giovedì 18 settembre 2014

Lady Debdea Shakti & Lord Don Juan el Morya Shiva, Love Mistress&Master, from Venus

There's only three men that I'ma serve my whole life
It's my Daddy and Nebraska and Jesus Christ.


Lady Gaga - You & I


We are the crowd,
We’re c-coming out
Got my flash on it’s true
Need that picture of you
It’s so magical
We’d be so fantastical
Leather and jeans a watch on my wrist,
Not sure what it means,
But this photo of us
It don’t have a price
Ready for those flashing lights,
Cause you know that baby i

I'm your biggest fan
I’ll follow you until you love me
Papa-paparazzi,
Baby there’s no other superstar
You know that i’ll be your
Papa-paparazzi

Promise i’ll be kind,
But i won’t stop until that boy is mine
Baby you’ll be famous
Chase you down until you love me
Papa-paparazzi

I’ll be your girl
Backstage at your show,
Velvet ropes and guitars,
Yeah cause you’ll know
I’m staring between the sets
Eyeliner and cigarettes

Shadow is burnt
Yellow dance and return
My lashes are dry
But with teardrops I cry
It don’t have a price
Loving you is cherry pie
‘Cause you know that baby I

I'm your biggest fan
I’ll follow you until you love me
Papa-paparazzi,
Baby there’s no other superstar
You know that i’ll be your
Papa-paparazzi

Promise i’ll be kind,
But i won’t stop until that boy is mine
Baby you’ll be famous
Chase you down until you love me
Papa-paparazzi

Real good
(We dance in the studio)
Snap, snapped
(That xxxx on the radio)

Don’t stop boy, rewind
We’ll blast it but we’ll still have fun!

I'm your biggest fan
I’ll follow you until you love me
Papa-paparazzi,
Baby there’s no other superstar
You know that i’ll be your
Papa-paparazzi

Promise i’ll be kind,
But i won’t stop until that boy is mine
Baby you’ll be famous
Chase you down until you love me
Papa-paparazzi


Lady Gaga - Paparazzi


Don't be a drag, just be a queen
Whether you're broke or evergreen
You're black, white, beige, chola descent
You're Lebanese, you're orient
Whether life's disabilities
Left you outcast, bullied, or teased
Rejoice and love yourself today
'cause baby you were born this way


I'm beautiful in my way
'Cause God makes no mistakes
I'm on the right track, baby
I was born this way


Lady Gaga - Born this way




martedì 16 settembre 2014

Tempo Ordinario, Tempo Magico

L'aspetto più radicante della Tradizione del Drago Trasparente è sicuramente l'unione dei due Mondi: quello Ordinario e quello Magico.
Sono anche detti lato destro e lato sinistro: il primo è quello in cui viviamo ordinariamente, il mondo conosciuto ed accettato socialmente, questa realtà definita; si può dire in senso lato che è più maschile, e vi rientrano le emozioni come le intendiamo comunemente; secondo gli insegnamenti della Tradizione esso è legato agli esseri umani come lo erano in origine, cioè i cosiddetti Cavalieri del Drago. Il lato sinistro, invece, è il mondo magico, quello dell'altra percezione, della sensibilità e sensitività, dei sogni, dove due più due non fa quattro ma, come diceva l'angelo Eugenio, forse il cielo stellato: è più femminile, ed è legato agli spiriti e al Popolo fatato della Terra.
Questi due aspetti si comprendono molto meglio quando si osservano e sperimentano come "tempi": il tempo ordinario (o tempo della dimenticanza) e il tempo magico (o tempo del sogno). ogni volta che ci muoviamo, siamo o nell'uno o nell'altro tempo, il che è essere in un mondo piuttosto che in un altro, dove vigono regole diverse, valori diversi, percezioni diverse.
Lo sforzo della Tradizione è quello di rendere comprensibile per le persone la differenza tra questi due stati dell'essere (essere inteso non solo come persona, ma come Tutto), riconoscerli, e integrarli in un vissuto il più possibile armonico. La ricerca dell'unità tra maschile e femminile, cielo e terra, yin e yang, potrebbe essere la risonanza di questo antico ricordo.

