Stiamo imparando a non considerare più automaticamente una visione immanentistica e olistica come un impedimento e uno strangolamento della coscienza di sé. Non condividiamo più lo stereotipo sull'impossibilità di individuarsi - e quindi di esistere liberamente in quanto soggetti - nella ''simbiosi'' con la natura e abbiamo cominciato a percepire e a rappresentare la consapevolezza di portare dentro di noi l'Alterità, il diverso da noi, l'altro da sè, e a ricercare il senso dell'Unità profonda dietro alla molteplicità delle forme manifeste.
Sempre più (...) siamo in grado di riportare alla luce la diversità della nostra Visione, ''femminile'', che sta alla radice dei sistemi di pensiero che l'hanno occultata, in Grecia come in India, in Cina come nelle Americhe. ''Diversità'' ritenuta a un certo punto del percorso dell'umanità oscena e messa fuori scena come oscura e demoniaca in quanto in-divisa, non separata dal naturale; e ammessa nel contesto olimpico, gerarchico e patriarcale, e nel pensiero filosofico oppositivo e binario solo come polo negativo e oscuro, inglobante come il ventre della Madre da cui si emerge, nascendo, alla luce. Solo, cioè, come Madre/Materia, tutto quel che resta della Visione ''Femminile'' precedente nel contesto patriarcale che ne ha spezzato l'unità polimorfica.
(...) l'avvento del principio uranico ''civilizzatore'' portò contemporaneamente una caduta di livello, una caduta di stile, una perdita di spessore e la complessità della Visione precedente, non più comprensibile, potè essere resa intellegibile solo attraverso la riduzione a Madre di tutto ciò che era stata Themis nell'indifferenziato prima del tempo mitico.
(...) La Grande Madre, la Dea indifferenziata, la Potnia Fyton e la Potnia Theron, le Antiche Dee della Teogonia un po' alla volta si frammentarono, assumendo su di sé uno solo dei molti aspetti del Femminile. In ciascuna di queste nuove antiche divinità è possibile cogliere gli strati della Sua progressiva Individuazione, che si costruì attraverso l'istituzione di nuove parentele e l'invenzione di nuove delimitazioni in una miriade di racconti, fino a raggiungere l'istantanea perfetta del Pantheon olimpico.
Oscure Madri Splendenti, le radici del Sacro e delle Religioni - Luciana Percovich
sabato 10 ottobre 2015
Splendore Oscuro, Oscurità Splendente
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giovedì 8 ottobre 2015
la Torre
Sia in lingua
egiziana che in lingua ebraica la parola 'Torre' viene scritta con le
sole consonanti 'mgdl' e letta 'migdal' o 'magdal', da cui il nome
Maddalena. In effetti, nei Vangeli canonici la Maddalena viene
presentata come nativa di Magdala, una località della Galilea sul lago
di Tiberiade, che sappiamo fornita di un castello con Torre.
Questa connessione tra la Torre e Maria Maddalena è da intendersi su un piano puramente letterale, in quanto indicativa di una provenienza geografica della Maddalena da un paese fornito di torre, o è da intendersi in un senso più profondo?
La Torre, come la Scala, è stata per lungo tempo simbolo del Centro, in cui avvenivano contatti tra l'Alto e il Basso, spesso associata alla linea dinastica del Messia, nell'iconografia cristiana essa è collegata più spesso alla Madonna, che nelle litanie laurentane viene chiamata 'Torre Eburnea'. (...)
La Torre coronava anche le statue di Artemide-Rhene, la Dea Nera dei Traci; ancora, Cibele era circondata da Torri, per cui venne chiamata dai Romani 'Mater Turrita'. Si diceva, infatti, che la Torre si prolungasse anche nel sottosuolo a unire i Tre Mondi: Cielo, Terra e Mondo Sotterraneo dei morti.
Ogni gradino della Scala, così come ogni piano della Torre, segnavano una tappa dell'Ascensione Mistica.
