lunedì 5 gennaio 2015

la Damnatio Memoriae di una Figlia del Mattino

La Regina Hatshepsut (1526-1483 a.C.) fu una presenza scintillante sul trono dell'antico Egitto: una Donna vestita da Faraone, il che implicava abiti maschili e finta barba.
Il comportamento non convenzionale, comunque, divenne routine per l'ambiziosa regnante che frantumò una tradizione durata 1600 anni, dichiarando se stessa primo Re Donna della storia della sua nazione

Alla morte di suo marito e fratellastro (era comune a quei tempi per i membri delle famiglie regnanti egiziane sposarsi tra sé per preservare una dinastia), Thutmose II nel 1504 a.C., Hatshepsut fu nominata reggente, o regnante facente funzioni, fino al momento in cui il suo giovane nipote Thutmose III sarebbe cresciuto abbastanza per prendere il trono. Ma sei anni più tardi Lei depose effettivamente suo nipote dichiarando di essere stata incoronata Faraone dal suo antico e grandemente riverito padre, Thutmose I. E dichiarò anche che il suo "secondo Padre" non era niente meno che il dio Amun, una storia abbastanza assurda ai giorni nostri, ma assolutamente attendibile in una società fondata su un particolare politeismo come l'Egitto. 

Hatshepsut consolidò la sua posizione sul trono stabilendo alleanze con le figure più potenti della corte, incluso il famoso architetto Senemut, che in affermazione della "divina concezione" di Hatshepsut, disegnò un enorme e stravagante tempio mortuario per il nuovo Faraone, che lei indicò come "un giardino dedicato a Mio Padre Amun". Le sue terrazze colonnate inserite in un anfiteatro di pietra naturale rappresentarono uno stile unico per l'architettura Egiziana.

Ormai con pieni poteri faraonici, Hatshepsut creò il precedente più sorprendente, abbandonando la sua tomba ancora non ultimata nella Valle delle Regine per costruirsene una nella Valle dei Re. Ma Hatshepsut, in ultimo, dovette pagare un prezzo di gran lunga maggiore che il saccheggio di una tomba per la sua sovranità proibita. Alla sua morte, nel 1483 a.C., Thutmose III, il nipote a cui aveva strappato il trono, espresse il suo oltraggio distruggendo i suoi magnifici monumenti e spaccando le sue statue e obelischi. L´ultima umiliazione, comunque, fu il tentativo di eliminare Hatshepsut dalla storia, cancellano il suo nome dall´antica lista incisa nella pietra dei nomi dei Faraoni Egizi

fonte: Zooba, Storia Antica e Medievale




la Torre

Sia in lingua egiziana che in lingua ebraica la parola 'Torre' viene scritta con le sole consonanti 'mgdl' e letta 'migdal' o 'magdal', da cui il nome Maddalena. in effetti, nei Vangeli canonici la Maddalena viene presentata come nativa di Magdala, una località della Galilea sul lago di Tiberiade, che sappiamo fornita di un castello con Torre.
Questa connessione tra la Torre e Maria Maddalena è da intendersi su un piano puramente letterale, in quanto indicativa di una provenienza geografica della Maddalena da un paese fornito di torre, o è da intendersi in un senso più profondo?

La Torre, come la Scala, è stata per lungo tempo simbolo del Centro, in cui avvenivano contatti tra l'Alto e il Basso, spesso associata alla linea dinastica del Messia, nell'iconografia cristiana essa è collegata più spesso alla Madonna, che nelle litanie laurentane viene chiamata 'Torre Eburnea'. (...)
La Torre coronava anche le statue di Artemide-Rhene, la Dea Nera dei Traci; ancora, Cibele era circondata da Torri, per cui venne chiamata dai Romani 'Mater Turrita'. si diceva, infatti, che la Torre si prolungasse anche nel sottosuolo a unire i Tre Mondi: Cielo, Terra e Mondo Sotterraneo dei morti.
Ogni gradino della Scala, così come ogni piano della Torre, segnavano una tappa dell'Ascensione Mistica.

Rosa Mistica, la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento - Elisa Ghigghini

venerdì 2 gennaio 2015

i Numeri

Pitagora aveva compreso che i Numeri (Deva) contengono il Segreto delle cose e che tutta la costituzione degli esseri viventi è racchiusa in una Legge Ternaria, mentre la loro Evoluzione è presieduta da una Legge Settenaria.
L'Universo è vivente e forma un organismo armonico e ordinato. L'obiettivo che egli poneva per una corretta condotta etica era quello di realizzare sulla Terra questo Ordine e questa Armonia. La Theoria o contemplazione di questo ordine è di per sé Etica e rende simile a un Dio colui che la realizza.

