All'Origine della Creazione è posta la "Padre-Madre" Neit, la Neter Ua (Dio Uno) per eccellenza.
Neit crea con proiezione di intento dal Cuore, in assoluta Allegrezza e Libertà da qualsivoglia vincolo all'infuori del proprio Piacere.
Ciò che Lei sente dal Cuore si manifesta nell'esistenza.
Neit tesse il Cosmo con fibre incrociate, con filamenti cosmici, i quali con Ptah e Thot diventano una Rete Magica, custodita gelosamente nei loro templi e che celava grandi segreti.
Il libro del Drago, l'Architettura del Cosmo - Athon Veggi
Lo spirito guida (conosciuto come angelo custode) proviene dal mondo spirituale dei geni ed è considerato la fonte della nostra intuizione, o sesto senso. Il sesto senso è la nostra capacità di percepire informazioni senza l'aiuto dei nostri cinque sensi. Quando la persona capace di ricevere informazioni dal mondo invisibile è intellettualmente preparata, e quindi in grado di interpretare ed elaborare quest'informazione, allora diventa un 'genio'. La capacità di ricevere informazioni attraverso lo spirito guida può essere di diversi gradi di sviluppo; può essere ricevuta come un'intuizione chiara, come una voce interna, come una voce esterna oppure un'immagine interna od esterna, o la combinazione di questi fenomeni insieme.
Medicina Universale e il Settimo Senso - Nader Butto
Fa' ciò che Vuoi conformando la tua piccola volontà alla Volontà della PadreMadre in te restando in perenne comunicazione col Daimon e sarà tutta la Legge.
debdeashakti
sabato 5 marzo 2016
Mellifera
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venerdì 4 marzo 2016
LadyWolf
“C’è solo una domanda che vale la pena porre, cara ragazza…
Sono un lupo di un altro tempo e di un altro luogo, affermò. E strappatosi dall’occhio un ciglio, glielo porse dicendo: “Usalo, e sii saggia. (…) Guarda semplicemente con i miei occhi, e vedrai con chiarezza.”
E lei… vide quelli davvero gentili, e a loro si avvicinò,
trovò il suo compagno, e rimase con lui per tutti i giorni della sua vita,
seppe distinguere i coraggiosi, e a loro si avvicinò,
comprese le persone leali, e a loro si accostò,
vide lo smarrimento sotto la collera, e si affrettò ad alleviarla,
vide amore negli occhi dei timidi, e a loro si avvicinò,
vide la sofferenza sulle labbra tirate, e ne corteggiò il riso,
vide il bisogno nell’uomo senza parole, e per lui parlò,
vide la fede in profondità nella donna che diceva di non aver fede,
e della sua fede si riaccese.
Ogni cosa vide con il suo ciglio di lupo,
tutte le cose vere, e tutte quelle false, e quelle rivolte verso la vita,
tutte le cose viste soltanto attraverso gli occhio di ciò
che pesa il cuore con il cuore, e non con la mente soltanto.
Sono un lupo di un altro tempo e di un altro luogo, affermò. E strappatosi dall’occhio un ciglio, glielo porse dicendo: “Usalo, e sii saggia. (…) Guarda semplicemente con i miei occhi, e vedrai con chiarezza.”
E lei… vide quelli davvero gentili, e a loro si avvicinò,
trovò il suo compagno, e rimase con lui per tutti i giorni della sua vita,
seppe distinguere i coraggiosi, e a loro si avvicinò,
comprese le persone leali, e a loro si accostò,
vide lo smarrimento sotto la collera, e si affrettò ad alleviarla,
vide amore negli occhi dei timidi, e a loro si avvicinò,
vide la sofferenza sulle labbra tirate, e ne corteggiò il riso,
vide il bisogno nell’uomo senza parole, e per lui parlò,
vide la fede in profondità nella donna che diceva di non aver fede,
e della sua fede si riaccese.
Ogni cosa vide con il suo ciglio di lupo,
tutte le cose vere, e tutte quelle false, e quelle rivolte verso la vita,
tutte le cose viste soltanto attraverso gli occhio di ciò
che pesa il cuore con il cuore, e non con la mente soltanto.
