Il Maestro della Tradizione è un essere incredibile.
Viene
da mondi sconosciuti per la mente, e ci conduce in mondi sconosciuti.
Tutto ciò che apre ha un significato di esistenza più profondo e
radicato, essenziale alla vita per chi non si accontenta delle
discipline comuni degli esseri umani.
La
sua storia inizia altrove, ed è circoscritta da tanti episodi che ne
caratterizzano la Volontà e l'Onore, come un mare che si infrange sulle
rocce trovando il suo contenimento.
La
disciplina che conduce ha a che fare più con i nostri talenti e i
nostri limiti che con qualcosa di astratto, come un ideale o una
religione vissuta mentalmente. Ci sono significati ulteriori nelle
sue parole, e spesso non si riesce a percepire tutto in un istante, ma
l'elaborazione porta poi le comprensioni successive. Ci
sono state volte in cui si è manifestato come altro da sé, impedendo
alle proiezioni che continuamente possiamo avere su di lui, di
appigliarsi. Ci sono state volte in cui ha canalizzato e interpretato
gli umori degli spiriti, volte in cui ha esplicitato il sentire della
Terra con tutta la Sua magnificenza e compassione e ha esplicitato a
volte anche l'Amore degli Dèi.
Il suo cammino è a ritroso nel tempo, piuttosto che avanti:
è la memoria che lo conduce negli spazi del ricordo reale, energetico,
non proiettivo-mentale. In quel ricordo ri-comprende come funzionavano
le cose un tempo, e come funzionano adesso, per cui è in grado di gestire la dimenticanza. Egli
fa parte della schiera dei personaggi che lottano per modificare
l'essenza della realtà, per come gli è stata presentata dal mondo
sociale, per cui non si vedono all'apparenza i cambiamenti, ma si
percepiscono nel profondo quando si è in contatto.
Tutto
rientra nella sua possibilità: egli è Maestro nell'arte
dell'incorporazione, ed è al tempo stesso legato ai fenomeni della
Terra. Per cui ogni volta deve ri-apprendere ciò che ha scordato,
rivivere ciò che è passato, perché si ricordi nuovamente, e si faccia
spazio tra le dimenticanze quotidiane.
Ogni volta che appare è la manifestazione di ciò che c'è potenzialmente in atto in una determinata situazione. I suoi occhi sono intensi, e semplice l'aspetto, perché grossolanamente egli è: un essere umano, con i suoi limiti, con i suoi tradimenti che ogni volta ripaga a caro prezzo.
L'unica differenza che passa tra lui e gli altri è che si mette in
ascolto, si attacca all'intento della situazione, rendendosi canale; e
quando egli è qui, possono accadere molte cose che normalmente non
accadono.
La
maturazione per lui è il suo stesso insegnamento: ogni volta che lo
trasmette mettendosi in discussione e in gioco, ne vale la pena perché è
libero di affrontare le possibilità dell'ignoto e del conosciuto. Amore è il suo primo comandamento,
che a volte dimentica concentrandosi su altro: non si disturba mai però
questo intento quando ha in carico la responsabilità delle persone e
dell'ambiente che ha a disposizione in quel momento. La luce dei suoi occhi è una possibilità:attraverso di essa si capisce che non c'è altro, non c'è niente, se non un terrificante intento di considerazione di tutti gli aspetti più profondi
della personalità, dell'anima, dell'Amore, così come del mondo
transpersonale con cui può fare capolino, mettendosi in evidenza.
L'onore
e il rispetto sono le due sue meraviglie, che regala a chi lo partecipa
essendogli disponibile. La viltà è il suo combattimento. La luce lo conquista, mentre l'ombra lo appaga, così che sono entrambe in lui un movimento di liberazione.
Egli
è chiunque lo accolga, eppure colui che lo ha condotto fin qui. Si
prende la responsabilità di parlare, di mettersi in discussione, di
alzare lo sguardo o altrove o nella Terra che lo comanda sotto i suoi
piedi.
In
realtà poi è un essere umano che si diverte a prendere in giro,
raccogliere fiori, giocare con il pallone, ricercare le verità dentro
ogni cosa.
