giovedì 9 ottobre 2014

la Verginità Arcaica e Magica

Un libro che sorprende per la capacità di coniugare la semplicità del linguaggio e dell'argomentare con una grande erudizione, una precisa tensione etimologica, una profonda conoscenza dei miti. Davanti ai nostri occhi vedremo scorrere i miti del passato, dove sono protagoniste le donne (le Yogini seguaci di Durga in India, le nordiche sciamane al seguito della Dea Freya, le Baccanti del corteo dionisiaco, le custodi del fuoco greche, britanniche e romane quali le Vestali, le Sibille delle più diverse civiltà); miti che pur venendo da luoghi lontani e da popoli profondamente diversi nascondono un unico filo conduttore che conserva, come una medicina, la traccia dell'epoca della Grande Madre, fonte di felicità e beatitudine per le donne; un'epoca nella quale verginità non voleva dire, come ora, assenza del maschio, ma assenza del maschio prevaricatore. Tale stato implicava innanzitutto una radicale autonomia di fronte all'uomo, l'assenza di qualsiasi tipo di vincolo o soggezione nei confronti di esso e niente affatto un'estraneità alla dimensione erotica. Anzi, la Verginità magica rappresentava una condizione di gioia e libertà femminile estreme e senza limiti che consentiva ad alcune fortunate donne di conservare e custodire la forza, il mistero, la bellezza e la purezza delle foreste vergini selvagge, inviolate e sconosciute agli uomini, covando costantemente nel profondo di sé stesse una perpetua divina, naturale, languida ed erotica ebbrezza. Giungeranno a noi stati d'animo, sensazioni e sentimenti, che la civiltà ha dapprima sradicato e poi pian piano trasformato nell'opposto; scopriremo un “progressivo divenire” che neppure il femminismo e i suoi derivati ha saputo interrompere.
Un mondo perduto per sempre? Forse non completamente perché, nonostante i condizionamenti e gli imperativi della società odierna, magari ancora qualcuna potrebbe nutrire una profonda e radicata nostalgia di fronte all'ipotesi di poter un giorno “ …ritrovare gli antichi misteri femminili, un insegnamento primordiale di gioia e di libertà in grado di portare davvero nelle dolci dimensioni di armonia conosciute dalle antiche Vergini, un insegnamento che potrebbe ridare loro la Verginità magica, la follia gioiosa, la coralità e l'intenso e continuo languore delle Vergini arcaiche”.


le Vergini arcaiche, Ovvero di come le antiche Donne custodissero la Libertà, l'Ebbrezza e la Gioia - Leda Bearné





martedì 7 ottobre 2014

Cavalcare la Tigre

I used to bite my tongue and hold my breath
Scared to rock the boat and make a mess
So I sat quietly, agreed politely
I guess that I forgot I had a choice
I let you push me past the breaking point
I stood for nothing, so I fell for everything
You held me down, but I got up
Already brushing off the dust
You hear my voice, you hear that sound
Like thunder, gonna shake the ground
You held me down, but I got up
Get ready cause I’ve had enough
I see it all, I see it now
I got the eye of the tiger, a fighter, dancing through the fire
Cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR
Louder, louder than a lion
Cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR
Oh oh oh oh oh oh
You’re gonna hear me roar
Now I’m floating like a butterfly
Stinging like a bee I earned my stripes
I went from zero, to my own hero
You held me down, but I got up
Already brushing off the dust
You hear my voice, you hear that sound
Like thunder, gonna shake the ground
You held me down, but I got up
Get ready ’cause I’ve had enough
I see it all, I see it now
I got the eye of the tiger, a fighter, dancing through the fire
‘Cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR
Louder, louder than a lion
‘Cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR
Oh oh oh oh oh oh
You’re gonna hear me roar
Oh oh oh oh oh oh
You'll hear me ROAR
Oh oh oh oh oh oh
You're gonna hear me ROAR
Roar-or, roar-or, roar-or, roar-or, roar-or
I got the eye of the tiger, a fighter, dancing through the fire
‘Cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR
Louder, louder than a lion
‘Cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR
Oh oh oh oh oh oh
You’re gonna hear me ROAR
Oh oh oh oh oh oh
You'll hear me ROAR
Oh oh oh oh oh oh
You're gonna hear me ROAR