Fu così che apprese che è vero quel che si dice, che il lupo è il più
saggio di tutti. Se ascolti con attenzione, il lupo nel suo ululato
sempre va ponendo la domanda più importante (…)
DOV’E’ L’ANIMA?
Andate nel bosco, andate.
Se non andate nel bosco, nulla mai accadrà, e la vostra vita non avrà mai inizio.
Andate nel bosco… andate.
Andate nel bosco. ANDATE. “
Colei che porta la Verità - C.P. Estés
DOV’E’ L’ANIMA?
Andate nel bosco, andate.
Se non andate nel bosco, nulla mai accadrà, e la vostra vita non avrà mai inizio.
Andate nel bosco… andate.
Andate nel bosco. ANDATE. “
Colei che porta la Verità - C.P. Estés
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giovedì 3 marzo 2016
Fa' ciò che vuoi e sarà tutta la legge
Consideriamo l’affermazione del Maestro Therìon “Fa’ ciò che vuoi e sarà tutta la Legge”, che alcuni hanno completamente frainteso.
Quando udii per la prima volta questa affermazione, molti anni fa, restai scosso e sorpreso: non mi sembrava possibile che una simile dottrina avesse un’applicazione universale. Tuttavia non la rifiutai per questo. Quando lessi il “Messaggio di Maestro Therìon” vi trovai chiaramente affermato e spiegato che “Fa’ ciò che vuoi” non significa “Fa’ quel che ti piace”.
Cosa significa allora? Ho cercato di scoprirlo per mezzo di esprimenti e ho verificato che, come afferma Therìon, questa massima, ben lungi dal condurre alla “sregolatezza”, rappresenta il “più stretto dei legacci possibili”.
E’ difficile non rendersi conto che siamo vissuti in un’epoca di “repressione” che ha condotto ai più funesti risultati. La soluzione di questo problema, tuttavia, non va cercata in una fuga sconsiderata da qualsiasi autorità e ordine, in una corsa selvaggia accompagnata da chiassose proclamazioni di “libertà” e “liberazione”, solo per ritrovarci ancor più schiavi di prima. Qual è allora la soluzione del problema? Cercherò di spiegarvi come ho tradotto in pratica questo insegnamento nella mia vita e nella mia coscienza.
Considerai seriamente la questione e mi dissi che se “Fa’ ciò che vuoi e sarà tutta la Legge” essa evidentemente si applica a tutta l’umanità. In tal caso la mia volontà personale è soltanto una piccola parte della volontà dell’umanità e nel compierla devo imparare innanzitutto a tenere conto, più di ogni altra cosa, della volontà delle altre persone.
Se tutte le persone compiono la propria volontà ciò che rimane da compiere dev’essere la mia volontà e ciò che devo fare diviene chiaro. Di conseguenza mi si lasci imparare a badare ai miei affari, smettere di cercare d’interferire con la volontà di un altro e vedere ciò che ne viene. Vidi che non appena divenni meno ansioso di dire a tutti gli altri ciò che a mio parere dovevano fare mi guadagnai molti sinceri e devoti amici, che da allora non mi hanno mai abbandonato, se non a causa di quel mutamento chiamato morte. La gente sembrava accorgersi che non avevo un mio particolare chiodo da battere e mi concedeva la sua fraterna amicizia. Al contempo vidi che c’era molto da fare e che nessun altro sembrava interessato a intraprendere, cosicché continuai a fare con grande gioia ciò che sentivo essere giusto, senza entrare in serio conflitto con alcuno. Non avvertivo alcun contrasto tra la mia volontà e le leggi del paese o della città e così esse non mi limitavano in alcun modo. Cominciai a sentire che questa era una delle fondamentali regole della vita, una linea di condotta pratica e sensata. Sembrava così semplice che quasi mi chiedevo come mai la gente non l’avesse adottata prima.
