lunedì 20 aprile 2015

Il Tesoro di Lilith - Crowdfunding


“Questo libro è un’incantevole storia magnificamente illustrata di ciò che significa essere donna, che spero insegni alle future generazioni di donne le meraviglie e le delizie della loro natura ciclica e la loro energia femminile.”


Miranda Gray, autrice del best seller ‘Luna Rossa – Capire e usare i doni del ciclo mestruale’e creatrice della meditazione globale “Benedizione mondiale del Grembo”.



Se volete contribuire al Crowdfunding per permettere a questo meraviglioso libro di vedere la Luce anche in Italiano, seguite i passi indicati nella scheda progetto di eppela: http://www.eppela.com/ita/projects/3093/il-tesoro-di-lilith

domenica 12 aprile 2015

l'Egitto Risorge

Fino alla fine del XVIII secolo della nostra Era, l'Egitto Faraonico rimase un ricordo offuscato, quasi un sogno. In Europa durante i secoli bui e il Rinascimento la psiche dell'Occidente venne confusa e ingannata da voci e rapporti inadeguati riferiti da viaggiatori solitari, e fu solo dopo l'invasione dell'Egitto da parte di Napoleone nel 1798 che la Civiltà Faraonica venne riportata in vita in tutta la sua realtà storica (...). Quando gli scienziati di Napoleone riscoprirono l'Egitto, il Paese aveva già dovuto sopportare parecchi secoli di occupazione straniera e sperimentare molte guerre intestine, e i suoi antichi monumenti e tombe avevano subìto molti secoli di spietati saccheggi. I Persiani furono i primi ad arrivare, nel 525 a.C., e a occupare il Paese fino al 380 a.C. (e una seconda volta tra il 365 e il 332 a.C.). Durante queste due occupazioni persiane vennero compiuti danni irreparabili all'eredità Faraonica, non solo dal punto di vista materiale, ma anche da quello spirituale. I Persiani furono infine cacciati nel 332 a.C. da Alessandro Magno, il cui sommo generale Tolomeo, figlio di Lago, fondò la cosiddetta Dinastia Tolemaica ad Alessandria nel 305 a.C. I Tolomei, al contrario dei persiani, furono padroni illuminati che, anziché distruggere e saccheggiare, restaurarono gli antichi templi e ne costruirono molti nuovi lungo il corso del Nilo. Ad Alessandria così stabilirono una nuova Capitale che, con la sua celebre Biblioteca, l'Università e il Museo, divenne la principale fonte di progresso scientifico e filosofico per molti secoli.
Tutto ciò, però, venne bruscamente interrotto con l'arrivo delle Legioni Romane sotto Cesare Augusto nel 30 a.C. L'Egitto divenne provincia romana e la civiltà Egizia cessò di esistere. Fu soprattutto sotto i Romani, e specialmente in epoca successiva sotto i Cristiani, che l'eredità dell'Egitto Faraonico subì i colpi più gravi. I Templi furono deliberatamente distrutti o convertiti in chiese  e nel 491 d.C. i pochi in cui si praticava ancora l'antica religione vennero ufficialmente chiusi e i loro sacerdoti e sacerdotesse uccisi o banditi. L'ultimo capitolo fu scritto presso il Tempio di Iside sull'isola di File che, nel 550 d.C., fu saccheggiato dai monaci cristiani e trasformato in basilica. Nel giro di pochi decenni l'antica religione era ormai stata dimenticata e persino i geroglifici non erano più compresi dallo stesso popolo che li aveva creati. Il Paese si era completamente convertito alla nuova fede cristiana, e i cristiani d'Egitto divennero noti con il nome di Copti. Ironicamente furono proprio i Copti, più degli stranieri, a rivoltarsi astiosamente contro le proprie origini pagane. Tuttavia, ancora più ironicamente, i tremila anni dell'antica religione erano troppo radicati sia nel territorio sia nell'inconscio collettivo degli Egizi. La vecchia fede, rifiutandosi semplicemente di morire, penetrò nel corpo rigonfio del Cristianesimo Romano e vi rimase dormiente come un virus, rilasciando di tanto in tanto la sua influenza sottile e subliminale. Non vi è dubbio che gran parte dell'iconografia e della mitologia del Cristianesimo sia stata mutuata da quella dell'Antico Egitto. Iside e il Figlio Horus divennero la Vergine e il Bambino Gesù, e anche la passione dell'Uomo-Dio Osiride, morto e risorto, servì da modello per la passione di Cristo.

