perché è stata dimenticata? Cosa nasconde questa dimenticanza?

Forse non è altro che il racconto della grande opera di rimozione compiuta a danno delle caratteristiche più forti, incontrollabili e dunque spaventose del potere femminile.

Ma che cos'è questa femminilità che viene addormentata?
La psicoterapeuta parla di alcuni ''aspetti del potere femminile e della specificità femminile (...) che sono stati negati e rimossi dalla cultura cristiana e che devono essere recuperati alla coscienza per comporre una nuova integrazione della personalità cosciente''.

Malefica, trasformare la rabbia femminile - Maura Gancitano

Malefica

Da dove sorge la rabbia della fata, della strega cattiva, di quella creatura incomprensibile che nella pellicola Disney ha il nome di Malefica?
La storia non lo spiega, ma è evidente che la sua figura sia sovrapponibile a molte altre. Malefica sarebbe la madrina cattiva, rintracciabile in altre storie, per esempio Cenerentola.

Ma perché esiste questa figura? 

Secondo Von Franz, nel mito il Maschile è riuscito a incarnarsi pienamente in un Figlio umano, mentre la Dea Madre antica non è riuscita a farlo. Questa mancata incarnazione ha provocato delle conseguenze in ambito sociale e culturale, influenzando l'intera storia della donna (''Non essendo riconosciuta la forma della donna, non lo fu nemmeno la donna'').

Anche nell'ambito della religione cristiana, Dio si incarna nel Cristo, ma la Vergine Maria è una donna che non ha alcun collegamento con una qualche divinità femminile, al massimo comunica con gli angeli e agisce seguendo il volere divino.
Del resto, la Madonna non possiede le caratteristiche feroci e oscure tipiche di tutte le divinità femminili della storia. Al tempo dell'elaborazione di questa figura, infatti, la civiltà occidentale aveva già cancellato (bruscamente) il Culto della Dea Madre. Anzi, lo aveva rimosso.
Il cosiddetto pensiero patriarcale aveva preferito purificare le figure femminili da ogni attributo bestiale, sottomettendole a una divinità maschile superiore, a cui ubbidire. Questa scelta ha creato enormi conseguenze sul pensiero occidentale, oltre che sulla storia politica, sociale e culturale delle donne, sul loro ruolo pubblico e sulla loro libertà personale.

Malefica, trasformare la rabbia femminile - Maura Gancitano


giovedì 17 settembre 2015

La Clownessa

La Clownessa-saggia è Colei che conosce la vita: la-sa-già, l'a-ssa-ggia fino a goderne appieno.
Nella condivisione con le giovani donne non ne svela il Mistero, ma offre degli input che risveglino la curiosità e il desiderio di vedere. Chi possiede la conoscenza sa infondere calore, tranquillità e sicurezza in chi si trova nella tempesta.

(...)

La Clownessa-saggia ha l'età che vuole, perché ora sa cosa esprimere. La sua è una libertà che conquista strada facendo e vivendo totalmente. Lascia da parte la scarsità delle false aspettative per dare spazio alla pienezza quotidiana e preferisce gustare l'attimo piuttosto che rimanere imbrigliata nei castelli delle attese, da cui esce usando l'ingresso principale come scelta, e non perché salvata da chissà quale principe. Non ha bisogno di lottare e lanciarsi dalla finestra perché non è più annebbiata dai demoni, e non dorme in attesa che qualcuno venga a risvegliarla.

Si è destata attraverso le esperienze, che sono il suo tesoro più prezioso e che ama donare.

La Clownessa, il sorriso intimo della Donna - Rossella Bergo



 

mercoledì 16 settembre 2015

Visione e Profezia

Ildegarda fu donna di passioni, madre spirituale e maestra autorevole. Il monastero femminile altomedioevale fu sede eletta per la circolazione di intelligenza femminile, luogo di genealogie di donne, nel quale donne insegnavano a donne.
Svolse attività politica e diplomatica, fu consulente di papi e imperatori, ma tenne anche in conto la vita affettiva. Utilizzò magnificamente la forma espressiva femminile della Visione e della Profezia, mediante la quale fece valere la propria autorità nei confronti del potere costituito (sia laico che ecclesiastico del tempo), forte di una comunità femminile sulla cui fiducia poteva contare e che riponeva in lei fiducia. Il suo progetto fu quello di mettere al mondo un disegno di origine femminile, cioè la possibilità di essere per le donne.


