La Via degli Eroi è, quindi, la Via che racchiude le due Vie (Secca ed Umida), obbligatoriamente tale, cioè androgina, dal momento che si tratta di un giungere alla fissazione (coagula), di natura virile, attraverso la violenta evocazione della Donna (Fravashi, Doppio, Dèmone, Mercurio Lunare) che scioglie (solve), fase femminile, l'involucro individuale: c'è prima un operare tipico della Via Umida, che viene repentinamente mutato in quello della Via Secca.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
Nella dottrina zoroastriana fravashi (fravaši o
fravašay; nella lingua persiana fraward, frawahr, frohar, frawash,
frawaksh) è lo spirito guardiano di un individuo sia esso vivo, morto od
ancora non nato. Spedisce l'anima dei nascituri nel mondo materiale per
combattere la battaglia del bene contro il male.
sabato 25 giugno 2016
Il Tao
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venerdì 24 giugno 2016
Il Mistero di Roma
Colui il quale vive l''esperienza', operando un attivo opus remotionis (trasformazione interiore), lucidamente restando presente a se stesso, vede i Simboli, gli Enti ed i Miti quali Realtà viventi, ritualizzando così la propria vita. Non è, allora, questione di 'capire', ma solo di entrare in 'sinfonia' con alcuni suoni ed in 'sinergia' con alcuni segni: evocatori entrambi del cosmos dei Numi che una natura, per un arcano disegno del suo Dèmone, sia già 'aperta' a ricordare ed a riconoscere con estrema serenità e fanciullesca semplicità.
A tale natura è rivolto quest libro: a chi pur apparendo di questo mondo non è di questo mondo; a chi, nel suo essere profondo, non si riconosce nel caos che lo circonda e che sembra avvolgerlo ma sa che, dietro quel caos visibile, a suo fondamento, vi è quello Invisibile, nella cui dimensione è necessario AGIRE. A chi è cosciente, infine, della terribile verità: gli Dèi non esistono... a priori, se non si conoscono e non si conoscono se non si esperimentano.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
A tale natura è rivolto quest libro: a chi pur apparendo di questo mondo non è di questo mondo; a chi, nel suo essere profondo, non si riconosce nel caos che lo circonda e che sembra avvolgerlo ma sa che, dietro quel caos visibile, a suo fondamento, vi è quello Invisibile, nella cui dimensione è necessario AGIRE. A chi è cosciente, infine, della terribile verità: gli Dèi non esistono... a priori, se non si conoscono e non si conoscono se non si esperimentano.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
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giovedì 23 giugno 2016
Rennes le Chateau
Quelle scoperte erano enormi e sconvolgenti, eppure sapevo di aver
appena iniziato a comprendere il Mistero della Presenza Divina nel mondo
e in me stessa. Ma c'era una cosa di cui ero assolutamente certa con la
saggezza del mio Cuore ritrovato: la Dea stava davvero riemergendo
dagli inferi in cui era stata confinata per migliaia e migliaia di anni.
La Dea era tornata.
Il Sentiero della Dea - Phyllis W. Curott
La Dea era tornata.
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martedì 14 giugno 2016
Stella Maris
Urusvati. È tempo di dire che diamo questo nome alla stella che si avvicina inarrestabile alla Terra. Da epoche antiche è stata il simbolo della Madre del Mondo, e l’Era della Madre del Mondo deve iniziare quando la Sua stella è vicina alla Terra come mai prima. La Grande Epoca sta per cominciare, poiché la comprensione dello spirito è connessa alla Madre del Mondo. Anche per coloro che ne conoscono la data, è meraviglioso vedere avvicinarsi fisicamente il predestinato. Il giungere di quest’Epoca grandissima è importante; muterà in modo sostanziale la vita sulla Terra. Un’Epoca Grande! Quanto Mi rallegra vedere i nuovi raggi che perforano lo spessore della Terra.
Se anche dapprima è arduo sopportarli, poi la loro emanazione induce nuovi elementi, indispensabili all’impeto. Nuovi raggi colpiscono la Terra per la prima volta da quando si è formata.
Oggi comincia il risveglio femminile. Oggi una nuova onda raggiunge la Terra, e nuovi focolai si sono accesi; poiché la sostanza dei raggi penetra nel profondo.
È gioioso sentire l’avvento della Nuova Epoca.