tratto da: Il Codice Egizio - Robert Bauval








sabato 11 aprile 2015

Debbee

Il fatto che anche il nome della Profetessa ebraica Deborah in ebraico significasse "Ape" suggerisce che l'associazione tra questo titolo e le Sacerdotesse Oracolari era molto antica nell'area del Mediterraneo. 

Marguerite Rigoglioso




venerdì 10 aprile 2015

il Patto Sacro

Si narra, ma questa è solo una leggenda, che un tempo lontano delle Creature Stellari presero dimora sul Pianeta Terra. Un Pianeta giovane, secondo il computo delle galassie, eppure già dotato di una sua potente intelligenza, che partiva fin dalle viscere della terra. Era Lei che faceva crescere i fiori in perfette configurazioni geometriche, e permetteva all'acqua e alla neve di contenere in sé strutture cristalline. Per non parlare poi dei minerali, quali meravigliose forme sapevano assumere per crescere! C'erano poi gli animali, bellissime creature fatte di amore e ferocia allo stesso tempo. Ai tempi in cui nessun'Anima Stellare viveva ancora sul Pianeta Terra, i Custodi di tutto ciò che possiamo oggi chiamare Natura, i minerali, i vegetali e gli animali, erano chiamati Popolo Fatato. Creature un po' dispettose, un po' feroci, un po' dolcissime. Quando gli Esseri Stellari approdarono sulla Terra, si presentarono innanzitutto dal Re e dalla Regina del Popolo Fatato, due MagniFiche Creature Alate, con piedi caprini e una coda di serpente. Per il resto avevano bellissime fattezze umane, e sfoggiavano corone di fiori intrecciate alle corna che gli spuntavano in capo e diademi realizzati con le pietre più meravigliose che la Terra avesse mai partorito dalle sue viscere. Il Popolo delle Stelle chiese al Popolo Fatato di potersi stabilire su quello splendido pianeta verde e blu, per imparare i suoi segreti e poi riferirli lassù, nella galassia. Mai infatti si era scoperto un pianeta così intelligente, e verde, e blu! Il Popolo Fatato, consapevole dell'opportunità che si presentava a entrambi i Popoli per stabilire un sodalizio che avrebbe espanso i rispettivi Regni, acconsentì, a una condizione: ognuno che si fosse stabilito sul giovane Pianeta verde e blu avrebbe avuto con sé un Genio, un Daimon, sotto fattezze del regno animale. Sarebbe stato lui a suggerire come non perdere mai il contatto con la Saggezza di Gaia, come loro chiamavano l'Intelligenza Femminile del Pianeta Terra. Il popolo delle Stelle ne fu entusiasta e rivelò che anche loro, quando soggiornavano su Pianeti stranieri, per non perdere mai il legame con la galassia, si affidavano a una Guida, a un Custode, chiamato Angelo, e che aveva delle fattezze luminose e alate, molto simili a quelle di un uccello terrestre chiamato aquila. Al momento di stringere il patto con un abbraccio da Cuore a Cuore, come si conviene tra Creature che possono fidarsi le une delle altre, si stabilì dunque che ogni Creatura delle Stelle che fosse venuta a vivere sul Pianeta Terra avrebbe avuto due guide, due consiglieri: un Daimon, che gli avrebbe permesso di sapere intuitivamente come si comporta una Creatura Figlia della Terra, e un Angelo, che gli avrebbe permesso di non scordare mai di provenire dalle Stelle e di essere qui per imparare il segreto del Sodalizio tra i due Popoli, a patto di diventare, per quel tanto o poco che gli fosse concesso di restare, un Custode del Pianeta Gaia