Rosa Mistica, la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento - Elisa Ghigghini
Questa connessione tra la Torre e Maria Maddalena è da intendersi su un piano puramente letterale, in quanto indicativa di una provenienza geografica della Maddalena da un paese fornito di torre, o è da intendersi in un senso più profondo?
La Torre, come la Scala, è stata per lungo tempo simbolo del Centro, in cui avvenivano contatti tra l'Alto e il Basso, spesso associata alla linea dinastica del Messia, nell'iconografia cristiana essa è collegata più spesso alla Madonna, che nelle litanie laurentane viene chiamata 'Torre Eburnea'. (...)
La Torre coronava anche le statue di Artemide-Rhene, la Dea Nera dei Traci; ancora, Cibele era circondata da Torri, per cui venne chiamata dai Romani 'Mater Turrita'. Si diceva, infatti, che la Torre si prolungasse anche nel sottosuolo a unire i Tre Mondi: Cielo, Terra e Mondo Sotterraneo dei morti.
Ogni gradino della Scala, così come ogni piano della Torre, segnavano una tappa dell'Ascensione Mistica.
Rosa Mistica, la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento - Elisa Ghigghini
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domenica 4 ottobre 2015
I narcisisti, gli psicopatici, i prepotenti, i manipolatori
vivono la vita come se fosse infinita, come se il tempo di
ciascuno di noi fosse dilatato nei secoli. Per questo si
permettono di sprecare l'attimo, il giorno, la settimana, il
mese e gli anni in inutili trastullamenti sterili, in giochi
perversi, in titubanze, in promesse mancate, in fughe e
ritorni, nella costante creazione di una premessa che
non conduce mai a un fatto concreto. Sprecano preziosi istanti
di vita, sprecano le proprie ed altrui energie, dissipano tesori
per avere in cambio uno stallo paludoso in cui l'unica
certezza è l'infelicità. Dovrebbero capire che la persona che
tanto malamente oggi evitano e domani desiderano, dopodomani
potrebbe non esserci più. La vita non è infinita, soprattutto
dopo i 40 anni .
giovedì 1 ottobre 2015
BiancoRossoNero
La dualità e la ciclicità sono caratteristiche del vivere: notte-giorno, bene-male, yin-yang.
Il Doppio è la copresenza nella donna del Bianco/Bianca - ossia la razionalità, l'autorità e la direzione della parte sinistra del cervello che si manifesta nei primi 14 giorni del ciclo - e dell'Augusto/Augusta-rossa - ovvero l'irrazionalità, l'istinto guidato dalla parte destra del cervello, che si manifesta nella seconda fase del ciclo mestruale. L'aspetto duale giace nel continuo e ripetitivo alternarsi dell'ovulazione e delle mestruazioni.
L'aspetto lunare della Clownessa è entrare in contatto con lo spazio interiore profondo della nostra essenza, in cui nessuno può entrare; è prendere consapevolezza della nostra femminilità attraverso ciò che ci distingue dall'uomo: le ovaie, la Vagina, il Sacro sangue mestruale o l'uovo d'Oro della menopausa. E' l'osservazione interiore dell'aspetto che non si può vedere perché è oscuro e che, risiedendo nella profondità della nostra Anima-corpo, segna un Percorso Segreto.
(...)
"Nell'antichità la Luna era considerata una Dea e le Sacerdotesse avevano il Culto dell'armonia che anima l'Amore tra i due Sposi Sole-Luna. Fra i due innamorati si svolge il gioco dell'inseguimento, dell'eterno corteggiamento. Il Sole e la Luna si inseguono e rincorrono in un eterno gioco, proprio come due innamorati che tengono vivo il loro amore con maliziose strategie. Il Sole affascinato dalla sua bellezza la insegue, ma la Dea della notte scompare silenziosa. Poi, quando alla fine del giorno il Sole scompare e il cielo lentamente si oscura, la Luna riappare. C'è fra la Luna e il Sole una profonda armonia perché sono due energie complementari".