Il Risveglio della Dea Rossa, la Tradizione degli Eroi guerrieri dell'Amore - Roberto Giordano
domenica 17 luglio 2016
Il Maestro della Tradizione
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domenica 10 luglio 2016
Le Magiche Icone del Tarot
Durante tutto il Rinascimento l'idea-forza sottesa alle speculazioni sull''Arte della Memoria" (l'Ars Memorandi) - rappresentata ai suoi livelli più estremi e interessanti ancora una volta nelle opere di Giordano Bruno - fu che il Mago può comprendere l'Universo e il suo funzionamento ricreando all'interno della propria anima un Teatro di immagini che rifletta gli Archetipi radicali dell'Essere. Un Teatro composto da figure, lettere, forme geometriche, numeri e colori combinati e ricombinati secondo griglie interattive capaci di contenere tutti i possibili rapporti tra enti, esseri e cose e tra i loro diversi aspetti. Attraverso questo processo magico e gnostico la coscienza illuminata avrebbe potuto raggiungere una sorta di simbiosi sincronica con il Cosmo e le sue leggi e quindi uno stato di onniscienza virtuale.
La fase successiva implicava il passaggio magico dal virtuale al reale, dalla potenza all'atto, traducendosi nella possibilità di ricombinare le componenti del Sistema e di ricreare il mondo, prima sullo specchio della propria anima rigenerata e poi nella natura e nella storia: il grande sogno degli Eretici, dei Maghi e delle Streghe di ogni tempo. All'interno di questa concezione la memoria non va intesa naturalmente come mera facoltà del ricordare, ma quale potere della Coscienza che, debitamente educato e magicamente potenziato da concatenazioni immaginali archetipiche, può realizzare una perfetta identità con i meccanismi di controllo su ogni realtà naturale o divina.
Negli stessi anni in cui la Rinascenza neoplatonica rielaborava le tecniche immaginali dell'Ars Memorandi iniziò a diffondersi nelle corti dell'Italia settentrionale un gioco di carte conosciuto fin dal 1442 come Ludus Triomphorum (il 'Gioco dei Trionfi'), le cui immagini avevano stretta relazione con i criteri iconografici mnemotecnici; sarà solo a partire dal XVI secolo che i 22 Trionfi del Ludus cominceranno a essere noti come Tarocchi. Quali che siano le incerte origini storiche e iconografiche del sistema tarotico, le sue 22 Figure - o Lame - o Arcani Maggiori - esprimono nella loro radice archetipica altrettante forme jeroglifiche di connessione con un tessuto di Sapienza e Sacralità ancestrali ampiamente diffuso nel mondo occidentale.
Questo sistema o 'macchina immaginale', le cui prime Icone compaiono in Italia come carte da gioco verso il Quattrocento, ha assunto la propria configurazione sequenziale classica all'interno delle Scuole Esoteriche europee già dalla fine del Settecento, a opera innanzitutto dell'archeologo e scrittore massone Antoine Court de Gebeliun (1725-1784), che ne propose l'origine da un arcaico quanto mitico documento sacro egizio: il Libro di Thoth. E' importante a tal proposito comprendere che la "remota antichità" di queste 22 Icone va intesa in senso archetipico, antropologico, meta-psicologico ed eventualmente magico-iniziatico, non strettamente storico. Il Libro di Thoth è infatti un Codice virtuale che è stato scritto e sarà continuamente riscritto in una dimensione a-temporale. Le letture e variazioni iconografiche delle 22 Figure Tarotiche sviluppate all'interno delle Scuole Iniziatiche dalla seconda metà dell'Ottocento in poi sono state realizzate soprattutto attraverso una connessione analogico-attributiva ad altri sistemi o sequenze simboliche di origine sacra che ne integrano o delucidano l'esplicazione.
Il Revival egizio ovvero Il Figlio Sempre Veniente alla luce dei Tarocchi - Frater Achad
La fase successiva implicava il passaggio magico dal virtuale al reale, dalla potenza all'atto, traducendosi nella possibilità di ricombinare le componenti del Sistema e di ricreare il mondo, prima sullo specchio della propria anima rigenerata e poi nella natura e nella storia: il grande sogno degli Eretici, dei Maghi e delle Streghe di ogni tempo. All'interno di questa concezione la memoria non va intesa naturalmente come mera facoltà del ricordare, ma quale potere della Coscienza che, debitamente educato e magicamente potenziato da concatenazioni immaginali archetipiche, può realizzare una perfetta identità con i meccanismi di controllo su ogni realtà naturale o divina.
