Ildegarda fu donna di passioni, madre spirituale e maestra autorevole.
Il monastero femminile altomedioevale fu sede eletta per la circolazione
di intelligenza femminile, luogo di genealogie di donne, nel quale
donne insegnavano a donne.
Svolse attività politica e diplomatica, fu consulente di papi e
imperatori, ma tenne anche in conto la vita affettiva. Utilizzò
magnificamente la forma espressiva femminile della Visione e della Profezia, mediante la quale fece valere la propria autorità nei
confronti del potere costituito (sia laico che ecclesiastico del tempo),
forte di una comunità femminile sulla cui fiducia poteva contare e che
riponeva in lei fiducia. Il suo progetto fu quello di mettere al mondo
un disegno di origine femminile, cioè la possibilità di essere per le donne.
(...)
Ma Ildegarda non solo è una madre spirituale. Ella sa anche prodigare
delle consolazioni a queste donne spesso inquiete, in preda a dei reali
conflitti interiori. Medico dei corpi, è anche medico delle anime che
conosce molto bene. Non ignorava le sofferenze delle malattia né le
angosce dell’anima. La sua sofferenza la rendeva certamente sensibile a
quelle delle altre; sensibile e comprensiva, dunque indulgente. Le sue
consolazioni si ritrovano nella maggior parte delle sue lettere
indirizzate a delle monache anonime, o a delle monache di cui noi non
conosciamo che i nomi, ma anche a delle donne della più alta nobiltà.
(...)
Questa corrispondenza ci fornisce anche delle ampie informazioni. Non
facendo intervenire nessun uomo, né come intermediario, né in un ruolo
di supervisore, ella ci offre l’inestimabile interesse di dialoghi tra
donne. Così possiamo capire fino a qual punto le badesse soffrono della
loro carica, perché incapaci di compierla correttamente. Molte di esse
ricercano l’ascetismo, segno che non sono certe di assicurarsi la loro
salvezza in questo mondo; cercano una vita di romitaggio, senza aver
altra cura che il servizio di Dio. Ecco ciò che le conduce sulle rive
del Reno: là vive una donna, badessa come loro, e che si dice in
contatto, con Dio. Non scrive sotto la Sua dettatura? Non vede ciò che
Egli vuole mostrandole i misteri terribili e splendidi della Creazione?
Santa (quante volte troviamo la definizione sanctitas vestra), perché mediatrice privilegiata presso Dio, Ildegarda perora la loro causa presso di Lui e trasmette le Sue Volontà.
tratto da: https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2015/03/09/lepistolario-di-s-ildegarda-di-bingen-lettere-di-donna-badessa-e-madre/
mercoledì 16 settembre 2015
Visione e Profezia
Etichette:
Comunità,
Debdea Shakti,
Follia Sacra,
Fratellanza; Sorellanza,
Geometria Sacra,
Gerarchia;,
Grande Invocazione,
Iside,
Profezia; Ildegarda,
Sacerdotessa,
Tempio,
Vergine,
Visione
L'Unità Essenziale della Tradizione
La questione (...) era la seguente: Dante fu cattolico o albigese?
Per altri, essa sembra invece porsi in questi termini: fu cristiano o pagano?
Quanto a noi, non riteniamo corretto un punto di vista del genere, perché l'Esoterismo autentico è tutt'altra cosa rispetto alla religione esteriore e, se anche ha con essa dei legami, ciò è possibile solo in quanto trova nelle forme religiose una modalità di espressione simbolica; poco importa, d'altronde, che queste forme appartengano all'una o all'altra religione, poiché ciò che conta è l'Unità Dottrinale Essenziale che si dissimula sotto la loro apparente diversità.