La Clownessa, il Sorriso intimo della Donna - Rossella Bergo
Il Doppio è la copresenza nella donna del Bianco/Bianca - ossia la razionalità, l'autorità e la direzione della parte sinistra del cervello che si manifesta nei primi 14 giorni del ciclo - e dell'Augusto/Augusta-rossa - ovvero l'irrazionalità, l'istinto guidato dalla parte destra del cervello, che si manifesta nella seconda fase del ciclo mestruale. L'aspetto duale giace nel continuo e ripetitivo alternarsi dell'ovulazione e delle mestruazioni.
L'aspetto lunare della Clownessa è entrare in contatto con lo spazio interiore profondo della nostra essenza, in cui nessuno può entrare; è prendere consapevolezza della nostra femminilità attraverso ciò che ci distingue dall'uomo: le ovaie, la Vagina, il Sacro sangue mestruale o l'uovo d'Oro della menopausa. E' l'osservazione interiore dell'aspetto che non si può vedere perché è oscuro e che, risiedendo nella profondità della nostra Anima-corpo, segna un Percorso Segreto.
(...)
"Nell'antichità la Luna era considerata una Dea e le Sacerdotesse avevano il Culto dell'armonia che anima l'Amore tra i due Sposi Sole-Luna. Fra i due innamorati si svolge il gioco dell'inseguimento, dell'eterno corteggiamento. Il Sole e la Luna si inseguono e rincorrono in un eterno gioco, proprio come due innamorati che tengono vivo il loro amore con maliziose strategie. Il Sole affascinato dalla sua bellezza la insegue, ma la Dea della notte scompare silenziosa. Poi, quando alla fine del giorno il Sole scompare e il cielo lentamente si oscura, la Luna riappare. C'è fra la Luna e il Sole una profonda armonia perché sono due energie complementari".
La Clownessa, il Sorriso intimo della Donna - Rossella Bergo
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mercoledì 30 settembre 2015
Follia Sacra o la Sensualità dell'Anima
Vogliamo
spingerci oltre?
A rischio di sconvolgerti, sostengo che vi è nella Compassione una sorta di sensualità dell'Anima che può anche imprimersi nel corpo fisico. Voglio dire che possiamo essere il ricettacolo di ciò che l'altro sente, al punto di percepirne la realtà attraverso i nostri sensi e la nostra carne. Il mistico che nega i potenziali splendori del corpo, a mio avviso commette un atto di ribellione contro tutta una parte della Creazione; se è davvero capace di una compassione reale e potente, allora percepirà anche nella carne la vita, le sofferenze e le gioie dell'altro. Allo stesso modo ho sempre pensato che in una carezza, una carezza vera, che parla all'anima, potesse esserci compassione... tanto da far nascere una sensibilità mistica.
Eppure non mi faccio illusioni: ci vorranno ancora millenni prima che l'umanità possa affrontare questi argomenti in modo libero, in modo sano, lontano dalla permissività oppure dalle interdizioni che, da tempo immemorabile, ci vengono ammannite come altrettante verità! La Verità, o perlomeno ciò che possiamo progressivamente percepire di essa, è un po' come la gioia condivisa; ed esistono così tante Vie inventate dalla Vita perché si possa scoprire questa gioia attraverso di noi!
Akhenaton, il folle di Dio - Daniel Meurois-Givaudan
A rischio di sconvolgerti, sostengo che vi è nella Compassione una sorta di sensualità dell'Anima che può anche imprimersi nel corpo fisico. Voglio dire che possiamo essere il ricettacolo di ciò che l'altro sente, al punto di percepirne la realtà attraverso i nostri sensi e la nostra carne. Il mistico che nega i potenziali splendori del corpo, a mio avviso commette un atto di ribellione contro tutta una parte della Creazione; se è davvero capace di una compassione reale e potente, allora percepirà anche nella carne la vita, le sofferenze e le gioie dell'altro. Allo stesso modo ho sempre pensato che in una carezza, una carezza vera, che parla all'anima, potesse esserci compassione... tanto da far nascere una sensibilità mistica.
