La Regina Hatshepsut (1526-1483 a.C.) fu una presenza scintillante
sul trono dell'antico Egitto: una Donna vestita da Faraone, il che
implicava abiti maschili e finta barba.
Il comportamento non convenzionale, comunque, divenne routine per
l'ambiziosa regnante che frantumò una tradizione durata 1600 anni,
dichiarando se stessa primo Re Donna della storia della sua nazione.
Alla morte di suo marito e fratellastro (era comune a quei tempi
per i membri delle famiglie regnanti egiziane sposarsi tra sé per
preservare una dinastia), Thutmose II nel 1504 a.C., Hatshepsut fu
nominata reggente, o regnante facente funzioni, fino al momento in cui
il suo giovane nipote Thutmose III sarebbe cresciuto abbastanza per
prendere il trono. Ma sei anni più tardi Lei depose effettivamente suo
nipote dichiarando di essere stata incoronata Faraone dal suo antico e
grandemente riverito padre, Thutmose I. E dichiarò anche che il suo
"secondo Padre" non era niente meno che il dio Amun, una storia
abbastanza assurda ai giorni nostri, ma assolutamente attendibile in una
società fondata su un particolare politeismo come l'Egitto.
Hatshepsut consolidò la sua posizione sul trono stabilendo alleanze con le figure più potenti della corte, incluso il famoso architetto Senemut, che in affermazione della "divina concezione" di Hatshepsut, disegnò un enorme e stravagante tempio mortuario per il nuovo Faraone, che lei indicò come "un giardino dedicato a Mio Padre Amun". Le sue terrazze colonnate inserite in un anfiteatro di pietra naturale rappresentarono uno stile unico per l'architettura Egiziana.
Ormai con pieni poteri faraonici, Hatshepsut creò il precedente
più sorprendente, abbandonando la sua tomba ancora non ultimata nella
Valle delle Regine per costruirsene una nella Valle dei Re. Ma
Hatshepsut, in ultimo, dovette pagare un prezzo di gran lunga maggiore
che il saccheggio di una tomba per la sua sovranità proibita. Alla sua
morte, nel 1483 a.C., Thutmose III, il nipote a cui aveva strappato il
trono, espresse il suo oltraggio distruggendo i suoi magnifici monumenti
e spaccando le sue statue e obelischi. L´ultima umiliazione, comunque,
fu il tentativo di eliminare Hatshepsut dalla storia, cancellano il suo
nome dall´antica lista incisa nella pietra dei nomi dei Faraoni Egizi.
fonte: Zooba, Storia Antica e Medievale
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