Poi iniziai a notare i suoi effetti su altri che a loro volta stavano cercando di conformarvisi. In certi casi al principio sembrava che la interpretassero nel senso di “ fa’ ciò che vuoi senza preoccuparti degli altri”, ma presto scoprivano che non funzionava affatto, almeno quando avevano a che fare con me. Se qualcuno si faceva avanti e mi si rivolgeva con prepotenza o mi annunciava stupidamente quel che mi avrebbe fatto o non mi avrebbe fatto, io rispondevo semplicemente: “fa’ pure, ma non aspettarti il mio aiuto”. Il risultato era immancabilmente che, non trovando in me alcuna opposizione e poiché a me non importava nulla, il loro ardore si raffreddava e cambiavano idea, maturando improvvisamente un’idea migliore. Opporsi e resistere in questi casi sarebbe stato equivalente ad aiutare l’altra persona a porre in atto quella che con ogni evidenza era una condotta sconsiderata e, se lo avessi fatto, non solo avrei agito in un modo che riconoscevo sbagliato, ma avrei aiutato l’altro a fare qualcosa che in seguito egli stesso avrebbe riconosciuto sbagliato ed entrambi ci saremmo pentiti amaramente della nostra condotta.
Cominciai a rendermi conto del fatto che la volontà autentica dell’umanità nella sua interezza coincideva con il volere di Dio riguardo all’umanità in questo particolare stadio del suo sviluppo. Di conseguenza cercando di aiutare l’umanità nella sua interezza, senza distinzioni, per quanto fosse in mio potere, potevo imparare a compiere la volontà di Dio, ossia il vero volere. Scoprii che questo soddisfaceva perfettamente la mia “volontà personale”, poiché mi rendevo conto di stare vivendo in vista di un fine ben più grandioso di quello che avrei saputo propormi sulla base della mia piccola “volontà”. Qui dunque stava il segreto di “Fa’ ciò che vuoi e sarà tutta la Legge”: si trattava di una promessa divina per incoraggiare l’umanità nella sua ora più buia. Più mi riusciva di conformarmi a questa Legge, più mi risultava facile farlo. E’ qualcosa di simile alla legge della minima resistenza, poiché ci si avvantaggia dell’inerzia dell’universo. Non ci poteva essere alcun ripensamento: divenne un libero, conscio compimento del destino, una cooperazione con il Disegno del Grande Architetto.
Questo Disegno diventava sempre più chiaro. Problemi che mi avevano angustiato per anni si risolvevano a poco a poco da soli, senza sforzi da parte mia. Cose che avevo strenuamente cercato di fare diventavano facili per mezzo della sola volontà personale. Ne ricavavo tutto il piacere personale della realizzazione, senza lo sforzo per ottenerla. Imparai ad affrontare ogni problema nel momento in cui sorgeva e a risolverlo prima che crescesse. Divenne chiaro qual era il mio “dovere” e la mia volontà era di compierlo quando ne avevo l’opportunità. Scoprii che avevo abbastanza lavoro da fare bene senza che mi avanzasse tempo di fare per gli altri qualcosa che potevano fare meglio da soli; ma c’era sempre abbastanza tempo per aiutare un altro riguardo a un problema che con ogni evidenza io ero in grado di risolvere e per il quale questi aveva veramente bisogno del mio aiuto.
Cominciai a notare richiami alla mia attenzione dall’”esterno” e a dar loro una considerazione prioritaria. Vale a dire: se una cosa “mi si presentava perché la facessi” cercavo di farla con tutte le mie forze. Ma cercavo di reprimere in me, per quanto mi era possibile, la tendenza a “cercare guai” che altrimenti non avrei trovato sulla mia strada. In tal modo sto scoprendo che “Fa’ ciò che vuoi” mi aiuta a trovare il mio posto particolare nello schema generale delle cose. Sta cominciando a piacermi tutto quello che faccio, cosa molto più soddisfacente del cercare di “fare ciò che mi piace”.
Il Thelema, ovvero “Fa’ ciò che vuoi”, è la Pietra di Paragone a tal riguardo.
Se l’accettiamo e interpretiamo nel senso di assecondare solo la “volontà personale” vediamo il destino intervenire e fermarci. Se ancora insistiamo, andando volontariamente contro il volere divino, contro quello che è il bene dell’umanità nella sua interezza, contro l’impulso naturale all’evoluzione, cercando di interferire con il volere altrui e di usurpare il diritto divino di ogni uomo e ogni donna a essere se stessi, incontriamo Horus il vendicatore e meritatamente veniamo cancellati, pronti a venir ricreati in qualche altro momento, quando la Natura non avrà di meglio da fare.