Eppure non mi faccio illusioni: ci vorranno ancora millenni prima che l'umanità possa affrontare questi argomenti in modo libero, in modo sano, lontano dalla permissività oppure dalle interdizioni che, da tempo immemorabile, ci vengono ammannite come altrettante verità! La Verità, o perlomeno ciò che possiamo progressivamente percepire di essa, è un po' come la gioia condivisa; ed esistono così tante Vie inventate dalla Vita perché si possa scoprire questa gioia attraverso di noi!
Akhenaton, il folle di Dio - Daniel Meurois-Givaudan
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Il Maestro della Tradizione
Il Maestro della Tradizione è un essere incredibile.
Viene da mondi sconosciuti per la mente, e ci conduce in mondi sconosciuti. Tutto ciò che apre ha un significato di esistenza più profondo e radicato, essenziale alla vita per chi non si accontenta delle discipline comuni degli esseri umani.
La sua storia inizia altrove, ed è circoscritta da tanti episodi che ne caratterizzano la Volontà e l'Onore, come un mare che si infrange sulle rocce trovando il suo contenimento.
La disciplina che conduce ha a che fare più con i nostri talenti e i nostri limiti che con qualcosa di astratto, come un ideale o una religione vissuta mentalmente. Ci sono significati ulteriori nelle sue parole, e spesso non si riesce a percepire tutto in un istante, ma l'elaborazione porta poi le comprensioni successive. Ci sono state volte in cui si è manifestato come altro da sé, impedendo alle proiezioni che continuamente possiamo avere su di lui, di appigliarsi. Ci sono state volte in cui ha canalizzato e interpretato gli umori degli spiriti, volte in cui ha esplicitato il sentire della Terra con tutta la Sua magnificenza e compassione e ha esplicitato a volte anche l'Amore degli Dèi.
Il suo cammino è a ritroso nel tempo, piuttosto che avanti: è la memoria che lo conduce negli spazi del ricordo reale, energetico, non proiettivo-mentale. In quel ricordo ri-comprende come funzionavano le cose un tempo, e come funzionano adesso, per cui è in grado di gestire la dimenticanza. Egli fa parte della schiera dei personaggi che lottano per modificare l'essenza della realtà, per come gli è stata presentata dal mondo sociale, per cui non si vedono all'apparenza i cambiamenti, ma si percepiscono nel profondo quando si è in contatto.
Tutto rientra nella sua possibilità: egli è Maestro nell'arte dell'incorporazione, ed è al tempo stesso legato ai fenomeni della Terra. Per cui ogni volta deve ri-apprendere ciò che ha scordato, rivivere ciò che è passato, perché si ricordi nuovamente, e si faccia spazio tra le dimenticanze quotidiane.
Ogni volta che appare è la manifestazione di ciò che c'è potenzialmente in atto in una determinata situazione. I suoi occhi sono intensi, e semplice l'aspetto, perché grossolanamente egli è: un essere umano, con i suoi limiti, con i suoi tradimenti che ogni volta ripaga a caro prezzo. L'unica differenza che passa tra lui e gli altri è che si mette in ascolto, si attacca all'intento della situazione, rendendosi canale; e quando egli è qui, possono accadere molte cose che normalmente non accadono.