Molte risorse ci sono negate nel viaggio che compiamo sulla Terra proprio perché abbiamo dimenticato il tempo magico: la società ha scelto di escluderlo, e noi abbiamo deciso con essa. Di conseguenza le verità, sia personali che comuni, hanno seguito un'impronta, quella del tempo ordinario, che però è completamente relativa, non assoluta. Il disagio che percepiamo spesso dentro deriva dalla mancanza di contatto e valorizzazione del mondo magico, che poi in realtà è nient'altro che il vero stato dell'essere della Terra: gli alberi, gli animali selvatici, tutta la Natura vive nel tempo magico, ed è per questo che spesso stentiamo a riconoscerne il valore e a volte la vita stessa (pensando ad esempio che le pietre non abbiano una consapevolezza o che gli animali siano esseri inferiori). Ciò chiarisce ancora di più le nostre difficoltà a vivere su questo pianeta.
Il tempo ordinario è il tempo della mente, con cui abbiamo definito il Tutto, il tempo magico è il tempo del sentire, con cui ci apriamo al momento presente, all'ignoto, al sacro.
Secondo la Tradizione il punto è togliere il velo che separa le due realtà, che divide il Tutto: effettivamente non c'è una vera separazione tra i due aspetti, e tutto riguarda semplicemente la vita e il nostro vissuto, anche se non li vediamo, il mondo ordinario e quello magico sono costantemente presenti, perché sono nella stessa realtà. Il Tutto è semplicemente il Tutto, e siamo solo noi che lo dividiamo e possiamo esplorarlo utilizzando la mente, oppure l'immaginazione, la fantasia, il potere personale, la Visione interiore.
Questa traccia dalle infinite sfaccettature ha effettivamente percorso tutto il lavoro compiuto negli anni con i gruppi della Tradizione, sia che si trattasse di esplorare le dimensioni interiori, sia che riguardasse invece la gestione di tematiche della vita quotidiana (relazioni, emozioni, lavoro, ecc.). A livello pratico secondo la Tradizione se non vediamo la compresenza dei due aspetti, e soprattutto non la facciamo nostra, per lo più dobbiamo poi rifare i conti, con noi stessi e con le situazioni in gioco: la vita cerca sempre di colmare il disequilibrio chiedendoci di pagare le bollette, avere più cura dei nostri figli, o riconsiderare e valorizzare la nostra sensibilità interiore e l'esistenza dello spirito, attraverso anche una grave malattia.
Ricercare l'integrazione del lato destro e del lato sinistro, del tempo magico e del tempo ordinario è qualcosa che riguarda tutte le singole vicende che ci troviamo ad affrontare quotidianamente. Ma trovarla stabilmente è l'obiettivo di una vita, o forse più.

Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".


il Risveglio della Dea Rossa-la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore, Roberto Giordano




lunedì 15 settembre 2014

UomaN

Sono una Donna di sinistra con un Uomo di destra dentro di Sé.

E anche questo mi pare abbastanza.


debdeashakti



Vergini Arcaiche, le mediatrici divine tra i due Regni

Del resto, se il significato della verginità è così profondamente mutato, come la sua etimologia ci mostrerà chiaramente, al punto che essa viene equiparata ad una castità fisica, questo fatto rivela di per sé anche il cambiamento radicale e totale avvenuto nella considerazione del femminile e della femminilità.
...oggi, per una fanciulla che desiderasse, magari più di ogni altra cosa, avvicinarsi realmente e non attraverso la fantasia o la ragione, ad uno stato di verginità, così come essa veniva intesa nell'antichità, potrebbe essere oltre misura difficile conseguire questo obiettivo; quest'ultimo infatti potrebbe coincidere con una condizione raggiungibile solo prescindendo da qualsiasi rapporto di soggezione ad un uomo, ritrovando in se stessa una femminilità pura e al di là di ogni morale e forse in contrapposizione totale alle moderne concezioni in proposito. Si tratterebbe di ritrovare quello stato d'essere superiore e superumano che sembra aver caratterizzato alcune antiche Sacerdotesse, fuse e identificate totalmente con una di quelle arcaiche Divinità Femminili legate all'Eros, alla Natura e alla Gioia, che potevano essere differenti, ma in definitiva sovrapponibili forme di un'unica ed eterna Dea androgina primordiale, Sovrana del mondo naturale, delle sue infinite meraviglie, e datrice di felicità.


le Vergini Arcaiche, Leda Bearné


L'aspetto più radicante della Tradizione del Drago Trasparente è sicuramente l'unione dei due mondi: quello ordinario e quello magico.
Sono anche detti lato destro e lato sinistro: il primo è quello in cui viviamo ordinariamente, il mondo conosciuto ed accettato socialmente, questa realtà definita; si può dire in senso lato che è più maschile, e vi rientrano le emozioni come le intendiamo comunemente; secondo gli insegnamenti della Tradizione esso è legato agli esseri umani come lo erano in origine, cioè i cosiddetti Cavalieri del Drago. Il lato sinistro, invece, è il mondo magico, quello dell'altra percezione, della sensibilità e sensitività, dei sogni, dove due più due non fa quattro ma, come diceva l'angelo Eugenio, forse il cielo stellato: è più femminile, ed è legato agli spiriti e al Popolo fatato della Terra.
 