Negli stessi anni in cui la Rinascenza neoplatonica rielaborava le tecniche immaginali dell'Ars Memorandi iniziò a diffondersi nelle corti dell'Italia settentrionale un gioco di carte conosciuto fin dal 1442 come Ludus Triomphorum (il 'Gioco dei Trionfi'), le cui immagini avevano stretta relazione con i criteri iconografici mnemotecnici; sarà solo a partire dal XVI secolo che i 22 Trionfi del Ludus cominceranno a essere noti come Tarocchi. Quali che siano le incerte origini storiche e iconografiche del sistema tarotico, le sue 22 Figure - o Lame - o Arcani Maggiori - esprimono nella loro radice archetipica altrettante forme jeroglifiche di connessione con un tessuto di Sapienza e Sacralità ancestrali ampiamente diffuso nel mondo occidentale.
Questo sistema o 'macchina immaginale', le cui prime Icone compaiono in Italia come carte da gioco verso il Quattrocento, ha assunto la propria configurazione sequenziale classica all'interno delle Scuole Esoteriche europee già dalla fine del Settecento, a opera innanzitutto dell'archeologo e scrittore massone Antoine Court de Gebeliun (1725-1784), che ne propose l'origine da un arcaico quanto mitico documento sacro egizio: il Libro di Thoth. E' importante a tal proposito comprendere che la "remota antichità" di queste 22 Icone va intesa in senso archetipico, antropologico, meta-psicologico ed eventualmente magico-iniziatico, non strettamente storico. Il Libro di Thoth è infatti un Codice virtuale che è stato scritto e sarà continuamente riscritto in una dimensione a-temporale. Le letture e variazioni iconografiche delle 22 Figure Tarotiche sviluppate all'interno delle Scuole Iniziatiche dalla seconda metà dell'Ottocento in poi sono state realizzate soprattutto attraverso una connessione analogico-attributiva ad altri sistemi o sequenze simboliche di origine sacra che ne integrano o delucidano l'esplicazione.
Il Revival egizio ovvero Il Figlio Sempre Veniente alla luce dei Tarocchi - Frater Achad
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sabato 25 giugno 2016
Il Tao
La Via degli Eroi è, quindi, la Via che racchiude le due Vie (Secca ed Umida), obbligatoriamente tale, cioè androgina, dal momento che si tratta di un giungere alla fissazione (coagula), di natura virile, attraverso la violenta evocazione della Donna (Fravashi, Doppio, Dèmone, Mercurio Lunare) che scioglie (solve), fase femminile, l'involucro individuale: c'è prima un operare tipico della Via Umida, che viene repentinamente mutato in quello della Via Secca.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
Nella dottrina zoroastriana fravashi (fravaši o fravašay; nella lingua persiana fraward, frawahr, frohar, frawash, frawaksh) è lo spirito guardiano di un individuo sia esso vivo, morto od ancora non nato. Spedisce l'anima dei nascituri nel mondo materiale per combattere la battaglia del bene contro il male.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
Nella dottrina zoroastriana fravashi (fravaši o fravašay; nella lingua persiana fraward, frawahr, frohar, frawash, frawaksh) è lo spirito guardiano di un individuo sia esso vivo, morto od ancora non nato. Spedisce l'anima dei nascituri nel mondo materiale per combattere la battaglia del bene contro il male.
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venerdì 24 giugno 2016
Il Mistero di Roma
Colui il quale vive l''esperienza', operando un attivo opus remotionis (trasformazione interiore), lucidamente restando presente a se stesso, vede i Simboli, gli Enti ed i Miti quali Realtà viventi, ritualizzando così la propria vita. Non è, allora, questione di 'capire', ma solo di entrare in 'sinfonia' con alcuni suoni ed in 'sinergia' con alcuni segni: evocatori entrambi del cosmos dei Numi che una natura, per un arcano disegno del suo Dèmone, sia già 'aperta' a ricordare ed a riconoscere con estrema serenità e fanciullesca semplicità.
A tale natura è rivolto quest libro: a chi pur apparendo di questo mondo non è di questo mondo; a chi, nel suo essere profondo, non si riconosce nel caos che lo circonda e che sembra avvolgerlo ma sa che, dietro quel caos visibile, a suo fondamento, vi è quello Invisibile, nella cui dimensione è necessario AGIRE. A chi è cosciente, infine, della terribile verità: gli Dèi non esistono... a priori, se non si conoscono e non si conoscono se non si esperimentano.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
A tale natura è rivolto quest libro: a chi pur apparendo di questo mondo non è di questo mondo; a chi, nel suo essere profondo, non si riconosce nel caos che lo circonda e che sembra avvolgerlo ma sa che, dietro quel caos visibile, a suo fondamento, vi è quello Invisibile, nella cui dimensione è necessario AGIRE. A chi è cosciente, infine, della terribile verità: gli Dèi non esistono... a priori, se non si conoscono e non si conoscono se non si esperimentano.