Per questo motivo gli antichi Iniziati partecipavano indistintamente a tutti i culti esteriori, seguendo i costumi correnti dei paesi in cui si trovavano; parimenti, è perché vedeva questa Unità fondamentale, e non per effetto di un ''sincretismo'' superficiale, che Dante ha utilizzato indifferentemente, a seconda dei casi, un linguaggio improntato sia al Cristianesimo che all'antichità greco-romana. La Metafisica Pura non è né pagana né cristiana, è Universale; gli Antichi Misteri non appartenevano al Paganesimo, bensì gli si sovrapponevano; allo stesso modo, nel Medioevo, vi furono organizzazioni il cui carattere era Iniziatico e non religioso, e che però ponevano le loro basi nel cattolicesimo.
Se Dante ha fatto parte di alcune di queste organizzazioni, come ci sembra incontestabile, non è un buon motivo per dichiararlo ''eretico''; chi la pensa in tal modo ha del Medioevo un'idea falsa e incompleta, non vede per così dire che l'esteriorità, poiché, quanto al resto, non esiste più niente nel mondo moderno che possa servire da termine di confronto.
L'Esoterismo di Dante - René Guénon
Per altri, essa sembra invece porsi in questi termini: fu cristiano o pagano?
Quanto a noi, non riteniamo corretto un punto di vista del genere, perché l'Esoterismo autentico è tutt'altra cosa rispetto alla religione esteriore e, se anche ha con essa dei legami, ciò è possibile solo in quanto trova nelle forme religiose una modalità di espressione simbolica; poco importa, d'altronde, che queste forme appartengano all'una o all'altra religione, poiché ciò che conta è l'Unità Dottrinale Essenziale che si dissimula sotto la loro apparente diversità.
Per questo motivo gli antichi Iniziati partecipavano indistintamente a tutti i culti esteriori, seguendo i costumi correnti dei paesi in cui si trovavano; parimenti, è perché vedeva questa Unità fondamentale, e non per effetto di un ''sincretismo'' superficiale, che Dante ha utilizzato indifferentemente, a seconda dei casi, un linguaggio improntato sia al Cristianesimo che all'antichità greco-romana. La Metafisica Pura non è né pagana né cristiana, è Universale; gli Antichi Misteri non appartenevano al Paganesimo, bensì gli si sovrapponevano; allo stesso modo, nel Medioevo, vi furono organizzazioni il cui carattere era Iniziatico e non religioso, e che però ponevano le loro basi nel cattolicesimo.
Se Dante ha fatto parte di alcune di queste organizzazioni, come ci sembra incontestabile, non è un buon motivo per dichiararlo ''eretico''; chi la pensa in tal modo ha del Medioevo un'idea falsa e incompleta, non vede per così dire che l'esteriorità, poiché, quanto al resto, non esiste più niente nel mondo moderno che possa servire da termine di confronto.
L'Esoterismo di Dante - René Guénon
Etichette:
Alchimia,
Comunità,
Debdea Shakti,
Fratellanza; Gerarchia; Grande Invocazione,
Geometria Sacra,
Iniziazione,
Iside,
la Sacerdotessa,
Massoneria,
Misteri Eleusini,
San Giovanni,
Sorellanza,
Tempio,
Vergine
martedì 15 settembre 2015
La Dea dell'Ombra
E' sotto gli occhi di tutti. La Maria Maddalena, santa e asceta, della tradizione cristiana viene oggi insidiata, soprattutto nella cultura popolare (film, romanzi, libri dedicati ad argomenti misteriosi... ), da un'altra Maddalena, una 'nuova' Maddalena, di volta in volta strega, sacerdotessa, iniziata a grandi segreti, associata alla Dea Madre, alle Madonne Nere, alla Sophia gnostica, al 'Femminino Sacro', alla neostregoneria e al matriarcato.
Come si è potuti arrivare ad una tale stupefacente metamorfosi? Quali le condizioni che l'hanno resa possibile? Dove è iniziata? E perché?
Questo libro ricostruisce con ricchezza di dettagli la formazione di questa 'nuova' Maddalena, ambigua e trasformista. Rintraccia la sua vicenda nella storia dell'arte. Ne segue le tracce tra le spiritualità alternative. Individua gli ambienti e i personaggi che l'hanno sostenuta. Tra ritrovamenti d'antichi papiri e moderne rivendicazioni femministe, pratiche magiche e appelli al ritorno del matriarcato. Sino alle recenti, clamorose affermazioni in testi come Il Codice da Vinci.
Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro femminile, la Spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone.
Come si è potuti arrivare ad una tale stupefacente metamorfosi? Quali le condizioni che l'hanno resa possibile? Dove è iniziata? E perché?
Questo libro ricostruisce con ricchezza di dettagli la formazione di questa 'nuova' Maddalena, ambigua e trasformista. Rintraccia la sua vicenda nella storia dell'arte. Ne segue le tracce tra le spiritualità alternative. Individua gli ambienti e i personaggi che l'hanno sostenuta. Tra ritrovamenti d'antichi papiri e moderne rivendicazioni femministe, pratiche magiche e appelli al ritorno del matriarcato. Sino alle recenti, clamorose affermazioni in testi come Il Codice da Vinci.
Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro femminile, la Spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone.
Etichette:
Androgino,
Dea Madre,
Debdea Shakti,
Dioniso,
Iniziazione,
Iside,
Leonardo da Vinci,
Lilith,
Magia,
Maria Maddalena,
Misteri Eleusini,
Porta Alchemica,
Puttana Sacra,
Regina,
Sacerdotessa,
Tempio,
Venere,
Vergine
mercoledì 2 settembre 2015
Come in Cielo, così in Terra
Enheduanna ha efficacemente creato l'ufficio della Gran Sacerdotessa.
Per i cinquecento anni successivi alla sua morte, la figlia del Re in carica divenne Gran Sacerdotessa ad Ur e seguì l'esempio di Enheduanna. Per Enheduanna, il ruolo di Gran Sacerdotessa significava vivere i precetti impliciti nel carattere della Dea Inanna. Enheduanna si identificò così tanto in Inanna da vedersi, in quanto Gran Sacerdotessa sulla Terra, come uno Specchio dell'immagine di Inanna Gran Sacerdotessa nei Cieli.
Inanna, Signora dal Cuore Immenso - Betty Deshong Meador
Per i cinquecento anni successivi alla sua morte, la figlia del Re in carica divenne Gran Sacerdotessa ad Ur e seguì l'esempio di Enheduanna. Per Enheduanna, il ruolo di Gran Sacerdotessa significava vivere i precetti impliciti nel carattere della Dea Inanna. Enheduanna si identificò così tanto in Inanna da vedersi, in quanto Gran Sacerdotessa sulla Terra, come uno Specchio dell'immagine di Inanna Gran Sacerdotessa nei Cieli.
Inanna, Signora dal Cuore Immenso - Betty Deshong Meador
Etichette:
Alchimia,
Androgino,
Ape,
Dea Madre,
Debdea Shakti,
Gerarchia; Grande Invocazione,
Hathor,
Hatshepsut; Regina,
Ishtar,
la Sacerdotessa,
Lilith,
Luna,
Sacra Sessualità,
Sole; Luna,
Tempio,
Vagina,
Venere,
Vergine
giovedì 27 agosto 2015
L'Eterno Femminino
Jung, rileggendo il Faust, alla ricerca del significato dell'Eterno Femminino, scopre che le principali figure femminili del grande poema corrispondono alle quattro fasi dell'erotismo nella tarda antichità. Infatti Margherita rappresenta Eva; Elena rappresenta l'eros romantico, ma anche l'Anima. Nell'Eterno femminino coesistono tanto Maria Vergine quanto la Sapientia-Sophia. Esso è dunque un'immagine funzionale, dai tanti significati, superiore alla devozione religiosa. E' insomma un simbolo di elevatezza gnostica, esoterica, che viene velato dietro alla Vergine Maria dei cristiani.