La Madre del Mondo appare nell’epoca nuova come simbolo dell’Origine femminile, e l’Origine maschile restituisce spontaneamente il tesoro del Mondo all’Origine femminile. Le
Amazzoni incorporavano la forza del Principio femminile, ma ora occorre manifestare l’aspetto di perfezione spirituale della donna.
Ho già detto che la Madre del Mondo nasconde il Suo Nome. Ho già detto che la Madre del Mondo vela il Suo Volto. Ho già citato la Madre del Buddha e del Cristo.
Invero è tempo di mostrare che l’unica Madre di entrambi i Signori non è un simbolo, ma una Grande Manifestazione dell’Origine Femminile, in cui si rivela la Madre spirituale del Cristo e del
Buddha.
Fu Lei che Li istruì, che Li preparò alla vittoria.
Da tempo immemorabile la Madre del Mondo sospinge alla vittoria. Nella storia dell’umanità la Sua Mano intesse un filo che non si spezza. Sul Sinai risuonò la Sua Voce. Assunse l’immagine di Kali. Fu alla base del culto di Iside e di Ishtar. Dopo Atlantide, allorché un grave colpo fu inferto al culto dello spirito, la Madre del Mondo cominciò a intessere un nuovo filo, che ora sta per irradiare. Dopo Atlantide la Madre del Mondo velò il Suo Volto, e vietò di pronunciare il Suo Nome, fino a quando verrà l’ora delle costellazioni.
Essa si è manifestata solo in parte, e mai in misura planetaria.
Si possono citare molti esempi di Magi, anche elevati, che lasciarono dietro di sé conseguenze inattese e il desiderio di trovare sostegno negli strati inferiori della materia. Questa perversione si potrebbe chiamare il canale dell’intelletto, e può impedire a lungo la comunione con altri mondi.
Ora gli uomini cercano per vie meccaniche ciò che è già predestinato spiritualmente.
L’Insegnamento dell’Epoca Futura riunirà spirito e intelletto.
Il corso dei pianeti permette di accelerare la comunione fra i mondi, e lo sviluppo dello spirito umano procederà lungo vie nuove.
I luminari consentono di affrettare il passo del genere umano.
Foglie del Giardino di Morya - Illuminazione
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mercoledì 1 giugno 2016
GRAAL
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venerdì 20 maggio 2016
V.I.T.R.I.O.L.
I due amanti si amarono davanti ai suoi occhi, per tutta la notte, mentre lei lottava col veleno.
Sapeva in ogni fibra della propria carne che se avesse lasciato che il veleno prevalesse sul sangue, il mondo avrebbe conosciuto una Regina Nera di odio e di tenebra e di vendetta.
Eppure, anche se il suo corpo lottava per non morire, guidato da una sapienza innata, la Regina restava salda nella sua anima e nel suo spirito. Qualcosa in lei era ad un altro livello di consapevolezza, quella era la Morte che le toccava, per non doverne mai abbracciare altre.
Fu così che si lasciò morire a tutte le illusioni di un amore mortale e sensuale, e a quelle di un amore divino, e si apprestò a conoscere il segreto più oscuro e luminoso di tutti, quello che giace nel profondo del corpo nero della Terra.
VITRIOL
Debdeashakti
Sapeva in ogni fibra della propria carne che se avesse lasciato che il veleno prevalesse sul sangue, il mondo avrebbe conosciuto una Regina Nera di odio e di tenebra e di vendetta.
Eppure, anche se il suo corpo lottava per non morire, guidato da una sapienza innata, la Regina restava salda nella sua anima e nel suo spirito. Qualcosa in lei era ad un altro livello di consapevolezza, quella era la Morte che le toccava, per non doverne mai abbracciare altre.
Fu così che si lasciò morire a tutte le illusioni di un amore mortale e sensuale, e a quelle di un amore divino, e si apprestò a conoscere il segreto più oscuro e luminoso di tutti, quello che giace nel profondo del corpo nero della Terra.
VITRIOL
Debdeashakti
Oscura Dea Splendente
Ade la condusse per mano nella stanza nuziale, quella dove mai le aveva donato piacere. Piuttosto, lì l'aveva derubata dell'innocenza. Quanto efferato può essere l'amore di un Dio, tanto più quello di un Dio di Morte. La sua spietatezza può condurre una Dea alla gloria della Resurrezione, ma guardatevi, fanciulle mortali, dal conoscere il suo tocco, che non v'è rinascita per voi, piccole falene.