Si dice che quando ricordiamo l'unione del lato destro e del lato sinistro, il patto tra Cavalieri del Drago e Popolo Fatato, ritroviamo noi stessi".

il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi Guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano


domenica 14 settembre 2014

Jana, la Dea della Soglia


Uno dei principi cardinali della visione al femminile dell'universo è che la dinamicità della natura e il suo periodico rinnovamento fondano sull'equilibrio degli opposti, in cui la Dea incarna sia l'unità, sia la dualità delle varie nascite e morti, vivendo nella trinità della sua natura la sintesi finale di tutte le opposizioni.
Nella concezione di un Dio femminile, l'ordinamento delle realtà manifestate possiede una regolarità verificabile nei principali mutamenti che si ripetono in cicli giornalieri, mensili e annuali con le fasi di discesa ascesa della luce nei due solstizi, corrispondenti all'inizio dell'estate e dell'inverno, a simboleggiare una rigenerazione cosmica di tutto il creato. da qui deriva il simbolismo delle 'porte solstiziali' che aprono le varie fasi del cammino della luce (...)
Secondo René Guénon, era la Dea Jana o Diana a dirigere le cerimonie di morte e resurrezione, in cui la Luna era considerata Porta del Cielo e Porta degli Inferi (Diana ed Ecate) e il passaggio dalla condizione umana a quella divina si effettuava in armonia con la ciclicità delle stagioni e dei ritmi vitali. Sappiamo che gli esseri umani regolavano i loro incontri e le loro preghiere secondo i cicli naturali, le differenti stagioni, le diverse posizioni della terra rispetto agli altri pianeti, dove probabilmente l'incontro segnava il saluto, la gioia di rivedersi in armonia con le congiunzioni del creato.


Rosa Mistica - la Tradizione della Dea nel Nuovo Testamento, Elisa Ghigghini





sabato 13 settembre 2014

Memorie di un'Etrusca

Sembra, ad ogni modo, che il germe generatore del racconto sia stata un'usanza immemorabile, secondo la quale la donna etrusca, come si praticava nella società Cretese ed Egiziana, aveva - per Tito Livio - il privilegio di "fare i Re, quasi che la legittimità monarchica dipendesse dalla designazione e dalla consacrazione da parte della Regina.
(...)
Se Teopompo scriveva che gli Etruschi mettevano le donne in comune, sì che nascevano figli della cui paternità non si aveva certezza, coglieva un aspetto della posizione della donna nella società etrusca, vista nell'ottica di un greco. Esaminata invece con mentalità più aperta, la promiscuità di figli e figliastri può essere considerata come una naturale conseguenza dell'assoluta indipendenza di vita della donna. La quale non si poneva scrupoli moralistici, ma riteneva di avere diritto - almeno alla pari degli uomini - a vivere la sua vita, non quella imposta da regole e confini stabiliti fuori della sua volontà.
(...)
Presso alcuni templi, quelli dedicati ad Afrodite in particolare, esisteva la Prostituzione Sacra. Detta forma di prostituzione si estese al culto di Astarte (corrispondente siro-fenicia di Venere, la Dea dell'Amore). Recentemente è stata acclarata l'esistenza, nell'area del santuario di Gravisca (nei pressi di Tarquinia), di un culto di Astarte che accredita l'esistenza di forme di prostituzione sacra anche in quest'ultima località. Nel tempio di Afrodite di Gravisca è stata rinvenuta recentemente una ceramica riportante la dedica di una 'prostituta', Ramtha Veratres, indirizzata alla Dea dell'Amore. Negli ultimi anni la studiosa Antonia Rallo ha osservato che esiste "un testo che indirettamente potrebbe gettare uno spiraglio di luce sul problema di una Classe Sacerdotale Femminile in Etruria".
(...)
la Dea etrusca dell'Amore era Turan (la greca Afrodite, equivalente alla Venere latina), che letteralmente significava "la Signora", esprimendo l'idea base del Potere. A Turan erano dedicati santuari di vario livello, fra cui quello di Gravisca, dove di recente è stata accertata l'esistenza di pratiche di prostituzione sacra. E se il massimo nume etrusco Voltumna era rappresentato come mostro o come dio e guerriero, in Turan gli Etruschi riconoscevano l'onnipotenza e la duttilità dell'intervento divino nei fatti umani e nei cicli biologici naturali e, dunque, anche nei tempi e nei modi riguardanti il sesso. (...) Il mondo etrusco non conosceva quello che noi chiamiamo il senso del peccato. Fare all'Amore non solo non era peccato e non conduceva a perdizione eterna, ma paradossalmente potremmo affermare che era invece peccaminoso non farlo, rifiutare di conoscerlo, perché la divinità della procreazione e dell'abbondanza avrebbero potuto offendersi. Questi concetti, in qualsiasi società i tipo agricolo, erano i più alti concepibili e ammissibili(...) Siamo noi sessuomani di oggi che - portandoci appresso ancora, nel subcosciente, retaggi di prevenzioni, pregiudizi, repressioni in parte trasmessi agli esseri umani da concezioni religiose chiuse e spasmodicamente severe in materia di sesso - pretendiamo di spiegare, con la nostra mentalità, l'atteggiamento e il comportamento insiti nelle usanze d'altri tempi.
(...)
...si può arguire che gli Etruschi conoscessero tecniche amorose stravaganti, senza per questo avvertire una diversità rispetto ad altre popolazioni. Non avevano alcuna ragione di porsi un problema riguardante le antiche popolazioni. Erano pervenuti ad un tale stadio di civiltà per cui il sesso non costituiva un tabù, comunque fosse praticato. E proprio le annotazioni di Aristotele, di Dionigi d'Alicarnasso o di Teopompo, stanno a dirci che gli Etruschi possedevano una mentalità diversa dai Greci e dai Latini e perciò, in tema di rapporti sessuali, non trovavano alcun motivo per autolimitarsi o autocompiangersi.
Fu Platone, vissuto in epoca successiva all'apogeo della civiltà etrusca, a trasferire il tema dell'Amore dal piano immediato del desiderio e del godimento erotico (quale evidentemente era stato ovunque sino a quel momento praticato e considerato) ad un livello più alto: quello del Desiderio del Sapere. Fu il filosofo greco ad introdurre il concetto di bellezza purificata da ogni connotazione corporale e ad apprezzare la bellezza delle anime, sicché il desiderio, pur restando amoroso, può raggiungere il suo oggetto ideale. Platone si esprimeva da filosofo, eppure descriveva questo Amore tanto intenso quanto immateriale persino con le parole della generazione sessuata, mirando ad un altro tipo di generazione: quella dei discorsi, dei pensieri, dei progetti tendenti ad una immortalità d'ordine intellettuale. E l'attività intellettuale si lasciò, con Platone, rappresentare fino in fondo, addirittura in termini di concepimento, parto e allattamento. Il trasferimento della funzione generatrice da sòma (corpo) a psyche (mente-anima), portava a femminilizzare il desiderio di Sapere.