Il ragionamento espresso da Jung è estremamente interessante perché ci dimostra, in modo lampante, quanto gli siano debitori il pensiero neognostico moderno e la Spiritualità della Dea, quando incarnano la Sophia nella Maddalena. Per l'equivalenza con la Sophia presente in alcuni testi gnostici e avallata dallo stesso Jung, la Donna di Magdala viene rifratta da mille specchi che restituiscono le immagini parziali della Grande Madre. Ella diviene allora Sacerdotessa della Grande Dea, figura dell'Eros, prostituta (la Sophia che si prostituisce nel mondo, come Elena). Del resto così ammaestra Hillman, che di Jung fu discepolo:
"Poiché l'Anima è "la Matrice di tutte le figure divine e semidivine, dall'antica Dea pagana sino alla Vergine Maria", le Sue immagini spaziano attraverso tutta una serie di figure diverse tratte dal politeismo dell'antichità classica e dallo gnosticismo. Jung cita Afrodite, Selene, Persefone, Ecate, Atena, Minerva, Core e Pandora che si aggiungono ai quattro "gradi" classici dell'Anima, e agli elfi, alle sirene e alle ninfe (...) traccia inoltre paralleli con il raddoppiamento delle anime nel pensiero egizio, ebraico e cinese".
Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro Femminile, la spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone
Il ragionamento espresso da Jung è estremamente interessante perché ci dimostra, in modo lampante, quanto gli siano debitori il pensiero neognostico moderno e la Spiritualità della Dea, quando incarnano la Sophia nella Maddalena. Per l'equivalenza con la Sophia presente in alcuni testi gnostici e avallata dallo stesso Jung, la Donna di Magdala viene rifratta da mille specchi che restituiscono le immagini parziali della Grande Madre. Ella diviene allora Sacerdotessa della Grande Dea, figura dell'Eros, prostituta (la Sophia che si prostituisce nel mondo, come Elena). Del resto così ammaestra Hillman, che di Jung fu discepolo:
"Poiché l'Anima è "la Matrice di tutte le figure divine e semidivine, dall'antica Dea pagana sino alla Vergine Maria", le Sue immagini spaziano attraverso tutta una serie di figure diverse tratte dal politeismo dell'antichità classica e dallo gnosticismo. Jung cita Afrodite, Selene, Persefone, Ecate, Atena, Minerva, Core e Pandora che si aggiungono ai quattro "gradi" classici dell'Anima, e agli elfi, alle sirene e alle ninfe (...) traccia inoltre paralleli con il raddoppiamento delle anime nel pensiero egizio, ebraico e cinese".
Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, il Sacro Femminile, la spiritualità della Dea e l'immaginario contemporaneo - Mario Arturo Iannacone
Etichette:
Afrodite,
Androgino,
Dakini Bianca,
Dakini Nera,
Dakini Rossa,
Dea Madre,
Debdea Shakti,
Hathor,
la Sacerdotessa,
Maria Maddalena,
Massoneria,
Misteri Eleusini,
Sacra Sessualità,
Sophia,
Venere,
Vergine
mercoledì 6 maggio 2015
il Mistero
La cosa che più siamo in grado di sperimentare è il Mistero.
E' questa l'emozione fondamentale alla base della vera arte e della vera scienza. Colui che non lo sa e non riesce più a sorprendersi, a stupirsi, è praticamente morto, una candela spenta. E' stata l'esperienza del Mistero - sebbene commisto alla paura - a generare la religione. La coscienza dell'esistenza di qualcosa che non possiamo penetrare, delle manifestazioni della ragione più profonda e della bellezza più radiosa, cui la nostra ragione può accedere solo nelle forme più elementari - sono queste coscienza ed emozione a costituire la vera attitudine religiosa.
Albert Einstein
E' questa l'emozione fondamentale alla base della vera arte e della vera scienza. Colui che non lo sa e non riesce più a sorprendersi, a stupirsi, è praticamente morto, una candela spenta. E' stata l'esperienza del Mistero - sebbene commisto alla paura - a generare la religione. La coscienza dell'esistenza di qualcosa che non possiamo penetrare, delle manifestazioni della ragione più profonda e della bellezza più radiosa, cui la nostra ragione può accedere solo nelle forme più elementari - sono queste coscienza ed emozione a costituire la vera attitudine religiosa.