Roar - Katy Perry


lunedì 6 ottobre 2014

Madre Kali


Ascoltami, Figlia e conoscimi per Quella che sono.
Sono stata con Te fin dalla tua nascita
e starò con Te fino a che non tornerai in Me,
nella mia oscurità che tutto conclude.
Io Sono l'amante passionale e seducente
che ispira il poeta a sognare.
Io sono Colei che ti chiama alla fine del tuo viaggio.
Io sono Colei che ti aspetta alla fine dei tuoi giorni,
dove tutti i miei Figli incontrano la mia benedizione
riposando nel mio abbraccio.
Io sono il Grembo da cui nascono tutte le cose.
Io sono il sepolcro dove tutte le cose devono tornare.
Spoglio il tuo petto per lasciarti morire a questa vita e vederti rinascere nell'eternità.
Io sono la Strega che non può essere dominata,
la Tessitrice del tempo, Colei che rivela i Misteri
.
Io sono Colei che taglia le gole della crudeltà
per bere il sangue dei loro cuori.
Ingoia la paura e vieni a me!
Scopri la Bellezza vera, la Forza e il Coraggio.
Io sono la furia che strappa la carne delle ingiustizie.
Io sono la fucina incandescente che trasforma i tuoi demoni interiori
in strumenti di potere.
Apri la tua Anima al mio abbraccio!
E diventa parte della Luce che vive nelle tenebre.
Io sono la spada lucente che ti protegge dal male.
Io sono il crogiolo in cui ogni aspetto di Te converge formando
un arcobaleno di unione.
Io sono il vellutato cielo notturno,
la nebbia di mezzanotte, che avvolge il Mistero.
Io sono la crisalide nella quale dovrai affrontare ciò che ti terrorizza,
per rinascere vibrante e rinnovata.
Incontrami al bivio fra la Vita e la Morte,
e sarai trasformata,
poichè una volta che guardi il mio volto, guardi il luogo dove non c'è ritorno.
Io sono il calderone dove tutti gli opposti si incontrano per conoscersi l'un l'altro nella verità.
Io sono la grande rete che collega tutte le cose.
Io sono la guaritrice di tutte le ferite,
la Madre Guerriera che vendica tutti i mali a tempo debito.
Io sono Colei che rende il debole forte,
che umilia l'arrogante,
Io sono Colei che si eleva contro l'oppressore.
Io sono la Giustizia. Io sono la Misericordia.
Io sono la Fine e anche il Principio.
La cosa più importante, Figlia mia, io sono Te.

Sono parte di Te, io sono dentro di Te.
Cercami dentro e fuori, e sarai sempre forte.
vieni a conoscermi. Avventurati nell'Oscurità, così che io possa svegliarti, per donarti Equilibrio, Illuminazione e Integrità.
Porta il mio Amore con Te ovunque,
e troverai dentro di Te il Potere di essere chi sei.



Manifesto di Kali - autore sconosciuto
fonte spagnola : Círculo de Mujeres "El Jardín de Shakti"



  Un grazie speciale a Sister Selva della Luna e al suo post originale nella sua pagina: 'Nel nome della Madre' https://www.facebook.com/197126996989735/photos/a.202132709822497.43875.197126996989735/724613474241082/?type=1

venerdì 3 ottobre 2014

Santa Venere

L'energia dionisiaca non si trova dunque nel dolore, nella sofferenza, nel lamento, nel vittimismo, nell'autocompiacimento di essere miseri, tristi, infelici. A Dioniso "queste cose competono: congregare tra danze il Sacro Corteo e ridere al suono dell'aulo, e far cessare gli affanni.
Chi ritenesse che la spensieratezza e l'allegria delle forme di superficialità, chi attribuisse alla leggerezza ed al riso un carattere negativo ritenendo che la saggezza sia una cosa seria e importante, scambierebbe per stupidità ciò che potrebbe avvicinarsi al divino, e per profondo ciò che è lontano dal Sacro e manifestazione di insensibilità. I seri, i fanatici, coloro che credono di aver trovato la verità, e continuano a perseguirla con boria intellettuale e rigidità e ad imporla ad altri con insistenza, o magari addirittura con la violenza, cercando proseliti, non potranno mai divenire seguaci del Dio Ridente, né conoscere la sua disumana leggerezza.

