venerdì 13 febbraio 2015

Visione

Le fanciulle e le donne, nel loro nuovo sviluppo, imiteranno solo momentaneamente le abitudini maschili e si adopereranno solo temporaneamente nelle occupazioni maschili. Dopo le incertezze di tali transizioni, si vedrà che sono passate per questi (spesso ridicoli) travestimenti soltanto per pulire il proprio essere dagli effetti deturpanti dell'altro sesso. La gestazione dolorosa e piena di umiliazione porterà alla luce la vera essenza delle donne che si libera dalle convenzioni della sola femminilità e gli uomini, che oggi non si accorgono di tale cambiamento ne saranno sorpresi e turbati (o battuti). Un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine, ma solo a vita reale: l’umanità femminile. Questo progresso trasformerà l’esperienza dell’amore, che ora è piena d’errore, la muterà dal fondo, la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano, non più da maschio a femmina. E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo, all’amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.

Rainer Maria Rilke 


Noi siamo Uno


Io Sono Colei che è radicata alla Terra e che (lo) radica,
Io Sono Colui che si eleva verso il Cielo e che (la) eleva,
Io Sono Colei che è Abisso,
Io Sono Colui che è Altezza,
Io Sono Colei che è Buio,
Io Sono Colui che è Luce,
Io Sono Colei che è Fluidità,
Io Sono Colui che è Simmetria.

Noi Siamo il Fuoco, il Fuoco della Terra e del Sole,
Noi Siamo la Croce in movimento eppure immobile,
Noi Siamo gli Opposti riconciliati,
Noi Siamo gli Amanti,
Noi Siamo Uno.

debdeashakti (SoulCollage)
 
 

Cigno Bianco, Cigno Nero

Specchio, specchio della mia coscienza...
Chi sa integrare la tua profonda essenza?

Mi guardo e ti guardo, sei bella eppure ne ho terrore,
sono io o sei Tu? Chi siamo noi, senza l'Ombra che ci rimanda
la paura e la gioia di esistere nella completezza?


Oggi non saprei chi sono, se non avessi conosciuto te,
ragazza nello specchio. Tu che mi guardavi e mi sfidavi,
tu che mi hai sempre amato, anche quando ti rifiutavo.

Perdonami, ragazza nello specchio, se a volte ho visto
il male, in Te, in quella luce consapevole che ti brillava nello sguardo temevo di annegare.


 
Ti amo, ragazza nello specchio, perché tu sei Lui e Lei, tu sei Me, Noi siamo Uno e siamo chiunque. Noi siamo un cigno non più bianco, non più nero, noi siamo l'albatro maestoso non più schernito in terra che dispiega le ali e torna a volare.

debdeashakti



mercoledì 11 febbraio 2015

Novus Ordo Seclorum

E' giunta l'ultima Età dell'Oracolo Cumano:
nasce di nuovo il Grande Ordine dei Secoli.
Già torna la Vergine...
già la novella prole discende dall'alto del Cielo.

Virgilio, IV Ecloga (4-7)


sabato 7 febbraio 2015

la Signora del bosco

...è evidente come tutte queste versioni fanno in modo di distruggere e passare sotto silenzio ogni fenomeno di Libertà, di Sacralità e di Sorellanza Femminile, riportando qualsiasi tentativo di autonomia ad una presenza centrale degli uomini, l'esclusione dei quali è sempre descritta come innaturale, mostruosa, crudele. Ogni cosa deve essere piuttosto finalizzata al piacere e al vantaggio del maschio, altrimenti si presenta dannosa e orribile, visto che la Natura avrebbe dall'inizio dei Tempi decretato l'inevitabile complementarietà dei Sessi, legge per cui tuttavia sembra che solo le donne debbano dipendere dal maschio e mai il contrario.
Del resto è possibile che davvero gli uomini giunti ad un simile punto non avessero più la capacità nemmeno di immaginare ciò che potevano essere le Antiche Vergini e i Loro modi di vivere.
Non erano più in grado neppure di riconoscerne il Potere di gioia ed alcuni forse sentivano timore di fronte ad esse, mentre altri le consideravano solamente oggetti di piacere.
Però i maschi, senza più Donne Sacre, non potevano che divenire disgraziati e infelici.
Si misero probabilmente a cercare affannosamente con azioni compiute all'esterno di sé di riparare ad una perdita di cui erano tuttavia inconsapevoli. Cominciarono a costruire, inventare, lavorare e produrre le cose più varie, ma senza forse in alcun modo poter riempire quel vuoto profondo determinato dalla perdita del Sacro nelle loro vite, essi si erano cioè probabilmente trasformati in quelli che in Sanscrito vengono chiamati 'ignoranti' nel senso letterale, in quanto caratterizzati dall'Avidya, ovvero in uomini incapaci di sentire e conoscere l'aspetto immateriale della realtà, dal momento che questo termine è composto da 'a', cioè 'senza', e 'vidya', ovvero 'conoscenza, sapere'.
Questo quadro peggiorò ulteriormente con l'avvento e la diffusione capillare delle religioni monoteiste, le quali sistematizzarono nelle loro dottrine e culti la convinzione della supremazia del genere umano e maschile su tutto il resto dell'esistente, donne, animali e piante. anche il cambiamento della Divinità di riferimento sembra essere significativo. Il nuovo Dio infatti, maschio, geloso, possessivo e pronto a condannare a terribili torture infernali chi non crede in lui, costituito a immagine e somiglianza degli uomini, sembra incarnare perfettamente gli ideali e le convinzioni dell'umanità che cominciò a venerarlo.
Il Culto dell'Armonia Naturale  dalle infinite forme fu sostituito da quello di un unico Dio che si narra abbia affidato il suo messaggio ad alcuni uomini che egli scelse come profeti, ed il cui culto fu sempre e soltanto amministrato da maschi, i quali erano per lo più caratterizzati dalla più severa misoginia.