Se ci sottomettiamo a malincuore al Fato e lasciamo che il processo evoluzionistico ci spinga lentamente avanti non possiamo aspettarci molte consolazioni o successi. Siamo praticamente schiavi, poco più che animali.
Se d’altra parte accettiamo la Legge divina e scrutiamo in fondo al nostro cuore sforzandoci di conoscere in ogni momento il volere divino dentro di noi e di conformare la nostra volontà personale a quella divina, diventeremo uomini e donne con uno scopo vero. Cammineremo sulla strada del destino - che è tutt’uno con il libero arbitrio nella misura in cui coincide con il volere di Dio - con una sicurezza e un coraggio che rappresenteranno un esempio vivente e saranno d’aiuto a chi ci sta intorno. Non possiamo insegnare meglio che con l’esempio.
Cerchiamo allora di fare costantemente il volere di Dio, che coincide con il nostro vero volere e presto ci renderemo conto che “non c’è altra Legge che Fa’ ciò che vuoi”.
Frater Achad - La Qabala della Bestia Trionfante
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giovedì 25 febbraio 2016
La Donna di Mare
Sono una Donna di Mare,
quest'avventura l'ho scritta per me.
Nel momento in cui ho lasciato il porto, non sapevo se sarei mai tornata a casa. Ci si perde, spesso, per mare, le Sirene lo sanno ben fare, di trascinarti lontano dalla tua meta. Eppure, il richiamo verso l'ignoto non mi ha permesso di sottrarmi al Viaggio. Un viaggio dentro gli abissi della mia stessa anima. Ci ho trovato Demoni e Dei, e li ho racchiusi nel medesimo abbraccio, come solo una Madre sa fare.
Mi sono serviti dieci anni per mare per conoscermi. Come già Ulisse osò tentare. Ho visitato molti lidi, vissuto tante avventure che ho sentito di dover costantemente condividere e donare, sebbene non fossero che frammenti dello specchio in cui mi riflettevo. Oggi so chi sono e che stoffa ha la mia Anima. Adesso sto tornando a casa, posso già vedere la dolce riva della mia isola, la tempesta peggiore è ormai alle spalle.
Mi accorgo adesso che l'Ulisse che mi abita, il mio intrepido e astuto animus, è andato all'esplorazione, esattamente per dieci anni, mentre la mia fedele Penelope è rimasta a casa ad aspettarmi, pazientemente, senza mai dubitare del mio ritorno, in attesa che le riportassi Circe, Calipso, Nausicaa e tutte le altre parti nascoste della Dea, per ricongiungerci, finalmente.
Sono una Donna di Mare, una Dea delle Isole, una Signora degli Animali
e questa avventura l'ho scritta per me e per chiunque voglia leggerla. La dono a ogni esploratore degli abissi e delle vette, a ogni figlio della Terra e delle Stelle, affinché il cammino gli sia un po' più lieve.
Ecco, sono approdata.
Debdeashakti
quest'avventura l'ho scritta per me.
Nel momento in cui ho lasciato il porto, non sapevo se sarei mai tornata a casa. Ci si perde, spesso, per mare, le Sirene lo sanno ben fare, di trascinarti lontano dalla tua meta. Eppure, il richiamo verso l'ignoto non mi ha permesso di sottrarmi al Viaggio. Un viaggio dentro gli abissi della mia stessa anima. Ci ho trovato Demoni e Dei, e li ho racchiusi nel medesimo abbraccio, come solo una Madre sa fare.
Mi sono serviti dieci anni per mare per conoscermi. Come già Ulisse osò tentare. Ho visitato molti lidi, vissuto tante avventure che ho sentito di dover costantemente condividere e donare, sebbene non fossero che frammenti dello specchio in cui mi riflettevo. Oggi so chi sono e che stoffa ha la mia Anima. Adesso sto tornando a casa, posso già vedere la dolce riva della mia isola, la tempesta peggiore è ormai alle spalle.
Mi accorgo adesso che l'Ulisse che mi abita, il mio intrepido e astuto animus, è andato all'esplorazione, esattamente per dieci anni, mentre la mia fedele Penelope è rimasta a casa ad aspettarmi, pazientemente, senza mai dubitare del mio ritorno, in attesa che le riportassi Circe, Calipso, Nausicaa e tutte le altre parti nascoste della Dea, per ricongiungerci, finalmente.
