Nelle principali religioni tradizionali i
rapporti sessuali sono visti come ostacolo al progresso spirituale,
qualcosa da superare e da trascendere. Vi sono, tuttavia, due Sentieri
orientali che hanno una prospettiva alquanto diversa e sono,
rispettivamente, il Tantra e il Taoismo. Ambedue affermano che non è
necessario rifiutare il corpo e i suoi desideri, anzi, considerandoli
come sacramenti e mezzi di trasformazione spirituale, conducono sulla
via dell'illuminazione.
(...) il
sesso infatti controbatte lo stato di depressione, facendo acquisire
forza ed energia vitale. Per questo motivo è stato sottoposto, nei
millenni, a regole sociali e religiose rigide, proprio come forma di
controllo e di potere sull'intera popolazione da parte di chi emanava
tali regole. Nel tempo questa situazione ha portato a una distorsione
della sessualità, allontanandola dal significato di unione sacra
destinata alla creazione di una prole migliore e vincente, sia in
termini personali che in termini di evoluzione della specie.
(...)
Anche se si è figli della rivoluzione sessuale sessantottina, si è
largamente condizionati dal sistema di convinzioni che instilla, fin
dall'infanzia, colpevolezza, paura, insicurezza, vergogna.
Questi
imprinting negativi, anche se confinati nel subconscio, raramente
permettono un viaggio sereno nel potenziale spirituale dell'amore
sessuale. Così come è vissuto comunemente, l'atto sessuale non è un atto
d'amore. Lo si vive in modo colpevole, con un atteggiamento repressivo,
o in fretta, per concluderlo al più presto, quasi a volersene
sbarazzare subito. Se non c'è amore, l'atto sessuale è un atto
frettoloso. In questo caso si usa l'altra persona, che diventa un
semplice strumento. E' uno sfruttamento reciproco, anziché una fusione. A
causa della repressione alla quale il sesso è stato sottoposto finora,
geneticamente se ne ha paura, sembra pericoloso.
(...)
Il Tantra
rappresenta un esempio unico per un vivere intenzionale e amorevole. Offre uno stile di vita passionale ed espansivo per coloro i quali
cercano di vivere la propria sessualità in maniera positiva e centrata,
in una maniera che celebra la libertà dello spirito unita a quella del
corpo. Vivere finalmente liberi dalle terribili catene di repressione,
radicate in noi da secoli di oscurantismo, paure, inibizioni e tabù, per
andare oltre le barriere di divieti e regole, abitudini mentali e
profondi condizionamenti che limitano le potenzialità umane.
Tantra - Alice Ki
La sessualità è il motore della vita, se il motore non funziona, si inceppa, o si mantine sottotono, il veicolo non va e alla fine si danneggia. Stessa sorte per la persona umana che si lascia trasportare da atteggiamenti egoistici, repressivi, non abbracciando la sessualità pienamente intesa (ma neanche il 5% della sessualità) e apportando energia negativa non solo nella sessualità. Difatti tempo fa leggevo "le politiche contro le libertà sessuali di molti stati autoritari senza vincoli religiosi, come la Cina, derivano dalla “vaga percezione che la libertà in questo aspetto potrebbe portare a una simile libertà anche in qualche altra dimensione” e che “le persone che hanno erotizzato le loro esperienze di sé… sono pacifiche in modo inconveniente”, e scarsamente predisposte ai sacrifici imposti dalle autorità". Conoscere e praticare una sana libertà sessuale, significa anche riprodurre quell'amore, solidarietà, altruismo nelle varie sfaccettature sociali, liberare quell'energia positiva repressa da egoismo, ira, moralismo imperante.
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