...così, Quelle che erano delle Luminose Dee di Gioia, sintoniche con il mondo naturale al punto da assumere simbolicamente le forme dei più diversi animali, divennero dei mostri pericolosi dai tratti ferini.

le Vergini Arcaiche - Leda Bearné



venerdì 6 febbraio 2015

il Mistero del Punto Sacro Femminile (Squirting Project)

Le donne mohave (i Mohavi sono una tribù indiana dell'America occidentale) confessano apertamente di espellere un Liquido al momento dell'Orgasmo, sia nel rapporto genitale sia in quelli orale e anale.

Presso i Trukesi - un popolo che vive in alcune isole dell'Oceano Pacifico del sud, le Trobriand - il "coito viene considerato una specie di sfida tra uomini e donne, dove l'uomo trattiene il suo Orgasmo finché la donna ha raggiunto il suo" e lo fanno in un modo che "consiste proprio nell'infilare solo la punta del Pene nella Vagina e, tenendolo con la mano, muoverlo come un cucchiaio in una tazza. in questo modo vanno a toccare proprio il Punto G. Gli abitanti di queste isole non solo conoscono l'importanza dei muscoli pelvici e l'esistenza delle Ghiandole di Skene, ma giudicano che la Donna abbia goduto veramente solo se eiacula.

I Mangaia, nativi delle Isole Cook dell'Oceania, descrivono l'Eiaculazione Femminile come quel momento in cui "la Donna pensa di urinare, anche se non si tratta di urina".

I Ponapesi, anch'essi dell'Oceania, sono convinti che il concepimento non possa avvenire se la donna non è stata prima stimolata fino a eiaculare. solo dopo è opportuno per loro iniziare la penetrazione.

In Uganda esiste una società Matriarcale, i Batoro, che considera una donna adulta e pronta per il matrimonio solo quando riesce, masturbandosi, a eiaculare bagnando un muro. Le donne anziane insegnano alle giovani come fare 'Kachapati', che in lingua Batoro vuol dire proprio "spruzza il muro".

nella Letteratura Tantrica l'esistenza del Punto G non è mai stata messa in dubbio, discutendo semmai sui diversi metodi per stimolarlo, sulla sua importanza pratica e sul suo ruolo nel raggiungere i Livelli Superiori dell'Orgasmo Femminile, vere e proprie esperienze spirituali più che sessuali, in quanto producono veri e propri Stati Alterati di Coscienza.

Anche nella Letteratura Erotica Indiana il Punto G compare diverse volte. Nel Kamasutra si legge: "doppio è il Piacere delle Donne: l'eccitarsi e l'eiaculare. La lubrificazione della Vagina deriva soltanto dell'eccitazione, il culmine della libidine invece dall'Effusione frullante".

Fonti: 
-Enciclopedia del Sesso Sublime - Jacopo Fo 
-il Punto G -Elmar e Michaela Zadra
-Storia di V - Catherine Blackledge
-Osate...scoprire il Punto G - Becht Ovidie

Sono solita corredare ogni mio post con foto mie. 
In via del tutto eccezionale e visto lo spessore del progetto, per stavolta utilizzo delle immagini tratte dallo Squirting Project del collettivo Massoneria Creativa
Godetevele perché sono MagniFiche

L'intero progetto qui: https://www.behance.net/gallery/23059835/Squirting-Project-

debdeashakti

Luca Giobbe


Bonsay Satoboy


Joseph Ciccariello


Cinzia Piazza


martedì 3 febbraio 2015

le Venerabili

...con simili uomini le Sue Sacerdotesse non potevano certo congiungersi, onde evitare di smarrire la possibilità di unirsi alla Divinità perdendo la capacità di volare.
Il concedersi a uomini di tal fatta avrebbe rappresentato per queste fanciulle un vero e proprio tradimento nei confronti della loro Natura Profonda, adatta e sintonica ad un Amore molto più alto, quello di Dioniso, cui giuravano fedeltà insieme alla loro Regina.
Infatti ad Atene vi era anche una Regina che guidava il Culto delle quattordici Gérairai, una Regina anch'essa naturalmente Vergine che, simbolicamente, si congiungeva in segreto ogni anno, all'inizio della primavera, durante una festa dedicata a Dioniso detta delle Antesterie, letteralmente 'dei fiori', col Dio e di tale segreto Rito si diceva beneficiasse l'intera città, così come la città di Roma si credeva beneficiasse del segreto culto delle Vergini Vestali.
Come per un vago ricordo di un tempo già trascorso, magari di quell'Età cosiddetta delle Madri o dell'Argento, periodo in cui le Donne incarnavano ancora del tutto la gioia della Grande Madre e in sintonia con Essa guidavano l'intera comunità. In una società ormai del tutto diversa, senza più nulla poter comprendere davvero, sopravvivevano antiche credenze come retaggi arcaici, usati ormai purtroppo soltanto in modo funzionale e politico per un comunità già lontana dalla Dea.

In Tempi in cui la maggior parte delle persone aveva perso la capacità di elevarsi, purtuttavia, ancora si riusciva a credere che le Portatrici del Sacro dovessero essere rispettate e protette, con vantaggio dell'Armonia di tutta la comunità. 
Forse per questo Esse erano chiamate anche "le Venerabili".

Dioniso e le Donne, ovvero la gioiosa follia - Leda Bearné