(...)

 Ma Ildegarda non solo è una madre spirituale. Ella sa anche prodigare delle consolazioni a queste donne spesso inquiete, in preda a dei reali conflitti interiori. Medico dei corpi, è anche medico delle anime che conosce molto bene. Non ignorava le sofferenze delle malattia né le angosce dell’anima. La sua sofferenza la rendeva certamente sensibile a quelle delle altre; sensibile e comprensiva, dunque indulgente. Le sue consolazioni si ritrovano nella maggior parte delle sue lettere indirizzate a delle monache anonime, o a delle monache di cui noi non conosciamo che i nomi, ma anche a delle donne della più alta nobiltà.

(...)

 Questa corrispondenza ci fornisce anche delle ampie informazioni. Non facendo intervenire nessun uomo, né come intermediario, né in un ruolo di supervisore, ella ci offre l’inestimabile interesse di dialoghi tra donne. Così possiamo capire fino a qual punto le badesse soffrono della loro carica, perché incapaci di compierla correttamente. Molte di esse ricercano l’ascetismo, segno che non sono certe di assicurarsi la loro salvezza in questo mondo; cercano una vita di romitaggio, senza aver altra cura che il servizio di Dio. Ecco ciò che le conduce sulle rive del Reno: là vive una donna, badessa come loro, e che si dice in contatto, con Dio. Non scrive sotto la Sua dettatura? Non vede ciò che Egli vuole mostrandole i misteri terribili e splendidi della Creazione? Santa (quante volte troviamo la definizione sanctitas vestra), perché mediatrice privilegiata presso Dio, Ildegarda perora la loro causa presso di Lui e trasmette le Sue Volontà.

tratto da: https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2015/03/09/lepistolario-di-s-ildegarda-di-bingen-lettere-di-donna-badessa-e-madre/

 

L'Unità Essenziale della Tradizione

La questione (...) era la seguente: Dante fu cattolico o albigese?
Per altri, essa sembra invece porsi in questi termini: fu cristiano o pagano?

Quanto a noi, non riteniamo corretto un punto di vista del genere, perché l'Esoterismo autentico è tutt'altra cosa rispetto alla religione esteriore e, se anche ha con essa dei legami, ciò è possibile solo in quanto trova nelle forme religiose una modalità di espressione simbolica; poco importa, d'altronde, che queste forme appartengano all'una o all'altra religione, poiché ciò che conta è l'Unità Dottrinale Essenziale che si dissimula sotto la loro apparente diversità

Per questo motivo gli antichi Iniziati partecipavano indistintamente a tutti i culti esteriori, seguendo i costumi correnti dei paesi in cui si trovavano; parimenti, è perché vedeva questa Unità fondamentale, e non per effetto di un ''sincretismo'' superficiale, che Dante ha utilizzato indifferentemente, a seconda dei casi, un linguaggio improntato sia al Cristianesimo che all'antichità greco-romana.  La Metafisica Pura non è né pagana né cristiana, è Universale; gli Antichi Misteri non appartenevano al Paganesimo, bensì gli si sovrapponevano; allo stesso modo, nel Medioevo, vi furono organizzazioni il cui carattere era Iniziatico e non religioso, e che però ponevano le loro basi nel cattolicesimo.
Se Dante ha fatto parte di alcune di queste organizzazioni, come ci sembra incontestabile, non è un buon motivo per dichiararlo ''eretico''; chi la pensa in tal modo ha del Medioevo un'idea falsa e incompleta, non vede per così dire che l'esteriorità, poiché, quanto al resto, non esiste più niente nel mondo moderno che possa servire da termine di confronto.

L'Esoterismo di Dante - René Guénon