Sono una Donna di Mare, una Dea delle Isole, una Signora degli Animali
e questa avventura l'ho scritta per me e per chiunque voglia leggerla. La dono a ogni esploratore degli abissi e delle vette, a ogni figlio della Terra e delle Stelle, affinché il cammino gli sia un po' più lieve.
Ecco, sono approdata.
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mercoledì 17 febbraio 2016
Potnia Theron
Mi mordevo la lingua e trattenevo il fiato
Spaventata di scuotere la barca e fare un pasticcio
Così mi sedevo in silenzio, acconsentivo gentilmente a tutto
Credo di essermi dimenticata di avere una scelta
Ti ho permesso di spingermi oltre il punto di rottura
Non lottavo per niente, e credevo a tutto
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Ho spazzolato via la polvere
Senti la mia voce, lo senti questo suono
Come un tuono, farò tremare la tua terra
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Preparati perchè ne ho avuto abbastanza
Capisco tutto, lo vedo chiaro ora
[Chorus]
Ho l’occhio della tigre, il fuoco, ballo nel fuoco
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Più forte, più forte di un leone
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Oh oh oh oh oh oh
Tu mi sentirai ruggire
Ora sto galleggiando come una farfalla
Pungo come un’ape, ho guadagnato le mie strisce
Sono passata da una nullità, all’eroe di me stessa
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Ho spazzolato via la polvere
Senti la mia voce, lo senti questo suono
Come un tuono, farò tremare la tua terra
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Preparati perchè ne ho avuto abbastanza
Capisco tutto, lo vedo chiaro ora
[Chorus]
Ho l’occhio della tigre, il fuoco, ballo nel fuoco
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Più forte, più forte di un leone
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Oh oh oh oh oh oh
Tu mi sentirai ruggire
Ruggire, ruggire, ruggire
Ho l’occhio della tigre, il fuoco, ballo nel fuoco
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Più forte, più forte di un leone
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Oh oh oh oh oh oh
Tu mi sentirai ruggire
Katy Perry- Roar
Spaventata di scuotere la barca e fare un pasticcio
Così mi sedevo in silenzio, acconsentivo gentilmente a tutto
Credo di essermi dimenticata di avere una scelta
Ti ho permesso di spingermi oltre il punto di rottura
Non lottavo per niente, e credevo a tutto
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Ho spazzolato via la polvere
Senti la mia voce, lo senti questo suono
Come un tuono, farò tremare la tua terra
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Preparati perchè ne ho avuto abbastanza
Capisco tutto, lo vedo chiaro ora
[Chorus]
Ho l’occhio della tigre, il fuoco, ballo nel fuoco
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Più forte, più forte di un leone
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Oh oh oh oh oh oh
Tu mi sentirai ruggire
Ora sto galleggiando come una farfalla
Pungo come un’ape, ho guadagnato le mie strisce
Sono passata da una nullità, all’eroe di me stessa
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Ho spazzolato via la polvere
Senti la mia voce, lo senti questo suono
Come un tuono, farò tremare la tua terra
Mi hai buttato giù, ma mi sono rialzata
Preparati perchè ne ho avuto abbastanza
Capisco tutto, lo vedo chiaro ora
[Chorus]
Ho l’occhio della tigre, il fuoco, ballo nel fuoco
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Più forte, più forte di un leone
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Oh oh oh oh oh oh
Tu mi sentirai ruggire
Ruggire, ruggire, ruggire
Ho l’occhio della tigre, il fuoco, ballo nel fuoco
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Più forte, più forte di un leone
Perché sono un campione e mi sentirai ruggire
Oh oh oh oh oh oh
Tu mi sentirai ruggire
Katy Perry- Roar
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giovedì 14 gennaio 2016
la DeaCrazia
La Teocrazia Faraonica è una istituzione eccezionale, un Ordine di governo e sociale unico in tutta la storia occidentale.
