venerdì 20 maggio 2016

La Regina delle Api

".. e insieme, saremo Liberi".

La Regina degli Inferi spiegò le sue ali nere, figlie delle profondità della Terra, e fece per abbandonare per sempre quel regno freddo e umido in cui era stata confinata. Povera illusa, si credeva ormai capace di scegliere da sé il proprio destino. Ma già altri avevano deciso per lei.
Il suo crudele sposo l'afferrò per i capelli e la ricacciò indietro. Per lo Scorpione c'è un unico nemico temibile e questi è l'Ape. Guidata dal Sole, quasi mai si contamina con le profondità delle Terra, sebbene conosca tutti i segreti più oscuri del Fuoco che la alimenta.
"Aspetta, mia Regina, non aver fretta d'andare. Non ti raggiungerò nei boschi, né mi nutrirò del tuo miele. E' questo il mio regno, l'unico che posso donarti come mia sposa. Il regno della luce è precluso per noi".
La Regina abbassò la testa a riflettere. Triste destino e insieme glorioso, quello dell'Ape. Eterna Vergine, non ha bisogno di un compagno per dirigere e creare. E solo il più meritevole dei suoi figli può fecondarla, dopo immane sforzo. Che fare? Accettare un fiero compagno in un regno senza luce oppure essere una Madre Vergine nel regno del Sole?
"Questo è ciò che farò, mio amato sposo. Affinché ciascuno dei regni abbia una sovrana capace di intendere i Misteri del buio e della luce e di mantenerne gli equilibri, ad ogni inverno e ad ogni notte dell'anima, io tornerò da te, che altrimenti resteresti qui solo in eterno. Non esistono altre Dee capaci di sostenere il tuo gelido tocco e non ne esistono capaci di dirigere il lavoro delle api. Io esisto per entrambi i mondi. Tornerò nel buio degli Inferi ogni volta che il sole si oscurerà e la luna resterà a effonderne il pallido riflesso. Tornerò a portarti quel calore che ignori, mio sposo oscuro. Io, unica tra le immortali, sarò la Dea della Vita e della Morte".

Ade la guardò soddisfatto, poi la prese per mano per condurla al talamo prima di lasciarla andare.

Debdeashakti

 

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