Mai Ade l'aveva baciata, riservandole sempre e soltanto il sapore duro delle sue fruste e delle sue lame. La Regina non capì fino all'ultimo quale sarebbe stato il dono di congedo del suo sposo, finché non ne ebbe davanti la visione, più crudele di tutte le ferite inferte alla sua carne, alle sue emozioni e alla sua mente.
Sul letto che credeva suo e su cui non aveva mai giaciuto, tenera fanciulla dalle illusioni bruciate, vi era una donna. Bella e seducente, la sfidava con occhi felini Era tutto ciò che lei non era, e che non poteva essere. Col corpo integro e caldo, avvolgeva quello del suo sposo tra le sue spire, come fosse un piccolo fanciullo. Mai Ade le era apparso tanto inerme e abbandonato al piacere, così come adesso lo era tra le braccia di quella donna. Se riusciva a sostenere lo strazio di quella visione abbastanza a lungo, le pareva persino di scorgere in lui le sembianze di Dioniso, il Dio dell'ebbrezza folle e della gioia sfrenata. Povera piccola Regina, che ancora non era ciò che sarebbe presto diventata. Credete voi mortali che sia un gioco da fanciulle, diventare la Custode dei due Regni?
Fu solo un attimo, quello in cui i suoi occhi indugiarono sulle labbra voluttuose della donna rossa, come mordevano e prendevano possesso di quelle di Ade. Come lui rispondeva al bacio, senza sottrarsi, davanti ai suoi occhi. Fu un attimo soltanto, eppure le restituì il senso dell'eternità.
Lo Scorpione, quell'immenso scorpione che le apparve davanti, oscurando la visione dei due complici amanti. Fu solo un attimo, e il suo aculeo le aveva trapassato il petto, da parte a parte. Il suo cuore ormai spaccato irrimediabilmente, mentre fiotti di veleno nero e denso come la pece si versavano nel suo sangue, senza pietà.
C'è un momento, in cui una Dea diventa pienamente consapevole del proprio potere ed è il momento in cui le viene spaccato il cuore, e nello stesso istante lei subisce la prova più grande. Chi potrà dire chi avrà la meglio, tra il veleno e il sangue?
Debdeashakti
Mai Ade l'aveva baciata, riservandole sempre e soltanto il sapore duro delle sue fruste e delle sue lame. La Regina non capì fino all'ultimo quale sarebbe stato il dono di congedo del suo sposo, finché non ne ebbe davanti la visione, più crudele di tutte le ferite inferte alla sua carne, alle sue emozioni e alla sua mente.
Sul letto che credeva suo e su cui non aveva mai giaciuto, tenera fanciulla dalle illusioni bruciate, vi era una donna. Bella e seducente, la sfidava con occhi felini Era tutto ciò che lei non era, e che non poteva essere. Col corpo integro e caldo, avvolgeva quello del suo sposo tra le sue spire, come fosse un piccolo fanciullo. Mai Ade le era apparso tanto inerme e abbandonato al piacere, così come adesso lo era tra le braccia di quella donna. Se riusciva a sostenere lo strazio di quella visione abbastanza a lungo, le pareva persino di scorgere in lui le sembianze di Dioniso, il Dio dell'ebbrezza folle e della gioia sfrenata. Povera piccola Regina, che ancora non era ciò che sarebbe presto diventata. Credete voi mortali che sia un gioco da fanciulle, diventare la Custode dei due Regni?
Fu solo un attimo, quello in cui i suoi occhi indugiarono sulle labbra voluttuose della donna rossa, come mordevano e prendevano possesso di quelle di Ade. Come lui rispondeva al bacio, senza sottrarsi, davanti ai suoi occhi. Fu un attimo soltanto, eppure le restituì il senso dell'eternità.
Lo Scorpione, quell'immenso scorpione che le apparve davanti, oscurando la visione dei due complici amanti. Fu solo un attimo, e il suo aculeo le aveva trapassato il petto, da parte a parte. Il suo cuore ormai spaccato irrimediabilmente, mentre fiotti di veleno nero e denso come la pece si versavano nel suo sangue, senza pietà.
C'è un momento, in cui una Dea diventa pienamente consapevole del proprio potere ed è il momento in cui le viene spaccato il cuore, e nello stesso istante lei subisce la prova più grande. Chi potrà dire chi avrà la meglio, tra il veleno e il sangue?
Debdeashakti
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