Dioniso e le Donne, ovvero la gioiosa follia - Leda Bearné

Sentimmo all'interno della psiche il rumore di un respiro familiare che veniva da lontano, sentimmo tremiti attraverso la terra, e istintivamente sapemmo che qualcosa di possente e d'importante, una selvaggia libertà dentro di noi, era in movimento.
Non potemmo volgerle le spalle; piuttosto, la seguimmo, imparando sempre meglio a saltare, a correre, a seguire come ombre tutto ciò che attraversava il nostro territorio psichico. Prendemmo a seguire come ombre la Donna Selvaggia, e Lei amorevolmente fece altrettanto. Ululava, e cercammo di risponderle, prima ancora di ricordare come si parla il suo linguaggio, prima ancora di sapere esattamente con chi avremmo parlato. Lei ci attese, e ci incoraggiò. Questo è il miracolo della Natura Selvaggia e Istintuale. Prive di piena conoscenza, sapemmo. Prive di una completa visione, comprendemmo che una Forza miracolosa e amorosa esisteva al di là dei confini dell'Io.

Donne che corrono coi lupi - Clarissa Pinkòla Estés

Quelle scoperte erano enormi e sconvolgenti, eppure sapevo di aver appena iniziato a comprendere il Mistero della Presenza Divina nel mondo e in me stessa. Ma c'era una cosa di cui ero assolutamente certa con la saggezza del mio Cuore ritrovato: la Dea stava davvero riemergendo dagli inferi in cui era stata confinata per migliaia e migliaia di anni.

La Dea era tornata.

il Sentiero della Dea - Phyllis Curott





giovedì 2 ottobre 2014

Prescrizioni Oracolari

Siamo Dee nel corpo della Dea, Verità e Amore il nostro Destino.
E allora andiAmo e portiAmo la Bellezza nel mondo, accendiAmo una Luce nell'oscurità.


"Inno ad Hathor", da "il risveglio di Osiride" - Libro egizio dei morti,
rivisto e aggiornato da me.



Donna, conosci Te stessa, e conoscerai l'Universo e la Dea.
Uomo, conosci la Donna e diverrai un Dio.

Oracolo di Apollo a Delfi, rivisto e aggiornato. sempre da me.





 

mercoledì 1 ottobre 2014

incontrando la Dea Rossa

Ad un certo punto del percorso si è manifestata dentro e nella Tradizione la Dea Rossa.

Dove tutto sia cominciato non so dirlo, perché è come una sfumatura che si assottiglia, senza mai scomparire, perdendosi nella lontananza del tempo, come un fascio di luce che si getta lontano fin dove non lo si distingue più con lo spazio e il cielo.

Fu chiaro a un certo punto che era Lei la portatrice dell'energia sensuale ed erotica, è Lei che induce il movimento di Risveglio dal profondo che nasce come condivisione, come battito, per poi divenire luce, trasformazione, intento. Questo movimento nasce dalla pancia, e poi sale verso il Cuore, mostrando poi ancora la Divinità come un aspetto dell'universo oltre la mente e l'ordinario. La giostra su cui ci fa salire può essere lenta o vorticosa, ma esprime sempre il Risveglio della Dea, conducendoci verso la condivisione transpersonale. 

la Dea Rossa è un mondo, una conoscenza, una sapienza antica.

Per me le sue mani sono dolci e accoglienti, e il suo sapore femminile entusiastico. A volte non occorrono molti giorni perché si mostri e condivida con noi il gioco delle sue eterne carezze. Ma più difficile è crederLe e sostenerLa fidandosi del Suo sentire.