Debdeashakti


"Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".

il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano




l'Energia della Dea Serpente

Il Serpente è la forza Vitale, un simbolo seminale, l'epitome del Culto della Vita su questa terra.
Non è il corpo del serpente ad essere Sacro, ma l'energia trasudata da quest'essere che forma spirali o si avvolge, la quale ne trascende i confini e influenza il mondo circostante.
Questa medesima energia è nelle spirali, nelle viti, negli alberi in crescita, nei falli e nelle stalagmiti, ma è concentrata soprattutto nel serpente, nel quale ha perciò maggior potenza. Il serpente era qualcosa di primordiale e misterioso, giungendo dalle profondità delle acque dove la vita ha inizio.
Il suo rinnovamento stagionale cambiando la propria vecchia pelle e andando in letargo ne ha fatto il simbolo della continuità della vita e del legame con l'aldilà. I simboli che circondano il serpente e l'antropomorfica Dea Serpente sono identici a quelli associati con l'uccello acquatico e la Dea Uccello.

Il Serpente è un simbolo transfunzionale: permea tutti i temi del simbolismo dell'Europa Antica. Il suo influsso vitale era sentito non soltanto nella creazione della vita, ma anche nella fertilità e nella crescita e particolarmente nella rigenerazione dell'energia vitale che sta estinguendosi.

Durante l'Età del Bronzo il Culto della Dea Serpente perdura a Creta, nelle isole Egee e nella Grecia continentale. A Creta la Deità mantiene le sue braccia di serpente e il medesimo abbigliamento distintivo: una gonna lunga e un grembiule, inoltre una Corona, un copricapo a punta, una capigliatura squisitamente acconciata oppure riccioli che formano spirali.
Una terracotta elegantemente abbigliata trovata a Petsofa indossa un elaborato cappello a punta, un corpetto scollato e la gonna campaniforme tipica di quel periodo.

Le più celebri sculture minoiche di Dee Serpente o di Sacerdotesse della Dea sono statuette in ceramica trovate nel deposito sotterraneo del secondo Palazzo di Cnosso.

Il linguaggio della Dea - Marija Gimbutas


La Kundalini, che la fisiologia mistica indù rappresenta come un Serpente che dorme inanellato nelle sue spire alla base della colonna vertebrale, è, nella sua dimensione macrocosmica, la stessa energia pulsante e luminosa con cui Shiva manifesta e sostiene l'Universo. Compito dello Yogin è 'risvegliare' questo serpente abissale, questa potenza celata nel corpo sottile di ciascuno di noi, facendola risalire verticalmente attraverso vari chakra o ruote che costituiscono altrettante tappe di una ascensione culminante alla sommità del capo, nel ricongiungimento con Shiva.

La Kundalini o l'Energia del Profondo - Lilian Silburn




giovedì 9 aprile 2015

la Colomba e lo Spirito Santo Oracolare

Un mito riportato da Igino (Favole 197) pone in correlazione le colombe, Afrodite e la nascita divina, tre elementi particolarmente significativi per la tesi che Dodona fosse il sito di un Ordine Sacerdotale Femminile della Nascita Divina. Secondo questa storia, un uovo di grandezza straordinaria cadde in mare dal cielo e venne fatto rotolare fino alla costa dai pesci. Dopo che una delle colombe l'ebbe covato, ne fuoriscì Venere (ovvero Afrodite) che più tardi fu chiamata 'la Dea Siriana'. Visto che Ella primeggiava su tutti in giustizia e rettitudine, Zeus trasformò in una costellazione i pesci che avevano scoperto l'Uovo e lo pose in cielo tra le Stelle. Per questo motivo, i siriani non mangiano né pesce, né colombe, considerandoli divini.