La maturazione per lui è il suo stesso insegnamento: ogni volta che lo trasmette mettendosi in discussione e in gioco, ne vale la pena perché è libero di affrontare le possibilità dell'ignoto e del conosciuto. Amore è il suo primo comandamento, che a volte dimentica concentrandosi su altro: non si disturba mai però questo intento quando ha in carico la responsabilità delle persone e dell'ambiente che ha a disposizione in quel momento. La luce dei suoi occhi è una possibilità:attraverso di essa si capisce che non c'è altro, non c'è niente, se non un terrificante intento di considerazione di tutti gli aspetti più profondi della personalità, dell'anima, dell'Amore, così come del mondo transpersonale con cui può fare capolino, mettendosi in evidenza.
L'onore e il rispetto sono le due sue meraviglie, che regala a chi lo partecipa essendogli disponibile. La viltà è il suo combattimento. La luce lo conquista, mentre l'ombra lo appaga, così che sono entrambe in lui un movimento di liberazione.
Egli è chiunque lo accolga, eppure colui che lo ha condotto fin qui. Si prende la responsabilità di parlare, di mettersi in discussione, di alzare lo sguardo o altrove o nella Terra che lo comanda sotto i suoi piedi.
In realtà poi è un essere umano che si diverte a prendere in giro, raccogliere fiori, giocare con il pallone, ricercare le verità dentro ogni cosa.
Il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano
Viene da mondi sconosciuti per la mente, e ci conduce in mondi sconosciuti. Tutto ciò che apre ha un significato di esistenza più profondo e radicato, essenziale alla vita per chi non si accontenta delle discipline comuni degli esseri umani.
La sua storia inizia altrove, ed è circoscritta da tanti episodi che ne caratterizzano la Volontà e l'Onore, come un mare che si infrange sulle rocce trovando il suo contenimento.
La disciplina che conduce ha a che fare più con i nostri talenti e i nostri limiti che con qualcosa di astratto, come un ideale o una religione vissuta mentalmente. Ci sono significati ulteriori nelle sue parole, e spesso non si riesce a percepire tutto in un istante, ma l'elaborazione porta poi le comprensioni successive. Ci sono state volte in cui si è manifestato come altro da sé, impedendo alle proiezioni che continuamente possiamo avere su di lui, di appigliarsi. Ci sono state volte in cui ha canalizzato e interpretato gli umori degli spiriti, volte in cui ha esplicitato il sentire della Terra con tutta la Sua magnificenza e compassione e ha esplicitato a volte anche l'Amore degli Dèi.
Il suo cammino è a ritroso nel tempo, piuttosto che avanti: è la memoria che lo conduce negli spazi del ricordo reale, energetico, non proiettivo-mentale. In quel ricordo ri-comprende come funzionavano le cose un tempo, e come funzionano adesso, per cui è in grado di gestire la dimenticanza. Egli fa parte della schiera dei personaggi che lottano per modificare l'essenza della realtà, per come gli è stata presentata dal mondo sociale, per cui non si vedono all'apparenza i cambiamenti, ma si percepiscono nel profondo quando si è in contatto.
Tutto rientra nella sua possibilità: egli è Maestro nell'arte dell'incorporazione, ed è al tempo stesso legato ai fenomeni della Terra. Per cui ogni volta deve ri-apprendere ciò che ha scordato, rivivere ciò che è passato, perché si ricordi nuovamente, e si faccia spazio tra le dimenticanze quotidiane.
Ogni volta che appare è la manifestazione di ciò che c'è potenzialmente in atto in una determinata situazione. I suoi occhi sono intensi, e semplice l'aspetto, perché grossolanamente egli è: un essere umano, con i suoi limiti, con i suoi tradimenti che ogni volta ripaga a caro prezzo. L'unica differenza che passa tra lui e gli altri è che si mette in ascolto, si attacca all'intento della situazione, rendendosi canale; e quando egli è qui, possono accadere molte cose che normalmente non accadono.