In questa vera e propria Teocrazia in cui l'insieme della vita del popolo è dominata dalle Realtà Spirituali, il Faraone è sia Sovrano, sia Sacerdote, dal momento che egli è Figlio degli Dèi. E' il caso di domandarsi come abbia potuto realizzarsi in Egitto una siffatta Unificazione di Potere Spirituale e Potere Temporale. La Fede che nel corso di quaranta secoli ha predominato in Egitto era fondata sulla "Scienza Sacra", comprendente nello stesso tempo il mito e i riti religiosi, la medicina e la geometria, l'astronomia e le leggi della vita quotidiana e della giustizia. Il fine che ha ispirato la stesura di questo libro è far comprendere la realtà e l'importanza della "Scienza Sacra" degli Antichi Egizi.
Non vi è mai stata distanza più grande di quella che oggi esiste tra la coscienza degli esseri contemporanei e il pensiero dei Saggi dell'Antico Egitto. Tuttavia anche ai nostri giorni vi è chi - alla stregua degli Antichi Alchimisti - ricerca lo Spirito in quanto origine della Materia. Tale Ricerca non è soltanto un fine, ma contiene già in sé la Perfezione dell'Opera, come chiaramente ci mostrano la Teocrazia dei Faraoni e le tangibili realizzazioni della "Scienza Sacra".
la Teocrazia Faraonica - R. A. Schwaller de Lubicz
In questa vera e propria Teocrazia in cui l'insieme della vita del popolo è dominata dalle Realtà Spirituali, il Faraone è sia Sovrano, sia Sacerdote, dal momento che egli è Figlio degli Dèi. E' il caso di domandarsi come abbia potuto realizzarsi in Egitto una siffatta Unificazione di Potere Spirituale e Potere Temporale. La Fede che nel corso di quaranta secoli ha predominato in Egitto era fondata sulla "Scienza Sacra", comprendente nello stesso tempo il mito e i riti religiosi, la medicina e la geometria, l'astronomia e le leggi della vita quotidiana e della giustizia. Il fine che ha ispirato la stesura di questo libro è far comprendere la realtà e l'importanza della "Scienza Sacra" degli Antichi Egizi.
Non vi è mai stata distanza più grande di quella che oggi esiste tra la coscienza degli esseri contemporanei e il pensiero dei Saggi dell'Antico Egitto. Tuttavia anche ai nostri giorni vi è chi - alla stregua degli Antichi Alchimisti - ricerca lo Spirito in quanto origine della Materia. Tale Ricerca non è soltanto un fine, ma contiene già in sé la Perfezione dell'Opera, come chiaramente ci mostrano la Teocrazia dei Faraoni e le tangibili realizzazioni della "Scienza Sacra".
la Teocrazia Faraonica - R. A. Schwaller de Lubicz
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mercoledì 6 gennaio 2016
Io Sono una Donna Selvaggia
Io sono una Donna Selvaggia.
Corro con i lupi
somiglio alla leonessa.
Ululo alla luna.
Mi lascio guidare dai miei antenati.
Ascolto la Dea e nessun altro.
Io sono una Donna Selvaggia. ...
In contatto con il mio Sé Superiore e nell'armonia dell'animale umano che ospita questo corpo.
Io sono una Donna Selvaggia.
Possiedo il mio corpo.
Possiedo il mio spirito.
Possiedo le mie scelte.
Possiedo la mia mente.
Il mio Spirito è mio.
Faccio quello che mi pare.
Io sono una Donna Selvaggia.
La mia Volontà è in linea con il Divino.
Io sono una Donna.
Sono stata una vittima.
Io sono una Guerriera.
Sono stata picchiata
Mi hanno creduta Morta.
Ho vissuto.
Io sono un sopravvissuta.
Io sono prospera.
Io sono una Regina perché io governo.
Io sono una guaritrice.
Io sono una donna di medicina.
Credo nell'Amore.
Credo nella giustizia.
Credo nel sangue.
Credo nella Legge naturale.
Credo che verrà un tempo in cui riconoscerete il mio Potere.
Io riconosco il mio Potere.
Io sono una Donna Selvaggia.
Semino preghiere nella terra.
Evoco la Magia con le mie mani.
Io guarisco con le mie parole.
Distruggo con la mia rabbia.
Non mi dite di obbedire.
Non mi dite di sorridere.