A essere particolarmente degno di nota è il fatto che la storia narri un caso di Partenogenesi pura, in cui non è coinvolto alcun maschio; inoltre, il fatto che la colomba diviene 'Divina' per il suo ruolo in tale processo evidenzia la relazione tra questo uccello e la Divinità Femminile (partenogenica). Questo mito potrebbe quindi essere ciò che rimane di una storia più antica in cui Dione-sotto-forma-di-colomba diede alla Luce Afrodite per partenogenesi pura. (...)

Tenendo presente tutto ciò, riprendiamo il canto delle Sacerdotesse di Dodona riportato in precedenza:

"Zeus fu, è e sarà; O potente Zeus, con il Tuo aiuto la Terra dà i suoi frutti. Giustamente noi la lodiamo chiamandola Madre" (Pausania 10.12.5)

Il secondo verso del canto rimanda alla natura partenogenica della Dea Ge/Gaia, mentre il primo ricorda molto i versi riferiti a Neith presso il Tempio di Sais che alludono al Mistero della Natura Autogenerativa/Partenogenica di Neith:


"Io sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà, e nessuno ha mai sollevato la mia veste" (Plutarco, Su Iside e Osiride 9)

Partenogenesi, il Culto della Nascita Divina nell'antica Grecia - Marguerite Rigoglioso




i Custodi della Madre


Per tutta la vita il sogno di Boccadoro fu quello di cogliere con chiarezza l'immagine della Madre eterna e di rappresentarla; ma una volta colta, il piacere derivante dalla pace interiore che ne conseguì fece scemare in Boccadoro il desiderio di rappresentarla. Ora può morire sereno, poiché ha ritrovato sua madre, e ha scoperto l'amore, perché senza madre non si può amare.

Narciso e Boccadoro - Herman Hesse

Purtroppo le tre grandi religioni, Cristianesimo, Giudaismo e Islam, sono nuovamente cadute in mano a un clero assetato di potere e, potremmo anche aggiungere, ai sommi sacerdoti della politica.
Di nuovo un grande conflitto incombe pericolosamente sull'umanità.
L'unico modo per uscire da questo disastro imminente è recuperare la religione naturale e ispirare nella gente il senso di un ordine cosmico che tenti di raggiungere l'armonia e l'equilibrio anziché trascinarci ciecamente verso l'Apocalisse nucleare che si para quasi certamente di fronte a noi. In altre parole, recuperare una Gnosi basata sulle Leggi della Natura che veda l'uomo non come suo padrone, ma come il suo Custode, il quale mantenga diligentemente il delicato equilibrio tra vita sociale e vita naturale e lo conservi per le generazioni future.

Per quanto riguarda le indagini scientifiche da me presentate nel Codice Egizio, spero sia stato dimostrato in modo convincente che vi è, come minimo, un bisogno assoluto di rivedere le conclusioni e le opinioni comunemente accettate imposte dalle ultime due generazioni di egittologi. Spero che la nuova generazione riuscirà a capire, come ho fatto io, che l'antico Egitto non è una civiltà morta e sapolta da studiare in maniera distaccata, ma piuttosto un modello culturale ancora molto vitale che necessita di essere compreso, tentando forse di mettere nuovamente in pratica almeno una parte dei suoi principi per il beneficio di tutta l'umanità.

I saggi e rigorosi sacerdoti dell'antico Egitto non insegnavano attraverso dogmi e dottrine, e non minacciavano il popolo suscitando il terrore dell'ira divina: piuttosto offrivano un'Iniziazione intelligente e illuminata che avrebbe aperto la mente e acuito i sensi, facendo sì che la natura fosse vista come la manifestazione dei Princìpi Divini, e l'uomo stesso non solo come una parte integrante della natura, ma anche come il responsabile del suo mantenimento in armonia ed equilibrio.

Il Codice Egizio - Robert Bauval