la Donna etrusca. Bella, Sensuale, Colta, Indipendente - la condizione femminile in Etruria, Ciriaco Di Giovanni


venerdì 12 settembre 2014

la Donna che vi fu data

"La donna è rara, dice Giradoux. dal momento che la maggior parte degli uomini sposa una mediocre contraffazione dell'uomo, un po' più scaltra, un po' più remissiva, questi, in realtà, sposano se stessi. Vedono se stessi passare per strada, con un po' più di seno, un po' più di anche, il tutto avvolto in jersey di seta, allora inseguono loro stessi, si abbracciano, si sposano. E' meno freddo, dopotutto, che sposare uno specchio.

La Donna è rara, genera le piene, rovescia i troni, arresta gli anni. la sua pelle è il marmo.
Quando ve n'è una, ella chiude ogni sbocco al mondo... dove vanno i fiumi, le nuvole, gli uccelli isolati? A gettarsi nella Donna... ma Ella è rara...
Bisogna fuggire quando la si vede, perché se Lei ama, se Lei detesta, è implacabile. La sua compassione è implacabile... ma Lei è rara.

La vera Donna, quella che viene dalla notte dei tempi, la donna che ci fu data, appartiene interamente ad un universo estraneo a quello dell'uomo. Ella risplende all'altra estremità del Creato. Ella conosce i segreti delle acque, delle pietre, delle piante e degli animali. Fissa il sole e vede chiaro nella notte. Ella possiede le chiavi della salute, del riposo, delle armonie della materia. E' la Strega bianca intravista da Michelet, la fata dai larghi fianchi umidi, dagli occhi trasparenti, che aspetta l'uomo per ricominciare il Paradiso terrestre.
Se si concede a lui, è attraverso un gesto di sacro panico, aprendogli in tal modo, nella calda oscurità del suo ventre, la porta di un altro mondo.
E' la fonte di virtù: il desiderio che Ella ispira consuma l'eccitazione. Immergersi in Lei ridona la castità.
Ella è sterile, perché ferma la ruota del tempo. O piuttosto è Lei che insemina l'uomo: lo dà di nuovo alla luce, reintroduce in lui l'infanzia del mondo. Lo restituisce al suo lavoro di uomo, che è quello di risalire al più alto gradino di se stesso.
Si dice 'Superuomo', non si dice Superdonna, perché la Donna, quella vera, è Colei che fa l'uomo superiore a quel che realmente è. A Lei basta esistere per essere con pienezza. L'uomo deve passare attraverso di Lei per pervenire all'Essere, a meno che non scelga altre ascesi, dove la incontrerà ancora, sotto forme simboliche..."


Tantra - l'altro sguardo sulla vita e sul sesso, André Van Lysebeth