Non mi dite di star calma.
Non ditemi che sono troppo aggressiva, troppo violenta, troppo forte, troppo grande, troppo nera, troppo estrema, troppo piccola, troppo agguerrita.
O che io non sono abbastanza.
Non ditemi come agisce una signora, o come essere come una Donna, o che cosa pensate che dovrei fare.
Io cammino con gli elefanti.
Volo con i falchi.
Nuoto con il polpo.
Caccio con le tigri.
Io sono una Donna Selvaggia.
Una Donna senza legge.
Un fiore selvatico.
Una leonessa di montagna.
Una scimmia magica.
Un cacciatore.
Una Strega.
Un Guerriero.
Un'Amante.
Una Madre.
Una Sacerdotessa.
Una Donna di medicina.
Io sono fatta di Buio e Luce.
Io sono l'Equilibrio.
Invoco la Dea della distruzione e la Dea della nascita.
Io sono una selvaggia.
Io sono libera.
Io appartengo a me.
Io credo nella cura e nel machete .
Credo nel piantare fiori e nel sollevare i bambini.
Credo nella protezione e nella morbidezza.
Credo nell'arte e credo nel sacrificio.
So che a volte devi prendere l'arma così che gli altri depongano le loro.
Io sono una Donna Selvaggia
e faccio quello che mi pare
E non voglio scusarmi per nessuna parte di me.
Clarissa Pinkola Estès
Corro con i lupi
somiglio alla leonessa.
Ululo alla luna.
Mi lascio guidare dai miei antenati.
Ascolto la Dea e nessun altro.
Io sono una Donna Selvaggia. ...
In contatto con il mio Sé Superiore e nell'armonia dell'animale umano che ospita questo corpo.
Io sono una Donna Selvaggia.
Possiedo il mio corpo.
Possiedo il mio spirito.
Possiedo le mie scelte.
Possiedo la mia mente.
Il mio Spirito è mio.
Faccio quello che mi pare.
Io sono una Donna Selvaggia.
La mia Volontà è in linea con il Divino.
Io sono una Donna.
Sono stata una vittima.
Io sono una Guerriera.
Sono stata picchiata
Mi hanno creduta Morta.
Ho vissuto.
Io sono un sopravvissuta.
Io sono prospera.
Io sono una Regina perché io governo.
Io sono una guaritrice.
Io sono una donna di medicina.
Credo nell'Amore.
Credo nella giustizia.
Credo nel sangue.
Credo nella Legge naturale.
Credo che verrà un tempo in cui riconoscerete il mio Potere.
Io riconosco il mio Potere.
Io sono una Donna Selvaggia.
Semino preghiere nella terra.
Evoco la Magia con le mie mani.
Io guarisco con le mie parole.
Distruggo con la mia rabbia.
Non mi dite di obbedire.
Non mi dite di sorridere.
Non mi dite di star calma.
Non ditemi che sono troppo aggressiva, troppo violenta, troppo forte, troppo grande, troppo nera, troppo estrema, troppo piccola, troppo agguerrita.
O che io non sono abbastanza.
Non ditemi come agisce una signora, o come essere come una Donna, o che cosa pensate che dovrei fare.
Io cammino con gli elefanti.
Volo con i falchi.
Nuoto con il polpo.
Caccio con le tigri.
Io sono una Donna Selvaggia.
Una Donna senza legge.
Un fiore selvatico.
Una leonessa di montagna.
Una scimmia magica.
Un cacciatore.
Una Strega.
Un Guerriero.
Un'Amante.
Una Madre.
Una Sacerdotessa.
Una Donna di medicina.
Io sono fatta di Buio e Luce.
Io sono l'Equilibrio.
Invoco la Dea della distruzione e la Dea della nascita.
Io sono una selvaggia.
Io sono libera.
Io appartengo a me.
Io credo nella cura e nel machete .
Credo nel piantare fiori e nel sollevare i bambini.
Credo nella protezione e nella morbidezza.
Credo nell'arte e credo nel sacrificio.
So che a volte devi prendere l'arma così che gli altri depongano le loro.
Io sono una Donna Selvaggia
e faccio quello che mi pare
E non voglio scusarmi per nessuna parte di me.
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