La maturazione per lui è il suo stesso insegnamento: ogni volta che lo trasmette mettendosi in discussione e in gioco, ne vale la pena perché è libero di affrontare le possibilità dell'ignoto e del conosciuto. Amore è il suo primo comandamento, che a volte dimentica concentrandosi su altro: non si disturba mai però questo intento quando ha in carico la responsabilità delle persone e dell'ambiente che ha a disposizione in quel momento. La luce dei suoi occhi è una possibilità:attraverso di essa si capisce che non c'è altro, non c'è niente, se non un terrificante intento di considerazione di tutti gli aspetti più profondi della personalità, dell'anima, dell'Amore, così come del mondo transpersonale con cui può fare capolino, mettendosi in evidenza.
L'onore e il rispetto sono le due sue meraviglie, che regala a chi lo partecipa essendogli disponibile. La viltà è il suo combattimento. La luce lo conquista, mentre l'ombra lo appaga, così che sono entrambe in lui un movimento di liberazione.
Egli è chiunque lo accolga, eppure colui che lo ha condotto fin qui. Si prende la responsabilità di parlare, di mettersi in discussione, di alzare lo sguardo o altrove o nella Terra che lo comanda sotto i suoi piedi.
In realtà poi è un essere umano che si diverte a prendere in giro, raccogliere fiori, giocare con il pallone, ricercare le verità dentro ogni cosa.
Il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano
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venerdì 25 settembre 2015
La biblioteca della Regina
La biblioteca del Palazzo delle ''Tre Corone'' a Stoccolma era una delle più complete e preziose d'Europa. Partendo dalla Svezia, Cristina, dopo la sua abdicazione, si preoccupò principalmente di portare con sé la sua ''Libreria'' ricca di manoscritti e stampe rare.
Durante il viaggio da Stoccolma ad Amburgo visitò, nelle città più importanti, accanto a conventi e chiese, le biblioteche più famose (a Deventer quella di Gronovius, a Munster quella dei Gesuiti, ecc.).
Ospitata in Vaticano alla Torre dei Venti, cosa eccezionale per una donna, uno dei suoi primi interessi fu quello di recarsi alla Biblioteca Vaticana, dove venne ricevuta da monsignor Stefano Gradi, che a lei dedicò alcuni componimenti poetici.
Al Collegio Romano ammirò gli antichi codici greci e latini e ''seppe dare giudizio degli autori mostrando profonda erudizione''.
In quella occasione padre Athanasius Kircher, autore delle trentatré iscrizioni in onore della Regina anche in lingue orientali, le offrì un salterio arabico-latino di cui si dichiara ''Scriptor et interpres''.
(...)
La profonda cultura di Cristina è messa in risalto dalla varietà e dalla ricchezza della sua biblioteca, considerata già a Stoccolma una delle più celebri d'Europa. Conteneva codici e libri di teologia, filosofia, storia, letteratura e scienze.
Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini
Durante il viaggio da Stoccolma ad Amburgo visitò, nelle città più importanti, accanto a conventi e chiese, le biblioteche più famose (a Deventer quella di Gronovius, a Munster quella dei Gesuiti, ecc.).
Ospitata in Vaticano alla Torre dei Venti, cosa eccezionale per una donna, uno dei suoi primi interessi fu quello di recarsi alla Biblioteca Vaticana, dove venne ricevuta da monsignor Stefano Gradi, che a lei dedicò alcuni componimenti poetici.
Al Collegio Romano ammirò gli antichi codici greci e latini e ''seppe dare giudizio degli autori mostrando profonda erudizione''.
In quella occasione padre Athanasius Kircher, autore delle trentatré iscrizioni in onore della Regina anche in lingue orientali, le offrì un salterio arabico-latino di cui si dichiara ''Scriptor et interpres''.
(...)
La profonda cultura di Cristina è messa in risalto dalla varietà e dalla ricchezza della sua biblioteca, considerata già a Stoccolma una delle più celebri d'Europa. Conteneva codici e libri di teologia, filosofia, storia, letteratura e scienze.
Cristina di Svezia e il suo Cenacolo Alchemico - Anna Maria Partini
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