Albert Einstein
Etichette:
Androgino,
Artemide,
Baubo,
Dea Madre,
Debdea Shakti,
Demetra,
Dioniso,
Donna Selvaggia,
Follia Sacra,
Misteri Eleusini,
Porta Alchemica,
Potnia Theron,
Sophia,
Tempio,
Venere,
Vergine,
Visione
Gli Oannes
Dalla religione mesopotamica, gli Egizi hanno derivato il simbolo del Pesce Sacro. L’Oannes babilonese è il Pesce/Salvatore. Nella religione indù è detto Matsya, un termine sanscrito da cui deriva Messia. Nei vangeli, l’Oannes viene personificato in Iohannes, Giovanni Battista, che versa sul capo di Gesù (immerso nelle acque basse della non-consapevolezza) le acque alte dell’Illuminazione.
Il Battesimo ha questo significato.
Gesù è l’incarnazione di Dio come il Faraone è l’incarnazione di Osiride: in entrambi i casi, la storia viene legata al mito.
Daniele Luttazzi
Nell'arte greca, ma anche in quella induista e buddhista (in particolare nella scultura), sulle labbra degli dèi e degli eroi che hanno armonizzato in sé l'attimo fuggente e l'eternità, trascendendo il tempo storico, aleggia uno strano ed enigmatico sorriso; come quasi tutte le forme di riso e umorismo, il sorriso degli dèi nasce da uno "strabismo", dalla capacità di percepire simultaneamente la dissociazione che divarica l'essere dall'apparire e il sottile legame che li unisce. E' il sorriso di chi ha saputo integrare in sé il tempo storico e il tempo sacro, la maschera e il volto, la materialità e la spiritualità, l'uomo angelico e la bestia ctonia, il destino individuale - legato al cronos e alle istanze dell'Ego - e il destino della stirpe, condizionato dall'obbedienza a un ordine universale che rende l'individuo strumento di un disegno aionico stabilito ab origine.
Nei monumenti funerari dell'antica Grecia ritroviamo curiosamente lo stesso misterioso sorriso sui volti delle fanciulle (o kore) che rendono omaggio a Persefone, Dea del mondo sotteraneo.
Dioniso nei frammenti dello specchio - Alessandro Orlandi
Il Battesimo ha questo significato.
Gesù è l’incarnazione di Dio come il Faraone è l’incarnazione di Osiride: in entrambi i casi, la storia viene legata al mito.
Daniele Luttazzi
Nell'arte greca, ma anche in quella induista e buddhista (in particolare nella scultura), sulle labbra degli dèi e degli eroi che hanno armonizzato in sé l'attimo fuggente e l'eternità, trascendendo il tempo storico, aleggia uno strano ed enigmatico sorriso; come quasi tutte le forme di riso e umorismo, il sorriso degli dèi nasce da uno "strabismo", dalla capacità di percepire simultaneamente la dissociazione che divarica l'essere dall'apparire e il sottile legame che li unisce. E' il sorriso di chi ha saputo integrare in sé il tempo storico e il tempo sacro, la maschera e il volto, la materialità e la spiritualità, l'uomo angelico e la bestia ctonia, il destino individuale - legato al cronos e alle istanze dell'Ego - e il destino della stirpe, condizionato dall'obbedienza a un ordine universale che rende l'individuo strumento di un disegno aionico stabilito ab origine.
Nei monumenti funerari dell'antica Grecia ritroviamo curiosamente lo stesso misterioso sorriso sui volti delle fanciulle (o kore) che rendono omaggio a Persefone, Dea del mondo sotteraneo.
Dioniso nei frammenti dello specchio - Alessandro Orlandi
Etichette:
Androgino,
Dea Madre,
Debdea Shakti,
Demetra,
Dioniso,
Donna Selvaggia,
Egizi,
Faraone,
Lilith,
Maria Maddalena,
Misteri Eleusini,
Rebis,
Regina,
Sacerdotessa,
San Giovanni,
Shiva,
Sophia,
Tantra,
Venere,
Vergine
Iscriviti a:
Post (Atom)