Potremmo adesso dire che l'acqua è la femminilità, ma il fuoco la sua guarigione, la luce il suo portento, la naturalezza il movimento che offre. La certezza è che siamo docili al Suo cospetto, e forti quando occorre. La ripetitività del Suo atto magico è l'unione del Maschile e del Femminile: supini i corpi sulla distesa acqua del mare, mentre il fuoco li rinfranca e conduce dentro, verso altro oltre sé. Il culmine è la Sua guarigione, il dardo attraverso cui raggiungere la regione degli Dei, ma non è quello comune, bensì il magico. Nessuno ha mai toccato il Suo firmamento, la Sua origine, che resta ancora intatta e pura.

La Sua luce infuoca la missione personale, il Risveglio attraverso le epoche comandate dal giorno, svuotate dal senso, maturate nel Comandamento Supremo: l'Amore Assoluto.


il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano


giovedì 25 settembre 2014

Iside Regina

"Oh Regina del cielo, sii tu Cerere alma, Creatrice prima delle messi, tu che nella gioia d'aver ritrovato tua figlia eliminasti l'antica usanza di nutrirsi, come delle fiere, di ghiande, rivelando così agli uomini un cibo più mite, e ora frequenti le zolle di Eleusi; sii tu Venere celeste, che agli albori del mondo congiungesti i sessi in contrasto, generando Amore e propagando con frutti sempre novelli l'umana stirpe, e ora sei onorata nel santuario di Pafo che il mare circonda; sii tu la sorella di Febo, che alleviando con le tue cure il parto alle donne incinte, hai fatto nascere intere popolazioni, e ora sei venerata nel tempio illustre di Efeso; sii tu la venerabile Proserpina che la notte con le tue urla e col tuo triforme aspetto freni l'impeto delle larve, sbarri le porte di sotterra, erri qua e là per le selve e accogli propizia le varie cerimonie di ossequio; tu che con la tua femminile luce rischiari ovunque le mura delle città e col tuo rugiadoso splendore alimenti la rigogliosa semente e con le tue solitarie peregrinazioni spandi il tuo incerto chiarore; con qualsiasi nome, con qualsiasi rito, sotto qualsiasi aspetto sia lecito invocarti, concedimi finalmente la tua assistenza nell'ora della estrema rovina, rinsalda la mia afflitta fortuna e, dopo tante disgrazie che ho sofferto, dammi tregua e riposo, basta con le fatiche, basta con i pericoli. cancella l'orrido aspetto del quadrupede, rendimi agli occhi dei miei, rendi a me quel Lucio ch'io ero, e, se un dio mi perseguita con implacabile crudeltà per un'offesa che gli abbia fatta, mi sia almeno concesso di morire, se non mi è concesso di vivere".

Ma non avevo ancora chiuso completamente gli occhi ed ecco di mezzo al mare una divina figura emergere, levando un volto degno di essere adorato dagli dèi medesimi. Mi parve poi che, a poco alla volta, tutta la persona, come una luminosa statua, si rizzasse dinanzi a me, scuotendo l'onda marina.

"Io sono la genitrice dell'universo, la sovrana di tutti gli elementi, l'origine prima dei secoli, la regina delle ombre, la prima dei celesti; io riassumo nel mio volto l'aspetto di tutte le divinità maschili e femminili; sono io che governo col cenno del capo le vette luminose della volta celeste, i salutiferi venti del mare, i desolati silenzi dell'Averno.
Indivisibile è la mia divina essenza, ma nel mondo io sono venerata ovunque sotto molteplici forme, con riti diversi, sotto differenti nomi.
Perciò i Frigi, i primi abitatori della terra, mi chiamano Madre degli dèi, adorata in Pessinunte;
gli Attici autoctoni, Minerva Cecropia;
i Ciprioti bagnati dal mare, Venere di Pafo;
i Cretesi abili arcieri, Diana Dictinna;
i Siciliani trilingui, Proserpina Stigia;
gli abitanti dell'antica Eleusi, Cerere Attea;
alcuni Giunone; altri Bellona; gli uni Ecate; gli altri Rammusia.
Ma le due stirpi degli Etiopi, gli uni illuminati dai raggi nascenti del sole all'alba, gli altri da quelli morenti al tramonto, e gli Egiziani il cui antico sapere conferisce potenza, mi onorano con riti che appartengono a me sola, e mi chiamano col mio vero nome
:
 

Iside Regina".

le Metamorfosi o l'Asino d'oro - Apuleio