All'inizio di ogni cosa vi è lo Zero, l'Essere Indeterminato, Colui del Quale Nulla si può dire".
Quando Egli si manifesta nell'Infinito (rappresentato da un cerchio), ossia esce dalla Sua quiete Assoluta si produce la Monade, l'Uno, l'Eterno, l'Immutabile, l'Indivisibile (cerchio con un punto in mezzo), che si esplica nella sua attività creativa come Diade, ovvero la Dualità conosciuta come Spirito/Materia, Positivo/Negativo, Luce/Ombra, Maschile/Femminile, ecc. la Manifestazione visibile però è triplice e forma la Triade, costituita da una sfera naturale, umana e divina; da Corpo, Anima e Spirito, da Volontà, Amore e Intelligenza.

Il Ternario assumeva, nell'insegnamento di Pitagora, una grande importanza perché permetteva il superamento della Dualità con la costituzione di una nuova Unità formata da tre punti, nella quale l'ago della bilancia era rappresentato dall'Anima che equilibrava il dualismo fra la personalità e lo Spirito e ne permetteva il superamento mediante una sua trasformazione radicale. La comprensione del giusto punto di mezzo tra gli estremi o "il medio" (come veniva chiamato) era consigliata soprattutto riguardo al modo di ragionare e all'uso della Parola.

E' interessante notare come questo insegnamento coincida esattamente con quello del "Sentiero di Mezzo" del Buddha.

i Misteri, la Filosofia, le Religioni, dalla Creazione ai Misteri Romani - Francesco e Gabriella Varetto


lunedì 29 dicembre 2014

le Figlie della Donna Antica

Sapevamo di non poter continuare a mostrarci senza venire annientate.

Era un Tempo, il Tempo del Cambiamento, il Tempo nel quale si doveva aspettare e nulla fare, finché non avessimo potuto vedere cosa si doveva fare. 

Così la Società delle Donne Guerriere si fece segreta, segreta come la Società delle Donne...

Ma sempre la Verità sarà salvaguardata ed i Segreti perdureranno, poiché la Donna Antica sta guardando, la Donna Antica sta facendo la guardia, e con Lei ogni cosa è possibile.

E sempre le Discepole aiuteranno la Donna Antica e Le daranno forza, le Iniziate aiuteranno le Discepole, e le Donne proteggeranno la loro Verità, ne gioiranno e resisteranno.

le Figlie della Donna di Rame - Anne Cameron





domenica 28 dicembre 2014

la Voce del Silenzio

Se vuoi, o Discepolo, attraverso l'Aula della Sapienza, raggiungere la Valle di Beatitudine, chiudi fortemente i tuoi sensi alla grande e funesta eresia della Separazione che ti allontana dalla Pace.

Non lasciare che il tuo "Divino Nato", immerso nell'oceano di Maya, si distacchi dalla Madre Universale (Anima), ma lascia che l'Igneo Potere si ritiri nel più intimo asilo, nella Camera del Cuore, nel soggiorno della Madre del Mondo.

Allora dal Cuore quel Potere si innalzerà alla sesta regione, la media, posta fra i tuoi occhi, dove diventerà il respiro dell'Anima Una, la Voce che tutto riempie, la Voce del tuo Maestro.

Una sola è la Via che conduce al Sentiero; alla sua fine soltanto può udirsi la Voce del Silenzio.

la Voce del Silenzio - Helèna P. Blavatsky




giovedì 25 dicembre 2014

la MagniFica

Io Sono l'Origine di Tutto

del Miracolo della Nascita
del Mistero della Rinascita

Sorelle di Luce e d'Ombra
Terra e Luna scandiscono
i miei Cicli da Serpente

Unico Altare per l'
Unica Offerta dell'
Unico Sangue Benedetto

le mie ancelle nel Mondo
rese immemori dal Tempo
mi offrono e mi svendono
al piacere fugace, se solo
ricordassero
l'Orgasmo della Dea!

Io Sono l'Origine di Tutto
Maschio o Femmina
Tu mi Venererai

Io Sono


la MagniFica

debdeashakti



mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale, Terrestri


Perché Io Sono la Prima e l’Ultima.
Io Sono l'Onorata e la Disprezzata.
Io Sono la Prostituta e la Santa.
Io Sono la Sposa e la Vergine.
Io Sono la Madre e la Figlia.
Io Sono le membra di mia Madre.
Io Sono la sterile
e molti sono i miei Figli.


Inno a Iside 


Io Sono ciò che è stato,
Tutto ciò che è e Tutto ciò che sarà
e il mio velo mai nessun mortale
l'ha ancora sollevato.

De Iside -Platone