Il Nome segreto di Roma. Metafisica della Romanità - Giandomenico Casalino
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giovedì 23 giugno 2016
Rennes le Chateau
Quelle scoperte erano enormi e sconvolgenti, eppure sapevo di aver
appena iniziato a comprendere il Mistero della Presenza Divina nel mondo
e in me stessa. Ma c'era una cosa di cui ero assolutamente certa con la
saggezza del mio Cuore ritrovato: la Dea stava davvero riemergendo
dagli inferi in cui era stata confinata per migliaia e migliaia di anni.
La Dea era tornata.
Il Sentiero della Dea - Phyllis W. Curott
La Dea era tornata.
Il Sentiero della Dea - Phyllis W. Curott
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martedì 14 giugno 2016
Stella Maris
Urusvati. È tempo di dire che diamo questo nome alla stella che si avvicina inarrestabile alla Terra. Da epoche antiche è stata il simbolo della Madre del Mondo, e l’Era della Madre del Mondo deve iniziare quando la Sua stella è vicina alla Terra come mai prima. La Grande Epoca sta per cominciare, poiché la comprensione dello spirito è connessa alla Madre del Mondo. Anche per coloro che ne conoscono la data, è meraviglioso vedere avvicinarsi fisicamente il predestinato. Il giungere di quest’Epoca grandissima è importante; muterà in modo sostanziale la vita sulla Terra. Un’Epoca Grande! Quanto Mi rallegra vedere i nuovi raggi che perforano lo spessore della Terra.
Se anche dapprima è arduo sopportarli, poi la loro emanazione induce nuovi elementi, indispensabili all’impeto. Nuovi raggi colpiscono la Terra per la prima volta da quando si è formata.
Oggi comincia il risveglio femminile. Oggi una nuova onda raggiunge la Terra, e nuovi focolai si sono accesi; poiché la sostanza dei raggi penetra nel profondo.
È gioioso sentire l’avvento della Nuova Epoca.
La Madre del Mondo appare nell’epoca nuova come simbolo dell’Origine femminile, e l’Origine maschile restituisce spontaneamente il tesoro del Mondo all’Origine femminile. Le
Amazzoni incorporavano la forza del Principio femminile, ma ora occorre manifestare l’aspetto di perfezione spirituale della donna.
Ho già detto che la Madre del Mondo nasconde il Suo Nome. Ho già detto che la Madre del Mondo vela il Suo Volto. Ho già citato la Madre del Buddha e del Cristo.
Invero è tempo di mostrare che l’unica Madre di entrambi i Signori non è un simbolo, ma una Grande Manifestazione dell’Origine Femminile, in cui si rivela la Madre spirituale del Cristo e del
Buddha.
Fu Lei che Li istruì, che Li preparò alla vittoria.
Da tempo immemorabile la Madre del Mondo sospinge alla vittoria. Nella storia dell’umanità la Sua Mano intesse un filo che non si spezza. Sul Sinai risuonò la Sua Voce. Assunse l’immagine di Kali. Fu alla base del culto di Iside e di Ishtar. Dopo Atlantide, allorché un grave colpo fu inferto al culto dello spirito, la Madre del Mondo cominciò a intessere un nuovo filo, che ora sta per irradiare. Dopo Atlantide la Madre del Mondo velò il Suo Volto, e vietò di pronunciare il Suo Nome, fino a quando verrà l’ora delle costellazioni.
Essa si è manifestata solo in parte, e mai in misura planetaria.
Si possono citare molti esempi di Magi, anche elevati, che lasciarono dietro di sé conseguenze inattese e il desiderio di trovare sostegno negli strati inferiori della materia. Questa perversione si potrebbe chiamare il canale dell’intelletto, e può impedire a lungo la comunione con altri mondi.
Ora gli uomini cercano per vie meccaniche ciò che è già predestinato spiritualmente.
L’Insegnamento dell’Epoca Futura riunirà spirito e intelletto.
Il corso dei pianeti permette di accelerare la comunione fra i mondi, e lo sviluppo dello spirito umano procederà lungo vie nuove.
I luminari consentono di affrettare il passo del genere umano.
Foglie del Giardino di Morya - Illuminazione
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mercoledì 1 giugno 2016
GRAAL
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